SouthEast Division: Recap #24

Brent Johnson, protagonista contro Carolina

Settimana decisiva o quasi per l'assegnazione degli ultimi posti per accedere agli agognati playoff. E' certo però che Washington e Carolina non hanno più niente da chiedere alle rimanenti partite (i primi sicuramente fuori, i secondi già  qualificatisi) e così sul ghiaccio dell'RBC Center si gioca per lo spettacolo.

Alla fine però il risultato è così fragoroso che i supporters del North Carolina non possono che fischiare i loro beniamini alla loro terza sconfitta di fila contro una squadra che dovranno riaffrontare ancora 3 volte in una manciata di giorni.

Finisce 5-1 per gli ospiti e sugli scudi ci si ritrova il backup goalie dei Caps, Johnson, che stoppa ben 49 tiri dei Canes (che riescono a segnare solo con Brind'Amour il gol del momentaneo 3-1) oltre che i marcatori dei capitolini: due volte Bradley che torna al gol dopo quasi tre mesi di digiuno, il solito Ovechkin (48esimo centro stagionale), il sempre presente Willsie e Clark, autore di uno shorthanded gol, il 15esimo per le aquile che così stabiliscono il loro nuovo record in fatto di marcature in inferiorità  numerica. Sebbene gli Hurricanes non abbiano demeritato il risultato è chiaro: Washington, dopo otto sconfitte di fila, fa 4 punti su 4!

Gratton, Horton, Roberts e Olesz: in 30 minuti questi 4 giocatori chiudono praticamente la partita tra Florida e Pittsburgh e a nulla servirà  la reazione dei Penguins. Alla fine è 5-3 per i Cats che centrano la settima vittoria nelle ultime sette partite, record per la squadra, nonché la vittoria numero 12 nelle ultime 12 uscite contro i Pens.

Il risultato però inganna perché è pur vero che Florida non ha fatto la migliore partita e la differenza alla fine l'hanno fatta i portieri: Fleury ha subito 4 gol nei primi 17 tiri, Luongo ha effettuato 31 parate su 34 conclusioni a rete degli avversari. Così dopo il disastro di Fluery a difendere la gabbia dei pinguini della Pennsylvania va Caron e la musica cambia; Pittsburgh tenta la rimonta, Kolnik spegne ogni velleità  dei padroni di casa con un gol in empty-net. La strada per la post-season è ancora abbastanza lunga ma, indipendentemente da come andrà  finire, brava Florida!

Partita fondamentale al St.Pete Times Forum di Tampa Bay e il risultato, alla fine, sembra ancora più fondamentale nell'economia della classifica della Eastern Conference: Lightning battono Thrashers 4-3. Ora ci sono tre squadre a pari merito, seste, e sono Tampa, New Jersey e Montreal a quota 83 punti, pare saranno le ultime tre ad accedere ai playoff.

Atlanta non si arrende, certo, ma deve mangiarsi le mani per l'approccio a questa partita chiave, compromessa per un po' di nervosismo (le prime quattro penalità  della gara sono state fischiate proprio agli ospiti) e per poca lucidità  sotto rete: il 4-0 a 10 minuti dal termine è impietoso per i ragazzi di coach Bob Hartley che assistono alla seconda doppietta in carriera di Afanasenkov, al settimo gol stagionale di Taylor e al primo centro nella NHL di Ranger.

Così i Lightning iniziano ad amministrare e subiscono il ritorno di Atlanta che riesce in meno di 600 secondi a segnare 3 gol (McCarthy, Kozlov e Holik), non abbastanza per rientrare in partita, sufficienti a fare infuriare il coach di Tampa, Tortorella. Ma tant'è, i fulmini della Florida vedono ormai la possibilità  di difendere la Stanley Cup, di cui sono detentori.

E non da una mano ai georgiani Washington che al Centre Bell, dopo un primo periodo regalato ai Canadiens ma comunque a reti inviolate (in cui i Caps hanno “ucciso” ben cinque penalità ), inizia a macinare grande hockey e a impensierire più di una volta il goalie di casa, Cristobal Huet. Higgins però riesce a superare Kolzig e portare in vantaggio i suoi e sembra l'inizio della fine: niente affatto perché a poco più di un minuto dal termine del secondo terzo Clark pareggia il conto e così nel terzo periodo la battaglia si fa ancora più aspra.

Ancora lui, Higgins, uno dei giocatori più caldi degli Habs, riporta avanti i canadesi ma il cuore dei Capitals, mai sopiti e sempre pericolosi, esce fuori e a 2,5 secondi dalla sirena, in powerplay, Jeff Halpern zittisce la gremita arena del Quebec. All'overtime i capitolini si ritraggono e Saku Koivu, a un minuto dagli shootout, regala la quinta vittoria consecutiva ai suoi Canadiens, mentre per i Caps è comunque il punto numero 5 su 6 disponibili nelle ultime 3 partite.

Campioni! La matematica sorride a Carolina che finalmente è la vincitrice della SouthEast Division, non l'obbiettivo definitivo di una stagione ma comunque un prezioso riconoscimento. I due punti decisivi, poi, sono arrivati contro una rivale di Division, ossia i lanciatissimi Panthers che hanno venduto cara la pellaccia ma che, frenetici e confusionari, hanno subito il gol decisivo in superiorità  numerica, uno shorthanded gol firmato Craig Adams nel terzo periodo.

Nei primi due Gratton aveva sorprendentemente portato in vantaggio i Cats ma prima Whitney (powerplay gol, l'unico su 9 possibilità  avute dai Canes) e poi Recchi hanno ribaltato la situazione. Il 2-2 di Van Ryn è in realtà  un autogol di Aaron Ward (“penso sia stato il secondo della mia carriera”) e così nell'ultimo terzo le squadre si danno battaglia. Florida tira 10 volte, Carolina solo 4 ma con LaRose in panca puniti per hooking, Kevyn Adams ha spazzato via il puck, Craig Adams ha bruciato Gratton sulla corsa e poi è riuscito a battere Luongo. I Panthers interrompono la loro striscia, Carolina punta al primo post ad Est.

Derby ad alta tensione a Sunrise dove è andata in scena la prima di tre sfide fondamentali che vedono opposti i Florida Panthers ai Tampa Lightning. Ebbene, grazie a un super Luongo e, di contro, a un appannatissimo Grahame, i padroni di casa hanno vinto il primo round e hanno così accorciato a 6 punti le distanze dai cuginastri, ottavi ad est.

I ragazzi di coach Tortorella hanno subito l'aggressività  dei Cats che nei primi due periodi hanno spinto sull'acceleratore e così al secondo riposo il BankAtlantic Center ha potuto applaudire al 3-1 parziale frutto dei gol di Horton, Nieuwendyk e Jokinen per le pantere e di St.Louis per i fulmini.

Nel terzo periodo Tampa decide di recuperare ma la solita insicurezza di Grahame, che ha concesso al vecchio Nieuwendyk gol e doppietta e personale, ha troncato la gambe agli ospiti, quando mancavano solo 5 minuti al termine. Con Burke tra i pali i Lightning hanno trovato il 4-2 finale di Sydor ma non è stato abbastanza e così Florida vince per la quinta volta di fila in casa (undicesima volta negli ultimi 13 incontri).

E sono 5 i punti che separano gli sconfitti Lightning dai Thrashers che in una partita da vincere assolutamente assolvono al loro compito brillantemente, battendo 5-2 quegli Hurricanes che solo 24 ore prima avevano conquistato la matematica leadership nella SouthEast Division.

Il match inizia male per i georgiani che di fronte al loro pubblico si vedono costretti subito a 5 minuti di inferiorità  numerica per un boarding di Holik. Lehtonen però si esalta e complice anche l'abulia in powerplay dei Canes, almeno ultimamente, i padroni di casa escono indenni e così prima Savard con un penalty shot (primo giocatore dei Thrashers a segnare ad Atlanta un penalty shot e, con 89 punti, giocatore con più punti in una sola stagione, frantumando il precedente record di Heatley) e poi Slater portano sul 2-0 Atlanta. Nel secondo periodo, poi, i Canes tracollano per opera di Kozlov e una doppietta di Kovalchuk (e con 5 gol subiti in 18 tiri Ward è stato sostituito) e a nulla servono se non per la statistica i due gol di Cullen e Brind'Amour che non scalfiscono una buona prestazione del goalie finlandese Lehtonen, il più stakanovista tra i Thrashers.

“Il miglior shutout della mia carriera” ha sentenziato Brent Johnson che stoppando ben 46 tiri dei Senators ha letteralmente regalato la vittoria ai Capitals che per la prima volta quest'anno non hanno subito gol. Nelle ultime 4 partenze Johnson ha stoppato ben 167 tiri su 176 e dopo le 49 parate contro Carolina se ne concede altre 46, come detto, contro Alfredsson e soci. Emery invece, goalie avversario e reduce da ben 12 vittorie nel solo mese di marzo, ha parato “solo” 31 tiri su 32 e ha concesso il gol vittoria a Zubrus, in powerplay, abile a correggere in rete un puck respinto proprio dal goalie di Ottawa su un tiro velenoso di Ovechkin (che, con quest'assist, raggiunge quota 95 punti!). In una partita molto corretta, dunque, a conquistare i due punti sono i penultimi della classe e a nove partite dalla fine le soddisfazioni che potranno togliersi i Caps potranno essere altre.

Infine tre partite, tutte giocate lunedì sera, tutte dai risultati importanti. Partiamo dalla rivincita degli Hurricanes che battono 6-5 i coriacei Capitals e così mettono ancora fieno in cascina. Partita nervosetta (90 minuti complessivi di penalità  e 4 risse tra cui la prima in NHL di Staal) in cui il vero protagonista al di là  del game winner Whitney, all'overtime, è stato Vasicek, il condor ceco, che è tornato sul ghiaccio dopo 5 mesi e un infortunio al ginocchio.

E come ha festeggiato il suo ritorno? Con 4 punti, 2 gol e 2 assist, in 5 anni di NHL per la prima volta un poker. Per il resto la partita, prima di tre match consecutivi tra le due franchigie, è stata una girandola di emozioni: Zubrus, Clark, Halpern e due volte il neo-acquisto Fata per i Caps, Williams, Brind'Amour, due volte Vasicek e due volte Whitney per i Canes, con un Kolzig sicuramente migliore di Gerber (6 su 42 per il primo, 5 su 24 per il secondo) e un powerplay disastroso per i rossi del North Carolina (0 su 4 fino all'overtime quando Whitney ha segnato proprio in powerplay). Insomma, ci sarà  da divertirsi nelle due prossime sfide!

Senza giocatori chiave come Hasek, Redden, Chara e Alfredsson i Senators regalano pizza per la 12esima volta ai propri tifosi dopo aver regolato per 6-4 i Thrashers, incredibilmente sottotono benché siano in piena corsa playoff.

La beffa per Atlanta poi è stata doppia perché l'ex Heatley ha fatto doppietta e con i suoi 45 gol ha raggiunto l'ex Sens (ora ad Atlanta) Hossa nella speciale classifica dei giocatori con più gol in un solo anno per la franchigia della capitale canadese: un altro gol e Heatley sarà , da solo, nella storia di Ottawa, al suo primo anno. La partita, tra le altre cose, è stata caratterizzata da un brutto intervento del nervoso Kovalchuk che ha colpito violentemente il polso destro di Neil e da quel momento in poi i tifosi non hanno lesinato boo al russo.

In terra canadese gli ospiti hanno impensierito Emery solo all'inizio: 1-2 parziale grazie proprio ai succitati Hossa e Kovalchuk. Poi però il tracollo, con un parziale di 5-0 (in evidenza Spezza e Smolinski, oltre a Heatley) e un Lehtonen sostituito dopo 6 gol subiti su 28 tiri. Alla fine i Senators si riposano e Slater e Mellanby ne approfittano ma non basta perché Ottawa vince 6-4, raggiunge quota 107 in classifica e inguaia Atlanta.

Ad approfittarne è Tampa Bay che vincendo il derby contro Florida da un dispiacere tremendo sia ai Panthers che ai Thrashers, entrambe le squadre ora hanno pochissime speranze di raggiungere la post-season.

La vittoria dei Lightning è frutto di un ottimo Sean Burke, tornato titolare dopo un infortunio a un dito, ma soprattutto di un superbo LeCavalier, a secco da sei gare, ma decisivo contro i Cats con due gol e un assist.

La partita è stata, se mi è concesso il termine, palindroma: il primo periodo è di Tampa (gol di Modin e di LeCavalier), il secondo di Florida che accorcia le distanze con Horton, l'ultimo è ancora dei padroni di casa che realizzano altre due reti con LeCavalier in powerplay e con Fedotenko a porta vuota. Ora i Lightning hanno 85 punti, 7 in più di Atlanta, 8 di Florida e Toronto: con meno di 10 partite dal termine sembra fatta. Ma Tortorella predica ancora concentrazione.

Undici le partite descritte, non tantissime, eppure dalla 24esima settimana di hockey si hanno molte più risposte di quanto non sia mai successo. Carolina (49-20-6) è matematicamente campionessa del SudEst sebbene in 4 partite collezione appena 4 punti, Tampa Bay (40-30-5) ipoteca i playoff con due vittorie chiave.

E poi scopriamo che le speranze e il furore di Atlanta (36-32-6) e di Florida (34-32-9) stanno scemando, così come le prestazioni sono meno brillanti (appena una vittoria su tre per i Thrashers, due su quattro per i Panthers). Infine Washington (25-38-11), l'unica questa settimana a non perdere nei 60 minuti, 6 punti in 4 partite tra cui due vittorie contro Canes e Sens e due sconfitte all'overtime contro Habs e ancora Canes. Bravi!

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