Keller: impegno e dedizione

Kasey Kaller : è lui il miglior portiere USA di sempre?

Kasey Keller è uno dei giocatori americani più esperti ed ha affinato le sue ottime qualità  di portiere nel vecchio continente, dove vanta esperienze nei campionati inglese, spagnolo e tedesco.

Nato il 29 Novembre del 1969 ad Olimpia, Washington, Kasey è uno di quei giocatori che ha conosciuto gli albori del moderno soccer USA, nato sulla spinta della qualificazione della nazionale statunitense ai mondiali di Italia '90; di quella spedizione faceva anche parte il giovane portiere, allora ventenne, in qualità  di riserva del famosissimo ed illustre collega Tony Meola. Quella nazionale, tornata alla massima competizione FIFA dopo 60 anni esatti dalla prima apparizione, era composta da giocatori giovanissimi, tutti sotto contratto con la Nazionale stessa; prima che sorgesse la MLS era infatti il Team USA a mantenere i contratti dei giocatori che vestivano la maglia a stelle e strisce stipulando i primi contratti professionistici di soccer sul suolo americano.

In vista del Mondiale di USA '94 fu sempre lo stesso Team USA a decidere di mandare molti dei giovani più promettenti a fare esperienza nei campionati professionistici europei e tra questi anche Keller trovò una nuova sistemazione, più precisamente al Millwall, seconda divisione inglese, sul finire del 1990. Dopo la trafila universitaria con University of Portland che guidò alla Final Four NCAA nel 1988 e il titolo di "Western Soccer League Player of the Year" conquistato con i Portland Timbers nell'estate del 1990, Keller si imbarcò per l'Inghilterra e cominciò la su nuova avventura.

Oltremanica tra lui e il suo nuovo club è subito amore a prima vista, e nella stagione 1992-93 Kasey è protagonista giocando 51 partite, subendo 53 reti, che lo aiutano a conquistare il titolo di "MVP '93" assegnato dai fans del Milwall. Sempre con la squadra inglese affronta le successive tre stagioni, chiudendo con 176 presenze totali, prima di frimare un nuovo contratto per l'annata 1996-97 con il Leicester City. Il salto in Premiership non sembra influire sulle prestazioni di Keller che aiuta moltissimo la squadra a conquistare il titolo di "sorpresa dell'anno" e la coppa di Lega, uno dei più ambiti trofei dell'Inghilterra. Dopo una stagione 1997-98 senza acuti diventa definitivamente il portiere titolare del Leicester nella stagione successiva, il 1998-99; la sua ultima stagione nei Foxes non è brillantissima, subisce 43 goals in 36 partite, ma lo porta a giocare la finale della Worthington Cup, persa 1-0, contro il Tottenham Hoitspurs.

Chiusa la sua prima avventura nella terra della Regina con 99 presenze nel Leicester viene attratto da un nuovo "reame" e dalle sirene spagnole del Rayo Vallecano. Con la terza squadra di Madird Keller conquista l'ambitissimo premio "European Soccer Magazine's Goalkeeper" per il mese di Ottobre e sfoggia ottime prestazioni che portano il Rayo a qualificarsi per la Coppa Uefa, nonostante ad inizio stagione fosse candidata alla retrocessione da molti addetti ai lavori.

Nel 2000-01 anche se nella Liga le cose non vanno per il meglio è in Europa che la squadra madridista continua a stupire e Keller continua ad essere protagonista aiutando non poco i suoi a raggiungere i quarti di finale. Le buone stagioni in Spagna, chiuse con 51 presenze totali, le riaprono le porte della Premier League e le garantiscono un nuovo contratto con il Tottenham Hotspurs

Nella sua prima stagione con gli Spurs il portierone statunitense viene relegato al ruolo di riserva e "vede" il campo in sole 6 partite; diversa è la situazione che si verifica nel 2002-03 dove Keller diventa titolare e gioca ogni singolo minuto della stagione aiutando la squadra a chiudere in nona posizione in campionato. Anche il 2003-2004 lo vede starter indiscusso con la maglia del Tottenham e le sue ottime prestazioni le assicurano la nomina a "Spurs Player of the Month" per i mesi di Ottobre e Novembre 2003. Con due stagioni alle spalle in cui mostra tutte le sue qualità  viene però inspiegabilmente retrocesso a portiere di riserva nella prima parte della stagione 2004-2005, che coincide con l'avvento di nuova dirigenza nel Tottenham. Persa la sua condizione di portiere titolare e intravedendo all'orizzonte il forte rischio di perdere la maglia numero 1 della nazionale statunitense Keller decide, dopo 85 apparizioni con gli Spurs, di andare in prestito per 1 mese al Southampton ad inizio 2005. Dopo 4 partite con i biancorossi Kasey lascia nuovamente il campionato d'oltremanica per accasarsi durante la pausa invernale della Bundesliga al Borussia Monchengladbach. Con i neroverdi tedeschi il portiere statunitense gioca ancora 5 partite in coda alla stagione 2005 e torna titolare durante la stagione attuale, dove aiuta la squadra a restare nelle zone alte della classifica e firma un prolungamento del contratto con nuova scadenza nell'estate 2007.

La Germania che lo vede ormai protagonista da un anno e mezzo circa nella Bundesliga con il Borussia MG avrà  modo di ammirarlo, e tifarlo, anche quando a Giugno si troverà  a difendere la porta della nazionale statunitense nella fase finale del Mondiale. Nazionale USA di cui Kasey Keller è diventato numero uno indiscusso da qualche anno, dopo un rapporto fatto di alti e bassi durante tutta la sua carriera professionale. Dopo la presenza nella rosa dei 22 che presero parte ad Italia '90 Kasey perse il treno per i mondiali casalinghi del 1994 in quanto Bora Milutinovic, allora C.T. della Nazionale, non lo considerava neppure. La sua assenza dai palcoscenici internazionali in maglia USA durò infatti dal 17 Maggio 1992, amichevole con la Scozia, alle qualificazioni per la Copa America 1995, anno che lo vide tornare protagonista in nazionale. Nella competizione continentale Keller conquistò persino la nomina nel "Copa America Team", la top 11 del torneo, e aiutò gli USA ad arrivare fino alle semifinali, grazie a due sorprendenti vittorie su Chile, 2-1, e Argentina, addirittura 3-0.

L'anno successivo i palcoscenici europei che lo vedono protagonista con la maglia del Leicester ne aumentano la popolarità  anche nel giro della nazionale e viene portato, insieme ad Alexi Lalas e Claudio Reyna, come fuoriquota ai giochi Olimpici di Atlanta. Nel 1997 Keller viene nominato "U.S. Soccer's Male Atlete" e guida la nazionale USA alla qualificazione per i Mondiali di France 1998 prolungando l'imbattibilità  della sua porta a 562' minuti totali. Il 1998 inizia con i migliori auspici con Kasey che conquista il titolo di MVP della CONCACAF Gold Cup e sfoggia una straordinaria prestazione contro il Brasile del fortissimo attaccante Romario, che a fine partita dichiarerà  : "E' stata la migliore prestazione di sempre che ho visto fare da un portiere nell'arco della mia carriera. Per me è stato un onore essere sul campo con lui.". Intascati i bellissimi complimenti dell'asso brasiliano dopo la partita vinta 1-0 contro la nazionale verdeoro, Keller si appresta a vivere la sua seconda avventura mondiale, dove gioca da titolare le prime due partite a Francia 1998.

Che Kasey si esalti con le squadre sudamericane sembra ormai un dato di fatto, e nel 1999 anche la fortissima Argentina sbatte contro il muro alzato dal numero uno statunitense nella partita di Confederations Cup; nella competizione giocata in Messico il portiere americano viene nominato come migliore del ruolo e conquista la medaglia di bronzo con la sua nazionale, vincendo un nuovo titolo di "U.S. Soccer's Male Atlete" a fine anno. A cavallo tra il 2000 e il 2001 Keller continua a difendere la porta della nazionale e la guida attraverso le qualificazioni per il mondiale nippocoreano risultando per due volte "Man of the Match" contro Jamaica e Mexico. Kasey comincia alla grandissima la stagione 2002 conquistando da capitano la Gold Cup con gli USA e risultando fondamentale nella semifinale con il Canada, dove para 2 dei 4 rigori tirati dagli avversari; dopo la conquista del torneo e della qualificazione ai Mondiali Keller perde a sorpresa la maglia numero 1 della nazionale in favore di Friedel nella World Cup 2002 che si disputa in Giappone e Corea. Tornato titolare e capitano nell'anno successivo aiuta gli USA a raggiungere la semifinale della Gold Cup, persa contro il Brasile. Nel 2004 il portiere statunitense gioca 7 delle 8 partite di qualificazione ai Mondiali 2006 ed inizia la "stagione dei record", che comincia diventando il giocatore più vincente in maglia USA e quello che ha concluso più volte la partita imbattuto.

Nel 2005 vince nuovamente la Gold Cup, mantenendo la porta imbattuta in 8 delle 13 partite di qualificazione mondiale giocate, e diventa il portiere USA con la striscia più lunga di imbattibilità  in nazionale, 639 minuti; nominato per 4 volte "Man of the Match" nelle qualificazioni CONCACAF viene nominato per la terza volta in carriera "U.S. Soccer's Male Atlete of the Year". Attualmente conta 91 presenze con la nazionale statunitense e 44 partite concluse senza subire goal.

Sposato con Kristen e padre di 2 gemelli, Chloe e Cameron, Keller vive attualmente in un castello di mille anni a Dusserdolf, in Germania. Figlio di un ex giocatore di softball semiprofessionista Kasey è considerato da molti il miglior portiere prodotto dalla scuola statunitense; ammirato da molti per la sua professionalità  e il costante impegno che dimostra, tra le sue caratteristiche spiccano buoni riflessi, un ottimo senso della posizione e un'incredibile agilità  tra i pali. Cresciuto in una fattoria di Olimpia ha fatto della dedizione all'allenamento quotidiano la chiave per la sua crescita come portiere, convinzione che esterna anche nelle sue dichiarazioni : " L'importante è trovare un buon allenatore dei portieri, se voi riuscite ad avere un ottimo maestro che in allenamento vi prepara ad ogni eventualità  sarete sempre pronti, sia che giocate in una squadra forte, sia in una mediocre, un buon istruttore è la migliore cosa che vi può capitare per la vostra carriera."
Protagonista indiscusso con la nazionale USA di cui fa parte da sedici anni, con una breve parentesi tra il 1992 e il 1995, dovrebbe essere il portiere titolare della spedizione ai Mondiali di Germania 2006.

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