Nathna Orton in azione, Florida crede ai playoff!
Poche partite in questi sette giorni d'hockey del Sud-Est ma comunque sempre grandi emozioni. A partire dal match tra i Sabres e gli Hurricanes giocatasi a Buffalo e che ha visto risedere sulla panchina dei padroni di casa Lindy Ruff, dopo la sua assenza contro Atlanta per assistere la figlia che ha un tumore al cervello (ma pare risolvibile). Dunque, dopo un primo periodo opaco, Carolina si scatena nel secondo terzo e segna addirittura 4 gol in 12 minuti e 11 tiri: tutti marcatori diversi e cioè Adams, Stillman (assist di Staal, per la settima partita di fila a punti), Babchuk e Williams, il quale alla fine risulterà l'uomo partita. Si perché Buffalo dopo la seconda pausa torna sul ghiaccio determinato e in 10 minuti riapre la partita con ben tre gol, l'ultimo dei quali di Novotny infiamma l'HSBC Arena. Mancano 7 minuti per una rimonta incredibile ma non è abbastanza perché la difesa dei Canes si chiude a perfezione e così Buffalo perde la terza partita di fila (non succedeva da novembre) mentre Carolina dopo zero punti in due partite ritorna a sorridere.
Florida a questo punto ci crede, sa che se continua su questa strada può raggiungere dei playoff impensabili solo due settimane fa. I Panthers hanno infatti vinto per la quarta volta consecutivamente a spese dei Capitals, sconfitti invece sette volte nelle ultime sette uscite stagionali: il tutto in una partita in cui Washington ha fatto di tutto per non perdere ancora contro quei Cats che sono stati quest'anno la loro vera bestia nera. In vantaggio con Willsie (15esimo gol stagionale per l'unico giocatore dei Caps sempre presente in questa annata), nel secondo periodo i ragazzi di coach Hanlon crollano sotto i colpi sferrati da Nieuwendyk, Stumpel e Sim (tre gol tutti in powerplay) e così a nulla serve il gol di Zubrus nell'ultimo terzo o ancora i quasi due minuti giocati in 6 contro 4 (powerplay per Washington e in più senza portiere) perché Luongo resiste e così ora Atlanta, rivale di Division e ora anche di Conference, è lontana da Florida solo 5 punti.
“Se qualcuno facesse un film su di noi avrebbe tra le mani una buona trama” sentenzia felice Bob Hartley alla fine di una partita incredibile, la norma quando si parla dei Thrashers. Sotto di quattro gol a uno contro i Devils a 17 minuti dal termine (unico gol dei georgiani firmato da Hossa in powerplay) Atlanta reagisce con un carattere considerevole e sommerge Brodeur di tiri e di gol capovolgendo il risultato, totalmente: Holik, Kovalchuk, Kozlov e il rientrante Stefan fanno esplodere la Philips Arena che rimane col fiato in gola quando a una manciata di secondi dal termine Gionta ha di nuovo pareggiato le sorti del match. Poi l'overtime dove la fortuna bacia Peter Bondra che ribatte in rete un puck scagliato verso il goalie ospite da Sutton, un rimbalzo forse involontario. Ma poco importa perché basta per dare i due punti ai padroni di casa (e la vittoria a Lehtonen che ha siglato pure un assist, come anche Brodeur) che dunque trionfano per l'ottava volta nelle ultime dieci uscite. La quinta sconfitta in sei partite invece inizia a far preoccupare coach Lamoriello: i suoi New Jersey sono ora settimi e dietro ci sono un sacco di squadre in forma che scalpitano.
A dir la verità anche avanti. I Lightning per esempio, che consolidano il loro sesto posto con una vittoria più difficile del previsto contro una Washington indomita: in Florida Ovechkin insegna un po' di hockey agli avversari e realizza due gol e un assist (sul gol di Pettinger), oltre che 13 tiri verso Grahame. Il tutto però invano perché nonostante i Capitals siano andati per tre volte in vantaggio, altrettante volte sono stati recuperati con Boyle, Fedotenko e Craig. Coach Hanlon si mangia dunque le mani, visto poi l'esito della partita: dopo pochi secondi dall'inizio dell'overtime, con Majesky in panca puniti per una interference sul finire dei tempi regolamentari, Kubina riceve da Richards e batte Kolzig, mettendo dunque la firma sulla terza vittoria nelle ultime quattro partite di Tampa Bay. E per i fulmini la prospettiva di poter difendere la Stanley Cup ai playoff appare sempre più una realtà .
Otto vittorie in poco più di due settimane sono tante, ma forse non abbastanza. I Panthers non vogliono fermarsi più e d'altra parte quella della vittoria è l'unica via percorribile se vogliono disputare i playoff, ma nonostante un filotto di trionfi incredibile i punti che li dividono dagli ottavi Thrashers rimangono 5. Non pochi, però i due punti conquistati al BankAtlantic Center contro i Rangers sono una bella iniezione di fiducia e stimolano coach Martin a non far mollare i suoi ragazzi nelle prossime 12 partite: in vantaggio con Jagr (50esimo gol stagionale, davvero niente male), gli ospiti sono stati raggiunti e superati da Horton e Campbell che ha bucato Weekes in powerplay. A pochi secondi dalla seconda sirena Sykora ha riportato la sfida in parità e non s'è smossa più fino agli shootout dove Nylander e Jagr hanno sbagliato mentre Horton e Jokinen no. I Cats così vincono ancora agli shootout, per New York un punto comunque positivo.
Ancora una volta gli shootout, ancora una volta una sconfitta. I Rangers dopo 24 ore dalla sconfitta ai tiri finali contro i Cats vanno sul ghiaccio del St.Pete Times Forum e dopo una partenza sprint concludono come il loro solito: non riescono a superare Grahame e così Tampa Bay può bearsi di altri due punti fondamentali. Due powerplay gol di Sykora e Prucha indirizzano New York sulla retta via nel primo periodo che, tuttavia, si chiude col 24esimo gol stagionale di St.Louis; alla ripresa del gioco Jagr sigla il gol numero 51 della stagione, apprestandosi ormai a sgretolare alcuni record della franchigia (in una sola annata solo Graves, 52 gol, ha saputo fare di meglio con la maglia dei Rangers e solo Ratelle negli anni Settanta fece più punti, 109 contro gli attuali 107 del ceco), ma i padroni di casa tornano veemente nel match con Modin e Sarich (primo gol quest'anno per il 27enne canadese). Poi i rigori in cui l'unico a realizzare è Richards, i Lightning fanno festa.
Washington la meritava proprio una vittoria dopo otto sconfitte di fila di cui cinque con un solo gol di scarto, due agli shootout e una all'overtime. I ragazzi di coach Hanlon mettono sempre l'anima sul ghiaccio e così è stato anche a Releigh in un palazzetto di solito inaccessibile, quello degli Hurricanes. Gli ospiti sono stati trascinati da un Ovechkin superbo (un gol e un assist per un totale di 91 punti), da un Pettinger ormai al suo quinto shorthanded gol quest'anno (meglio ha saputo fare solo Vermette dei Sens che ne ha sei) e dal solito Zubrus, lituano che non s'è mai tirato indietro per tutta la stagione; e poi Kolzig autore di ben 33 interventi vincenti che nulla ha potuto solo al minuto 43 quando è stato trafitto da un powerplay gol di Brind'Amour. Insomma per Carolina, dopo nove partite su dieci lontana da casa, era auspicabile un ritorno migliore ma, d'altra parte, è ormai matematico il raggiungimento dei playoff e allora tirare un po' il fiato non è poi così negativo.
Sesta vittoria consecutiva in casa per gli Islanders che, parole di Satan, devono giocare da qui alla fine solamente “Gare 7”. Contro degli impresentabili Thrashers l'ardore agonistico dei newyorkesi ha dato i suoi frutti e così per coach Bob Hartley di Atlanta commentare il 5-1 è alquanto seccante: l'allenatore non può che alzare le mani e preoccuparsi perché forse la pressione per questo sprint finale sta travolgendo giocatori mai arrivati ai playoff e poco avvezzi a questa tensione. Sul 5-0 dopo poco più di un minuto dall'inizio del terzo periodo gli ospiti hanno siglato il gol della bandiera col solito Kovalchuk, giusto per rovinare la festa a Di Pietro, goalie degli Isles alla 27esima vittoria stagionale (record per lui); all'alto lato Lehtonen è stato sostituito dopo le 5 sberle da Dunham. Dunque al ritorno dalla Grande Mela i georgiani si ritrovano di nuovo noni, a un punto dagli Habs.
Che carattere questi Panthers! Incredibile ma vero vincono ancora e ancora una volta lo fanno con un misto di cuore e fortuna contro dei Bruins che ormai non hanno nulla da chiedere a questa stagione, o almeno pare. I Cats arrivano in quel di Boston con ottime credenziali visti 17 punti nelle ultime 10 partite e iniziano subito a macinare gioco; tuttavia sono i padroni di casa a passare in vantaggio col terribile Boyes. Il pareggio di Stumpel in powerplay dura poco perché Bergeron riporta i suoi in vantaggio ma poco prima della seconda sirena Bouwmeester buca Thomas e realizza il suo terzo gol stagionale in poco meno di due settimane. Nell'ultimo terzo la partita non si smuove dai binari della parità perché al 100esimo gol della carriera in powerplay di Roberts replica ancora in powerplay Bergeron, a pochi minuti dal termine, con l'extra attacker (e quindi con due uomini in più). Poi gli shootout dove Boston è la peggior squadra (una vittoria e otto sconfitte con quella contro i Cats) mentre Florida se la cava molto bene: ed infatti Luongo para tutto mentre Jokinen riesce a superare Thomas (che incredibilmente aveva parato ma poi ha perso il puck che piano piano è andato dentro) e così sono altri due punti che fanno sognare!
Chiudiamo con uno scontro fratricida, cioè tra due squadre della stessa Division. Una bella partita per di più quella tra Hurricanes e Lightning con i primi vittoriosi (e hanno raggiunto i 100 punti e hanno il miglior record casalingo di tutta la lega) e i secondi, in piena lotta playoff, amaramente sconfitti. Carolina, strano a dirsi, ha combattuto con vigore e ha sopraffatto Tampa Bay che è stata incapace di reagire: alla fine è stato solo 2-1 ma se fosse finita con un maggior scarto i Canes non avrebbero rubato nulla. Eppure i padroni di casa hanno giocato senza infortunati eccellenti come Weight, Hedican e Wallin (oltre ai cronici… vi ricordate del condor Vasicek ad esempio?) e questo dimostra come le soluzioni, in situazioni d'emergenza, arrivino poi da chi meno te l'aspetto: Recchi ad esempio ha siglato il suo primo gol con la maglia rossa degli uragani ed è stato anche il gol vittoria. Gli altri due gol del match sono stati siglato dal sempreverde Stillman e da St.Louis per gli ospiti, su un doppio powerplay per una chiamata a Ward prima e a Brind'Amour poi (quest'ultimo per un roughing a suo avviso inesistente). Vince dunque Gerber, vince Carolina.
Settimana con poche partite per le squadre della SouthEast Division eppure sono state abbastanza per dare un'idea ancora più precisa del quadro: per esempio è ufficiale che Florida (32-30-9) ormai fa sul serio e le tre partite vinte in sette giorni lo dimostrano ampiamente. Tampa Bay (38-29-5) vacilla ma non troppo, Atlanta (35-30-6) sta lentamente mollando la presa, complice anche l'inesperienza. E poi i due soliti estremi: Carolina (47-18-6) in vetta ha già raggiunto, con la matematica, i playoff, mentre Washington (23-38-9) in coda spera di fare meglio possibile per dare gloria a Ovechkin ai suoi giovani.