Ilya Bryzgalov, il fortissimo rookie dei Ducks
In questi giorni, giornali, radio e televisioni del Sud California parlano solo di una cosa: Kobe Briant e i suoi Los Angeles Lakers. Forse la gente non sa, e in questo caso bisognerebbe avvertirla, che all'ombra delle palme californiane c'è anche un'ottima squadra di hockey.
I Mighty Ducks di Anaheim hanno iniziato col botto la semifinale della Western Conference di NHL, annientando nelle prime due gare casalinghe i Colorado Avalanche, mettendo a segno 8 goal e non subendone nessuno. Esatto: nessuno! I parziali di 5-0 e di 3-0 parlano da soli.
A difendere con i denti la gabbia di Anaheim c'è un giovane rookie russo dal nome tanto impronunciabile quanto insormontabile: Ilya Bryzgalov. Se sommiamo questi ultimi due risultati a quello di gara 7 della serie contro Calgary (partita chiusa per 3-0), gli shutout consecutivi di Bryzgalov sono ben 3, eguagliando così il record dello stesso Giguere nei playoff del 2003.
Il portierone russo è imbattuto da 229 minuti, risultando il miglior rookie di sempre nella storia delle postseason, e si trova a soli 41 minuti di distanza dal record-man all-time George Hainsworth, che ha mantenuto inviolata la sua porta per 270 minuti.
In un Arrowhead Pond tutto esaurito, i Mighty Ducks surclassano Colorado in gara 1 portandosi subito avanti 1-0 nella serie. Gli Avs perdono nel secondo periodo la loro prima linea più calda, Andrew Brunette, per una gomitata alla mascella che lo mette fuori combattimento. L'azione non è stata sanzionata dagli arbitri e la rabbia di coach Quenneville si fa sentire sia durante che dopo la partita e spera che la NHL riguardi la gomitata di Francois Beauchemin e prenda seri provvedimenti, magari con una giusta sospensione.
L'episodio sarà destinato a tenere banco per i due giorni successivi, quasi che i goal di Pahlsson, Kunitz, Selanne, Lupul e Moen non siano stati importanti ai fini del clamoroso 5-0 finale. A difesa dei tifosi di Denver c'è da dire che il goal dell'1-0 è stato messo a segno con il povero Brunette disteso con la faccia sul ghiaccio: magra consolazione.
Il clima bollente che si è creato sul ghiaccio ha dato spazio a numerose risse, sia sul finire del secondo che del terzo periodo. I minuti di penalità per fighting e game misconduct sono dati però solo ai giocatori ospiti e per la precisione a Hinote (27 minuti) e a Laperriere (17 minuti).
Ma se coach Quenneville pensava che i suoi uomini scendessero sul ghiaccio con il fuoco in corpo in gara 2, si è sbagliato di grosso. Il pressing asfissiante di Anaheim non ha dato respiro alle manovre di gioco degli Avalanche che hanno subito dall'inizio alla fine, senza reagire e senza opporre resistenza.
Il primo tiro in porta di Colorado arriva dal suo capitano solo dopo 7 minuti di gara. Un po' poco per una squadra che deve rimontare una partita di svantaggio in una serie di semifinale. Alla fine, le papere californiane domineranno le valanghe di Denver anche nel numero di tiri: 35-22 con un parziale di 14-4 nel secondo tempo.
L'attacco di Anaheim fa il minimo indispensabile e manda in goal Getzlaf in PP nel primo e Salei e Lupul nel secondo per il 3-0 finale. In questa seconda gara Ilya Bryzgalov è chiamato in causa di meno e i suoi interventi decisivi si contano sulle dita di una mano; merito di una difesa perfetta e di un PK team che non lascia respiro e che non permette neanche un tiro in porta a Colorado in ben 2 occasioni.
Ora ci si sposta al Pepsi Center per 2 partite già decisive. Colorado non deve più sbagliare e ha l'obbligo di vincere entrambe le partite casalinghe in modo da sperare in una possibile e difficile rimonta. E' strano che uno degli attacchi più prolifici della lega debba ancora spingere un disco in rete e il PP team si ritrova sul groppone un penoso 0/11 in due gare.
Dall'altro lato della serie, Anaheim vuol chiudere in fretta il conto. Dopo le 7 gare giocate contro Calgary, uno sweep in questa semifinale darebbe un po' di respiro a Niedermayer & C.. Motivo per cui sul ghiaccio nemico sfoggeranno di nuovo quel loro pressing a tutto campo che non ha lasciato spazio alle manovre avversarie.