SouthEast Division: Recap #22

Kari Lehtonen appare ormai completamente recuperato…

Si parte da Sunrise, Florida, dove i Panthers dopo tre vittorie di fila contro avversarie di prestigio (leggasi Ottawa e Carolina) perdono malamente ad opera dei Flyers, contro i quali quest'anno le partite erano state tutte tiratissime. Questa volta invece non c'è stata storia e così Esche, goalie ospite, firma il suo primo shutout stagionale e Philly riesce a vincere la sua prima partita nei 60 minuti dopo oltre un mese, quando aveva avuto la meglio dei Caps.

Il risultato finale è stato di 4-0 con i Cats mai realmente in partita e con un Luongo leggermente appannato, poi sostituito da McLennan nell'ultimo terzo: le marcature, per la cronaca, sono state di Gagne, Nedved, Umberger e Carter. Per i padroni di casa è una battuta d'arresto inattesa, forse il definitivo abbandono ad ogni velleità  di raggiungere la post-season.

Perde anche Washington in quel di New York contro dei Rangers in chiara crisi di risultati (6 sconfitte di fila) e di gioco. A questo punto della stagione, in cui i Caps non hanno più niente da chiedere alla classifica, la sconfitta dei ragazzi di coach Hanlon è stata comunque meritevole (o forse addirittura soddisfacente) visto il modo in cui è maturata. Andiamo con ordine. Gli ospiti dilapidano subito 4 minuti di powerplay per una dobule-minor a Nylander e al rientro sul ghiaccio di quest'ultimo i Rangers fanno subito 2-0 (Rucchin e Prucha); i Capitals a questo punto reagiscono bene e i gol di Sutherby e Willsie pareggiano il conto ad inizio secondo periodo. Ma dura poco l'equilibro perché Sykora riporta in vantaggio i padroni di casa, raggiunti e addirittura superati da Muir e Clark.

La seconda tornata si chiude col pareggio del neo-acquisto Ozolinsh (terzo gol in powerplay per i newyorkesi) e nell'ultimo terzo Jagr, ex di turno mai troppo rimpianto, infila Kolzig per il definitivo 5-4. Risultato che non si smuove più anche grazie a un gol dubbio annullato ai Caps dall'arbitro Kowal: per Lundqvist (che ha registrato pure un assist) è la prima vittoria dopo la medaglia d'oro olimpica, per Kolzig l'ennesima sconfitta.

Partita cruciale alla Philips Arena dove i Thrashers riescono a vincere per la ottava volta nelle ultime dieci partite e si avvicinano sempre più all'agognato ottavo posto ad Est. Gli sconfitti, gli Islanders, venivano da quattro vittorie di fila e senza gli infortunati Zhitnik e Asham non hanno saputo ribaltare il punteggio compromesso al minuto 16 del primo periodo quando Hossa ha infilato Di Pietro con uno shorthanded gol.

Da lì in poi gli Isles hanno rincorso i padroni di casa, sempre abili a non farsi raggiungere grazie anche alle marcature di Sutton, Mellanby e Holik. Nell'economia della vittoria è apparsa fondamentale l'ennesima prova maiuscola dello stakanovista portiere di Atlanta, tale Lehtonen che ha effettuato 28 interventi vincenti e pare ormai completamente recuperato da quell'infortunio all'inguine che l'aveva tenuto lontano dal rink ad inizio stagione. Gli ospiti ora vedono allontanarsi i playoff e coach Shaw non può che ripetere che senza quel shorthanded-gol l'inerzia della partita sarebbe stata diversa: la realtà  però inequivocabilmente dice Thrashers 4 - Islanders 2.

Gara degli svizzeri al Centre Bell di Montreal dove gli Habs schieravano Streit e il goalie Aebischer (facendo tirare il fiato a Huet) mentre i Canes scendevano in campo col goalie Gerber, sesto start di fila. Ebbene, in casa di una squadra che sta combattendo aspramente per conservare la posizione di classifica che significherebbe playoff, Carolina vince con un secco 5-1, senza appelli, e va in testa alla graduatoria generale della NHL.

Mattatori in terra canadese Whitney e Williams, entrambi autori di una doppietta, ma non vanno dimenticati Staal (autore del quinto gol), il succitato Gerber (28 parate) e, perché no, Laviolette che dopo il gol del 2-1 di Dandenault ha chiamato un provvidenziale time-out per caricare i suoi ragazzi, adagiatisi sul doppio vantaggio: gli Hurricanes conquistano il 14esimo punto su 18 dopo il break olimpico (la doppia sconfitta di Florida appare paradossale a posteriori) e scoprono che possono far bene anche senza Cole, infortunatosi ad una vertebra. Il futuro è loro.

Importante e bella vittoria dei Lightning contro dei nervosetti Flyers che a Tampa Bay non hanno saputo fare altro se non istigare i giocatori di coach Tortorella. Così dopo il gol fortunato di Forsberg i padroni di casa hanno sfruttato al meglio i powerplay concessigli dagli avversari e hanno subitaneamente spostato l'inerzia della partita a loro favore: due volte il rookie Craig (il secondo gol a parità  numerica dopo un powerplay finito da appena 1 secondo) e poi Prospal hanno ribaltato il punteggio sempre in 5 contro 4.

Dopo un secondo terzo avaro di gol nell'ultimo periodo la partita esplode con il gol di Modin ma soprattutto con la rimonta abbozzata dalle reti di Carter e Dimitrakos. LeCavalier a poco meno di due minuti dal termine chiude la partita (e poi si becca una carrellata di penalità  per un dubbio instigator più successivo fighting con Gauthier che invece non riceve neanche un minuto di panca puniti) e Richards fissa il risultato sul 6-3 finale. Per i Lightning settimo posto consolidato (4 punti sopra Atlanta, nona) e striscia positiva contro Philly confermata.

E anche i cuginastri peninsulari, i Panthers della Florida, centrano i due punti facendo così un favore sia ai Lightning che ai Thrashers. La vittoria contro i decimi dell'Est, ossia gli Islanders, frena infatti la corsa dei newyorkesi che incocciano contro un goalie che non è solito partire titolare a causa della assidua presenza sul ghiaccio di Luongo (22 starts di fila), ovvero McLennan.

Eccitato dalla fiducia datagli da coach Martin il backup ha effettuato ben 24 interventi vincenti, concedendo il gol, per due volte, solo a Satan; sull'altra sponda DiPietro ha frenato la corsa del puck verso la sua gabbia per ben 40 volte ma non sono state abbastanza perché Bouwmeester, Nieuwendyk e soprattutto Kolnik (che ha spezzato l'equilibrio a 5 minuti dal termine) sono stati capaci di trafiggerlo. Gelinas a porta vuota sigla il quarto gol per Florida e così alla fine i Cats battono gli Isles per 4-2, stesso risultato con cui gli isolani 24 ore prima avevano ceduto ad Atlanta.

I Panthers iniziano a crederci: dopo aver battuto gli Isles riescono agli shootout a battere anche i Caps e così mantengono vive le speranze di accedere a dei playoff che sembravano ormai perduti (anche grazie alle sconfitte di Atlanta, Montreal e Toronto). Washington invece perde per la quinta volta di fila e soprattutto concede il dodicesimo punto su dodici ai Cats negli scontro diretti tra le due franchigie quest'anno.

La vittoria dei ragazzi di coach Martin al Verizon Center non è stata però facile: Clark ha siglato una splendida tripletta (due assist di Ovechkin) mentre per gli ospiti Sim, Bouwmeester (il suo secondo gol consecutivo è anche il secondo stagionale) e Olesz hanno battuto Kolzig in una partita in cui in totale si sono registrati ben 84 tiri! Poi ai agli shootout Luongo fa tre su tre mentre Nieuwendyk riesce a concretizzare la sua occasione e così sul ghiaccio capitolino fanno festa le pantere.

Come detto Atlanta perde e butta via così l'opportunità  di superare in classifica gli Habs, sconfitti per 5-4 dai Pens. I castigatori di Kovalchuk e soci si chiamano Flyers che sebbene non stiano volando dopo il break olimpico rimangono una squadra di prima fascia e hanno avuto la meglio dei georgiani senza il loro leader, tale Peter Forsberg, che ha provato il suo ginocchio nel pre-partita ma ha preferito non rischiare.

Il vero nemico di questo periodo per i Thrashers si chiama powerplay e infatti anche contro Philadelphia su nove occasioni i padroni di casa ne hanno capitalizzate appena una, con Hossa. In realtà  molto merito nell'ottimo penalty killing dei Flyers va a Antero Niittymaki, autore di ottimi interventi soprattutto ad inizio secondo periodo. In ogni modo alla Philips Arena gli ospiti vanno a vincere per 4-2 (l'altro gol di Atlanta è stato di Holik) e così i Thrashers gettano al vento due punti fondamentali.

Ancora un 4-2. A perdere con questo punteggio è stata Carolina che ha subito le scorribande offensive del ragazzino Boyes, rookie terribile e autore di una tripletta memorabile. I Bruins, 24 punti in 16 partite contro le squadre della SouthEast Division, dopo aver battuto i Senators hanno così conquistato altri due punti pesantissimi in chiave playoff che, tuttavia, appaiono distanti.

Ma tant'è, Tim Thomas ha confermato le sue ottime qualità  di goalie e ha prolungato il contratto con Boston, il succitato Boyes è il terzo rookie della NHL per punti e il penalty killing è apparso a dir poco perfetto (0 su 9 per i Canes in powerplay). Così s'arresta la corsa dei ragazzi di coach Laviolette che sul 2-2 (reti di Brind'Amour e Staal) hanno tentato il sorpasso, invano. Il succitato Boyes ha infilato per altre due volte Cam Ward e così gli Hurricanes lasciano il TD Banknorth Garden con zero punti.

Gli Islanders sprofondano nel momento in cui proprio non potevano permetterselo e così racimolano la terza sconfitta di fila dopo quattro vittorie in altrettante partite: il dito dei tifosi è puntato sulla scelta insana di vendere 4 veterani come Parrish, Kvasha, Lukowich e Sopel e affidarsi a dei giovanotti per questo sprint finale. A conquistare i due punti invece sono i caldi Lightning che, aiutati anche dalla fortuna (vedi il game winning gol di Fedotenko), confermano la tradizione positiva contro gli Isles, almeno in questa stagione (tutte vittorie).

Partita corretta oltremodo per Tampa Bay (solo una penalità ) che controlla la partita e così a fine secondo periodo il risultato è di 2-2 (Gervais e Yashin per New York, Kubina e LeCavalier per Tampa). Nell'ultimo terzo, poi, la svolta col gol di Fedotenko e con gli allunghi decisivi di St.Louis e Modin, oltre che con le 15 parate di Grahame che ha messo a taccuino anche un assist sul gol di St.Louis. Un 5-2 pesante, una partita che forse ha deciso il destino delle due franchigie: playoff per i Lightning, niente per gli Islanders.

L'ennesimo 4-2 della settimana promuove i Canadiens che vincono contro dei Caps che pare abbiano ormai gettato la spugna. Evitabile dunque la scelta di coach Hanlon di non schierare per 14 minuti di fila nel secondo periodo e per buona parte del terzo il rookie Ovechkin, scelta che ha scatenato perplessità  e polemiche anche visto il momento di forma del russo che ha siglato il secondo gol dei suoi a pochi secondi dal termine.

Montreal invece ha combattuto aspramente per conquistare questi due punti dopo alcune prestazioni opache (forse anche a causa dell'assenza di Huet a difendere la gabbia) e soprattutto dopo sconfitte amare proprio contro Washington quest'anno. L'1-0 è arrivato dalla stecca di Komisarek, gol accolto da un boato da parte della panchina canadese visto che il primo gol stagionale del difensore è il giusto premio per un ragazzo che ha sofferto non poco per la morte della madre appena 3 mesi fa per un tumore. Poi il pareggio di Sutherby prima del crollo dei capitolini che hanno concesso 3 gol agli avversari in 126 secondi. Per i Capitals dunque sesta sconfitta di fila, per gli Habs ancora ottava piazza ad Est.

Atlanta tuttavia non molla e conquista la 33esima vittoria stagionale in assoluto, nonché la 19esima in casa (due record per la giovane franchigia) e con la sesta vittoria nelle ultime 8 partite tallona da vicino gli Habs. La vittoria poi è stata rotonda, 5-0, contro dei Sabres che dopo otto vittorie di fila perdono per la seconda volta in due partite; a discolpa di Buffalo c'è però la situazione psicologica non proprio facile visto che coach Lindy Ruff non ha seduto sulla panchina per stare vicino alla figlia che aveva un appuntamento dal medico (pare che l'11enne abbia una massa indefinita a livello del cervello).

Così Lehtonen, 20esimo start di fila, sigla il suo secondo shutout stagionale (non difficile visti i 20 tiri appena degli avversari, solo 8 nei primi due periodi) e dopo 40 minuti la partita era già  chiusa: Kovalchuk, Bondra, Kozlov, McCarthy e Modry infilano 5 volte Biron e per la Philips Arena è festa.

I Panthers allora fanno sul serio! Sesta vittoria nelle ultime sette partite e sconfitta per Tampa Bay che contro i Cats ha perso per la quarta volta su cinque partite quest'anno (e ancora mancano 3 partite tra i due team, tutte e tre ad aprile). Match incredibile, pieno di emozioni: dopo nove secondi dall'inizio del secondo periodo il risultato si fissa sull'1-1 per i gol di Jackman (primo gol con la maglia dei Panthers per l'ex Pens) e Fedotenko. Poi però il BankAtlantic Center esplode per ben 4 volte a causa della doppietta di Stumpel, del gol di Kolnik e del primo gol con i Cats per Montador, acquistato qualche mese fa da Calgary.

Si va così al secondo riposo sul 5-1 e mentre tutti ormai pensavano a due punti acquisiti per i ragazzi di coach Martin accade l'incredibile, nell'ultimo terzo: con Coleman in porta al posto dell'opaco Grahame gli ospiti pareggiano con 4 gol in dieci minuti (doppietta di St.Louis, Craig e Richards). Quindi l'overtime dove il capitano Jokinen riesce a superare il goalie ospite e fa esplodere Sunrise, regalando una vittoria incredibile ai Panthers.

I Thrashers vincono ancora e superano finalmente i Canadiens portandosi all'ottavo posto della classifica della Eastern Conference (benché abbiano una partita in più degli Habs). Atlanta infatti, vittoriosa contro i Bruins, ha approfittato del passo falso di Montreal contro gli Islanders e ha visto ripagata la costanza nel cercare due punti che sono arrivati solo agli shootout dove decisivo è stato Slater.

Nei tempi regolamentari Bergeron e Sturm avevano illuso i 13mila del TD Banknorth Garden con due gol nel primo terzo; nel secondo periodo Larsen con uno shorthanded gol ha limitato il passivo, di nuovo ristabilito da Murray. Nell'ultimo terzo però i Thrashers danno l'anima e riescono a forzare la partita fino all'overtime grazie ai gol di Czerkawski per i Bruins e di Savard, Holik e McCarthy per Atlanta. Poi il felice epilogo che regala l'ennesima vittoria a Lehtonen e l'ennesima amarezza a Boston, ormai con pochissime speranze di disputare la post-season.

Infine una partita vibrante disputata all'Air Canada Centre dove le motivazioni hanno mosso l'inerzia del match in modo inequivocabile: i Maple Leafs, a caccia di un posto ai playoff, hanno vinto con dell'hockey semplice ed efficace contro gli Hurricanes, reduci da due sconfitte di fila benché sicuri ormai di disputare la post-season. In vantaggio di due reti a zero i canadesi grazie alle marcature di Steen e Khavanov (entrambe in powerplay), in tre minuti dell'ultima tornata gli ospiti hanno pareggiato con Commodore e con Staal, un powerplay gol che è anche il suo gol numero 42 in stagione.

Ma poi Hedican fa un hooking abbastanza inutile e allora Allison ne approfitta e sigla il gol della vittoria in 5 contro 4 assicurando così spettacolo garantito per le due prossime trasferte di Toronto: entrambe a Montreal, entrambe contro i Canadiens, giovedì e sabato. Un derby che sa di playoff.

Insomma, si chiude una settimana molto importante per le franchigie della SouthEast Division: Atlanta (34-29-6) infila tre vittorie su quattro e finalmente vede l'ottavo posto nella Conference, Tampa Bay (36-28-5) conquista 5 punti su 6 e balza addirittura alla sesta posizione nella graduatoria dell'Est, Florida (29-30-9) a gran sorpresa riesce a vincere tre importanti partite e anche con un po' di fortuna rimane agganciata al treno playoff. Non una buona settimana invece per Carolina (45-17-6), che perde due gare su tre, e per Washington (22-37-8), ormai rassegnata.

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