Marty Turco fa spesso la differenza per Dallas…
Dallas Stars (17-7-1)
Anaheim si starà chiedendo se in qualche modo riuscirà a battere Dallas e soprattutto se ci sia un modo di fermare Jason Arnott, autore di 5 gol negli ultimi due incontri fra le due rivali. L'ennesima vittoria per i texani paga sia l'ottimo stato di forma di Marty Turco (Nelle ultime 10 partite, 9 vittorie ed una sola sconfitta, una media gol subiti di 1.77 e una percentuale di salvataggi pari a .936) sia la ricostituzione della linea Morrow-Arnott-Guerin, linea pesante e combattiva autrice di tutti i punti contro i Mighty Ducks.
La striscia vincente di Dallas però termina nel modo più coerente. Infatti, nel momento in cui Turco perde la sfida col suo avversario diretto (bloccando solo 18 tiri su 22) Dallas non riesce a rientrare in partita e perde per 4 a 1 contro i rivali Coyotes. Il power play dei texani non rende e il goal del rookie Jussi Jokinen concretizza solo 1 dei 12 vantaggi accumulati.
Vogliamo un'ulteriore conferma dell'equazione "buon Turco = buone possibilità di vittoria"? Allora basta passare alla sfida successiva, quella contro una delle squadre più calde della stagione, Nashville. Il portiere canadese subisce solo 1 gol ed in occasione di power play e Dallas vince 3-1, concretizzando due gol in occasione di superiorità numerica e migliorando l'impressione un po' buia lasciata nella partita precedente, con degli special team in evidente affanno. Al gol ancora Jere Lehtinen, che assieme a Mike Modano continua la sua strada per un comeback year e per dimenticare il 2003-2004.
E dopo un testa a testa durato diverse partite, i Dallas Stars trovano l'apice della propria striscia vincente nella vittoria sui San Josè Sharks per 4-1. Il 30 novembre, infatti, per la prima volta dall'inizio dell'anno la formazione texana si trova in testa alla division e con un vantaggio potenziale di due partite sui Los Angeles Kings.
Protagonisti della vittoria i soliti nomi accompagnati però anche dai giovani Miettinen (autore di un penalty shot) e Jokinen (ancora ad assist), dimostrando la fortuna degli Stars con i talenti nordici in fiore. L'ottimo periodo di Dallas prosegue e conclude la settimana con la vittoria ai penalty shot contro Carolina. Con Johan Hedberg in porta Dallas subisce 4 gol ma grazie ad un ottimo Mike Modano che realizza, oltre a due reti durante i tempi regolamentari, il tiro vincente riesce a spuntarla.
Ancora a referto Jussi Jokinen, ma anche Niko Kapanen che dopo diverse stagioni deludenti inizia a far vedere le sue doti di playmaker (16 punti per il finlandese quest anno).
E a coronamento del tutto, se ancora si aveva qualche dubbio su chi fosse l'MVP di questo mese a Dallas, Marty Turco è nominato Defensive Player della NHL per il mese di novembre.
Los Angeles Kings (16-10-1)
Vano il tentativo di rimonta nel terzo periodo che ha visto I Kings andare a segno 3 volte per cercare di rimontare lo svantaggio di 4 gol accumulato nelle due precedenti frazioni. Ma il problema di Los Angeles sembra essere stato proprio quello di aver cominciato la partita tardi. Dei 38 tiri effettuati, ben 22 sono arrivati nel terzo periodo il che dimostra quanto la formazione in maglia bianco viola abbia subito il gioco di Nashville per i primi 40 minuti di gara.
La sfida contro Chicago segna il ritorno, dopo nove settimane, di Luc Robitaille nel line-up dei Kings. Ed è proprio Robitaille a siglare il gol decisivo nel secondo periodo che determinerà il 3 a 2 finale. Ad avvantaggiarsi di questa situazione è anche Jeremy Roenick (grandissima delusione, anche se forse annunciata) che finalmente va a referto con un assist.
Il 28 novembre i Kings si sono trovati di fronte un portiere al suo esordio assoluto in NHL, Jimmy Howard, pronto a proteggere la porta dei Detroit Red Wings. Il rookie ha fermato 22 tiri su 24, mentre Jason LaBarbera è stato battuto 4 volte su 28. L'ultimo dei gol dei Kings è comunque arrivato nell'ultimo minuto di gara a dimostrazione della difficoltà di riuscire ad andare a rete così come anche di realizzare sui power play. E se vogliamo dirla tutta aggiungiamo che il precedente gol, firmato da Joe Corvo, è arrivato grazie ad un penalty shot. Ma per essere ancora più completi e rendere giustizia anche agli sconfitti, il quinto gol del 5-2 finale è arrivato in situazione di empty net.
Se Chicago sinora aveva trovato sfortuna fra le squadre della Pacific è riuscita, sfortunatamente per Los Angeles, a invertire la tendenza proprio contro i Kings. Tre gol nei primi due periodi mettono in ginocchio la squadra californiana, costretta ad un tentativo di rimonta nell'ultima frazione di gara. Tentativo che in parte riesce anche, ma è troppo tardivo, il secondo gol (del 3-2 finale) arriva a soli due secondi dal termine.
La sconfitta mette un po' in oscuro l'ennesima ottima prestazione del goalie di Los Angeles, stavolta è infatti Garon a fermare 32 tiri su 35. Strano che la costante sia proprio ciò che all'inizio dell'anno doveva essere la maggiore incognita.
LaBarbera cade però sotto i colpi di Dany Heatley e dei Senators e i Kings incassano la seconda L consecutiva. 5-1 con a segno il solito Demitra. La settimana che si chiude è la peggiore dall'inizio dell'anno per Los Angeles e segna anche la perdita della vetta della division.
Phoenix Coyotes (13-12-2)
C'è voluta qualche settimana prima che Shane Doan potesse mostrare ciò di cui è capace. Ma nella sfida contro Dallas la giovane ala canadese si è resa protagonista di 1 gol (il GWG, per giunta) e di due assist in una sfida terminata per 4-1. Insomma, è stato protagonista del 75% delle segnature della sua squadra, mostrando quanto effettivamente il suo contributo (sin'ora pressoché assente) possa essere decisivo.
In più quando Joseph blocca 32 tiri su 33 e la difesa non concede nulla agli special team avversari sicuramente si trova un'ottima formula per vincere. Nozione di merito per Paul Mara, che all'importante presenza fisica sul ghiaccio aggiunge un'ottima media realizzativa soprattutto in fatto d'assist. 15 per lui a cui si aggiungono 4 gol.
Alla vittoria contro i rivali divisionali Phoenix aggiunge un altro successo nella sfida contro i Canucks. Stavolta Doan non va a referto (sbagliando anche uno shootout) ma per vincere ci pensa il solito Ladislav Nagy prima assistendo Sean O'Donnell e poi concretizzando sull'invito di Mara e Lundmark dimostrandosi per l'ennesima il giocatore forse più rappresentativo per la franchigia in quest anno.
Le due segnature saranno anche le uniche della partita sino al terzo periodo quando Anson Carter metterà a segno il primo ed unico gol per Vancouver. Nuovamente protagonista Mara, oltre l'assist il difensore statunitense riesce in una grandissima giocata su un contropiede shorthanded di Vancouver nel terzo periodo, spostando il disco dalla mazza di Jarko Ruutu oramai tutto solo contro Joseph.
L'ennesima sconfitta, stavolta contro Anaheim serve a puntualizzare ancora una volta che senza Curtis Joseph il record dei Coyotes sarebbe ancora più deprimente. Joseph tira un po' il fiato, David LeNeveu è chiamato a proteggere la porta di Phoenix e incassa sei gol contro non certo uno dei migliori attacchi della lega. Ma ancora più deprimente è la solita performance dell'attacco che riesce a battere Bryzgalov una sola volta e soprattutto a tirare solo 16 volte. 6-1 ed ancora tante nuvole sul cielo dell'Arizona.
Anaheim Mighty Ducks (11-11-4)
Battuti per l'ennesima volta da Dallas, piccoli segni di ripresa arrivano il giorno dopo, quando i Mighty Ducks escono vincenti dalla sfida contro Detroit. Indovinate chi segna il gol decisivo? Sì, Teemu Selanne. Importante acquisizione dell'offseason ma giocatore su cui pendevano comunque diversi dubbi, ma sin'ora sempre decisivo.
I Mighty Ducks trovano ancora temporanea consolazione ed interruzione alla striscia negativa grazie al successo per 3 a 1 sui Blackhawks. Vittoria che arriva per grandissimo merito di Ilya Bryzgalov che s'improvvisa salvatore della squadra (come solitamente fa l'altro goalie, Giguere) e blocca 35 tiri su 34, tra l'altro cedendo solo a due minuti dal termine. Partita senza gol per i primi due periodi si anima solo nell'ultimo quando il solito Teemu Selanne trafigge The 'Bulin Wall.
Qualche minuto dopo Joffrey Lupul segnerà il gol che chiude temporaneamente la partita. Inutile l'ultimo sforzo di Chicago che va in rete accorciando le distanze ma che subisce poi il definitivo knockout quando Khabibulin lascia la porta per permettere ad un sesto uomo di movimento di scendere sul ghiaccio permettendo però così ad Anaheim di chiudere i conti grazie a Rob Niedermayer.
Le vittorie diventano due consecutive, dopo lungo periodo, grazie al successo sui Coyotes in una partita in cui Anaheim riesce a segnare più di quanto solitamente faccia in due partite. Le reti sono sei e vanno a referto un po' tutte le linee di Anaheim.
Piccoli segni di ripresa? Forse. O meglio, si parlerà di ripresa quando il bollettino L10 sarà in situazione di vantaggio e non sempre sbilanciato alla voce sconfitte.
San Josè Sharks (9-12-4)
Gli Sharks continuano ad avere difficoltà a vincere fuori casa. Nel giorno del ringraziamento, la squadra californiana è battuta dai Canucks in maniera anche fortunosa. A una decina di minuti dal termine (San Josè aveva avuto il vantaggio della gara sino al gol del pareggio di Marcus Naslund avvenuto pochi secondi prima) Anson Carter sfruttava uno scontro fra Nabokov e il suo difensore Scott Hannan per infilare a porta vuota un rimbalzo favorevole. La sconfitta segnava l'ottava L consecutiva per gli Sharks.
Se le scorse settimane ci siamo chiesti se gli Sharks fossero in grado di segnare, dopo la sfida con Detroit viene da chiedersi se siano in grado di difendere. Nabokov subisce 30 tiri ma incassa ben 7 gol in una di quelle performance che forse non ti aspetteresti da un portiere della sua fama. Certo San Josè esce da questa sfida con la prova che le armi per segnare ci sono (i sei gol per gli squali sono stati segnati da sei diversi marcatori) ma quando poi crolli così in difesa le speranze di vittoria sono poche e la striscia negativa continua.
E dopo l'ennesima sconfitta, ancora una volta contro i Dallas Stars, contrassegnata dalla solita difficoltà non solo di segnare ma anche di riuscire a tirare (18 tiri di cui 17 bloccati da Turco) gli Sharks si sono resi protagonisti di una mossa scioccante. Joe Thornton, capitano dei Boston Bruins, tre volte All-Star e autore di 33 punti quest anno, vestirà ora la maglia di San Josè. Come contropartita volano a Boston l'ex numero 19 degli Sharks Marco Sturm, Brad Stuart e Wayne Primeau.
Se Marco Sturm impiega 77 secondi per lasciare il suo primo segno in maglia Bruins, Thornton ci mette qualche minuto in più ma chiude la sua prima partita a San Josè con due assist, entrambi per Jonhatan Chechoo. Per l'ex capitano dei Bruins il problema sembra essere sempre stato la sua capacità di Leadership.
Un giocatore a cui doti fisiche, talento e abilità sui pattini non sono mai mancati è sempre sparito nei momenti in cui contava (il suo conto plus/minus nei playoff è un misero -6, playoff in cui una sola volta Thornton ha superato il primo round) tanto che il presidente dei Bruins, Harry Sinden, ha affermato poco dopo la trade che aver nominato Thornton capitano della squadra fu un errore. Thornton si è detto sorpreso della trade ma entusiasta di poter riniziare a San Josè. E negli Sharks Thronton non dovrà cercare di fare il leader perché qualcun altro veste già queste vesti e quest altro è ovviamente Patrick Marleau. La partita è un massacro, 5 a 0 ai danno dei Sabres e alla prima partita di Thornton termina una striscia di 10 sconfitte consecutive.
Sono un San Josè Shark. Mi sento davvero a mio agio qui e questo è realmente una gran cosa.
Beh, Joe, se il buongiorno si vede dal mattino forse gli Sharks riusciranno a risollevarsi.