SouthEast Division: Recap #14

Cory Stillman, implacabile!

Mercoledì quattro gennaio le squadre della Southeast Division scendono massive sul ghiaccio, ad eccezione di Tampa Bay. A New York gli Islanders ospitano i Panthers che escono dal Nassau Coliseum con un punto che potevano, senza dubbi, essere facilmente due. Si perché i Cats a 10 minuti dal termine conducevano per 3-2 per opera dei gol di Kolnik, Kwiatkowski (entrambe le realizzazioni in powerplay) e Nieuwendyk (momento di forma sui generis per il vecchio Joe) che avevano per così dire zittito la terza doppietta in carriera di Kvasha.

Tuttavia gli isolani non sono mai domi e prima portano la partita all'overtime con Yashin, poi battono per la quarta volta Luongo (che durante il match ha sostituito un infortunato McLennan) con Parrish. Così i padroni di casa vincono e vince la seconda partita in carriera il giovane goalie Dubielewicz, subentrato a Snow (Horton e Zhitnik franatigli addosso) a soli 9 secondi dalla fine del match, sul 3-3 (per lui appena 3 parate).

Poco più di 10mila spettatori, il minimo stagionale all'MCI Center, ha assistito all'ennesima sconfitta dei Caps che nello scontro tra le capitali non hanno potuto fare altro che inchinarsi ai Sens, pur senza Alfredsson (frattura a una costola) e Spezza (problemi muscolari). Nonostante ciò Heatley ha continuato a mettere a referto il proprio nome, comparso tra gli assist nel primo gol della partita (e della stagione per lui) di Phillips.

Poi Eaves ha raddoppiato e il gol di Pettinger in powerplay (i Capitals sono stati capaci di sprecare più di 3 minuti in 5 contro 3) ha potuto dimezzare solo lo svantaggio. Ovechkin ci prova ma non riesce a bucare Hasek (il rookie russo fissa dunque a 6 il numero di partite consecutive in gol, record per la franchigia). Con Kolzig fuori dalla gabbia Schaefer ha alla fine trovato il terzo gol, facile facile; Washington annaspa.

In una partita dalle mille emozioni gli Hurricanes riescono finalmente ad avere la meglio contro i Thrashers, vera bestia nera quest'anno del team di Laviolette. L' RBC Center ha potuto come al solito applaudire i gol e gli assist di Stillman, che non rimane a secco dal 13 dicembre scorso contro Chichago, autore appunto di una doppietta e di due assist, quelli per i gol di Cole e Hutchinson.

Nonostante il poker faccia supporre che Carolina abbia avuto vita facile è singolare che gli ospiti dopo appena 23 minuti conducevano per 3-1, grazie alle realizzazioni di Slater e due volte in powerplay di Kovalchuk (il secondo powerplay scaturito da una penalità  inflitta a LaRose per una rissa con il giocatore di Atlanta Stewart, reo di aver fatto un entrata troppo vigorosa nei confronti di Cullen). Alla fine non impeccabili i portieri (Lethonen ha preso 4 gol su 22 tiri e Gerber 3 su 26), ciò che conta sono i due punti. Che come al solito vanno a Releigh, North Carolina.

Il giorno dopo i Lightning, dopo due vittorie consecutive, perdono contro i soliti, tosti, Buffalo Sabres. La squadra allenata da Lindy Ruff sembra avere una naturale attrazione verso le squadre della SouthEast Division, che puntualmente sconfigge (a eccezione forse dei Panthers). Contro i fulmini di Tampa Bay sale sugli scudi, come del resto spesso nelle ultime uscite, il goalie Miller che, tornato dopo un infortunio tignoso, sta dando grossi grattacapi al suo coach, che ha a disposizione anche Biron, vincitore di 13 gare consecutive durante l'assenza di Miller.

Il goalie dei Sabres effettua 21 parate vincenti concedendo il gol solo a St.Louis, troppo poco in confronto alle reti di Hecht, Drury e Tallinder (primi due gol in superiorità  numerica). Dunque 3-1, una sconfitta che sottolinea la cronica difficoltà  dei Lightning nel powerplay (0 gol nelle ultime 5 gare nel 5 contro 4): “Siamo così statici in powerplay, sembra come se nessuno voglia il puck” ha detto un deluso Tortorella a fine gara. Ehi Tampa, ti risvegli?

Philadelphia non si ferma più. Ottava partita consecutiva (di undici) in trasferta e settima vittoria (unica sconfitta il 31 dicembre agli shootout contro i Caps) nonché ottava vittoria nelle ultime dieci gare. Di nuovo sul ghiaccio dell'MCI Center questa volta Forsberg e soci si sono presi la rivincita contro dei Washington in chiara crisi (quarta sconfitta su cinque partite), supportati anche da 6mila spettatori in più rispetto alla gara casalinga di due sere prima contro Ottawa.

Il risultato è identico a quella partita: 3-1 per gli ospiti ma questa volta Ovechkin è andato a segno, suo l'1-0 in powerplay che ha aperto la partita (25esimo gol per il russo, primo rookie nella storia dei Caps a raggiungere tale traguardo dopo solo 39 partite, battendo il record di Valentine che nell'82 ce ne mise 56).

Poi però Rathje dopo 31 gare di digiuno pesca il gol del pari in penalty killing quindi il solito Gagne realizza il gol partita, in powerplay al minuto 17 e 33 del secondo terzo. Forsberg alla fine fissa il punteggio con un empty-net facendo sobbalzare la panchina dei Flyers che si godono l'ennesimo successo e che fanno sprofondare ancor più gli ormai derelitti Caps.

Non è da meno, in riferimento a Philly, Carolina che vince la 17esima partita casalinga, miglior record interno di tutta la lega (17-4-1). Lo fa in un match vibrante contro gli Islanders, partita dominata per 4-1 grazie alle reti di Adams, Stillman, ancora lui, Brind'Amour e Williams. La gara a dir la verità  è stata caratterizzata dal brutto intervento di Garland su Williams, fallo di reazione per una interference ai suoi danni proprio di Williams un secondo prima.

Il giocatore di Carolina è rimasto a terra per qualche tempo e i fan dell'RBC Center si sono scatenati: a gran voce richiedevano il suo allontamento dal match. Ma così non è stato e così ci hanno pensato Commodore e Ward, durante la partita, ad entrare duro sul povero Garland che ha anche realizzato il gol del momentaneo 1-1, appena il secondo stagionale. Alla fine i compagni lo applaudono, coach Stirling lo esalta. Alla fine Carolina vince ancora.

Sempre venerdì è Pittsburgh contro Atlanta alla Philips Arena, o meglio, Crosby contro Kovalchuk. E il primo ne esce con le ossa rotte: oltre a non andare in rete mentre il russo dei Thrashers ha realizzato una tripletta, ha subito ben 4 minuti di penalità  per slashing e in entrambe le occasioni i padroni di casa hanno segnato con Mellanby e Kovalchuk.

Quest'ultimo ha festeggiato il gol puntando il dito proprio contro il 18enne canadese: “Ha preso una penalità  stupida, ha 18 anni e deve imparare che non può giocare in quel modo”. Tornando alla partita questa è stata, come al solito quando c'è di mezzo Atlanta, strana: in vantaggio per 5-0 (doppio Kovalchuk, Kozlov, Mellanby e Hossa), i Thrashers si fanno quasi raggiungere. Sul 5-4 Kovalchuk fissa risultato e tripletta con un gol a gabbia vuota. E domani c'è la rivincita: che Sidney dedichi un gol a Ilya?

Neanche per sogno. I Pens perdono ancora e Kovalchuk fa ancora doppietta, rimanendo con 32 gol saldamente in testa alla classifica marcatori della NHL. La Mellon Arena fischia in continuazione il russo di Atlanta, per il suo atteggiamento nei confronti di Crosby, ma il piccolo canadese ci ricasca e passa ben 8 minuti in panca puniti, inaccettabile.

Così i ragazzi di coach Hartley portano a casa i due punti, sudando a dir la verità  non poco: sempre in vantaggio, sempre ripresi. Alla fine finisce 4-3 e oltre alla doppietta di Kovalchuk c'è da registrare la rete di Slater e il game winning di Savard, in powerplay. Certo, alla fine Crosby ha fatto degli assist e ha registrato la striscia positiva più lunga in questa stagione per un rookie (10 gare di fila a punti), ma è lui stesso alla fine ad ammetterlo: deve migliorare a livello disciplinare. Ad Atlanta va bene così, altri due punti in saccoccia.

E a New York si ripete anche la sfida tra Hurricanes e Islanders e come per la doppia sfida Atlanta – Pittsburgh così Carolina riesce ad avere la meglio anche in trasferta degli avversari. Il finale è di 3-0, sesto shutout in carriera dunque per l'ottimo Gerber e partita facilmente controllabile dai Canes contro degli Isles a corto di uomini (solo 17 per infortuni e squalifiche tra cui quella per due gare del rissoso Garland), a corto di punti (sette sconfitte nelle ultime otto gare) e con un goalie con pochissima esperienza (tale Dubielewicz).

Gli ospiti dal canto loro possono contare, oltre che su un goalie solidissimo, su un momento di forma straordinario di Stillman, ancora a segno, di Brind'Amour, rete anche per lui, e della squadra tutta, a punti in 13 delle ultime 15 partite. In gol anche Whitney che col suo sesto sigillo stagionale completa la festa.

Anche al Madison Square Garden è tempo di shutout e a patirne sono i poveri Panthers che dopo tre vittorie di fila incappano nel terzo ko consecutivo. L'autore di 38 interventi vincenti su altrettanti tentativi di Jokinen e soci si chiama Lundqvist, rookie al secondo shutout in carriera (il primo sempre contro Florida).

Lo svedese ha però dovuto dividere le luci della ribalta con un altro rookie terribile, il ceco Prucha, al ventesimo gol stagionale (era da York, nel 99, che un rookie dei Rangers non raggiungeva quota 20, 26 per la precisione, ma lui lo ha fatto in metà  stagione) e autore come al solito di una ottima prestazione accanto alla doppietta del leader in punti della lega, il suo connazionale Jagr, e ai tre assist di Nylander.

Altra rete dei padroni di casa di Nieminen, per un rotondo 4-0 finale. E poi ci sarebbero da citare gli altri olimpionici della Repubblica Ceca, Straka e Rucinsky, anche loro a punti e poi… insomma, a New York è grande festa mentre Luongo registra una prova opaca (4 gol presi su 25 tiri), il powerplay singhiozza (0 su 5) e gli abituali scorer iniziano a balbettare. Per fortuna che è quasi finito il road trip per questi abulici Panthers…

Non va meglio a cuginastri di Tampa Bay che continuano a perdere terreno contro i rivali di Division di Carolina, questa volta perdendo un match in una città  da semrpe ostica per i Lightning: Boston. La partita però serà  messa bene e il 3-1 parziale a metà  secondo periodo lasciava supporre una serata trionfale per Grahame e soci: le reti di Modin, Artyukhin e LeCavalier in tal senso sembravano potessero allontanare la tradizione negativa contro i Bruins.

Ma le partite durano 60 minuti, lo ha ripetuto a fine partita pure Andreychuk, e dunque Tampa, che pure non ha sfruttato nessuno dei 5 powerplay avuti a disposizione, è prima stata raggiunta dai primi due gol in carriera di Jurcina, non da molto richiamato dal farm-team di Providence, quindi è capitollata sotto i colpi di Bergeron, Axelsson e Leahy, quest'ultimo a gabbia sguarnita. Un 6-3 che brucia, ma quanta superficialità !

Sembrano invece portare bene i Capitals ai Florida Panthers che finiscono il loro road-trip di 5 gare con un totale di 5 punti, grazie alla vittoria agli shootout contro Washington, in quel dell'MCI Center. Bella gara in cui Jokinen ha ripreso finalmente a segnare siglando una bella doppietta in powerplay, tallone d'achille per i Caps che in penalty killing riescono a complicarsi ogni partita. Si perché dopo appena 2 minuti di gioco i padroni di casa grazie a Heward e Zubrus in powerplay, entrambe le reti assistite da Ovechkin, s'erano portati sul doppio vantaggio. Ma piano piano gli ospiti sono tornati grazie a Hill e al succitato finlandese, capitan Jokinen.

Così nell'ultimo terzo Zubrus ha pareggiato i conti (doppietta per lo slovacco e quinta gara consecutiva a punti) e il match s'è protratto fino agli shootout finali in cui Luongo ha fermato con ottimi interventi Ovechkin (terzo shootout sbagliato su otto) e Willsie mentre Kolzig non è riuscito a dire di no a Horton a Nieuwendyk. Così i Cats vincono la quinta gara consecutiva contro i Caps, mentre la squadra della capitale raccimola un misero punticino. Meglio di niente.

Non va meglio ai poveri Capitals contro i derelitti Blackhawks che venivano da 10 sconfitte consecutive. Eppure la squadra di Hanlon è riuscita a perdere l'ennesimo match casalingo seppur assediando il goalie avversario Munro (ottava gara in NHL e unica vittoria proprio contro Washington), seppur rimontando di tre reti e riuscendo alla fine a portare il match all'overtime.

A Vrbata, Barnaby e Spacek hanno infatti risposto Witt (primo gol stagionale e appena ventesimo in più di 600 partite in carriera), il solito Ovechkin (a quota 51 punti dopo 41 partite, media pazzesca che dovrebbe fargli superare i 100 punti a fine campionato) e Sutherby. Sul 3-3 nell'overtime Calder ha pescato dal cilindro il gol insperato facendo sobbalzare coach Yawney che quasi non ci sperava più: avrebbe dovuto saperlo che in più di una occasione Washington quest'anno ha resuscitato i migliori S.Lazzaro…

E a Releigh, nel North Carolina, la festa continua. Quinta vittoria consecutiva per gli Hurricanes che piegano Detroit con un primo periodo spettacolare (come lo ha definito coach Laviolette) e per qualche minuto si ritrovano al primo posto della Eastern Conference. Dopo appena 20 minuti il povero Legace si ritrova il puck alle spalle per tre volte grazie ai gol di Cullen, Whitney e Cole e non fa niente se Stillman ha interrotto la sua striscia positiva: i Canes sono un tritatutto.

Ma i Red Wings non sono squadra da niente e prima che si chiuda il primo terzo accorciano le distanze con Yzerman, quindi tornano sul ghiaccio tentando la rimonta e si avvicinano al pari col powerplay gol di Zetterberg. Ultimo periodo: dimenticavate che Carolina poi schiera un tale Gerber? Il portiere dei padroni di casa prende in mano la squadra a para 19 tiri, di cui molti solo negli ultimi 2 minuti. Alla fine i Canes vincono, lo fa anche Ottawa e allora niente primato assoluto ad Est. Ma fa niente perché i punti di distacco con Atlanta (che ha scalzato Tampa al secondo posto della SouthEast Division) ora sono 14.

Chiudiamo proprio con i Thrashers, anche loro impegnati in una difficile gara casalinga contro i Predators, altra franchigia della Central Division, secondi a un tiro di schioppo proprio da Detroit. Ebbene i padroni di casa hanno provato l'ebbrezza di vincere agli shootout, grazie al gol di Hossa che ha battuto Vokoun con la freddezza necessaria: dopo 5 sconfitte agli shootout c'era proprio bisogno di sfatare questo tabù e per farlo Atlanta s'è affidata anche alla scaramanzia (tutti i giocatori avevano l'elmetto al contrario durante i tiri finali).

Il match è stato vibrante e mille sono state le polemiche degli ospiti nei confronti della stecca di Kovalchuk, ritenuta irregolare, dopo che il russo ne aveva rotte 3. Con la quarta ha fatto l'assist del terzo gol di Atlanta firmato da Savard (gli altri due gol sono stati di Kozlov e proprio di Kovalchuk) e allora sono partite le proteste. Alla fine il gol è stato convalidato e dopo il 3-3 dei tempi regolamentari è salito sugli scudi Lethonen che ha parato tutti e tre gli shootout avversari. Atlanta tiene botta, terza vittoria di fila e settimo posto nella Conference.

Settimana dunque trionfale per le prime due della classe: Carolina (28-10-4) ha fatto poker, vincendo tutte e 4 le gare disputate, mentre Atlanta (21-18-6) ne ha vinte tre perdendo proprio contro i Canes. Sette giorni interlocutori invece per Florida (17-22-6) che in tre gare esterne colleziona 3 punti, decisamente un momento no per Tampa Bay (21-19-3), che gioca appena due match ma riesce a perderli entrambi, e per Washington (13-23-5), capace di perderne ben 4 su 4 (in 2 ha comunque conquistato un punto) nonostante un immenso Ovechkin.

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