Marek Svatos (COL) pareggia il record di Steve Larmer con 9 goal vincenti da rookie
Adesso non si può più sbagliare. Nessun passo falso è ammesso. Le franchigie della divisione di nord-ovest lo sanno e ad una vittoria rispondono con una vittoria. O quasi. Dopo una settimana ricca di successi, l'ultimo weekend prima della pausa olimpica riserva una serie di amarezze difficili da digerire per tutti.
Calgary (73 punti, 33-17-7) è l'unica a vincerne tre su tre. Le avversarie non sono irresistibili e i Flames ne approfittano per rimanere in cima; Vancouver (71 punti, 33-21-5) cade, perde il secondo posto, si rialza e lo riconquista. Gran prova di forza; Colorado (70 punti, 32-21-6) mette il turbo e vince una gara dietro l'altra, ma gli odiatissimi Red Wings rovinano tutto; Edmonton (69 punti, 30-20-8) sembra estranea alla vittoria casalinga e perde contatto dalla testa; Minnesota (63 punti, 29-25-5) continua a provarci. La buona volontà c'è e i punti, pian piano, arrivano.
Calgary Flames
Il fiato sul collo si fa sentire e Calgary mette fine ad una striscia di 3L mettendo sotto gli Sharks di Joe Thornton. Partita che sembrava già chiusa nei primi minuti del terzo quando Matthew Lombardi insaccava il goal del 4-1. Ma Thornton non ne voleva sapere ed è salito in cattedra ispirando l'attacco di San Josè come lui solo sà (per lui gli assist in stagione sono ora 56) che rimonta fino al 4-3. Ma la determinazione dei Flames a vincere in California dopo 5 anni è alle stelle e gli Sharks si fermano qui.
Stesso discorso contro Anaheim, dove la difesa di Calgary gioca serrata e permette niente o quasi ai Mighty Ducks, rendendo semplice la partita di Kiprusoff (31/32). Davanti, Langkow, Lombardi e Simon realizzano tutti in PP (saranno 3/5 alla fine) e siglano un 3-1 che permette ai canadesi di tenere ancora la testa solitaria della NorthWest.
Gli impegni della settimana si chiudono contro i Blues e, nonostante la differenza di punti tra le due squadre, il ghiaccio ha detto che è stata una vera battaglia. A spuntarla sono stati i canadesi, che chiudono i conti solo all'OT (2-2 i regolamentari) con un PP goal di Dion Phaneuf (14-esimo per lui in stagione) e che possono godersi la pausa olimpica dall'alto del primo posto di Division.
Vancouver Canucks
Benvenuti alla sagra del Power Play. Questo poteva essere un bello striscione da mostrare al General Motors Place durante Canucks-Blue Jackets. Il 7-4 finale per i padroni di casa è stato condito da ben 7 goal in PP. La partita si chiude già nel primo con Vancouver avanti 4-0. Nel secondo segna solo Columbus, che si ripete nei primi minuti del terzo segnando due goal a soli 40 secondi di distanza. E' 4-3, ma in PP vanno a segno Sedin e Naslund per dare un pò di tranquillità alla squadra canadese. Alla fine Vancouver avrò la meglio sul PK di Columbus per ben 5 volte su 11. Viceversa, i Blue Jackets trasformano 2 delle 9 occasioni avute in PP. Tifosi divertiti, coach Darryl Sutter un pò meno.
Quello che non ti aspetti succede mercoledì sera contro i Blues. St. Louis ha il terzo peggior record dell'intera lega (a dispetto del quinto miglior record casalingo) e in trasferta tutti fanno meglio (10 sconfitte consecutive fuori casa). Vancouver tra i ghiacci casalinghi arriva da 6 successi consecutivi. E cosa succede? St. Louis mette le briglie all'attacco dei Canucks e va a portare via 2 punti preziosi alla causa di Vancouver con un netto 4-2.
Succede lo stesso contro Anaheim, ma condensato tutto nel primo periodo. I Mighty Ducks bombardano di tiri la porta difesa da Auld fin da principio e dopo 13 ne mettono a segno 3. La partita del portiere canadese finisce qui e viene sostituito da un ottimo Ouellet che para 17/17, ma è troppo tardi. L'attacco canadese va a segno solo con capitan Naslund. E' troppo poco.
Persa la seconda posizione della NorthWest dopo i due scivoloni casalinghi, Vancouver si riprende tutto vincendo contro Minnesota e sfruttando la contemporanea sconfitta di Colorado. Per aver ragione dei Wilds ci vuole un goal di Daniel Sedin all'OT, in quanto, durante i tempi regolamentari, il doppio vantaggio canadese è sempre stato vanificato da Minnesota che, fermando tutti i PP dei Canucks, ha portato a 3 le partite consecutive senza PP goal dei padroni di casa.
Colorado Avalanche
La gara contro Edmonton è cruciale. Una vittoria dei canadesi darebbe il via ad una mini-fuga degli Oilers. Colorado scende sul ghiaccio per impedire tutto questo. Un Pepsi Center gremito, spinge tutti gli Avs a dare il massimo e il potere d'attacco, che negl'ultimi giorni sembrava svanito, è ricomparso. Alla grande: Alex Tanguay (1G 2A), Milan Hejduk (1G 1A), Joe Sakic (2A). 5 goal negl'ultimi due periodi di gioco, fissano il risultato di una partita dominata (saranno 35 contro 18 i tiri in porta per le Valanghe) sul 5-2.
Un Aebischer molto più consistente è l'arma in più che Colorado sfodera da qualche partita a questa parte. Per la quinta volta quest'anno, Colorado affronta Minnesota e il goalie svizzero si dimostra un muro. Con 33 parate su 34 tiri chiude la porta degli Avs e salva il risultato nell'ultimo minuto di gara, quando un fallo di Blake permette un PP ai Wild che, con l'aggiunta dell'extra forward al posto del portiere si è trasformato in un 6-contro-4. L'attacco di Minnesota non ha però saputo ribaltare la situazione e il 2-1 finale è meritato.
Contro i Blue Jackets, Antti Laaksonen infila il disco in rete dopo soli 8 secondi di gioco, firmando il goal più veloce della storia degli Avalanche. Foote e Denis si ostacolano a vicenda dopo il face-off, laaksonen ci mette in mezzo il bastone, spinge in rete e ringrazia. Columbus si riporta sotto a metà del periodo, ma Marek Svatos, con una doppietta e con il nono goal vincente della stagione chiude la pratica (4-1). Il goal vincente di Svatos pareggia il record della NHL di GW di un rookie, detenuto da Steve Larmer (Chicago) dal lontano 1981-82.
Peccato che la striscia positiva si debba interrompere per l'ennesima volta per opera dei nemici di sempre: Detroit. L'assenza per infortunio di Alex Tanguay si fa sentire. Colorado è avanti a metà gara, poi è un monologo dei Red Wings che chiudono la partita con un rotondo 6-3. Peccato, per il morale proprio non ci voleva.
Edmonton Oilers
Davanti corrono e Edmonton deve correre. Alla Rexall Arena sono di scena i Mighty Ducks, in corsa per l'ultimo posto utile nella post-season. La parità sul ghiaccio è assoluta: nel primo, al doppio vantaggio degli Oilers, Anahaim risponde prontamente. 2-2; nel secondo, Kunitz porta avanti i californiani ma Ryan Smyth li raggiunge immediatamente. 3-3; Nel terzo Edmonton segna, Anaheim pareggia e poi si porta in vantaggio prima del definitivo pareggio di Pisani. 5-5.
Agli SO (il decimo quest'anno) l'unico ad infilare il disco n rete è lo stesso Pisani, prima stella dell'incontro. Distanza dalla vetta mantenuta invariata. Obiettivo raggiunto.
Nella trasferta di Denver, qualcosa non funziona. La determinazione di Colorado non permette a Edmonton di sviluppare il gioco come sa. Gli Oilers se la giocano bene nel primo periodo (chiuso a reti inviolate); nel secondo riescono a rispondere con Jarret Stoll in PP che pareggia il goal degli Avs, poi è un monologo di Colorado per un 2-5 finale che avvicina nuovamente in classifica le due squadre.
In casa le cose continuano a non quadrare. La partita contro Minnesota si può già ritenere chiusa dopo lo 0-3 del primo periodo. Inutili i goal della speranza di Torres e Dvorak, perchè i Wild si scatenano ancora e chiudono vittoriosi per 6-3. Davanti al 26-esimo tutto-esaurito del Rexal Place, il gioco in superiorità numerica non da soddisfazioni ai tifosi nonostante 10 tentativi.
Tifosi che non riesco a gioire neanche quando la propria squadra ospita i penultimi Blues. La doppietta di Ryan Smyth (giunto a quota 27G) serve solo a portare gli Oilers agli SO. Poi la lotteria dei rigori premia St. Louis con 2 punti e consegna ai padroni di casa un misero punticino. Il 2006 non ha ancora visto la vera Edmonton, speriamo che la pausa olimpica aiuti a riorganizzare le idee e il gioco.
Minnesota Wild
I primi ospiti dei Wild sono coloro che puntano per tentare di acciuffare l'ultimo posto utile dei play-off: i Kings. Una vittoria varrebbe doppio. E vittoria è stata. In una gara che sarà ricordata per tutti e 6 i goal in gioco di PP, Minnesota da il meglio di sè con un Brian Rolston eccezionale. Con 1G e 2A ha trascinato i compagni e ha comandato il PP team che ha convertito 5 delle 10 occasioni avute. Il goal della bandiera di LA scappa al PK team dopo averne evitati 6, ma poco importa. I due punti contano. Raggiunta quota 60, a 5 punti dalla post-season.
A bloccare l'avanzata dei Wild ci ha pensato Colorado, che gioca di esperienza e capitalizza il risultato grazie ad una prova maiuscola del loro goalie. “Lui ha parato tutto e gli altri hanno trovato la via del goal”, ha detto coach Lemaire, “Hanno un sacco di uomini di esperienza. non bisogna dimenticarlo”. LA non ha giocato e la distanza dai PO rimane invariata, un lumicino di speranza è sempre acceso.
Pierre-Marc Bouchard ha ascoltato le parole di coach Lemaire, che gli consigliava di tirare in porta più spesso, e ha finito con lo stabilire un record. Contro Edmonton segna due goal nel giro di 16 secondi nel primo periodo, guidando i Wild alla vittoria per 6-3. Come sempre il PK team ha funzionato alla grande, fermando tutti e 10 i tentativi dei canadesi, confermandosi il migliore della NHL.
Ma se una canadese dà , una canadese toglie. Domenica sera a togliere i due punti a Minnesota ci pensano i Canucks, che trovano la rete vincente solo all'extra time. I tre tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2 con una prova maiuscola di Dupuis (1G 1A). La trasferta era sicuramente da temere e il punto conquistato può essere visto come il classico bicchiere “mezzo pieno”.