Nils Ekman è solo l'ultimo dei beneficiati di Joe Thornton !
I maligni direbbero: "Per forza, a giocare con Joe Thornton sono capaci tutti, basta saper pattinare e farsi trovare davanti alla porta e al resto ci pensa lui”. Non hanno tutti i torti.
Dopo aver fatto la fortuna di Glen Murray (92 punti nella stagione 2002-03, non era mai andato oltre i 60) e di Mike Knuble (59 punti nella stessa occasione, 35 il record precedente) a Boston, per par condicio il gigante canadese nel corso di questa stagione ha pensato bene di andare a dispensare doni anche sulla costa occidentale, in California.
Thornton ha dapprima costituito una macchina da gol a conduzione famigliare con il cugino Scott al quale, abituato a svolgere tanto lavoro sporco, non pareva vero di vedere la luce rossa dietro alla porta avversaria illuminarsi così spesso: dopo aver realizzato 5 punti nelle prime 19 partite, ne ha registrati 10 nelle successive 11 giocate al fianco del cuginetto.
Ancora più poderosa l'evoluzione di Jonathan Cheechoo: con 15 punti in 24 partite il suo bilancio era soltanto discreto. Con l'apporto di Big Joe, ha condito le successive 19 partite con 26 punti (18 gol). Dopo essersi divertito a sufficienza, Scott Thornton, altruista, ha deciso di lasciare il posto ad altri compagni. E così è toccato allo svedese Nils Ekman salire sull'ottovolante e realizzare qualcosa come 17 punti in 8 partite.
Eppure non può essere così facile. Possibile che chiunque si trovi armato di bastone nei pressi di Joe Thornton diventi un cecchino implacabile? Per svelare l'arcano, vediamo di conoscere meglio l'ultimo beneficiario dell'uragano Joe.
Nato l'11 marzo 1976 a Stoccolma, Nils Ekman, è bene chiarirlo subito, non è uno scorer purosangue. Cresciuto nel settore giovanile dell'Hammarby, squadra che attorno alla metà degli anni '90 si barcamenava nella serie B svedese, si fa notare sin dalle prime stagioni per una gran rapidità di pattinaggio e, soprattutto, per le notevoli doti di ala (destra) difensiva.
Draftato nel 1994 dai Calgary Flames, Ekman viene acquistato dai finlandesi del Kiekko Espoo e, alla vigilia della stagione 1999-2000, tenta il grande salto nell'hockey nordamericano. Nel frattempo i Calgary Flames hanno ceduto i suoi diritti ai Tampa Bay Lightning in cambio di Andreas Johansson e Nils viene parcheggiato nella IHL, nelle file dei Detroit Vipers e, successivamente, dei Long Beach Ice Dogs.
Quella stagione i Tampa Bay sono un porto di mare. Nell'arco dell'annata ben 53 giocatori si avvicendano nella franchigia della Florida e, secondo la legge dei grandi numeri, anche Ekman ottiene la sua chance: i quattro stiracchiati punticini e il -8 nella statistica +/- in 24 partite, però, non sono un gran biglietto da visita e il ritorno in IHL è inevitabile.
È a quel punto che scatta qualcosa. Deciso a dimostrare di essere ben più di una discreta ala difensiva, di ritorno a Detroit con i Vipers Ekman si mette a bombardare le porte avversarie. In 33 partite scaglia qualcosa come 130 tiri verso i portieri rivali, una media di 4 tiri a partita. Per un confronto, Jaromir Jagr, non certo un'ala difensiva, nella sua stagione più "aggressiva" ne ha messi a bilancio 403 in 82 partite, solo uno in più in media a partita.
Il bello è che 22 di questi 130 tiri vanno a buon fine e Nils si merita una nuova chiamata in NHL. Anche ai massimi livelli riesce a ritoccare al rialzo le statistiche offensive ma, forse troppo concentrato a puntare a rete, si dimentica di quelle che erano le sue principali peculiarità e sporca la stagione con un pesante -15.
Dopo due stagioni abbastanza deficitarie, i Tampa Bay lo cedono ai New York Rangers in cambio di Tim Taylor. Ekman, però, preferisce rientrare in patria e firma un contratto con il Djurgardens. Come nel caso del connazionale Mikael Samuelsson (vedi "All'ombra delle stelle 6") il ritorno a casa è sinonimo di rilancio in grande stile.
Di nuovo oltre oceano, Ekman veste la maglia degli Hartford Wolf Pack e mette a ferro e fuoco la AHL con 66 punti in 57 partite. Questa volta sembra davvero inarrestabile e, dopo il trasferimento ai San José Sharks (12 agosto 2003), ottiene la terza opportunità in NHL. Il classico treno che non passerà più.
In una stagione straordinaria per la franchigia californiana (sconfitta solo nella finale di Conference contro i Calgary Flames), l'ala svedese realizza 55 punti in 82 partite e registra un irresistibile +30 (sì, avete letto bene) nella statistica +/-. Produzione offensiva e invalicabilità difensiva, il pacchetto completo.
Scovare un'ala difensiva che esplode di colpo e realizza 55 punti è come trovare nella pattumiera un biglietto vincente della lotteria: sono punti che nessuno aveva messo in preventivo. Nils Ekman ha dunque dimostrato di sapersela cavare anche da solo. Non si è trovato per caso sul ghiaccio con un fuoriclasse, raccogliendone i frutti.
Se in città transita il Luna Park Joe, però, perché non approfittarne? È tutto più divertente!