buffalo vince, i Flyers tornano a casa
In sede di analisi avevamo previsto che le prestazioni di Forsberg sarebbero state decisive ai fini della qualificazione o dell'eliminazione dei Philadelphia Flyers. Un'occhiata alle cifre dopo le prime quattro sfide, in sostanza, ribadiva tale concetto.
In due partite in quel di Buffalo il fuoriclasse svedese aveva totalizzato due assist (il secondo dei quali del tutto ininfluente, visto che i Sabres conducevano già 5 a 0 in Gara 2), mentre nei due incontri giocati tra le mura amiche il numero 21 aveva realizzato la bellezza di 6 punti (4 reti e 2 assist), trascinando alla vittoria la propria compagine.
La possibilità concessa ai padroni di casa di cambiare le linee dopo l'avversario, evidentemente, si era rivelata determinante. A Buffalo, quando Ruff poteva spedire sul ghiaccio i suoi migliori checker non appena vedeva spuntare il nemico numero uno, i suoi Sabres avevano sempre avuto la meglio, mentre a Philadelphia, dove Hitchcock poteva calare il jolly contro le linee che riteneva meno adeguate al contenimento, Forsberg aveva lasciato il segno.
Gara 5, in questo senso, non ha fatto eccezione. Il dominio non è stato assoluto come nelle prime due partite della serie, ma dopo essere passati in vantaggio in entrata con un gran gol di Connolly, ai Sabres è bastato tenere sotto controllo la prima linea composta da Forsberg, Knuble e Gagné per agguantare una vittoria con shutout del brillante Miller (3 a 0) e un preziosissimo match-point.
In vista di Gara 6 in programma al Wachovia Center di Philadelphia, quindi, i Flyers dovevano cercare di sfruttare l'ultimo cambio per liberare Forsberg dalla marcatura asfissiante sofferta a Buffalo e, soprattutto, di supportarlo con la produzione offensiva delle altre linee d'attacco. I Sabres, viceversa, dovevano dimostrare di poter controllare il campione avversario anche sul ghiaccio nemico.
Tante belle teorie, tanti bei propositi tattici andati in fumo dopo neanche un tempo di gioco. Scesi in pista molli come in Gara 2, i Flyers si sono fatti asfaltare dagli implacabili Sabres che, Forsberg o non Forsberg, hanno capito ben presto che ogni puntata offensiva avrebbe aperto in due la fragile difesa di casa. In vantaggio per 3 a 0 dopo 20 minuti, hanno continuato a macinare gioco festeggiando la qualificazione al secondo turno con un roboante e meritatissimo 7 a 1, molto simile all'8 a 0 con il quale Buffalo aveva eliminato Philadelphia in Gara 6 del primo turno nel 2001.
La tanto attesa sfida tra hockey rapido e hockey muscolare, nell'era delle nuove regole, ha dunque visto prevalere nettamente il primo. I Buffalo Sabres, come già nella Regular Season, hanno potuto contare sulle loro numerose armi offensive. Da Brière a Dumont, da Pominville a Connolly, da Kotalik a Drury, tutti hanno dimostrato di potersi rendere pericolosi, impedendo all'avversario di concentrarsi su una sola linea d'attacco.
Dopo aver lasciato alcune perplessità nella terza e nella quarta sfida, inoltre, il portiere Miller si è riassestato su buoni livelli. Nella prossima serie contro gli Ottawa Senators, tuttavia, il lavoro da sbrigare sarà senz'altro superiore e non potrà permettersi i cali di tensione che gli sono stati perdonati nel primo turno.
Che dire invece dei Philadelphia Flyers? Basterebbero i risultati di Gara 2 (8 a 2) e Gara 6 (7 a 1) per dimostrare l'inferiorità della franchigia della Pennsylvania. Una Regular Season giocata costantemente a ranghi ridotti a causa dei numerosissimi infortuni può costituire parte del problema ma non deve assolutamente nascondere le magagne strutturali emerse durante l'anno e acutizzatesi nei Play Off.
Fedeli alla loro tradizione di squadra dura e cattiva (i "Broad Street Bullies" negli anni '70 vinsero due Stanley Cup registrando allo stesso tempo il record di minuti di penalità ), alla vigilia di questa stagione i Flyers avevano completato la rosa con Hatcher, Rathje e, in corso d'opera, Gauthier, quando invece le nuove regole avrebbero forse suggerito di affidarsi a difensori rapidi e in grado di tenere il ritmo degli attaccanti più veloci senza dover ricorrere ad agganci e trattenute.
Dopo le prime avvisaglie contro squadre come i Tampa Bay e gli stessi Sabres nella Regular Season, i nodi sono venuti definitivamente al pettine nella fase decisiva del campionato. L'emozionante difesa dei Flyers, infatti, è riuscita nell'impresa di concedere 5 punti in 6 partite perfino a Grier, eccellente lavoratore ma autore di 23 punti in 81 incontri in tutta la stagione regolare.
In fase offensiva, infine, era impensabile sopravvivere contando solo sulla linea formata da Forsberg, Gagné e Knuble. Dopo aver trascinato Philadelphia nelle ultime settimane di Regular Season il trio formato da Carter, Dimitrakos e Umberger, in particolare, si è limitato alla rete segnata da quest'ultimo in Gara 4 e i Buffalo hanno potuto così concentrare le loro forze sul contenimento di un solo trio.