Martin Gerber decisivo contro i Capitals
Penultima settimana di hockey ed è ancora Carolina contro Washington. Questa volta si gioca al Verizon Center, palazzetto della capitale americana, dopo 3 sfide tutte in North Carolina in cui i Caps hanno vinto due volte realizzando 8 gol e subendone appena 2, per poi perdere all'overtime, 6-5, nell'ultimo scontro. Mercoledì sera i Canes hanno pareggiato i conti, ma ancora una volta l'hanno fatto lasciando comunque un punto ai Capitals che hanno ceduto solo all'overtime: d'altra parte le aquile capitoline sono in ottima forma (a punti da sette gare consecutive, non succedeva da più di 5 anni) e c'è Ovechkin che con due assist sfornati è ora a due soli punti da quota 100.
Doppio vantaggio per gli ospiti con Staal e Cullen, i padroni di casa reagiscono a prima pareggiano con Halpern e Zubrus, poi il lituano nell'ultimo terzo capovolge la situazione in 5 contro 3. In powerplay il vecchio Recchi raddrizza la situazione per gli Hurricanes e così agli shootout Gerber para tutto mentre Johnson (mai battuto ai tiri finali) si fa beffare da Cullen: ora Carolina è a due punti da Ottawa, prima ad est. E venerdì è ancora sfida tra Canes e Caps!
Una vittoria per continuare a sperare: è quanto s'auguravano i giocatori di Atlanta e di Florida in uno scontro da dentro o fuori. Ebbene, se Atlanta vincendo ha lasciato ancora uno spiraglio aperto sulla via che conduce ai playoff (cinque punti dietro Tampa con una manciata di gare rimaste di cui due proprio contro i Lightning), per Florida la porta s'è chiusa. I Panthers hanno giocato in modo gagliardo per un periodo e mezzo (Kolnik e Gelinas, con in mezzo il gol di McCarthy, avevano portato in vantaggio i Cats per 2-1) ma poi si sono arresi: entrambi in powerplay, sono arrivati i gol di Kovalchuk prima e del veterano Mellanby dopo (dovrebbe ritirarsi a fine stagione).
Hossa ha poi dato sfoggio delle sue indubbie qualità di grande pattinatore e ha realizzato la doppietta del definitivo 5-2 (uno shorthanded gol e un empty-net): i Thrashers hanno conquistato la 17esima vittoria in trasferta stagionale (è record per i georgiani) e hanno alzato la testa dopo 3 sconfitte su 4 gare. Per i Panthers è invece appena la quarta sconfitta nelle ultime 15 partite; tuttavia è quella del definitivo ko.
E nel match chiave tra Atlanta e Tampa Bay, al St.Pete Times Forum, succede di tutto ma alla fine hanno la meglio i padroni di casa che così guadagnano una cospicua fetta di playoff a discapito proprio dei rivali di Division. Tra i pali dei Thrashers, per la 28esima volta consecutiva da titolare (meglio di lui quest'anno solo Broduer con 31 start consecutivi), c'è Lehtonen (che poi si infortuna alla caviglia e al suo posto entra Dunham), per i Lightning il vecchio Burke, alla fine decisivo. Craig porta in vantaggio i fulmini della Florida, Kozlov pareggia, St.Louis porta i suoi ancora avanti (tutti e tre i gol in powerplay).
Nell'ultimo periodo la partita è tirata: Dunham fa 4 parate, Burke 8 e a tre secondi dalla fine non riesce a parare il tiro di Kovalchuk (primo giocatore nella breve storia di Atlanta ad arrivare a 50 gol) che così allunga il match. All'overtime è assedio degli ospiti, ma il goalie di casa è impenetrabile. Infine gli shootout: è decisivo Richards (andato ancora a punti, per la decima partita di fila, record per il team), 3-2, per il pubblico di Tampa Bay è il delirio.
Sei punti a testa nelle cinque sfide in 14 giorni che hanno visto opporsi la prima della SouthEast Division contro l'ultima. E' parsa come una serie playoff in cui il divario, suggerito dalla classifica, s'è visto poco e così anche “gara 5” è stata molto divertente. Sedicimila spettatori al Verizon Center di Washington, tutti ad attendere il 100esimo punto stagionale di Ovechkin (prima di lui solo altri 6 rookie ci sono riusciti e solo Selanne l'ha fatto segnando più di 50 gol): il russo fa l'assist sull'1-0 di Halpern e così il pubblico si scalda. Poi però avviene uno strano suicidio; Adams e Williams capovolgono la situazione con due shorthanded gol, entrambi nella stessa penalità avversaria (solo una volta era successo alla franchigia, nel 1990, quando questa era ad Hartford).
Come se non bastasse, dopo il 44esimo gol stagionale di Staal in powerplay, ancora Williams in situazione di penalty killing ha siglato il terzo shorthanded gol della gara ed è stato record per il team della North Carolina. A questo punto i Caps si svegliano, Morrison e Willsie accorciano le distanze ma finirà comunque 4-3, con Ovechkin fermo a quota 99 punti e i Canes primi nella Conference con 108 punti.
Dopo un mese di grande hockey e la sciagurata sconfitta patita 48 ore prima contro Atlanta, i Panthers hanno definitivamente gettato la spugna e di fronte ai propri tifosi hanno detto addio ai playoff con un sonoro 5-1 subito dai Penguins, che pure venivano da 12 sconfitte di fila. Ora la matematica li condanna ma comunque va fatto un plauso ai ragazzi di coach Martin che hanno fatto sognare i propri fans in queste ultime settimane quando ormai la strada per la postseason sembrava ampiamente preclusa.
Come la partita precedentemente descritta, quella tra Canes e Caps, anche nella partita del BankAtlantic Center la fanno da padrone gli shorthanded gol: ben 2, degli ospiti, con Koltsov e Malone. Questa è stata la chiave della partita oltre alla buona prova di Crosby, 1 gol e 3 assist, e alla sicurezza di Caron, autore di 36 parate. Per Florida a segno Bouwmeester sul 4-0, Luongo appannato (e non riesce a vincere la centodecima partita con i Cats, record per un goalie a Sunrise) e sostituito da McLennan. Dopo tutto un ottima annata… e mancano ancora 5 partite.
Gara delle serie interrotte quella tra Penguins e Lightning e cioè si ferma a 4 il numero di partite consecutive in gol per Crosby (poi infortunatosi), che diventa anche il più giovane giocatore della storia della NHL con 90 o più punti, e s'arresta invece a 10 il totale delle partite di fila in cui Richards è andato a punti (non segna però da otto match).
Ma è anche la partita delle serie che continuano: è l'ottava vittoria nelle ultime otto gare casalinghe per Tampa Bay (ora settima nella Conference), è la 48esima sconfitta su 48 partite per i Pittsburgh quando in svantaggio a fine secondo periodo. Infine, è la partita delle conferme: una su tutte, il grande momento di Sean Burke, shutout con 25 parate e forma invidiosa, tanto da far pensare a Tortorella che sarà lui a difendere la gabbia dei Lightning ai playoff, a discapito di Grahame. E poi la conferma di LeCavalier, autore dell'unico gol del match in apertura di secondo terzo. Insomma, Tampa Bay batte Pittsburgh per 1-0 in una partita forse poco spettacolare, dal risultato scontato.
Ora i Thrashers dovranno tifare per le squadre che giocheranno contro Tampa Bay e Montreal: in ogni modo, nonostante la bella vittoria per 5-2 contro gli Hurricanes, raggiungere i playoff per la squadra di coach Hartley pare ormai difficilissimo. Dall'altra parte una Carolina stanca mentalmente e fisicamente, succube dei georgiani che hanno spinto subito il piede sull'acceleratore, aiutati anche da una Philips Arena molto calda; Savard, Aubin e Kovalchuk nel primo periodo fissano subito il risultato sul 3-0 e spostano così inequivocabilmente l'inerzia della gara verso i padroni di casa.
Dunham, molto bravo nel sostituire l'infortunato Lehtonen, ha concesso poi il gol a Williams ma Atlanta ha di nuovo allungato col gol numero 496 in carriera di Bondra e con Mellanby (punto numero 800 in carriera), prima che Williams segni la sua personale, ma inutile, doppietta. I Thrashers stanno sicuramente facendo tutto il possibile per disputare la post-season, ma la discontinuità che li ha contraddistinti per tutta la stagione gli sta costando caro; i Canes tirano il fiato.
Che quest'anno le cose erano cambiate per i Caps contro gli Isles (di solito gli isolani erano l'avversario più morbido per le aquile) era apparso evidente e in questo modo si collocavano le due sconfitte in tre gare dei capitolini contro i newyorkesi.
Nella quarta e ultima sfida della stagione Di Pietro fa addirittura uno shutout, primo stagionale e sesto in carriera, e così rimane all'asciutto Ovechkin dopo un paio di settimane caldissime, ma soprattutto si danno da fare i cannonieri di New York: Yashin fa doppietta nel primo periodo, due gol entrambi in powerplay, e poi si concede due assist nei gol di Blake e Nilsson. A completare la festa il gol di Hunter, ancora in powerplay (un ottimo 50% di realizzazione, con 4 superiorità su 8 sfruttate) e così gli Islanders, con questo perentorio 5-0, interrompono una serie di 6 sconfitte di fila e ne fanno iniziare una seria ai Capitals, sconfitti nelle ultime 3 gare.
Bob Hartley, head coach di Atlanta, l'aveva detto: i Thrashers dovevano fare il tifo per gli avversari dei Lightning. E in un caldo derby della Florida, a Sunrise, il favore glielo fanno i Panthers che sconfiggono per 6-3 i cuginastri, regalando un minimo di suspance a questo finale di stagione. Per i Cats è la settima vittoria quest'anno contro Tampa Bay, segno che per la squadra di Tortorella giocare contro i corregionali è sempre dura. In realtà nell'ultima partita dell'anno tra le due franchigie, quello che è saltato agli occhi è come Florida si sia data da fare a differenza della mollezza di Tampa, forse stanca per il risicato 1-0 di 24 ore prima contro i Pens.
Dopo un primo periodo senza gol, nel secondo gli ospiti vanno in vantaggio con Prospal e Boyle, entrambi in powerplay, che rispondono all'iniziale gol di Jokinen. Ma nell'ultimo terzo la musica cambia: ancora Jokinen, doppietta dunque per lui, e poi Kolnik, anche per lui due gol, Horton e Nieuwendyk bucano per 5 volte un tartassato Grahame e non rovina la festa a McLennan (seconda vittoria stagionale per il backup di Luongo) il gol del definitivo 6-3 di St.Louis (gol realizzato sul momentaneo 3-2 per i padroni di casa). Che dire… i Panthers hanno fatto una seconda parte di stagione superba, l'anno venturo potrebbero esplodere.
Finalmente 100 punti! Li ha raggiunti con un gol all'overtime contro i Bruins, decisivo, il grande Alexander Ovechkin che con 49 gol e 51 assist diventa il sesto rookie di sempre ad arrivare in terza cifra alla prima stagione in NHL: ora il russo ha 4 partite per fare un gol, che significherebbe quota 50 e cioè diventare il secondo giocatore in assoluto (dietro l'irraggiungibile Selanne autore a Winnipeg nel 1992/93 di 76 gol per un totale di 132 punti alla sua prima annata) a siglare, da rookie, almeno 50 gol e almeno 100 punti. Alla fine, negli spogliatoi, il capitano dei Capitals, Jeff Halpern, lo ha festeggiato rifilandogli una torta di schiuma da barba sul viso!
La partita tra Washington e Boston si è conclusa 2-1: sugli scudi sicuramente Kolzig autore di 37 interventi vincenti, ma anche Zubrus, che ha segnato l'1-0 rubando un puck nella neutral zone e naturalmente Ove. Per i Bruins, che avevano pareggiato con la prima rete in carriera di Mark Stuart, è la prima sconfitta stagionale contro i Caps, dopo 3 vittorie di fila. Ma quando, all'overtime, si ci mette Alexander the Great, è difficile non uscire dal rink a mani vuote!
Dopo l'improvviso addio di Larry Robinson sulla panchina dei Devils, Lou Lamoriello non pensava di poter fare così bene nella seconda parte di stagione. Ma il vecchio Lou, anche presidente e GM della franchigia, ha fatto più che bene e non solo ha raggiunto i playoff ma anche la prima posizione in Division (e quindi terza piazza ad Est), i 100 punti e soprattutto ha inculcato ai suoi una mentalità vincente, in stile New Jersey insomma.
Così è stato anche sul campo più che ostico di Releigh, dove, si sa, gli Hurricanes hanno costruito il loro successo quest'anno. Eppure gli ospiti sono sempre stati in vantaggio: Marshall, Madden e Langenbrunner portavano avanti i Devils, Adams, Recchi e Staal (con l'extra attaccker e in penalty killing) pareggiavano puntualmente. Nonostante ciò New Jersey non ha disperato e con Gionta, dopo soli 28 secondi dall'inizio dell'overtime, ha consegnato a Brodeur la 40esima vittoria stagionale, unico goalie di sempre a vincere 40 o più partite in 5 differenti stagioni. I Canes ora sono un punto dietro i Sens, ma comunque hanno strappato un punto insperato e difficile.
Cappelli sul ghiaccio per celebrare una partita maiuscola di Mats Sandin che tiene vive le speranze di playoff dei Leafs (non saltano un'apparizione alla postseason da ben 8 anni anni): contro i generosissimi Panthers lo svedese sigla 4 gol e 2 assist mettendo dunque il becco in tutti e 6 i gol di Toronto.
I canadesi hanno avuto la meglio di Florida solo all'overtime anche se a dir la verità hanno sommerso di tiri gli avversari: ben 53 tiri (record stagionale per i Maple Leafs) contro i 26 dei Cats i quali hanno comunque siglato 5 gol. Questi sono nati dalla stecca di Jokinen, Bouwmeester e soprattutto di Nieuwendyk, un ex di lusso che ha fatto tripletta e ha messo a referto anche un assist. In ogni modo la partita è stata molto bella, con i Panthers che hanno rischiato seriamente di vincere, non fosse stato per Sundin e per la fame di playoff dei canadesi che ora tornano a sperare, considerato anche l'esito del match in contemporanea che opponeva Lightning e Thrashers.
Questo è terminato come tutti gli amanti dello spettacolo volevano, ma è stato un incubo per i tifosi dei Lightning. Dopo un avvio ottimo degli ospiti, arrivati in Georgia per chiudere il conto playoff, culminato col gol di Afanasenkov, i padroni di casa hanno dato tutto e complice anche una serataccia di Burke (che aveva sempre vinto contro Atlanta) hanno segnato 6 gol di fila, tutti nei primi due periodi.
In evidenza Sutton e Holik, autori di una doppietta a testa, ma anche McCarthy e Hossa che con uno shorthanded gol ha bucato Grahame, subentrato al succitato Burke. Dunham invece ha concesso solo due gol: oltre a quello dell'1-0 di Afanasenkov, ha subito il 6-2 finale di St.Louis ma ciò non ha rovinato la festa agli scatenati giocatori di Atlanta. Ora i Thrashers sono 4 punti dietro i Lightning, ottavi nella Conference, ma hanno una partita in meno: i primi hanno un calendario piuttosto facile (due gare con Washington, una in casa e una fuori, alla Philips Arena contro Boston e l'ultima a Sunrise contro i Panthers), Tampa Bay invece se la deve vedere due volte con Carolina (una fuori e una in casa) e chiuderà contro i Capitals al St.Pete Times Forum. Insomma, è iniziata la settimana di passione!
Finiscono dunque sette giorni scoppiettanti in cui Atlanta (39-32-7) ha messo pepe nella lotta playoff vincendo 3 partite su 4, a discapito di Tampa Bay (42-32-5), rilassatasi nel momento meno opportuno. Florida (35-34-10) è ormai tagliata fuori ma comunque gioca con un ottimo piglio, mentre solita altalena di risultati per le due squadre che ormai sono mentalmente riposate da un pezzo, e cioè la capolista Carolina (51-21-7) e l'ultima della Division, Washington (26-40-12).