Un deluso Roberto Luongo in panchina…
Se la settima settimana d'hockey aveva scacciato la crisi a Tampa Bay, l'ottava non poteva che rilanciare definitivamente i Lightning. Che siano in un ottimo momento di forma lo si è visto da come hanno vinto all'MCI Center, contro i Capitals: agli shootout per 2-1 (Richards e Prospal contro l'unico gol di Ovechkin) e già questa è una notizia vista la serie negativa ai tiri finali per Tampa contro l'ottima verve negli shootout dei giocatori di Washington.
Ma anche essere arrivati all'overtime per i Lightning ha significato molto visto lo svantaggio di 3-0 dopo poco più di 20 minuti (Cassels, autore tra l'altro della 1000esima gara in NHL, Pettinger con un penalty shot e Sutherby). I ragazzi di Tortorella hanno saputo reagire con Boyle prima, con DiMaio poi e ancora col difensore Boyle infine, anche se il gol del 3-3 è stato contestato da Kolzig che sosteneva che il puck non fosse entrato e dai Caps tutti, vistisi annullare un gol di Willsie pochi secondi prima. Gli arbitri decidono perché si vada ad oltranza e dopo quasi 3 ore di hockey Tampa conquista 2 punti!
I Panthers intanto, contemporaneamente ai cugini di Tampa, nel loro Bank Atlantic Center conoscevano il baratro della sconfitta consecutiva numero 12, ormai quasi pareggiato il record negativo della franchigia, fissato a 13. Contro i disperati Cats una squadra che non naviga certo nell'oro, al secolo i Devils, ma che ha trovato la grinta giusta per intimidire Luongo, mai come in questa partita sottotono (5 gol presi su 20 tiri), con i gol a raffica di White, Marshall, Gionta, Mogilny e Gomez.
Poi è entrato il goalie di riserva McLennan e i Devils non hanno segnato più (su 15 tiri provati) mentre Florida ha trovato l'inutile gol della bandiera con Sean Hill, al primo centro stagionale. Una partita che ha catturato l'attenzione dei 15mila presenti solo per l'infortunio al volto per un puck volante di uno dei quattro arbitri, uscito dal ghiaccio sanguinante. Nulla più. A parte i Devils.
Non va di certo meglio ad Atlanta, anch'essa perennemente nei bassifondi della classifica dell'est. Contro i Thrashers d'altra parte c'erano i Rangers, una squadra che veniva da tre vittorie consecutive sebbene Jaromir Jagr fosse a mezzo servizio per un piccolo infortunio all'anca capitatogli in allenamento.
Ebbene, alla Philips Arena, Kovalchuk e soci concedono tanto, troppo ghiaccio ai marpioni newyorkesi e al gol di Marian Hossa replicano veementi gli ospiti con Ward, Prucha e Nylander. A questo punto Savard prima, Kozlov poi guidano la rimonta di Atlanta che capitombola poco prima della seconda sirena a causa di un gol di… Jagr. Proprio lui, preservato per gran parte della gara ha deciso alla fine la partita, e pleonastici sono stati i gol di Betts e Ortmeyer a porta vuota che hanno fissato il risultato sul 6-3. Per coach Bob Hartley c'è molto da lavorare…
La quinta del sud-est si salva invece agli shootout. Parliamo ovviamente degli Hurricanes che stendono i Maple Leafs grazie ai tiri vincenti di Cullen e Vrbata, due giocatori ultimamente in crisi realizzativa: Laviolette però non ha tenuto conto di ciò e contro Tellqvist i suoi giocatori l'hanno ripagato facendo evitare così a Carolina la terza sconfitta di fila.
La partita nei tempi regolamentari è stata caratterizzata da un continuo inseguimento di Toronto: a Hedican ha risposto O'Neill (entrambi in powerplay), allo shorthanded di Staal ha replicato Allison, al gol del 3-2 Ladd (tre partite in NHL e subito il primo gol) ancora in powerplay ha pareggiato Kilger. Poi l'overtime in cui Sundin, a dire il vero, realizza il gol vittoria: ma gli arbitri dicono che il puck non è entrato così Gerber tira un sospiro di sollievo e il coach dei Leafs Quinn si infuria. Tant'è, i Canes riprendono a marciare!
E nell'assolata Florida i diavoli del New Jersey fanno l'en-plein! Dopo aver trucidato quel che restava dei Panthers la squadra allenata da Larry Robinson ha letteralmente massacrato i Lightning, complice anche un disastroso Burke, capace di incassare 6 gol in 17 tiri. New Jersey alla fine ha vinto 8-2 e da segnalare ci sono le doppiette di Brylin e Mogilny e i quattro punti (1+3) di Kozlov oltre che la presenza a Tampa dell'ex coach dei Devils, un Pat Burns che sta fronteggiando un cancro, il quale ha salutato giocatori, tecnico e ha dato pure qualche consiglio.
In casa Lightning invece Modin e St.Louis sono gli unici ad andare in rete (e un "certo" Andreychuk non mette il puck dentro da 14 gare) ma nonostante ciò non riescono ad evitare la sconfitta dopo quattro successi di fila. "Non so spiegare come mai ma sembra sempre che la prima gara in casa dopo un road-trip sia una battaglia" ha detto a fine gara un deluso coach Tortorella che ha dovuto pure assistere alla zuffata finale scatenata da Sarich (TB) e Parise (NJ) e conclusasi con la rissa di Pratt e White (e Brylin come terzo incomodo che s'è beccato il game misconduct).
Sotto gli occhi non di Burns, ma di una leggenda come Bobby Orr i Panthers finalmente si lasciano alle spalle un mese infernale: lo fanno vincendo e convincendo, un 6-3 contro Pittsburgh che mette fine alla lunga serie di sconfitte consecutive (12). "Ogni giorno leggevamo sui giornali a che punto era la nostra striscia negativa.
Ma ora è finita e ci sentiamo bene" ha detto Jokinen che ha siglato una splendida tripletta e che poi ha aggiunto che "se vincevamo ma non segnavo ero felice lo stesso". In gol contro il duo Caron - Thibault anche Huselius, Roberts e Weiss mentre Luongo ha effettuato 36 parate su 39 tiri. E Pittsburgh? Bravo Palffy (1 gol e 2 assist), bravo Crosby, a segno anche se è uscito malconcio, bravo Christensen, anche lui a rete. Per il resto pessimi i goalie e gli special teams (0 su 6 in powerplay).
Peccato però che i Panthers dopo solo 24 ore ricominciano a fare ciò che negli ultimi tempi gli riesce meglio, ossia perdere. A beneficiarne i Thrashers, squadra dal grande potenziale ma spesso scriteriata come dimostra l'andamento altalenante della partita: nel primo periodo è Atlanta-show col povero McLennan trafitto 3 volte su 17 tiri (dal trio Mellanby, de Vries e Savard).
Con Luongo tra i pali nel secondo terzo i Cats risalgono la china fino a pareggiare l'incontro con Gratton, Olesz e Campbell. Al gol allora dei georgiani con Havelid ha risposto Gelinas ma nell'ultimo decisivo periodo c'è stato il tracollo, anche a causa della stanchezza fisica di Jokinen e soci. Contro il pur bravo Garnett le pantere tirano solo tre volte mentre la squadra di coach Hartley va in gol con Kozlov, ancora con la garanzia Savard e con Bondra, 13esimo gol stagionale per il buon vecchio Peter. E dopo tre sconfitte di fila ad Atlanta torna il sorriso.
Metti il Madison Square Garden, e mettici pure che è sabato sera. Ecco come una partita di hockey tra due squadre non eccezionali diventa spettacolo e per deciderla ci sono voluti 15 round di shootout! I Rangers, vittoriosi e ora al quinto successo di fila (per la prima volta dopo 3 anni e mezzo), hanno così battuto i Capitals e Olie Kolzig: eroe della serata un difensore, Malik, abile nel sorprendere il buon goalie degli ospiti.
Fino ad allora per i Rangers avevano segnato Nylander, Nieminen e Strudwick mentre per i Caps Cassels, Willsie e Muir. Di diritto, fino ad ora, la serie più lunga di "rigori"! Il tempo regolamentare aveva detto 2-2: doppio vantaggio per New York con Ward in shorthanded (tegola sui Caps che nei powerplay non solo se la cavano malaccio, con un 15 su 126 imbarazzante, ma che prendono pure gol) e con Ortmeyer.
Poi la reazione degli ospiti targata Clark (per la cronaca assist di Ovechkin) e Willsie, quindi un terzo periodo vibrante (storica una parate di Kolzig sull'ex compagno di squadra Jagr), infine gli shootout con i 2 punti ai Rangers. E Washington perde la seconda partita di fila ai tiri finali.
Dopo solo 17 ore dalla fine del match di New York i Capitals sono costretti a scendere sul ghiaccio di casa contro i Sabres di una vecchia volpe come Lindy Ruff, coach di Buffalo che ha impostato tutta la partita sul fatto che gli avversari non hanno di certo dormito "a sbafo".
Pressing alto e così nei primi 10 tiri della partita ben 9 sono indirizzati contro il povero Kolzig che risponde colpo su colpo fino al gol di Pominville, primo in carriera. Washington accusa il colpo e dopo 17 partite di digiuno il giovane difensore Eminger ritrova l'ebbrezza del gol: tutti e due i gol sono scaturiti da una situazione di powerplay, cosa usuale per i Sabres (nelle ultime 18 partite 17 volte a segno in PP), meno per i Caps. Vanek e Hecht a questo punto allungano (il gol di Hecht in shorthanded, secondo consecutivo subito da Kolzig) e a nulla serve il forcing finale dei padroni di casa che trovano il gol del definitivo 3-2 con Pettinger. La sfida dei fratelli Biron va dunque appannaggio del goalie Martin: per Mathieu e i suoi Caps quarta sconfitta di fila!
La trasferta in Florida dei Penguins, contro Cats e Lightning, si rivela un disastro. Pittsburgh dopo la sconfitta contro i Panthers è infatti caduta di nuovo in casa dei campioni in carica e lo hanno fatto pure malamente. "Se abbiamo vinto il merito è stato di Grahame" ha detto però coach Tortorella a fine gara, spiegando come il goalie di Tampa ha evitato il peggio nel primo periodo, una prima frazione caratterizzata dal gol di Richards e dalle tre penalità combinate agli ospiti.
Che proprio in inferiorità numerica sono crollati, nel secondo periodo: Di Maio e Modin e poi ancora Modin nell'ultimo terzo, ancora in superiorità numerica. Per i Penguins, senza Lemieux e con un Crosby a mezzo servizio dopo un acciacco al piede procuratosi contro Florida, il gol della bandiera arriva sul finale e lo realizza Talbot: uno shorthanded gol, giusto perché uno dei pinguini (Crosby) era, come ovvio, in panca puniti.
Carolina sta rifiatando. Non c'è altro da aggiungere quando la squadra più frizzante del primo mese e mezzo di NHL soccombe più o meno nettamente contro Atlanta che, diciamolo, ci sta prendendo gusto a mettere il bastone fra le ruote a Staal e compagni visto che è la seconda vittoria su due a Releigh dei georgiani. Sugli scudi il giovane Garnett, elogiato a fine gara anche da coach Hartley, così come Kovalchuk (2 gol e 2 assist) che pare bucare senza grosse difficoltà il pur generoso Gerber e l'autore del game winning gol, Marian Hossa.
All'appello nello scoreboard non poteva mancare Savard e complimenti anche a Vigier, primo gol per lui in questo campionato. Per i Canes invece è ora di riflettere: i gol sono arrivati dalla stecca di Ladd (quarta scelta assoluta al draft 2004, secondo gol di fila per lui) e di Ward, primo centro stagionale, con una abulia evidente dei principali scorer della franchigia e, per di più, ora inizia un road-trip di 6 partite. Riusciranno a mantenere la testa della Division?
Il Bank Atlantic Center di Sunrise, Florida, ha aperto le sue porte lunedì per ospitare la prima di quattro partite consecutive per i beneamati Panthers, due delle quali contro i Caps e contro i Sens, partite rinviate all'epoca dell'uragano Wilma. Ebbene la prima gara di questa serie è andata come al solito… male. Male per i Cats, ovvio, bene invece per Ed Belfour e i suoi Maple Leafs: il portierone ormai quarantenne ha infatti raggiunto la vittoria numero 447 in carriera, raggiungendo al secondo posto della classifica Terry Sawchuk, un goalie che nel 1966/67 vinse la Stanely con le foglie d'acero insieme al compagno di reparto Johnny Bower, un goalie che ha vinto la maggior parte delle sue partite senza maschera (per la cronaca al primo posto c'è Patrick Roy con 551 vittorie).
Le parate di Belfour sono state 34 e ha subito solo il gol di Weiss, in powerplay, gol dell'1-1. In precedenza aveva segnato il neo-papà Tucker quindi il game-winning è nato dalla stecca del difensore goleador, il solito McCabe che in superiorità numerica ha infilato Luongo con un bel tiro pulito. Dunque 2-1 per gli ospiti: Florida piange.
E chiudiamo con una rivincita consumatasi sul ghiaccio di Atlanta: avversari dei Thrashers i soliti Hurricanes, determinati più che mai. E l'emblema della suddetta rivincita è stato ciò che è successo al minuto 7:37 del secondo periodo: Staal, con i Canes in penalty killing, ha intercettato un passaggio di Kovalchuk e in contropiede ha siglato il suo secondo shorthanded gol stagionale.
Ebbene due giorni prima la scena era stata la stessa, identica, ma Kovalchuk aveva rubato il puck a Staal con conseguente gol. Non è finita qua: sempre a proposito di rivincite la partita alla fine è stata decisa all'overtime da Frantisek Kaberle, giocatore scaricato due estati fa proprio da Atlanta. Insomma buona partita di Carolina (nei sessanta minuti regolamentari in gol con Williams e con un doppio Staal, due gol in PP e uno in SH), ma ottimi anche i Thrashers, che in fin dei conti hanno guadagnato un punto: per i padroni di casa gol di de Vries, di Savard e di Holik.
Dunque si chiude così il mese di novembre e le franchigie della Southeast Division non decollano. Tutt'altro. In quest'ultima settimana la capolista Carolina (16-7-1) ha collezionato 4 punti, tre vittorie e una sconfitta per Tampa Bay (13-10-3) mentre la scostante Atlanta (10-12-3) ha vinto 2 match perdendone altrettanti benché contro i Canes la sconfitta è arrivata all'overtime.
Solito discorso per Washington (8-14-2) che ha conosciuto l'emozione di perdere agli shootout mentre Florida (7-14-4), pur interrompendo la striscia negativissima, è ancora nei guai.