Central Division: Recap #1

Nikolai Khabibulin, abbastanza incostante in questo inizio di stagione…

La situazione nella Central Division in questa prima settimana di novembre è caratterizzata dall'interruzione della "grande fuga" di Detroit, proprio dove invece avrebbe dovuto ottenere l'intera posta, a Hockeytown. Ma vediamo cos'è successo franchigia per franchigia

Columbus Blue Jackets (4-11-0)

Continua la striscia negativa dei Blue Jackets, che sono 1-8 in trasferta e che nelle due partrite contro Calgary e Vancouver hanno dovuto rinunciare a Rick Nash, a causa di un nuovo infortunio. L'ala di Columbus si trova peraltro in una difficile condizione psicologica, visto che aveva già  dovuto saltare 11 incontri a causa di un infortunio all'anca.

Dopo la sconfitta di misura contro Calgary (1-2) i Blue Jackets riescono tuttavia a offrire una buona prova contro i leader della Northwest Division, i Vancouver Canucks, grazie anche a Nikolai Zherdev, non incluso nella precedente gara contro Calgary, autore di 2 gol e 1 assist.
Per 20 minuti Columbus è la squadra migliore sul ghiaccio, ma poi, oberata dai falli, deve arrendersi di fronte al power play di Vancouver, che si aggiudica l'incontro per 5-3.

Nonostante la sconfitta i Blue Jackets hanno mostrato alcuni segnali incoraggianti, che hanno contribuito a ridare un po' di fiducia ai propri tifosi.

Chicago Blackhawks (5-10-0)

Andamento altalenante per Chicago: dopo la sconfitta a Detroit contro i Red Wings (1-4) gli Hawks si riprendono a St. Louis (6-5), vengono ridicolizzati dagli Stars (1-9) per poi vincere all'over time (2-1) contro Phoenix, che il giorno prima aveva trionfato a Detroit.

Complice di questa situazione è senz'altro il portiere Nikolai Khabibulin, sulle cui prestazioni contava molto la dirigenza di Chicago quest'estate.

"Bulin Wall" è stato all'altezza della sua fama solamente contro Phoenix, mentre nelle precedenti partite è apparso decisamente sotto tono. Contro Dallas il russo offre la peggior prestazione di questo inizio di stagione, incassando 4 gol nel primo periodo.

Ormai è evidente che Khabibulin è l'ago della bilancia per Chicago: in 6 partite consecutive (di cui 5 perse) ha subito almeno 4 gol e questo è un po' troppo per un portiere del suo calibro.
E siccome i guai non vengono mai da soli i Blackhawks perdono nuovamente per infortunio Tuomo Rutuu, che dopo essere rientrato contro Detroit, deve nuovamente subire uno stop, da 3 a 12 settimane.

St. Louis Blues (2-9-3)

Se Chicago spera che Khabibulin torni a essere "Bulin Wall" con maggior frequenza, i Blues si trovano in un tunnel di cui al momento non si riesce intravedere l'uscita. Dall'inizio del mese i Blues hanno subito 6 gol dagli Hawks, 7 dagli Oilers e 4 dai Red Wings, realizzando con 8 sconfitte consecutive la peggior striscia perdente dal 1989.

Questo va di pari passo con il momento decisamente negativo di Patrick Lalime, che ha subito 4 gol su 15 tiri contro gli Oilers, e 3 gol sui primi 15 tiri contro i Red Wings.
St. Louis pare incapace di reagire, i tifosi sono demoralizzati e di questo passo il discorso play-off potrebbe chiudersi già  con largo anticipo.

Nashville Predators (8-2-3)

I Predators volano in California per una trasferta di cinque giorni che si rivela però avara di soddisfazioni. Si inizia all' Arrowhead Pond di Anaheim, dove si incontrano, questa volta da avversari, i due top scorers della storia dei Ducks, Paul Kariya e Teemu Selanne.
A spuntarla è il finlandese, che con 2 assist contribuisce alla vittoria dei Ducks per 4-1.

"Abbiamo avuto troppe penalità  e non siamo riusciti a sfruttare i nostri power play" dichiara Kariya al termine dell'incontro.

I Predators infatti su 7 power play non sono riusciti a realizzare nessun gol, e questo grazie anche all'ottima prestazione di Jean-Sebastien Giguere, che con 32 parate ha calato la saracinesca sulla porta dei Ducks.

La sera seguente i Predators fanno visita agli Sharks, ma la musica rimane la stessa: anche questa volta infatti il power play di Nashville fa cilecca (0-3). Non solo, ma nell'over time, in superiorità  numerica, subiscono il gol che assegna agli Sharks la vittoria (4-3).

L'ultima partita in terra californiana vede i Predators opposti ai Los Angeles Kings, e la tradizione viene confermata: ancora una volta, da dicembre 2002, Nashville non riesce a espugnare lo Staples Center.

Questa volta i Predators hanno molto da rimproverarsi: in vantaggio di due gol già  alla fine del primo periodo, riescono a farsi sfuggire di mano una vittoria che, con un po' più di concentrazione nel terzo, sarebbe stata sicuramente alla loro portata. Finisce 2-3 ai rigori, con un gol discusso di Jeremy Roenick, che viene convalidato dagli arbitri dopo aver visionato un replay.

Dopo una partenza al fulmicotone (8-0-0) Nashville ha perso le ultime 5 partite e la trasferta in California si è rivelata un disastro: power play e penalty killing sono risultati inconsistenti e la squadra ha subito troppo le situazioni di inferiorità  numerica.

La battaglia per un posto nei play-off nella Western Conference è appena cominciata"

Detroit Red Wings (13-2-1)

Novembre inizia con una sorpresa: dopo una vittoria contro Chicago (4-1) i leader della Central Division perdono la loro prima partita dopo più di un mese e interrompono così una striscia di 9 vittorie. Gli Edmonton Oilers infatti vincono sorprendentemente alla Joe Louis Arena (4-3 OT), grazie ad una prestazione maiuscola del portiere Markkanen, che ferma 35 shots on gol dei Red Wings e viene nominato “2nd best star" dell'incontro.

Due giorni dopo il pubblico delle grandi occasioni accorre a Hockeytown per incitare i Red Wings contro i Phoenix Coyotes del coach Wayne Gretzky.

"The Great One" però ha in serbo alcune sorprese: una di queste è Cujo.
Il portiere dei Coyotes infatti sfodera di fronte al suo vecchio pubblico una prestazione stellare: ferma 36 tiri dei Red Wings, di cui ben 19 nel solo terzo periodo.

L'altra sorpresa di Gretzky sono gli special teams: il power play funziona alla grande producendo 4 gol su 9 tentativi, mentre il penalty killing è ancora più incisivo, riuscendo a fermare tutte e sette le situazioni di vantaggio numerico di Detroit.

Finisce 4-1 per Phoenix, con i Red Wings che dopo più di un mese si ritrovano con le polveri bagnate. Quelli che erano i punti di forza di Detroit (power play e penalty killing) hanno fatto cilecca, e infatti il coach Mike Babcock in conferenza stampa dice "eravamo poco concentrati, dobbiamo ritrovare la nostra disciplina".

E la cosa puntualmente avviene a St. Louis: dopo il doppio capitombolo casalingo i Red Wings espugnano nuovamente il Savvis Center (4-1), vincendo la loro 7^ partita consecutiva in trasferta e facendo precipitare i Blues nella più grave crisi dal 1989.

Lontani da Hockeytown i Red Wings hanno dimostrato di essere davvero implacabili: Detroit è ancora l'unica franchigia nella NHL a non aver subito sconfitte in trasferta.
Da notare che è dal 14 aprile 2002 che i Red Wings non perdono a St. Louis: su 14 incontri disputati contro i Blues i Red Wings sono 12-1-1.

Tirando le somme si può dire che la Central Division vede ancora il dominio di Detroit, con Nashville staccata di 8 punti. Non solo, i Red Wings vantano il miglior attacco e la miglior difesa della Western Conference, secondi solo agli Ottawa Senators.

Nashville a parte, le altre franchigie della Central Division al momento appaiono le più deboli della Western Conference e quindi dovranno lavorare molto per arrivare ai play-off. Parlare di supremazia dei Red Wings a Ovest è però ancora troppo presto: nelle prossime partite vedremo se ci sarà  il vuoto oppure un cambio al vertice.

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