Tedy Bruschi lascia il campo mestamente: è il simbolo dei Patriots sconfitti…
Durava da poco più di due anni, ormai, la dinastia Pats. Nessuna squadra riusciva a sottrarre loro la corona, marciavano su chiunque si trovasse davanti, raccoglievano solo vittorie ed elogi, ritornavano da eroi nelle mura della loro città e si credevano imbattibili, stando seduti sulla loro comoda poltrona da re.
Come le famose dinastie della storia, anche la dinastia Pats è caduta. Vincendo gli ultimi due Superbowl, i Patriots hanno dimostrato di essere un team davvero eccezionale con buone qualità tecniche, soprattutto hanno mostrato di essere una vera squadra, basata sul rispetto reciproco sia fuori sia dentro il campo. Il terreno di gioco è stato, per loro, un campo di battaglia, dove hanno lottano tutti insiemi per un unico scopo, diventare re della NFL.
Anche quest'anno il team di coach Belichik sembrava d'essere in grado di conservare la "corona" o almeno difenderla, arrivando a Detroit. Purtroppo al secondo turno dei playoff contro i Broncos i Pats hanno ceduto. Non è bastata neanche la grinta del loro QB Tom Brady a risalire la china, perchè quando si è in discesa è difficile fermarsi.
Vari fattori hanno influenzato questa disfatta. Uno dei principali è stata la perdita dell'Offensive Coordinator, Charlie Weis, e del Defensive Coordinator, Romeo Crennel. Insieme al Coach Belichick costituivano uno staff davvero incredibile. Erano, forse, i tre migliori coach della NFL. New England pensava che la forza dei Pats stava nel campo e non fuori. E' stato questo lo sbaglio! Se ad un muro di mattoni ben appoggiati gli togli un mattone cade tutto!
I Pats erano un muro di mattoni ben appoggiati, ognuno dipendeva dall'altro, perché erano una squadra. Charlie Weis, ora a Notre Dame, aveva dato alla squadra d'attacco da quattro stagioni, tutto quello che serve per dominare la NFL: la praticità e l'abilità di tirare fuori il meglio di sè nei momenti difficili, quelli importanti, in cui si decide una stagione intera.
Invece, per quanto riguarda la linea difensiva, il Defensive Coordinator Romeo Crennel, ora Head Coach, aveva dato alla squadra quella grinta, quella sicurezza che solo lui sapeva trasmettere. Uomo di poche parole, un po' rozzo, concreto e soprattutto grintoso. Sapeva trasmettere alla squadra la grinta che in questa stagione di regular season è mancata.
In molti si chiedevano nell'off-season quale sarebbe stato il futuro dei Pats senza Crennel e Weis. Beh"ora siamo al punto di partenza, quale sarà il futuro dei Patriots?
Sicuramente ora il Coach Belichik avrà tanto da lavorare per quanto riguarda l'attacco e la difesa. Dovrà cercare di recuperare tutti quegli ingredienti che hanno fatto dei Pats la migliore squadra negli ultimi cinque anni.
Non si potrà pretendere subito un cambiamento. Si dovrà aspettare e in questi anni ci dovremo abituare, purtroppo, all'idea che i re della NFL non sono i Patriots di New England. Questa disfatta piuttosto "rumorosa", indubbiamente, avrà delle ripercussioni sia benigne sia maligne sulle condizioni psicologiche dei giocatori.
Perdere contemporaneamente l'Offensive e il Defensive Coordinator non è una botta da assorbire facilmente. Il cambio di alcuni schemi, il carattere degli allenatori e tant'altro si mescolano assieme rendendo difficile il feeling tra Coach e player. Quest'anno c' è stata molta volontà sia da parte dei giocatori sia da parte dei coach, a formare subito un buon feeling, feeling che non è bastato per superare i playoff.
Gli anni prossimi per New England saranno anni di consolidamento, non sarà facile sostituire la bravura di Weis e di Crennel. Nonostante ciò, penso, che i nuovi Coordinator hanno dimostrato di essere in ogni modo buoni coach, anche se non completamente all'altezza dei vecchi.
Questa sconfitta non ha segnato solo la fine della dinastia Pats, ma anche il primo playoff perso dal QB Tom Brady. Più volte ho indicato Brady come un buonissimo QB e nonostante i 2 Int nella partita contro i Broncos, il QB dei Pats non mi ha deluso.
Molti quotidiani sportivi statunitensi hanno criticato la prestazione di Brady nei playoff, giudicandolo troppo sicuro di arrivare a Detroit. Beh, io penso che il QB 29enne ha dimostrato di essere un gran "trascinatore", soprattutto nei momenti "critici", risolvendo molti match.
Anche se Brady, come dicono alcuni giornali, era troppo sicuro di arrivare a Detroit, mi domando chi non lo sarebbe stato, essendo da più di due anni il "trascinatore" della squadra imperatrice della NFL.