Daniel Briere festeggia il goal decisivo in Gara 1
Imbarazzante. È l'unico aggettivo utilizzabile per definire i Philadelphia Flyers dopo le prime due partite di una serie che, di questo passo, rischia di finire molto presto. E che non tragga in inganno il risultato equilibrato di Gara 1, conclusa al secondo tempo supplementare. Solo uno straordinario Esche (preferito come preannunciato a Niittymaki) ha permesso alla squadra di Hitchcock di ritardare la resa. Il conteggio dei tiri (58 a 32), infatti, basta a illustrare la supremazia dei Buffalo Sabres.
Si era detto che per avere la meglio i Flyers avrebbero dovuto bloccare le rampe di lancio ai velocissimi attaccanti dei Sabres. Ebbene, in Gara 1 l'operazione sembra riuscire, almeno parzialmente: i mastodontici Rathje, Hatcher e Gauthier, aiutati dai più scattanti Pitkanen, Desjardins e Meyer, tengono a bada il fortino, difeso in ultima istanza da un Esche in formato Play Off 2003-04, quando condusse Philadelphia a un passo dalla finalissima. In zona offensiva, invece, Philadelphia opera una pressione asfissiante sul portatore del disco.
Ciò nonostante, grazie a un inconsueto errore di Forsberg (disco consegnato a Connolly in fase di impostazione) i Sabres riescono a sbloccare il risultato e a portare continui e veloci attacchi alla retroguardia dei Flyers, giustificando così il prezioso vantaggio di una rete portato negli spogliatoi dopo due tempi.
A dispetto delle statistiche della Regular Season le situazioni speciali sorridono però a Philadelphia. Usciti indenni da ben nove inferiorità numeriche, i Flyers agguantano un pareggio insperato a meno di due minuti dalla sirena finale, con una rete in Power Play del solito Gagné, servito da un Forsberg (malgrado l'errore in entrata) molto positivo.
I tempi supplementari, come buona parte dei primi 60 minuti, sono tutti di marca Sabres. In una delle rare sortite offensive Kapanen rischia di beffare i padroni di casa cogliendo il palo a Miller battuto, ma il protagonista assoluto è sempre Esche, che rinvia ad oltranza la resa ma nulla può in occasione della deviazione sotto porta di Brière che sancisce il risultato finale.
Di Gara 1 si ricorderà una carica (corretta) terrificante portata da Campbell ad Umberger nel primo Overtime. Una carica che sembra aver spento simbolicamente la luce a tutta la compagine della Pennsylvania, non solo al povero rookie che l'ha subita. In Gara 2, infatti, i Flyers si presentano all'HSBC Arena convinti di dover giocare un'amichevole.
Molli nel forechecking, indisciplinati in fase difensiva, annebbiati nel terzo avversario. E senza la scialuppa di salvataggio Esche. Dopo 20 minuti e 10 tiri i Buffalo conducono 5 a 0. Emblematica una reazione dello stesso Esche in chiusura di tempo: sulla via della panchina in occasione di una penalità differita incappa in un drappello di giocatori che stanno bisticciando e decide di gettarsi nella mischia, lanciando calci e pugni alla cieca. Rien ne va plus.
Al rientro dagli spogliatoi Hitchcock punta su Niittymaki ma, inutile dirlo, cambia ben poco. Abbandonato a sé stesso da difensori eufemisticamente disattenti, il portiere finlandese subisce tre reti su 18 tiri, mentre la partita si incattivisce in seguito ai pericolosi falli dovuti alla frustrazione dei quali si rendono protagonisti i Flyers ("Si sono comportati da idioti", affermerà a fine partita Lindy Ruff, allenatore dei Sabres).
Sono quindi bastate due partite per riportare a galla un difetto ormai conosciuto dei Flyers. Se in Gara 1 erano per lo meno sembrati vivi e in partita, Gara 2 si è rivelata un disastro su tutta la linea. E i Play Off, al contrario della Regular Season, non perdonano la mancanza di continuità .
I Sabres, dal canto loro, si sono riconfermati su altissimi livelli. Pattinaggio, pattinaggio e ancora pattinaggio. Chi li fermerà ? Certamente non questi Philadelphia Flyers. In ogni caso, appuntamento mercoledì notte al Wachovia Center. Viste le ultime scaramucce (dialettiche e non), il ghiaccio sarà bollente.