Joe Busillo è il capitano degli azzurri in queste Olimpiadi…
Questa mattina la nazionale italiana di hockey su ghiaccio ha fatto il suo esordio nel torneo olimpico, subito opposta alla fortissima nazionale canadese: trovate qui un breve resoconto della partita.
“Non possiamo vincere” – aveva dichiarato alla vigilia Ron Ivany, uno degli assistenti del “Blue Team” – “ma siamo fiduciosi di potercela giocare. Abbiamo incontrato diverse squadre d'élite nell'ultimo anno e ne siamo stati all'altezza”.
“Con tutte queste distrazioni, non c'è momento migliore per incontrarli” – continuava Ivany - “come singoli giocatori non siamo al livello della NHL, ma come squadra sì. Abbiamo un sistema di squadra che funziona, giocheremo duro”.
E' vero che l'Italia si è qualificata ai Giochi Olimpici soltanto in qualità di nazione ospitante, ma può vantare una lunga esperienza internazionale avendo militato negli ultimi 11 anni nel gruppo A sotto la guida prima del compianto Brian Lefley e successivamente di Adolf Insam, entrambi capi allenatori nelle ultime 2 edizioni dei giochi olimpici alla quale l'Italia ha partecipato (Lillehammer '94 e Nagano '98).
Come da tradizione il gruppo azzurro è formato da giocatori italiani a tutti gli effetti uniti ai famosi “oriundi”, giocatori canadesi o americani che hanno il doppio passaporto.
A Torino, nella squadra italiana ci sono 11 giocatori con la doppia nazionalità , 9 canadesi e 2 statunitensi, tra cui il capitano Joe Busillo, che è cresciuto e ha cominciato a giocare a hockey a Toronto prima di continuare la carriera nella serie A italiana.
Il personaggio resta comunque Lucio Topatigh, 40 anni, vicentino di Gallio, autentica leggenda dell'hockey italiano, arrivato alla sua 4° Olimpiade (come lo statunitense Chris Chelios…) nonostante avesse praticamente appeso i pattini al chiodo per dedicarsi al forno della sua panetteria, lasciata in gestione alla sorella dopo una riunione di famiglia.
Un gruppo ben affiatato quello azzurro, con veterani abituati alla pressione (Busillo, Topatigh ma anche il goalie ex NHL Jason Muzzatti, con attaccanti esperti come Jason Cirone, Mario Chitarroni, Tony Tuzzolino e Tony Iob) circondati da ottime giovani individualità (Helfer e Borgatello in difesa con il veloce Giulio Scandella in attacco) che hanno già assaggiato l'hockey internazionale senza sfigurare.
Obbiettivi? Beh, le vere avversarie da bettere sono Svizzera e Germania, squadre che hanno comunque elementi che militano nella NHL (l'Italia non ne ha nessuno…) e per questo restano comunque un osso duro ma non come le tre vere potenze del girone rappresentate da Canada, Finlandia e Repubblica Ceca.
Coach Goulet ha “sparato” altissimo fin dal suo arrivo (“puntiamo ad una medaglia”) con il chiaro intento di raccogliere quanto giusto e possibile per la squadra a disposizione, puntando ad una vittoria contro tedeschi e svizzeri (insieme al possibile “scherzetto” ad una delle “corazzate”) per entrare nelle prime quattro del girone e passare così il turno, passaggio che varrebbe senza dubbio come una medaglia per tutto il nostro movimento.