Fernando Pisani, un giocatore estremamente versatile…
Essere un tifoso degli Edmonton Oilers nella seconda metà degli anni '80 sarebbe stato il sogno di qualsiasi appassionato di hockey su ghiaccio.
Nato il 27 dicembre 1976 proprio a Edmonton, capitale dello Stato dell'Alberta nota dalla fine della Seconda Guerra Mondiale per i suoi giacimenti petroliferi (ecco spiegato il nome della squadra), a 14 anni Fernando Pisani si era già potuto godere le cinque Stanley Cup messe in bacheca da Wayne Gretzky, Mark Messier, Jari Kurri e compagnia, fantasticando magari sul momento in cui avrebbe potuto indossare la maglia della squadra del cuore. Ma non affrettiamo i tempi"
Di chiare origini italiane (i genitori lasciarono giovanissimi il Piemonte per raggiungere il Canada), Fernando Pisani cresce dunque idolatrando i mitici Oilers e frequentando assiduamente il Northlands Coliseum, poi ribattezzato Skyreach Centre e ora Rexall Place. In occasione del primo ritorno a Edmonton di Wayne Gretzky con la maglia dei Los Angeles Kings, addirittura, Pisani viene sorteggiato tra il pubblico e ha la possibilità di scendere sul ghiaccio per esibirsi in un rigore durante la pausa della partita.
Gli anni passano e il ventenne Pisani decide di non perdere tempo: nella stagione 1995-96 con la maglia dei St. Albert Saints dell'Alberta Junior Hockey League si laurea capocannoniere del campionato con 103 punti in 58 partite. Il successivo draft è il primo passo sulla strada della realizzazione del suo sogno: gli Edmonton Oilers lo scelgono all'ottavo turno.
Pisani decide di proseguire il suo processo di maturazione sportiva al Providence College dove continua a dimostrare di avere confidenza con la rete: in 147 partite disseminate sull'arco di quattro stagioni colleziona la bellezza di 153 punti. Nel 2000 è ormai pronto per il salto tra i professionisti.
Pur non dimenticando di impensierire i portieri avversari (60 punti in 79 partite nella sua miglior stagione), con gli Hamilton Bulldogs (AHL) Fernando Pisani si dimostra un eccellente attaccante difensivo. Dotato di ottimo pattinaggio e in grado di giocare su entrambe le ali, si rivela determinante nel fermare le migliori linee d'attacco avversarie, registrando addirittura un +24 nella stagione 2001-02, bissato da un +14 in quella successiva.
A Edmonton, ovviamente, non restano impassibili di fronte a certe cifre e quasi 15 anni dopo quel rigore tirato da giovane tifoso, Fernando Pisani scende sul ghiaccio con la maglia numero 34 dei suoi Edmonton Oilers.
Da Ryan Malone (Pittsburgh) a Jeff Halpern (Washington), da Mike Ribeiro (Montréal) a Hal Gill (Boston), sono pochi i professionisti della NHL che hanno la fortuna di esibirsi nella propria città di fronte a parenti e amici.
A partire dall'8 gennaio 2003, quando Fernando debutta contro gli Anaheim Mighty Ducks, papà Cosmo (il nome Cosimo è stato americanizzato) e mamma Maria non si perdono una partita casalinga del figlio. Anzi, una sì: il 5 febbraio 2003 sono in vacanza in Messico quando gli Oilers giocano di nuovo contro i Mighty Ducks. Niente di nuovo quindi, se non fosse che quel dispettoso di un Fernando sceglie proprio quella serata per infilare Jean-Sebastien Giguère e realizzare così il suo primo gol nella NHL.
Pisani deve avere un conto in sospeso con il povero portiere della squadra californiana perché, poco più di un mese dopo, il 7 marzo 2003, realizza contro gli Anaheim anche la sua prima doppietta. Preso dai rimorsi, due settimane dopo cambia avversario e sceglie i Washington Capitals per mettere a segno la prima tripletta, un hattrick grazie al quale entra nella storia della franchigia, visto che prima di lui l'unico nativo di Edmonton ad aver registrato una tripletta con gli Oilers era un certo Mark Messier.
I suoi compiti, tuttavia, restano prevalentemente difensivi: schierato nella prima checking-line con Ethan Moreau e Jarret Stoll, nella stagione 2003-04 brilla di nuovo nella statistica +/- con un ottimo +14, togliendosi inoltre la soddisfazione di essere il giocatore con il tiro più preciso della propria squadra (16,2% di riuscita).
Solo il lockout recide il cordone ombelicale che lega Pisani a Edmonton. In possesso del passaporto italiano, Fernando fa gola alle squadre dei campionati europei nei quali vige una limitazione degli stranieri extracomunitari.
Alla fine la spuntano i Langnau Tigers, modesta squadra del campionato svizzero che, attingendo a piene mani al serbatoio della NHL, nel corso della stagione recluta Pisani, Tim Connolly (Buffalo), Nicholas Dimitrakos (San José), Richard Park (Vancouver), Rob DiMaio (Tampa Bay) e il figliol prodigo Martin Gerber (Carolina) licenziando man mano i giocatori stranieri già sotto contratto all'inizio della stagione.
Inutile dire che un via vai del genere (12 stranieri in totale, in un campionato che fino all'anno scorso ne autorizzava un massimo di 4 sul ghiaccio…) non può creare le condizioni di stabilità necessarie all'inserimento di un nuovo giocatore e, infatti, nessuno dei rinforzi NHL lascia il segno. Anzi, tutti se ne vanno dopo poche partite (Pisani ne gioca 7).
Dopo qualche settimana Fernando riattraversa l'Atlantico, questa volta per una sorta di ritorno alle origini. Con Rico Fata (Pittsburgh), Mathieu Dandenault e Stéphane Quintal (Montréal), infatti, gioca nell'Asiago, dove ritrova Mike Omicioli, suo compagno di squadra al Providence College e dove, nella stagione 1997-98, il fratello Sandro Pisani si era distinto con 39 punti in 46 partite.
Rientrato nell'amata Edmonton, questa prima parte della stagione lo vede tra i migliori giocatori degli Oilers. Malgrado un inizio di campionato alquanto discontinuo a livello di squadra, Pisani continua a fare il suo dovere e il +3 in statistica parla a suo favore.
In tribuna, naturalmente, gli orgogliosissimi coniugi Pisani non si perderanno una partita. Soprattutto se in città dovessero transitare gli Anaheim Mighty Ducks.