Jaromir Jagr non ha deluso i Rangers…
Nei prossimi giorni il fiume Hudson sarà in ebollizione. Le rivali di sempre, affacciate su sponde opposte del fiume che separa la Grande Mela dal New Jersey, si incontreranno nei quarti di finale di Conference, una serie che promette scintille.
Da un lato i New Jersey Devils, quattro finali e tre Stanley Cup nelle ultime dieci stagioni, i Play Off come stupenda abitudine. Con la partenza di Scott Niedermayer, il ritiro di Scott Stevens e le nuove regole che sembrava dovessero mettere il bastone tra le ruote al “trappolone” difensivo adottato per la prima volta da Jacques Lemaire a metà anni '90, tuttavia, il ciclo dei diavoli pareva ormai giunto al capolinea.
Poche settimane fa, infatti, i Devils si dibattevano attorno all'ottavo posto, in lotta con Atlanta, Tampa Bay e Montréal per un posto negli agognati Play Off. Il rientro di Patrik Elias e l'arrivo in panchina del factotum Lou Lamoriello (GM e ora anche allenatore) in sostituzione di Larry Robinson, invece, hanno contribuito a rilanciare Brodeur e compagni che, concludendo la Regular Season con 11 vittorie consecutive, hanno addirittura agguantato il primo posto nella Atlantic Division.
Dall'altro i New York Rangers, una delle franchigie storiche della NHL, un'Original Six. L'ultima apparizione nella Post Season, però, risaliva al 1997, l'ultimo trionfo al 1994, con il Madison Square Garden in delirio ai piedi di Mark Messier. E anche alla vigilia della stagione in corso i pronostici non li vedevano certo in prima fila, anzi.
Le incognite non mancavano: Jaromir Jagr sarebbe stato il fuoriclasse di Pittsburgh o il giocatore svogliato di Washington? I numerosi giovani della rosa si sarebbero dimostrati all'altezza di un campionato tanto impegnativo? Ebbene, sette mesi dopo Jagr ha alle spalle una stagione da MVP (Thornton permettendo), Henrik Lundqvist, frenato da un infortunio nell'ultimo periodo, è un candidato al Vezina Trophy quale miglior portiere, mentre Petr Prucha e Fedor Tyutin si sono rivelati tra i migliori rookie del campionato.
Ingredienti che hanno permesso ai Rangers di capeggiare a lungo la Atlantic Division, prima di vedersi soffiare il primo posto all'ultima giornata, guarda un po', proprio dai New Jersey Devils.
New Jersey Devils contro New York Rangers, dunque. Le sfide stagionali sono finite in perfetta parità , quattro vittorie a testa. Visto il finale di Regular Season in prorompente crescendo, però, i diavoli sembrano leggermente favoriti sui Rangers, che invece hanno chiuso in apnea (cinque sconfitte consecutive).
Per la prima volta in carriera Martin Brodeur ha subito più di 2000 tiri, ma dopo i patemi d'animo iniziali la difesa ha ritrovato la consueta ermeticità , grazie anche agli innesti di Ken Klee e di Brad Lukowich. Sul fronte opposto Brian Gionta, Scott Gomez e Patrik Elias sembrano inarrestabili. In una squadra per il resto impostata sul contenimento del minimo vantaggio, buona parte del carico offensivo ricadrà su di loro.
Sull'altra sponda del fiume Hudson, invece, si spera che Jaromir Jagr, ottimamente assecondato da Martin Straka e Michael Nylander, non si inceppi. Considerando anche Petr Prucha, Martin Rucinsky e Petr Sykora, i Rangers sembrano possedere più bocche da fuoco dei rivali. Per New York sarà però fondamentale recuperare Henrik Lundqvist ai livelli della Regular Season, visto che l'alternativa Kevin Weekes non sempre si è rivelata affidabile.
Una serie tutta da gustare che, sulla carta, a livello di contrasti fisici potrebbe risultare la più dura delle otto in programma. Allacciamoci le cinture dunque, la corrente del fiume Hudson rischia di diventare impetuosa.