La concentrazione di John Grahame
Per la ventinovesima volta sul ghiaccio dell'MCI Center i Capitals vincono e convincono contro degli abulici Maple Leafs, in crisi di gioco e risultati (appena 4 punti nelle ultime 11 partite). Certo, coach Hanlon, a differenza dell'ultima scivolata a New York contro gli Isles, ha potuto schierare nuovamente il baby fenomeno Alexander Ovechkin, tenuto fuori nella Grande Mela per un problema all'inguine.
Così il russo, giocatore offensivo del mese di Gennaio, ha sfoderato un ottima prestazione non condita però da gol: suo però l'assist per Green, che col suo primo gol in carriera ha pareggiato dopo soli 21 secondi il gol di Sundin. Tutti gol in parità numerica così come il game winning di Laich, un assolo solitario, quello di Clymer e il finale di Clark. Partita tesa (sono venuti alle mani anche i due goale Belfour e Kolzig), vittoria netta dei padroni di casa: Washington batte Toronto 4-1.
A East Rutherford è tempo di serate perfette: dopo due soli giorni dalla vittoria contro i Seantors, i Devils del New Jersey trucidano anche i primi della classe, ovvero i Carolina Hurricanes.
Lo fanno nel giorno dedicato al grande capitano di tre Stanley Cup Scott Stevens di cui prima della partita hanno ritirato per sempre la maglia; un match in cui gli ospiti hanno subito l'aggressività di Elias, Parise, Gionta (gli autori dei tre gol della partita) ma anche e soprattutto di un'altra leggenda dell'hockey nordamericano: Martin Brodeur raggiunge quota 100 shutout in carriera (meglio di lui solo Sawchuk e Hainsworth) e lo fa con 28 interventi vincenti di cui uno strepitoso su Erik Cole. Sponda Canes niente da aggiungere: solo una serata storta (era dal 12 novembre che gli uragani non subivano uno shutout) tra cui si evidenzia la non impeccabilità del goalie Ward (3 gol su 21 tiri) e il nervosismo di Staal (6 minuti in panca punti sui 10 totali per gli ospiti).
Nella sfida tra i Thrashers e i Panthers a Sunrise il risultato finale promuove Florida e getta nell'ormai risaputo sconforto una squadra, Atlanta, che è in caduta libera e sta gettando alle ortiche quanto di buono aveva costruito nei primi mesi di questa stagione. La gara inizialmente è risultata equilibrata: così al gol di Savard ha risposto Gratton, al gol di Kozlov ha replicato Nieuwendyk.
Nel terzo periodo però Kovalchuk e soci capitolano, anche a causa di un powerplay pessimo (1 su 11), e così sale sugli scudi Luongo che stoppa tutti i tiri degli avversari e Sim che in superiorità numerica sigla il gol vittoria. Poi a gabbia sguarnita Gratton (shorthanded) e Horton fissano il risultato sul 5-2 e così i Cats ora iniziano a sognare i playoff che passeranno anche e necessariamente dalla prossima sfida, proprio contro Atlanta, fra 24 ore in Georgia. Scommettiamo che sapranno come ritornare il mal tolto?
E come volevasi dimostrare nella rivincita trionfano i Thrashers, e lo fanno con gli interessi. Un 6-4 mozzafiato, una partita tirata e sicuramente più corretta di quella della sera prima, un match alla cui fine sponda Panthers hanno ammesso limiti propri e pregi altrui per spiegare questa sconfitta. Atlanta invece interrompe una striscia negativa di 7 partite (e zero punti!) che durava da oltre 15 giorni (ultima vittoria in Texas contro Dallas lo scorso 18 gennaio), peggio avevano saputo fare solo all'inizio della stagione 2002/2003 quando i georgiani persero 9 gare una dietro l'altra.
Il match è partito come il precedente, ma a parti invertite: Florida segna, Atlanta insegue (a Horton risponde Mellanby, a Globke replica Savard). Poi però i padroni di casa iniziano a fare sul serio e il vecchio Bondra infila una doppietta, Kovalchuk il 36esimo gol stagionale in bello stile e Stefan fissa il punteggio, a cui vanno aggiunti le reti di Sim e Gratton. In definitiva Atlanta fa due gol in più di Florida e questo è abbastanza per spartire la posta che c'era in palio prima di questo doppio confronto diretto.
“Nessun errore, nessun errore” si ripete John Grahame tra i pali della sua porta e questa sua esasperata concentrazione alla fine da i suoi frutti: per il goalie di Tampa è il quinto shutout stagionale nonché il terzo nelle ultime quattro uscite e così la sfida tra figli d'arte (Grahame è figlio di Ron, un passato tra Los Angeles, Boston e Quebec, mentre Johnson è figlio di Bob, ex goalie di St.Louis e Pittsburgh) finisce appannaggio del goalie di casa.
Washington invece incappa in una prestazione opaca, Ovechkin ha tirato 6 volte invano (è a un solo punto dal pareggiare il record della franchigia di punti alla prima stagione con la casacca dei Caps, 67 per Carpenter e Valentine) mentre il succitato Johnson è partito fin da subito male: primo tiro della partita e gol dopo 11 secondi di Ruslan Fedotenko. Poi Craig, due volte Richards (entrambi i gol in special teams, una volta in inferiorità e una volta in superiorità numerica) e Milley sotterrano le aquile capitoline; per i Lightning continua l'ottimo momento e la sconfitta della settimana precedente proprio a Washington è brillantemente riscattata.
E a proposito di riscatto ecco che gli Hurricanes rialzano la testa dopo la batosta per 3-0 contro i Devils e lo fanno col fiatone, agli shootout contro i Bruins. Boston d'altra parte ai tiri finali non ha ancora vinto quest'anno (0 su 5) mentre i Canes sono praticamente degli specialisti (5 su 6): sebbene dunque rilassati i rossi del North Carolina vincono la 15esima gara nelle ultime 17 e rimangono in testa alla Eastern Conference.
Andiamo con ordine. Tanabe e Boyes illudono gli ospiti di coach Sullivan ma l'ormai guarito Wesley e il caldo Cole riportano prontamente la situazione in parità . Nell'ultimo terzo gli ospiti trovano addirittura il vantaggio con Staal ma vengono a loro volta acciuffati dall'ex squalo Stuart. Quindi overtime dove Carolina spinge (7 tiri a 0 e grandi parate di Thomas) e alla fine shootout: 4 round, il gol decisivo è del neo acquisto Doug Weight, alla seconda presenza con la maglia dei Canes. Carolina c'è.
C'è anche Tampa Bay che non vuole fermarsi più. Lo fa in una partita forse giocata meglio dagli avversari, gli Islanders, che come di consueto si ritrovano a fronteggiare i gol dell'incubo Martin St.Louis.
Il piccoletto, MVP della scorsa stagione, non andava in gol da otto partite e contro chi se non contro gli isolani newyorkesi poteva sbloccarsi? E' la sua vittima preferita e così a pochi secondi dalla fine del match, con gli ospiti a gabbia sguarnita e l'extra-attacker, St.Louis devia in rete un tiro di Boyle e pareggia così la partita, fissando il risultato sul 2-2 (altro gol dei Lightning di Modin). Poi all'overtime è ancora St.Louis a lanciare LeCavalier in contropiede (Vinnie era al rientro dopo un paio di partite fuori per un lieve infortunio) e così coach Tortorella può sfogare la sua felicità : questi Lightning ormai hanno i playoff a portata di mano!
Peccato però che sulla strada dei fulmini della Florida dovesse capitare la squadra più in forma del momento, quei Devils di coach Lamoriello che, non facendo sconti a nessuno, fanno grandi passi verso i playoff. Già vincitori contro i Sens e i Canes, i diavoli del New Jersey schiantano i pur caldi Lightning grazie a una prova maiuscola di Langenbrunner (doppietta), Gomez (un gol e ben tre assist) e Elias (gol d'apertura e la notizia che farà parte della nazionale ceca alle Olimpiadi per l'infortunio del giovane Prucha) sebbene soffrono più del dovuto contro degli ospiti tignosi e arrembanti (dal 6-1, gol di Artyukhin, al 6-4, grazie ai gol di Sydor e di uno splendido LeCavalier, doppietta per lui), ma anche molto fallosi (ben 3 gol subiti in powerplay).
Alla fine finisce 7-4 per i padroni di casa, rimane uno stop neanche tanto inatteso e la prova non brillante dei due goalie (4 gol su 22 tiri subiti per Grahame, 3 su 8 per Burke): coach Tortorella non dispera e guarda avanti.
Chi dispera è invece Washington, alla quinta sconfitta su cinque partite quest'anno contro Florida, vera bestia nera delle aquile. All'MCI Center a dir la verità i padroni di casa ce la mettono tutta per non deludere i tifosi ma alla fine incocciano contro un Luongo maiuscolo (quarto shutout stagionale per il canadese grazie a ben 44 parate di cui solo 10 ai danni di Ovechkin, ancora a secco) e subiscono il momento d'oro del neo-acquisto Sim che a Florida pare si sia ambientato proprio bene.
Arrivato il 23 gennaio da Philadelphia per una misera scelta al sesto round del prossimo draft, il buon Sim ha siglato una tripletta e offerto un assist a Kolnik; il quinto gol per i Cats è arrivato dalla stecca di Niedermayer. “Sta diventando tutto difficile, giochiamo come sappiamo e non riusciamo a segnare, non abbiamo fortuna” ha dichiarato sommessamente a fine gara proprio il russo Ovechkin, che insieme ai suoi compagni spera di rialzare la testa fin dalla partita con i Flyers.
Chiudiamo la nostra cronaca con la partita che più fa parlare di sé quest'anno, cioè quella tra Atlanta e Toronto. Le precedenti tre tra queste due squadre ha visto vincitori sempre i Leafs e anche questa volta, in una partita cruciale in chiave playoff, le foglie d'acero battono i georgiani. Ma anche questa volta finisce in rissa, con 61 minuti complessivi di penalità , due risse e sangue per Mats Sundin.
Ma ciò che conta è il risultato, un 4-1 in cui ha messo tanto del suo anche Ed Belfour (a un certo punto tutto l'Air Canada Centre inneggiava al suo nome, soprattutto nel secondo terzo in cui ha fatto 16 parate su 16 tiri), oltre a Ponikarovsky, Tucker, Wellwood e McCabe, autori dei gol. A rovinare la festa dei canadesi e del loro portiere Hossa, autore del parziale 2-1 in powerplay. Nel giorno del compleanno di Peter Bondra dunque i Thrashers rischiano di abdicare, se non trovano la strada giusta sono perduti.
Le Olimpiadi di Torino sono vicine e prima della pausa proprio per i giochi invernali la lotta per i playoff è aspra. Ne sanno qualcosa Tampa Bay (30-22-4), che continua a convincere, Atlanta (24-26-6), nella ormai consolidata crisi, e Florida (22-26-8), troppo discontinua. Agli antipodi invece Carolina (38-12-4), corazzata da cui si aspetta tanto nella futura lotta al titolo, e Washington (19-30-5), cenerentola della Division.
Cosa succederà ?