Jaromir Jagr, volendogli dedicare il titolo di una pellicola sarebbe perfetto: 'Una settimana da Dio'
Al termine della scorsa settimana eravamo qui, impegnati nel tessere le lodi a dei Flyers che seppur falcidiati dagli infortuni e perseguitati dall'antitesi della dea bendata, furono in grado di mantenere la testa dell'Atlantic Division sconfiggendo i Rangers nello scontro diretto nel loro tempio, il Madison Square Garden, ma non era necessario esser dotati di poteri paranormali per intuire che il grande sorpasso da li a breve sarebbe potuto avvenire, ed è giunto puntuale come un orologio svizzero nel corso di questi giorni.
Gli stessi giorni che hanno visto il Nord America inchinarsi davanti al ritiro dell'ennesima All Star della stagione: questa volta è toccato al più volte vincitore della Stanley Cup Scott Stevens, grandissimo e carismatico capitano dei New Jersey Devils per la quale descrizione bastano le emblematiche parole pronunciate dal suo giovane ex-compagno Brian Gionta, che lo ha definito: "the ultimate warrior".
Tornando alla squadra di K.Hitchok, sottolineiamo quanto possa giovarle la pausa dovuta alle olimpiadi nostrane, al termine della quale i neroarancio potrebbero riabbracciare molti assenti e acciaccati importanti di questo ultimo periodo, sperando anche di ritrovare integra la propria stella Peter Forsberg, al quale va tutta la nostra stima (uno dei pochi che ha scelto di difendere i colori della nazione che gli ha dato i natali e della federazione che ha creato il giocatore che oggi è), partita per Torino con un fastidio all'inguine.
I Flyers hanno chiuso il mese con un record da squadra di medio-bassa classifica, un 2-2-1 giunto in seguito alle sconfitte patite con i rivali divisionali dei New York Rangers (all'Over Time), con i Montreal Canadiens, con i Sens ed alle vittorie ottenute ai danni degli Islanders e dei Caps.
Nel big match con i Ny Rangers i Flyers non demeritano assolutamente e sono obbligati ad issare bandiera bianca soltanto nell'OT al gol della "furia ceca" Jaromir Jagr, dopo aver avuto in mano la vittoria fino quasi al termine dei tempi regolamentari.
L'autore del gol vittoria nel corso del match ha tirato fuori dal cilindro un delizioso assist ben sfruttato da Nylander, che regalava il doppio vantaggio alla squadra ospite (gol iniziale realizzato dal positivo Marcel Hossa, fratellino del più affermato Marian).
Il due a zero è però vanificato da uno Knuble straordinario, autore di due gol che unitamente a quello di Carter ribaltavano le sorti della sfida, per il quale erano già pronti i titoli dei giornali della Pensylvania, pronti ad idealizzarlo come simbolo di una squadra che in mezzo a mille difficoltà non molla e mantiene la testa della divisione; purtroppo però per lo statunitense il ceco Petr Sykora non era d'accordo con la stampa e realizzava a quarantadue secondi dal termine la rete che infrangeva i sogni dei Flyes, regalando alla sua squadra l'OT, durante il quale successivamente giungeva la vittoria, come visto, per mano del suo connazionale Jagr. Sempre rimanendo in ambito ceco, unica nota negativa l'infortunio occorso all'ottimo rookie Prucha, che dovrebbe comunque recuperare per la ripresa post-olimpica.
Evidentemente il morale degli ormai ex capo classifica dell'Atlantic ne deve aver risentito ed ecco arrivare una pesante batosta lontana dal Wachovia Center per mano dei Canadiens.
I Flyers fortunatamente hanno l'opportunità di interrompere la striscia di sconfitte (giunta a quota tre), poiché si accingono ad ospitare due squadre non propriamente fra le candidate alla vittoria della Stanley Cup (Isles e Caps) e come previsto giungono i quattro punti.
Nella vittoria contro gli Islanders è stato un fattore importante Robert Esche, sicuramente più positivo del goalie di casa Snow (titolare data l'indisponibilità di Di Pietro), ma la palma di uomo-partita va al rookie Mike Richards, che ha firmato il primo hattrick in carriera. La partita ha registrato l'ottimo rientro di Eric Desjardins e segnato la prosecuzione del gran momento di Joni Pitkanen.
Nell'altra vittoria settimanale, quella con i Caps, i Flyers si sono imposti nel secondo quarto, terminato sul quattro a uno e comprensibilmente decisivo nel sei a tre finale, per il quale è stato importante il contributo del vecchio Brian Savage, finora in ombra in questa stagione ma capace di sfruttare ottimamente i Power Play contro i Capitals, nel corso dei quali ha realizzato la doppietta dell'allungo decisivo.
La squadra dell'Amore Fraterno saluta il mese di febbraio con una sconfitta ad Ottawa contro i Senators, nella quale Robert Esche esce dopo quattordici minuti e due gol subiti per scelta tecnica, lasciando spazio ad un nettamente migliore Antti Niittymaki.
Passiamo ora alla squadra che guida attualmente la classifica: i New York Rangers.
I biancorosoblu chiudono questo primo enorme scorcio di stagione con una settimana stupenda nella quale sconfiggono in maniera emozionantissima i rivali divisionali di Philadelphia, asfaltano i forti Senators ed infine hanno la meglio in casa prima e a domicilio poi sui Maple Leafs .
Un record di 4-0-0 invidiabile, che lancia l'ex squadra di Messier e Gretzky a soli quattro punti dalla testa assoluta della Eastern Conference: chapeau davanti a questi Rangers.
Già detto della sfida che ha contrassegnato il passaggio del testimone tra Flyers e Rangers (se di passaggio di testimone si può parlare quando si discute di primato momentaneo di una Division), non si può non parlare di Henrik Lundqvist: il rookie sta collezionando grandiose prestazioni (candidandosi seriamente per i premi riservati al miglior rookie e al miglior goalie), ultime di una lunga serie quelle con Sens e i Maple Leafs.
Contro i Senators stravince il duello a distanza con "Dominator" Hasek e protegge l'ottima prestazione corale dei compagni (Straka, Rozsival e Jagr i migliori nel cinque a uno finale), mentre solo la luce della stella di colui che probabilmente è il miglior giocatore dell'Nhl, ovvero Jaromir Jagr, impedisce lui di essere nuovamente l'uomo partita nella prima sfida con i Maple Leafs. Jagr realizza due reti decisive, ma oltre ai numeri ad impressionare è la prestazione del ceco, protagonista di un grande incontro.
Il giorno seguente cambia il palcoscenico, ma non la sceneggiatura e l'attore protagonista nella sfida tra i newyorchesi e i canadesi: sempre quattro a due, sempre Jaromir Jagr show, altri due gol ed altra prestazione da incorniciare per il campione del mondo 2005, non vorrei veramente essere nei panni dei difensori di Canada, Finlandia, Germania, Svizzera ed Italia…
La terza forza dell'Atlantic Division (i Nj Devils), dopo un periodo molto positivo, vive questa settimana una fase di stallo: sconfigge meritatamente i Lightning in casa e i Bruins a Boston ma cade a Toronto con i Maple Leafs e inaspettatamente con gli Islanders alla Continental Airlanes Arena.
Contro i Maple Leafs, dei Devils a tratti tonici vanno a sbattere più volte contro il muro canadese Eddie Belfour, che si è guadagnato l'ovazione del pubblico. La squadra del Quebec conquista un cospicuo vantaggio nel primo periodo grazie alla doppietta di Ponikarovsky e alla marcatura di Kaberle, salvo subire una parziale rimonta per mano di Gionta e Madden nel periodo finale, che non si completa e viene anzi resa vana dall'empty net realizzata da Kilger.
I Devils si rifanno nelle due partite seguenti sconfiggendo con un pirotecnico sette a quattro i Lightning (Elias e Gomez sugli scudi come ai bei tempi, tre punti per il primo e quattro per il secondo) e con un tre a due sui Bruins firmato Brian Gionta, ormai sempre più consacrato al ruolo di stella Nhl nonchè a quello di primo violino offensivo della squadra di East Rutherford. In queste due belle e divertenti vittorie buone le prestazioni di Brodeur nonostante le cinque reti subite.
I diavoli chiudono questo breve febbraio con la sconfitta interna contro gli Islanders. La squadra che fu di Potvin e Bossy è guidatia dalla grande prestazione delle sue stelle: Rick Di Pietro e Alexej Yashin.
Gli Islanders, oltre battere come visto la squadra di coach Marshall, hanno sconfitto anche dei Penguins in ripresa per cinque a quattro soltanto agli SO , venendo però sconfitti all'Over Time dai Tampa Bay Lightning e successivamente dai Phillie Flyes.
Nell'incontro intradivisionale Pens vs Isles si registra una prestazione stratosferica dello slovacco Satan, che realizza un hattrick, trainando il proprio team fino agli shootout (quattro pari nei tempi regolamentari), dove egli stesso e Blake sono più freddi di Recchi e Ouellet.
Contro i Lightning la squadra di Manatthan è castigata dalla linea d'attacco St.Louis-LeCavalier-Modin, che ha tenuto su la propria squadra in una serata non ottimale, dove il team di Brad Shaw ha avuto molte occasioni per prendere il largo ma ha trovato il goalie Burke (solitamente riserva di Grahame) a sbarrargli la strada.
Per i Penguins, è stata una settimana tutto sommato positiva: non sono mancate le sconfitte, giunte contro Islanders, Senators e Bruins(sconfitte dal risultato relativamente pesante quelle con Sens e Bruins, senza note particolarmente positive, se non le prestazioni di Boguniecki e l'alto numero di salvataggi del promettente Fleury), ma sono giunte anche due vittorie contro Capitals (presumibile) e Hurricanes (sorprendente).
Questa mini striscia positiva regala un po' di buon umore a Pittsburgh, dove almeno si è giunti alla pausa in grande stile.
Contro i Canes i Pens si sono imposti di misura per via delle grandi prestazioni del nuovo Gretzky (si vedrà ") Sidney Crosby e della stagionata ala sinistra John Le Clair, nonché ai numerosi salvataggi dell'estremo difensore Sebastian Caron (si è arreso solo alla straordinaria bravura di Eric Staal).
Vittoria contro la prima della classe (gli Hurricanes sono in testa alla Eastern Conference) che ha esaltato almeno per una sera la Mellon Arena, dando sicurament la carica ai ragazzi di Michel Therrien per affrontare i Washington Capitals, (unica squadra sulla quale i Pens possono fare la corsa per salvare almeno l'onore, anche se in vista del draft non è nemmeno così conveniente).
Ormai non occorre nemmeno più ricordare come Pens vs Caps corrisponda a Sidney vs Alexander, alla sfida fra coloro che per anni faranno divertire i fans della Nhl e guideranno i destini delle proprie nazionali, le rivali di sempre Canada e Russia, ed infine il fatto che per ora Crosby abbia sempre battuto Ovechkin.
Questa volta non fa eccezione ed a fine partita è ancora il canadese a festeggiare, poiché i suoi Penguins si affermano e battono i capitolini per sei a tre. L'eroe della serata è però senza dubbio alcuno Sergej Gonchar, che con l'ausilio di un SuperRecchi e di un Fleury ancora una volta in gran forma porta i suoi a quota trentotto punti in classifica.
Siamo giunti alla "grande pausa" e ci incamminiamo sempre più verso i Play Off, distanti ormai poco più che venti partite; decisamente dell'Atlantic Division si può dire tutto, ma non che non abbia un fascino immenso.
I Flyers si ritrovano a tre punti di distanza dai Rangers capolista (vantaggio comunque del tutto esiguo) e gli amanti della cabala sostengono che non sia un male estremo, poiché tutti gli anni i neroarancio sembrano perfetti in Regular Season per poi dissolversi come neve al sole nei Play Off, mentre i più pratici controbattono che la prima posizione comporterebbe una griglia nettamente più favorevole nella Post Season.
Probabilmente la verità sta nel mezzo, ma di certo i newyorchesi non si accontenteranno di giungere ai Play-Off per la prima volta nell'era post-Gretzky, ma vorranno arrivarci da protagonisti, in grande stile, come compete ad una squadra di tale blasone. Allo stato attuale i Rangers sono sicuramente più in forma, ma a ranghi completi la situazione sarebbe con molta probabilità opposta, la sfida è comunque all'insegna dell'equilibrio: come si suole dire in certi casi, chi vivrà , vedrà "
La terza piazza è saldamente in mano a coloro che nel passato recente hanno dominato la Nhl: i Nj Devils. La squadra manca di alcuni componenti rispetto a quella che inebriò la piatta East Rutherford(il capitano Stevens, di cui si parla all'inizio, su tutti), è invecchiata (se si esclude l'esplosione di Gionta, che non è poco) ed è meno continua. Sicuramente farà parte delle big 8, i problemi inizieranno però da quel momento: spetta a Brodeur & Co. smentirci".
Gli Islanders sono ancora a contatto con la zona Play Off, ed il roster non è da buttare, ma con una difesa del genere e degenere sarà difficile che il talento (e la discontinuità ) di Yashin, la prolificità di Satan e la bravura del goalie Di Pietro possano fare la differenza"
Chiudiamo con i Penguins: il giudizio rischia di essere la fotocopia di quello emesso nell'articolo precedente, ossia che occorre lavorare sull'immenso talento di Crosby, sulle doti del goalie Fleury, aspettare Malkin e pescare benissimo nel prossimo draft, con tutta probabilità favorevolissimo. In ogni caso le ultime partite lasciano intravedere lievi miglioramenti…