Troppe espulsioni per i Rangers per sperare di battere i Devils…
A tratti i New York Rangers hanno dimostrato di essere superiori ai New Jersey Devils in 5 contro 5. Ottime notizie quindi per i tifosi della Grande Mela. Peccato però che in 5 contro 5 i Rangers abbiano giocato ben poco in Gara 1. Un'incredibile quanto preoccupante mancanza di disciplina ha permesso ai Devils di giostrare a lunghi tratti in superiorità numerica, castigando a scadenze regolari l'avversario.
Basti dire che Gionta e compagni hanno potuto beneficiare di 13 situazioni di superiorità numerica, un record per la franchigia nei Play Off. Le conseguenti cinque reti in Power Play (che sarebbero sei, considerando che il 3 a 1 di Klee è stato realizzato due secondi dopo il rientro in pista del giocatore penalizzato) hanno frastornato i Rangers, incapaci di mantenere la calma e di fronteggiare gli avversari con la necessaria compattezza.
Le frequenti situazioni speciali hanno reso superflua la trappola ideata da Lamoriello per ingabbiare Jagr. Fronteggiato a centro pista da Pandolfo, il fuoriclasse ceco era atteso in seconda battuta dall'ottimo Rafalski. I numerosi Power Play concessi dai Rangers, tuttavia, sono risultati ancor più efficaci della doppia marcatura. Jagr, infatti, schierato raramente in inferiorità numerica, è rimasto confinato a lungo in panchina.
I problemi sono iniziati sin dalle prime battute, quando Moore ha inspiegabilmente trattenuto un innocuo Janssen in zona neutra ed Elias (alla fine autore di 2 reti e 4 assist) ha aperto le marcature sul conseguente Power Play. Le penalità inutili si sono poi susseguite su tutto l'arco dei 60 minuti fino all'ultimo, emblematico, intervento scomposto di Jagr che, nel tentativo di colpire al volto Gomez, si infortuna ed è costretto ad abbandonare il ghiaccio e, forse, la serie (probabile lussazione alla spalla).
In vista di Gara 2, quindi, urgeva adottare un atteggiamento diametralmente opposto da parte dei Rangers, orfani come previsto di Jagr (sostituito in prima linea da Sykora) e dell'infortunato dell'ultima ora Kasparaitis. Nel tentativo di dare un'ulteriore scossa ai suoi uomini Renney preferisce Weekes a Lundqvist il quale, a onor del vero, era stato abbandonato a sé stesso in Gara 1.
In mancanza di Jagr, Pandolfo si incolla a Straka e Madden non perde di vista Nylander. L'inizio dei Rangers questa volta è promettente e sono i Devils a dover ricorrere al fallo sistematico. La squadra della Grande Mela, tuttavia, non si rivela fredda come i rivali in Gara 1 e, anzi, concede una rete in inferiorità numerica allo scatenato Madden (alla fine autore di una stupenda tripletta). Una marcatura che incanala la partita sui binari preferiti dai Devils, maestri nel controllare l'avversario una volta passati in vantaggio.
Il prosieguo della partita, infatti, è relativamente soporifero (per quanto possa essere soporifera una partita di Play Off della NHL) proprio per la straordinaria abilità dei diavoli del New Jersey di addormentare la partita e di colpire al momento giusto. Il 3 a 0 è emblematico: doppia inferiorità numerica gestita alla perfezione di fronte a un impeccabile Brodeur e rapidissimo contropiede di Madden, rientrato come una furia dalla panchina dei puniti.
Serie già segnata quindi? Certo, pur senza il loro miglior marcatore i Rangers si sono dimostrati più compatti in Gara 2 e la bolgia del Madison Square Garden sospingerà i Rangers nelle prossime due sfide. Tutto, però, sembra parlare a favore dei New Jersey Devils. Brodeur è in formato Play Off, la difesa è un muro invalicabile e l'attacco non potrebbe essere più concreto, con una media di una rete ogni 5,5 tiri sull'arco dei due confronti.
In uno sport come l'hockey su ghiaccio le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Ma per quanto si è visto in questi primi 120 minuti, chi vorrà mettere le mani sulla Stanley Cup dovrà fare i conti anche con i New Jersey Devils.