Il sogno di Edmonton

Le reti di Pisani trascinano Edmonton

Erano otto anni che Edmonton non riuisciva ad approdare alle semifinali di Conference. In tutte e quattro le ultime apparizioni nella post-season, la prima serie è sempre stata Dallas – Edmonton, e Dallas ha sempre vinto. Quest'anno, la regular season è finita con gli Oilers e gli Avalanche al settimo posto a pari-merito con 95 punti, ma visto che Colorado ha fatto segnare un numero di vittorie maggiore, si è conquistato il settimo posto e a Edmonton è andato l'ottavo. Dallas evitati dunque, ma sono capitati gli schiacciasassi di Detroit, i leader della western Conference, i campioni della regular-season (124 punti).

L'incubo di lasciare la post-season al primo turno per la quinta volta aleggiava in tutta Edmonton, ma dopo le prime tre gare della serie, con Golia Detroit messo sotto 2-1, l'incubo si è trasformato in sogno. Perchè non pensare in grande? Perchè non tentare a sovvertire tutti i pronostici?

Non più di 2 settimane or sono, questa era considerata la serie dello sweep, la serie più scontata di tutte, la serie che le Ali Rosse avrebbero portato fuori senza fatica. Oggi Hockeytown si sta interrogando sul peccato di superbia e di arroganza che li ha condannati a salutare la compagnia in anticipo.

In gara4, ad Edmonton, i Red Wings scendono in campo consapevoli che non è più il momento di scherzare, ma di giocare. Sul serio. Nonostante il vantaggio di Pisani dopo pochi minuti, rimontano con Holmstrom e Lang e chiudono in vantaggio il primo periodo. Il pareggio nel secondo di Spacek, piega le ambizioni dei campioni di Detroit, ma non li spezza. Nel terzo entrano sul ghiaccio con il diavolo in corpo, sfruttano alla grande tutte le occasioni in superiorità  numerica che si presentano (saranno 4/11 alla fine) e chiudono i conti della partita sul 4-2 (in goal Lidstrom e per la quarta volta nei PO Zetterberg).

La sconfitta non cambia le ambizioni e i sogni di Edmonton:erano a 2 gare dalla qualificazione prima e lo sono ancora adesso. Niente è perduto. Si vola negli States per gara5 e dopo un primo tempo di studio in cui non succede nulla, nel secondo esplode il gioco degli Oilers. Pisani, Smyth e Horcoff dicono 3-0 e ammutoliscono Hockeytown. Una timida reazione dei padroni di casa (10 a 7 i tiri in porta nel terzo) non basta e il goal del solito Zetterberg a 22 secondi dal termine non basta. Finisce 3-2 per Edmonton, lo stesso risultato della serie.

Quel sogno a lungo inseguito si trova ora ad una sola vittoria di distanza e passa per la Rexall Arena. In pochi avevano previsto una possibile gara6 e la corsa al biglietto che vale otto anni di speranze è frenetica. Tutti vogliono esserci e nessuno vuole svegliarsi.

Detroit non può sbagliare più e scende sul rink consapevole dei propri mezzi e convinta che le cose si rimetteranno a posto da sole. Ancora Zetterberg (al sesto centro in sei partite) apre le danze, poi Lang approfitta di un PP e insacca il goal del 2-0 prima della seconda sirena. Un risultato stretto visto che i Red Wings hanno surclassato gli Oilers per 17-2 nei tiri in porta.

Ad un solo periodo dal termine la situazione per Edmonton non è delle migliori: giocarsi gara7 a Detroit è un rischio che coach Craig MacTavish non vuole correre, troppo rischioso, e invita i suoi a dare tutto negl'ultimi 20 minuti. E così è stato.

Roloson ha continuato a fare i miracoli in porta e Pisani ha pareggiato i conti con una doppietta dopo quasi 7 minuti. L'entusiasmo dei padroni di caso viene però smorzato dal goal di Franzen che riporta in vantaggio gli americani a metà  periodo. Un goal che avrebbe dovuto tagliare le gambe a Edmonton, ma che invece ha acceso gli animi dei tifosi sugli spalti: grida e incitamenti si sono fatti ancora più forti.

A 4 minuti dal termine, Lidstrom spinge Hemsky che finisce dentro la porta insieme al disco. L'azione viene rivista dai giudici, poi lo speaker annuncia il goal del pareggio. E' 3-3. Tutta Edmonton vive in apnea gli ultimi minuti di gioco. C'è chi non ha il coraggio di guardare, c'è chi si aspetta un overtime, c'è chi pensa che ormai è finita, c'è chi continua a sognare.

Quando Ales Hemsky si ripete ed insacca il goal vincente, quello del 4-3, ad un minuto dal termine, la Rexall Arena va in delirio. E' il goal che vuol dire semifinale, è il goal che annienta i campioni di Detroit, è il goal che farà  sognare i tifosi di Edmonton per almeno un'altra serie. Adesso gli Oilers non hanno paura di nessuno.

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