SouthEast Division: Recap #15

Eric Staal in settimana ha realizzato una tripletta!

Iniziamo questo resoconto settimanale descrivendo l'ennesima e consueta sconfitta di Washington, squadra che, nonostante gli alti e bassi di questa stagione, non aveva mai passato un periodo di crisi così palese. Carnefici delle aquile della capitale gli Stars di Dallas, presi per mano da Turco, finalmente tornato ai vecchi splendori dopo che in due gare consecutive è stato sostituito da Hedberg (a causa dei 6 gol subiti in 23 tiri).

Il portiere, che ha anche di recente rinnovato il contratto con la franchigia texana, ha stoppato 26 tiri su 27, concedendo il gol solo ad Ovechkin, al 27esimo gol quest'anno. I Caps, che pure si sono visti annullare giustamente due gol, non hanno però retto in difesa e Arnott (doppietta), Morrow e Lehtinen hanno battuto per 4 volte Kolzig: tutti gol in even strenght! Finisce 4-1, coach Hanlon non sa più cosa fare.

I Panthers invece, pian pianino, cercano di dare segni di vita, soprattutto al BankAtlantic Center dove nelle ultime 10 partite, compresa quella contro i Blues, hanno racimolato la bellezza di 17 punti. Contro i derelitti St.Louis di coach Kitchen (peggior record della lega, quattro sconfitte di fila e solo due gol nelle ultime tre partite) Florida parte maluccio, salvata da un Luongo che nonostante una tendinite alla caviglia para tutto ciò che c'è da parare.

Poi in due minuti e mezzo Jokinen e Nieuwendyk siglano i gol del 2-0 parziale e per i Cats la partita diviene in discesa. Nel secondo terzo Dallman in powerplay sigla il gol della parziale rimonta, per altro suo primo gol in NHL, ma Horton fissa definitivamente il conto battendo Sanford dopo una ottima azione di tutta la sua linea (assist proprio di Roberts e Jokinen). Maturità , freddezza e cinismo: questo si è visto sul ghiaccio della Florida. E i Panthers sognano la rimonta!

Emergenza difesa a Carolina. Ai risaputi infortuni di Wesley e Ward contro i Predators si sono aggiunte le defezioni di Commodore e Hedican: la cosa potrebbe pure avere rilevanza se non fosse che i Canes hanno vinto ancora, ancora contro una grande squadra dell'Ovest, col grande cuore, all'overtime.

I tempi regolamentari sono stati molto avvincenti e in questo senso si colloca il 4-4 scaturito dalle realizzazioni di Brind'Amour (specialista degli special teams, un powerplay gol e uno shorthanded gol per il capitano), Cole e Hutchinson, in 3 delle quali c'ha messo lo zampino Stillman. Ma i Predators non sono squadra da niente e sono riusciti a rimanere perennemente in partita anche grazie alla doppietta di Martin Erat.

Poi all'overtime la svolta: contropiede di Kaberle, Hartnell (deludentissimo nell'ultimo mese dopo un avvio promettente) lo stende e dunque penalty shot. Il vecchio Frantisek contro Vokoun non sbaglia e il portiere ceco va su tutte le furie (si becca un misconduct per aver gettato la stecca). Ora Carolina è la squadra col miglior record casalingo di tutta la lega, le altre squadre sono tutte avvisate.

“La sua miglior partita della stagione” dice un deluso coach Kitchen, il goalie dei Blues Sanford aggiunge: “Ha rubato la scena”. Si riferiscono a Lehtonen, goalie di Atlanta che ha letteralmente regalato due punti preziosi ai suoi compagni, mai come contro St.Louis così opachi. Così grazie al secondo shutout in carriera del finlandese i due gol di Stefan e Kovalchuk in powerplay sono bastati per piegare dei generosi Blues, alla quinta sconfitta consecutiva, tutte partite perse nei 60 minuti.

Così i Thrashers consolidano la loro classifica ad Est e vincono la quarta partita consecutiva, record della franchigia pareggiato. Ora i ragazzi di coach Hartley (che per la prima volta quest'anno ha potuto schierare in porta il duo Lehtonen - Dunham con tanti saluti al buon Garnett) sono attesi alla prova del nove: Dallas e Los Angeles lontani dalla Philips Arena, chi vivrà  vedrà .

Le nuove regole hanno apparentemente messo la parola fine alla carriera del giocatore con più powerplay gol nella NHL di sempre: ben 274 per Dave Andreychuk, 42 anni, miseramente silurato dal GM di Tampa Bay, tale Jay Feaster, che si è giustificato appigliandosi al gioco troppo veloce di oggi per mandare a Springfield, in AHL (dove però il vecchio Dave ha il diritto di non giocare pur percependo lo stipendio), il quarto giocatore della storia in termini di presenze nella lega (1597). In parole povere: non ce la faceva più (manco fosse vero).

Senza il loro capitano i Lightning giocano contro i Jackets con tre Alternate Captain e cioè Taylor, autore dell'1-0, LeCavalier, autore invece del 4-2 definitivo, e Modin e dedicano la vittoria al loro vecchio capitano. Le altre reti, utili per la quarta vittoria nelle ultime 12 gare, sono di Fedotenko e St.Louis ma in fondo importa poco: dopo vent'anni Dave Andreychuk sul ghiaccio non c'era.

E' Ovechkin-day all'Arrowhead Pond di Anaheim in cui i Caps si scrollano di dosso la crisi e strappano due punti preziosi contro i Ducks, unico incontro in questa stagione per le due franchigie. Prima tripletta in carriera per il giocatore con più punti di tutti tra i rookie NHL, in barba a quel fenomeno nordamericano che doveva fare sfaceli, tre gol preziosi che hanno alla fine scaturito i complimenti di tutti, compagni di squadra e avversari.

Il terzo gol è arrivato all'overtime quando il russo ha ricevuto il puck sulla blue line da Dainius Zubrus e ha sferrato un colpo micidiale contro Giguere: per i Ducks, orfani dell'infortunato Selanne, non sono bastati i gol di Lupul e Moen; Washington strappa i due punti in California e per il russetto numero 8 con più tiri di tutta la lega, 208, i 100 punti alla prima stagione tra i grandi sembrano essere alla portata di mano!

Intanto i Blue Jackets ultimano la consueta gita delle squadre dell'Ovest nella assolata Florida sbancando Sunrise grazie a una cinquina rifilata a Luongo. Il portiere canadese non ha avuto la sua miglior serata (appena 23 tiri subiti) mentre il goalie avversario, LeClair, ha dovuto fronteggiare 52 tiri e ne ha bloccati ben 48: gli unici a batterlo sono stati Nieuwendyk, Roberts (in powerplay), Gratton e Horton, ad appena 47 secondi dalla fine della partita, gol del 4-4 molto fortunoso perché in realtà  l'offensivo dei Cats ha deviato accidentalmente il puck su un tiro di Bouwmeester.

Poi all'overtime, a soli 12 secondi dal termine della gara, Vyborny a chiuso gli occhi e ha sparato il puck contro il goalie di casa, trovando il 5-4 finale (in superiorità  visto l'hooking di Jokinen); per i Panthers è comunque la terza partita di fila a punti.

Gli Hurricanes non si fermano più. Protagonista assoluto della vittoria della franchigia allenata da coach Laviolette è stato il canadese Eric Staal che a 21 anni ha anche avuto l'onore di perdere il primo dente (stecca alta di Wideman e parte dell'incisivo andata): per lui un assist (per il gol di Whitney) e soprattutto una tripletta con tanto di berretti lanciati dai tifosi sul ghiaccio dell'RBC Center.

Eppure St.Louis, la squadra col peggior record della lega, ci aveva provato e aveva chiuso il primo terzo in vantaggio di due reti (Cajanek e Sillinger, entrambi in powerplay) ma poi ha gettato tutto alle ortiche grazie ad una scriteriata serie di penalità  (per i Canes tre gol in 5 contro 4). Così Ward, goalie partito titolare per la seconda volta nelle ultime sette partite al posto dello svizzero Gerber, mette una ics nella colonna delle vittorie e con lui Carolina che ora punta dritto verso il President Trophy.

Washington vince la seconda partita di fila fuori casa (per la prima volta quest'anno) e lo fa in grande stile: un 6-1 inappuntabile contro i Coyotes di Gretzky, ex fenomeno NHL che dalla panchina ha potuto ammirare un russo che probabilmente un giorno prenderà  il suo posto. Alexander Ovechkin, rookie che ormai non ha bisogno di presentazioni ha aperto i conti (anche se il gol in realtà  è un mega pasticcio di Ricci, Michalek e Boucher) e li ha chiusi con un gol che rimarrà  nella storia dell'hockey: in caduta ha trovato una coordinazione eccezionale per spingere il puck in uno spiraglio, quello giusto per metterla dentro. Le altre reti sono state realizzate da Clymer, Zubrus, Sutherby e Bradley, ragazzi che ultimamente stanno facendo bene; da segnalare la seconda vittoria su due partenze da titolare di Johnson, 21 parate per lui. Avanti Caps!

I Lightning invece si dimostrano imbarazzanti: contro gli imbabolati Sharks, affetti da jet lag e stanchezza per le tante partite ad Est (9 vittorie e 1 sconfitta, per San José ora tutte partite contro squadre di Ovest), Tampa Bay gioca in modo molle e senza anima e soccombe contro l'incosciente gioventù dei ragazzi di Ron Wilson.

Il tutto ovviamente condito dai soliti assist di Joe Thornton, dalle parate dell'ottimo Toskala e dai gol del rookie Michalek (first star del match), di Mclaren e di Ekman. E i Lightning? Tortorella è furioso: nei primi due periodi appena 12 tiri, ovviamente 2 powerplay sprecati e un gol fortunoso di Richards. Per i campioni in carica ora i playoff diventano questione complessa.

Contro i Kings però Prospal e soci si prendono la rivincita e lo fanno in un modo del tutto inedito: aprendo le marcature in powerplay col piccoletto del team, St.Louis. E la notizia è importante perché i Lightning venivano da un imbarazzante 1 su 51 in superiorità  numerica (0 su 40) e invece, in terra di California, hanno trovato ben 2 gol in 5 contro 4 (l'altro lo ha realizzato Lecavalier).

Il resto lo ha fatto Grahame (22 parate, penalty shot parato ad Avery e un solo gol subito), ma anche il buon Fedotenko e il giovane Milley, al primo gol in carriera benché a gabbia vuota. E Los Angeles? 1600 partite per Luc Robitaille, infortunio per Garon (al suo posto un LaBarbera non ineccepibile), gol di Brown, nona sconfitta nelle ultime dodici gare contro Tampa allo Staples Center.

Carolina è ora la squadra più forte della NHL, ufficiale. Eh si perché gli uragani del North Carolina battono agli shootout i Flyers e conquistano due punti preziosissimi. Le squadre scendono sul ghiaccio con differenti motivazioni: i Flyers, con Niittymaki alla 16esima partita da titolare consecutiva, dopo una striscia fuori casa stratosferica (in 11 partite di fila lontani dalla Pennsylvania ben 17 punti) devono riscattare la sconfitta casalinga contro Colorado, gli Hurricanes con lo svizzero olimpionico Gerber a difendere la propria gabbia dopo 8 vittorie in altrettante partite non vogliono fermarsi più.

Pronti, via. Carter e Johnsson allungano per Philadelphia, Cullen accorcia le distanze di nuovo ristabilite da Meyer IV (3 gol tutti contro lo squadre del sud-est); Tverdovsky e Cole però riportano la partita in parità  e dopo un overtime avaro di emozioni agli shootout Rod Brind'Amour sigla il gol della vittoria (per i padroni di casa errore decisivo di Gagne): dopo 45 partite, gli Hurricanes hanno 66 punti. Nella lega nessuna franchigia ha fatto meglio!

Chiudiamo con l'unica partita del mercoledì, quella dei Thrashers che vincono all'American Airlines Center e fanno un balzo in avanti sia dal punto di vista del morale (quinta vittoria di fila) che della classifica (sesto posto parziale ad Est).

La vittoria contro Dallas è poi storica perché contro gli Stars la squadra georgiana non aveva mai vinto nella sua giovane storia e in definitiva: “E' stato un bel passo avanti in vista dei playoff, poche squadre dell'Est riusciranno a prendersi i due punti qua” parole dell'allenatore Hartley. Il match è stato strano: padroni di casa sul 2-0 fino a metà  partita (Arnott e Modano, entrambi in powerplay), quindi Atlanta si scatena con Vigier, Boulton, due volte Hossa e Kozlov per chiudere: i soliti noti balbettano (Kovalchuk a secco, Savard un solo assist) ma gli ospiti riescono comunque a fare il bottino pieno. Complimenti!!!

Che dire di questa settimana di hockey: è stata a dir poco fenomenale per le squadre di questa Division, forse la migliore da quando vengono pubblicati questi articoli (cioè dall'inizio). Carolina (31-10-4) vince tutte le partite come la settimana scorsa, Atlanta (23-18-6) fa altrettanto pur giocandone una in meno e cioè due. Washington (15-24-5) e Tampa Bay (23-20-3), che ha perso Andreychuk, conquistano due successi e una sconfitta; per Florida (18-22-7) due partite e tre punti.

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