Daniel Briere esulta, Buffalo conduce 2-1 su Carolina le finali a Est.
Doveva essere una finale di Conference divertente e tale si sta dimostrando: gli Hurricanes e i Sabres non si stanno risparmiando e stanno dando vita a partite di hockey emozionanti e spettacolari. Fino ad ora il rink ha sentenziato che Buffalo conduce su Carolina per 2 gare a 1 ma visto e considerato che tutte e tre le partite sono finite con un solo gol di scarto è ben evidente come nessuna squadra stia effettivamente dominando. Il pronostico così rimane incerto e a noi non resta che gustarci le partite che ancora rimangono per decretare la più forte tra le squadre delle Eastern Conference.
GARA 1: Sabres @ Hurricanes 3-2
Se i Sabres sono arrivati fino in fondo alla Eastern Conference ci sarà stato un motivo: non solo i suoi caldi tifosi giunti in massa a Releigh, ma anche e soprattutto un collettivo straordinario che ha basato il suo credo hockeystico sullo spettacolo. Dopo gara 1 se ne saranno convinti anche i Canes usciti sconfitti di misura, comunque dignitosissimi e per niente tagliati fuori in questa serie.
Il primo gol della partita è qualcosa di molto fortuito e lo sigla un difensore che si chiama Tallinder: onore e merito a Ward che para con riflessi ed elasticità eccezionale prima il tiro di Pominville, poi quello di Hecht, infine nulla può sulla conclusione di Tallinder. La difesa di Carolina dov'era? Se però la blue line singhiozza contro il veloce gioco dei ragazzi di coach Ruff, i giocatori offensivi hanno numeri eccezionali. E' il caso di Rod Brind'Amour che raccoglie un puck vagante, entra nell'orbita di Miller e con un fendente incrociato batte il goalie avversario.
Tutto molto bello ma il meglio deve ancora arrivare perché il gol del vantaggio degli ospiti è qualcosa di stupendo: Miller rinvia il puck, lo raccoglie vicino alla balaustra Pyatt che cambia gioco per Pomiville che in modo fulmineo taglia di nuovo il campo con un preciso passaggio a Briere. Il capitano non sbaglia, Ward è ancora battuto. Il terzo periodo è un tiro al bersaglio contro Miller ma il punto, tra un selva di gambe, lo trova il difensore di Buffalo McKee (17 gol in 582 partite nella Regular Season per lui, non proprio un goleador), che tra l'altro era appena rientrato dalla panca puniti. La mazzata non demoralizza gli Hurricanes che si riversano in avanti: accorciano le distanze con uno shorthanded gol del rossissimo Commodore, ma poi non riescono più a trovare la via delle rete (Drury all'ultimo secondo si è immolato su un tiro di Williams). Gara 1 va ai Sabres, ma l'impressione è che se ne vedranno delle belle!
GARA 2: Sabres @ Hurricanes 3-4
La seconda sfida tra le due franchigie è ancor più zeppa di episodi gustosi e il pubblico dell'RBC Center alla fine ha lasciato il palazzetto con una scorpacciata di ottime giocate impresse nella mente. Oltre che ovviamente con la felicità di una vittoria, quella dei padroni di casa, che hanno così meritatamente pareggiato la serie. La copertina di questo match però non va all'autore di una splendida doppietta, e cioè Ray Whitney, ma al veterano Wesley che sul 3-1 per i padroni di casa ha compiuto un intervento da fuoriclasse salvando con la sua mazza un gol ormai sicuro: per la serie “157 partite nei playoff ma ancora tanta voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo”.
Per il resto ciò che è stato fondamentale per la causa dei Canes è stato senza dubbio il powerplay, punto forte fin dall'inizio dei playoff. Proprio in superiorità numerica è arrivato il gol dell'1-0 di Kaberle, un bel tiro da fuori il suo, ma in powerplay è giunto anche il pareggio di Vanek che sullo scadere del primo terzo ha spinto in rete un puck che forse sarebbe entrato lo stesso. Nella seconda tornata poi gli uragani hanno fatto la sfuriata e oltre ai 16 tiri contro 4, hanno raccolto pure 2 preziosi gol. Entrambi li ha firmati Whitney: il primo deviando impercettibilmente un tiro di Staal (ancora un powerlpay gol), il secondo scagliando un bolide dopo aver ricevuto un passaggio di Cullen.
Nell'ultimo terzo poi, oltre al salvataggio succitato di Wesley, è arrivato il gol del 4-1 di Williams che ha sfruttato una papera di Miller (poi simpaticamente sbeffeggiato dal pubblico locale che dopo il gol inneggiava al suo nome), gol che alla fine si è rivelato quello della vittoria. Sì perché oltre all'ottimo powerplay non ci si può dimenticare di un penalty killing deficitario per i Canes che hanno subito due powerplay gol avversari e hanno tremato fino all'ultimo: Drury in mischia e, a 3 secondi dal termine, Roy in modo analogo. Non è bastato però, la serie manda Carolina sull'1-1!
GARA 3: Hurricanes @ Sabres 3-4
Senza Tallinder e Numminen, due difensori assolutamente importanti, e senza Vanek i Sabres sono scesi sul rink dell'HSBC Arena senza troppi timori, sgridati a puntino dall'esigente coach Lindy Ruff. Di fronte degli Hurricanes che dalla loro avevano il momentum, dopo la bella vittoria precedente, e uno Staal in forma strepitosa (13 gare consecutive a punti): la differenza tra i due team l'ha fatta il nervosismo cosicché Carolina ha passato buona parte del suo tempo in inferiorità numerica e Ward è stato per la prima volta sostituito da Gerber.
Alla fine vince Buffalo ma suda nel finale quando i Canes battono come un rullo compressore e mantengono il vantaggio solo grazie a Miller e un paio di rebound dei difensori. Subito fortunati gli ospiti che vanno in vantaggio con Stillman che da posizione defilata mette il puck in mezzo e trova un paio di deviazioni avversarie che battono Miller. Tuttavia sullo scadere del primo periodo Drury pesca l'1-1 in superiorità numerica, gol di fondamentale importanza realizzato grazie a una deviazione maligna che lui stesso effettua su tiro di Kotalik. Nel secondo terzo poi i Sabres dilagano: Briere in powerplay risolve una situazione confusionaria di fronte a Ward con un tiro sottomisura, ancora Briere riceve da Dumont e pietrifica Ward in contropiede, quindi Kotalik realizza quello che poi sarà il game winning gol con un tiro dalla blue line durante una delayed penalty chiamata a Commodore.
Prima della seconda sirena però Stillman realizza la doppietta personale sfruttando una indecisione della retroguardia di casa e il terzo periodo è un tiro a segno verso Miller: di undici tiri solo uno lo trafigge, quello in powerplay di Staal, che mette a referto il proprio nome ma nulla può per la sconfitta della sua squadra, la quale ora si interroga su quale sarà il goalie che difenderà la propria gabbia in gara 4 dopo le splendide parate di Gerber sui contropiedi avversari. Gara 4 è la cosiddetta “pivotal game”!