Mister Face-Off

Yanic Perreault, lo specialista dei Face-Off…

C'è il bomber che realizza gol come se piovesse, il regista che sforna assist a tutto spiano, il difensore che schianta contro le balaustre chiunque osi avvicinarsi, il portiere che si erge di fronte agli attacchi avversari. In poche parole, il succo dell'hockey su ghiaccio.

Ma non basta per essere vincenti. Questa rubrica ha già  dato ampio (e meritato) spazio a giocatori più anonimi ma non meno importanti, a chi procura penalità  innervosendo il rivale, a chi ferma i migliori giocatori avversari.

Avete mai pensato a cosa succederebbe alla vostra squadra del cuore se perdesse tutti gli ingaggi (face-off) di una partita? Nel peggiore dei casi perdere un ingaggio significa concedere un'occasione da rete, nella migliore delle ipotesi equivale a rincorrere gli avversari per una decina di secondi per recuperare il controllo delle operazioni, con conseguente dispendio di energie. Considerando che in una partita il gioco riprende in questo modo una sessantina di volte, il calcolo è presto fatto.

Non ci sono particolari segreti per uscire vittoriosi da uno di questi duelli, anche se secondo una leggenda che da anni circola nel mondo hockeystico Mario Lemieux perderebbe appositamente alcuni ingaggi in zona neutra per poi castigare quando conta davvero il rivale ormai rilassato e sicuro di vincere.

Come nei rigori del calcio, in apparenza solo una questione di fortuna, ogni specialista conosce la tecnica adottata dal suo dirimpettaio. È infatti curioso notare come le statistiche risultino molto spesso meno brillanti contro squadre dell'altra Conference, ossia contro giocatori che nell'arco di una stagione si affrontano di rado.

In genere i giocatori più grossi (Keith Primeau) o con più potenza nelle braccia (Adam Oates), soprattutto se si trovano ad affrontare l'ingaggio in backhand, tendono a "fare piazza pulita", a sovrastare l'avversario spazzando disco e paletta del rivale. Gli specialisti più piccoli e rapidi (come Jason Krog e Yanic Perreault), invece, cercano di carpire il disco prima ancora che tocchi il ghiaccio.

Questa settimana i riflettori di "All'ombra delle stelle" sono puntati proprio su Yanic Perreault che, a cavallo del nuovo millennio, per cinque stagioni consecutive ha capeggiato la classifica dei giocatori più vittoriosi ai face-off.

Nato il 4 aprile 1971 a Sherbrooke, città  di 76'000 abitanti del Québec nella quale, neanche a farlo apposta, si fabbrica il maggior numero di stecche da hockey, Yanic Perreault a livello sportivo cresce nella QMJHL con la maglia dei Trois Rivières Draveurs. Le statistiche parlano di un centro estremamente prolifico, visto che in tre stagioni viaggia alla media di due punti a partita (407 punti in 200 partite).

Nel 1991 i Toronto Maple Leafs si interessano a lui e lo draftano al terzo turno per poi dirottarlo immediatamente ai St. John's Maple Leafs, il farm-team della AHL. Anche tra i professionisti il tocco dello scorer non sembra abbandonarlo. Collezionando 276 punti in 203 partite si merita la chiamata da Toronto e il 6 novembre 1993 debutta con la maglia blu delle foglie d'acero.

I primi gol non tardano ad arrivare (doppietta ai Chicago Blackhawks sette giorni più tardi) ma dopo una stagione condita da 13 presenze i Maple Leafs non sembrano più avere bisogno di lui e l'11 luglio 1994 in pratica lo regalano ai Los Angeles Kings per una scelta al quarto turno.

In California, alla corte di Wayne Gretzky e Jari Kurri, oltre a segnare con una discreta regolarità  affina la sua tecnica negli ingaggi e in breve tempo diventa un giocatore preziosissimo. Quando nel 1996 Gretzky passa ai St. Louis Blues molto spesso è Perreault ad assumersi l'onore e l'onere dei face-off più delicati, come quelli con la squadra in inferiorità  numerica, quando vincerli significa liberare il terzo e perderli permettere agli avversari di impostare il Power Play.

È a questo punto che i Toronto si accorgono di averne sottovalutato le qualità  e fanno di tutto per riottenerlo. I Kings, educatissimi, ricambiano il regalo di cinque anni prima e lo rispediscono in Canada in cambio di un certo Jason Podollan, una manciata di presenze in NHL.

La prima stagione completa nell'Ontario (1999-2000) è davvero positiva e lo vede dominatore incontrastato della classifica degli ingaggi vinti. Perreault non riesce però a dare continuità  alla sua azione: il 6 dicembre 1999 il portiere dei Pittsburgh Penguins Tom Barrasso gli frattura un braccio colpendolo con la stecca e meritandosi quattro giornate di squalifica, mentre in gara 1 del primo turno dei Play Off contro gli Ottawa Senators, una sfida che solo qualche settimana prima era stata il teatro del terribile incidente di Bryan Berard, i legamenti del ginocchio cedono in seguito a un duro check di Jason York. Nei primi due tempi di quella partita Perreault aveva vinto il 75% degli ingaggi, una percentuale enorme. La sua assenza costerà  l'eliminazione ai Maple Leafs.

Nel 2001 Yanic Perreault torna nel Canada francofono e, in quanto free agent, sottoscrive un contratto con i Montréal Canadiens, ai quali regala tre stagioni ben al di sopra del 60% di ingaggi vinti, senza per questo dimenticare di convincere anche gli amanti delle statistiche più "appariscenti" con 133 punti in 224 partite.

Dopo lo sciopero che l'anno scorso ha paralizzato la NHL, alla vigilia di questa stagione Perreault, trovatosi senza contratto, viene invitato al camp estivo dei Nashville Predators. I due principali rivali nella corsa a un posto di centro della terza linea, Randy Robitaille e Kris Beech, sono costretti a cambiare aria. Il primo sottoscrive un contratto con i Minnesota Wild, il secondo si deve accontentare di vestire la maglia dei Milwaukee Admirals della AHL.

I risultati non si sono fatti attendere: nelle prime 22 partite, in sole tre occasioni (contro Colorado, Los Angeles e Dallas) Yanic Perreault non è riuscito a vincere più del 50% di ingaggi. Una prestazione che non può non aver contribuito all'ottimo avvio di stagione dei predatori.

Se quindi la prossima volta allo stadio o davanti alla TV esulterete per un gol o per una prodezza del portiere, ricordatevi di dedicare un sorrisino soddisfatto anche al centro che vince un ingaggio: la vostra squadra, forse, ha appena scampato un pericolo.

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