Sean O'Donnell festeggia, i Ducks allungano la serie battendo per la prima volta gli Oilers.
Al quinto minuto del terzo tempo, sul risultato di 4 a 0 a favore degli scatenati Oilers, è facile immaginare che l'appassionato delle nostre latitudini, sveglio nel cuore della notte a colpi di caffeina per godersi Gara 3 tra Edmonton e Anaheim, ne abbia approfittato per recuperare qualche insperato minutino di sonno, giusto per essere almeno presentabile il giorno dopo in ufficio o, perché no, per resistere anche la nottata successiva di fronte alla TV. Scelta sbagliata: i petrolieri si sono sì aggiudicati anche la terza sfida, ma con il pirotecnico risultato di 5 a 4.
I primi 40 minuti di gioco sono stati forse i meno appassionanti della serie, con entrambe le contendenti che faticavano a infilare tre passaggi di seguito. Gli amanti dell'hockey duro, però, non si sono certo annoiati. Basti pensare che se nelle prime due partite erano stati scontati 42 minuti complessivi di penalità , il solo primo tempo di Gara 3 ha visto gli arbitri appiopparne ben 44 (con due fight, più un terzo nell'ultimo periodo).
Calmatisi gli animi, nel secondo tempo Anaheim ed Edmonton hanno pensato a giocare. Con le rispettive manovre soffocate sul nascere dal forechecking avversario, tuttavia, ci è voluto un errore di Bryzgalov a sbloccare la situazione. Lungo la balaustra di fondo il portiere russo ha perso il controllo del disco e Petersen è stato lesto a realizzare il suo primo gol.
Negli ultimi venti minuti, poi, ecco salire in cattedra i petrolieri. Subito il raddoppio in contropiede da parte di Peca (di nuovo formidabile), i Mighty Ducks hanno letteralmente perso la bussola e sono incappati in penalità evitabilissime dovute alla frustrazione e prontamente sfruttate dagli Oilers per portarsi su un rassicurante (in apparenza) 4 a 0. Come spesso accade, però, Smyth e compagni hanno tirato i remi in barca, permettendo alle indomite papere di rientrare in partita e di andare addirittura a sfiorare l'impresa.
Un'impresa, come detto, solo sfiorata, ma che ha comunque permesso a Selà¤nne e compagni di smettere di guardare a Roloson come a una saracinesca impossibile da scalfire. E gli effetti benefici di questa consapevolezza non hanno tardato a manifestarsi.
In Gara 4 Carlyle gioca la carta Giguère, che prende il posto di Bryzgalov tra i pali. Con il senno di poi, la mossa si è rivelata del tutto ininfluente. L'impressione, infatti, è che qualsiasi portiere avrebbe portato a casa la vittoria. La ritrovata concretezza sotto porta ha consentito a un Giguère assolutamente a corto di condizione di sopravvivere nei primi 40 minuti, conclusisi sul parziale di 5 a 3 per i Mighty Ducks. Pur non avendo particolari colpe sulle reti, infatti, l'eroe dei Play Off 2003, in panchina ormai da un mese, pareva arrancare da un palo all'altro nel tentativo di sostenere un ritmo troppo elevato per lui.
La vera arma in più degli Anaheim, quindi, è stata la repentina esplosione offensiva. Dopo aver realizzato la miseria di due reti nei primi otto tempi della serie, infatti, i Mighty Ducks hanno bucato l'improvvisamente "umano" Roloson con dieci gol nei successivi quattro periodi di gioco, conquistandosi così l'opportunità di tornare in California per Gara 5.
Per continuare a sperare nell'incredibile rimonta la squadra di Carlyle dovrà continuare a insistere nel terzo di difesa avversario, soprattutto ora che a Roloson stanno cominciando a sorgere i primi dubbi. Sul piano individuale, invece, urge il ritorno ai suoi consueti livelli di Scott Niedermayer che, a dispetto di un +3, in Gara 4 ha commesso errori in impostazione e nel controllo del disco in Power Play non degni di un artista dell'hockey come lui.
Gli uomini di MacTavish, dal canto loro, pur mostrando a tratti lampi di spettacolo allo stato puro, continuano a subire la manovra delle papere. Se nelle prime due partite l'abulia offensiva degli avversari aveva in qualche modo mascherato questo difetto, nelle due gare giocate nell'Alberta i nodi sono implacabilmente venuti al pettine.
Tenete quindi sotto controllo le scorte di caffè, la serie è ancora ben lungi dall'aver esaurito le emozioni. Vi aspettano altre notti insonni"