Sidney Crosby, un rookie molto speciale…
Eccoci qua, di nuovo a commentare l'approdo nella grande lega del giovane talento che la scorsa estate ha fatto parlare più di ogni altra cosa: Sidney Crosby. Come qualcuno ricorderà (vedi Crosby e gl'altri rookie) molti erano scettici sull'effettivo valore di questo diciottenne canadese, o meglio, molti erano scettici sul fatto che i suoi numeri da “Wayne Gretzky” fatti registrare nella lega giovanile si ripetessero nel campionato più duro del mondo, la NHL.
Dopo le 82 partite di regular season che hanno caratterizzato la prima stagione del dopo-lock-out e del nuovo contratto collettivo che tutti (o quasi) ha messo d'accordo, troviamo al penultimo posto proprio quei Pittsburgh Penguins che davamo come possibili outsider nell'ottobre scorso: quelli di Lemieux, Recchi, LeClair e Palffy.
Per problemi fisici e di età , Lemieux, grande campione indiscusso, ha appeso quasi subito i pattini al chiodo; Palffy ha giocato solo metà stagione, poi per un serio infortunio alla spalla ha dovuto anche lui dire addio all'hockey giocato; Recchi ha cambiato aria e ha preferito Carolina; LeClaire (22G 29A per 51 punti con -22 di plus/minus) non si è comportato come ci si aspettava e come aveva fatto vedere con i Flyers; l'unico ad aver lottato con i denti fino alla fine onorando le promesse fatte è stato lui, il diciottenne di Dartmouth, la prima scelta assoluta del draft 2005: Sidney Crosby.
Non ha mai mollato, ha giocato pesante (i 110 minuti di penalità la dicono lunga sulla sua grinta e sulla sua voglia di non farsi mettere i piedi in testa dai veterani della lega), ha diretto lo sterile attacco della sua squadra con 63 assist e ha messo a segno 39 goal. Alla fine il totale nella casella punti è un bellissimo ed incoraggiante 102. La tripla cifra raggiunta lo inserisce di diritto nell'olimpo della NHL come il più giovane giocatore di sempre a raggiungere tale traguardo.
Il traguardo dei 100 punti è arrivato all'ultima partita casalinga della stagione contro gli Islanders. Quando Crosby ha mandato in goal Malone, l'incontro si è fermato per 5 minuti: I 17.084 spettatori della Mellon Arena hanno dedicato una standing ovation da brivido al loro beniamino, lanciando sul ghiaccio berretti e t-shirt riguardanti la necessità di costruire una nuova Arena in quel di Pittsburgh.
E mentre tutti i compagni hanno sommerso il giovane canadese in un abbraccio gigantesco senza eguali, sugli spalti sono apparse delle lettere giganti che hanno formato la scritta “Crosby 100”.
Un'emozione unica. Un'emozione che si ripeterà col tempo, che vivrà sempre nel cuore di Sidney ogni volta che realizzerà una finta, un tiro, un passaggio o una carica. Perchè doveva dimostrare di essere il ragazzo che avrebbe risollevato le sorti della NHL…e l'ha fatto. Perchè doveva dimostrare a tutti gli scettici che il suo talento non era dovuto al basso livello di una lega giovanile…e l'ha fatto.
Perchè aveva un impresa da compiere…e l'ha portata a termine. Con successo.
Nel febbraio scorso i tifosi canadesi hanno storto il naso per la mancata convocazione di Crosby nella Nazionale Olimpica. Torino 2006 è stato un disastro per la spedizione di Gretzky, e con il senno di poi non è facile dire se le cose sarebbero andate in modo diverso. Crosby ha però accettato con uno stile ed una eleganza degne del più grande dei veterani: ha accettato l'esclusione senza alimentare polemiche e senza la presunzione di essere superiore ai giocatori scelti, ha fatto capire che ha ancora molto da imparare e che,prima o poi, il suo momento in Nazionale verrà .
Sidney Crosby, alla fine l'ha avuta vinta su tutti: il 5 maggio prenderanno il via a Riga (Lettonia) i Mondiali di Hockey su ghiaccio e ad indossare la casacca rossa con la foglia d'acero ci sarà anche lui. Per chi si è perso le gesta del talento canadese in quel di Torino e ha voglia di intraprendere un viaggetto di 2200 Km, non si lasci mancare l'occasione. Ne vale veramente la pena e vi garantisco che Pittsburgh è molto più lontana.
Chiudo con un doveroso omaggio all'altro rookie che quest'anno dividerà il mondo dell'hockey per l'assegnazione del Calder Memorial Trophy (miglior rookie dell'anno): Alexander Ovechkin.
Il ventenne russo è una vera e propria forza della natura e anche lui, nonostante una squadra, i Washington Capitals, che ha navigato per tutto il tempo nelle retrovie, ha fatto segnare numeri da capogiro: 52 goal e 54 assist per un totale di 106 punti, riscrivendo in questo modo la classifica dei rookie più prolifici di sempre:
132 Teemu Selanne Jets 1992-93
109 Peter Stastny Nordiques 1980-81
106 Alex Ovechkin Capitals 2005-06
103 Dale Hawerchuk Jets 1981-82
102 Sidney Crosby Penguins 2005-06
102 Joe Juneau Bruins 1992-93
100 Mario Lemieux Penguins 1984-85
137 Wayne Gretzky* Oilers 1979-80
*Gretzky è fuori da questa classifica perchè all'epoca la sua prima stagione in NHL è stata considerata come seconda stagione da pro.