Pacific Recap: Week 3

LaBarbera sta stupendo tutti col suo ottimo inizio di stagione…

Los Angeles Kings (8-4)

A due settimane dal nostro primo recap in testa ci sono sempre loro, i Kings. Soprattutto quelli che meno ci si aspettava. Dopo aver perso contro gli Sharks la loro ultima partita a soli quattro secondi dal termine, la formazione di Los Angeles si è riscattata nella scorsa notte vincendo 5 a 2 contro i St Louis Blues, orfani dei Keitch Ktachuk.

Con un buon equilibrio in attacco e in difesa, i Kings hanno realizzato il maggior numero di goal nella Pacifc e ne hanno, inaspettatamente, subito il minor numero. Inaspettatamente perché quando hai fra i pali LaBarbera e Garon e una difesa non fra le più solide non ti aspetti sicuramente certi risultati. Il mese di Ottobre è stato sin'ora abbastanza prolifico, escluso il passo falso fatto con San Josè, Los Angeles è riuscita a vincere due importanti sfide divisionali contro Anaheim e Dallas, la seconda delle quali davvero pesante con un 7-2 finale.

Nella formazione californiana comunque tende a non emergere un vero e proprio leader capace di prendere la squadra in mano e mettere molti punti a referto, con Roenick che fa il suo è nulla più ma con un Conroy che ha ancora lo spunto per fare la giocata importante. E ritornando ancora a fare il punto sui portieri, stupisce il fatto che LaBarbera abbia, in 5 partite giocate, una media di goal subiti di 1.65 e una percentuale di salvataggi di .939. dati che valgono il terzo posto, in entrambe le categorie, in tutta la NHL.

I tifosi di Los Angeles staranno sicuramente aspettando un maggiore contributo da Alexender Frolov. Il giovane russo, classe 1982, dovrebbe essere uno dei giocatori chiamati a fare il salto di qualità  in questa stagione, ma ancora non appare in grado di poterlo fare vista la sua produzione molto discontinua e la sua difficoltà  di andare non solo a rete ma anche al tiro. Il suo massimo stagionale, infatti, è di soli quattro tiri in porta. Frolov però ha dato ottimi segnali la scorsa notte mettendo a segno due gol e un assist.

Concludendo con un po' di statiche, gira bene il PK con un 83.1% ma va un po' più lento il PP che capitalizza il 15.9% delle occasioni. Al sole della California si può quindi ancora stare tranquilli, i Kings stanno dimostrando una solidità  e una costanza che manca alle rivali divisionali, la stessa solidità  e costanza che può fare la differenza quando si tratta di ritagliarsi il proprio spazio in postseason.

Dallas Stars (6-4-1)

La stagione degli Stars è cominciata con una domanda: rifirmare Sergei Zubov e Mike Modano nonostante l'età  e nonostante il salary cap? Doug Armostrong, GM degli Stars, ha optato per il sì, accontentando così non soltanto il cuore (Modano, capitano di Dallas, ha sempre giocato nella stessa squadra dai tempi in cui ancora si parlava di Minnesota North Stars, ovvero dal 1988) ma anche l'efficacia della sua squadra.

Modano e Zubov, infatti, sono assolutamente fra i protagonisti di questo inizio di stagione. Sembra un po' scontato quando si parla di due fuoriclasse di questo livello, ma i dubbi c'erano, a partire soprattutto dall'età . Ma i due veterani si adattano al meglio al nuovo regolamento grazie al loro gioco fatto poco di fisico e molto di rapidità  e soprattutto grazie alla loro straordinaria capacità  di partecipare alla fase offensiva quanto a quella difensiva, rimarcata anche dalla presenza di entrambi sia in situazione di Power Play che di Penalty Killing.

E visto che ci siamo aggiungiamo a questa lista anche Jere Lehtinen, compagno di linea di Modano da molti anni e altro giocatore che, dopo una stagione passata deludente, sta dando un importante contributo alla squadra. Con 34 reti segnate Dallas ha il secondo attacco della division ma è spesso costretta a punteggi alti visti i 39 gol subiti e le performance un po' grigie di Marty Turco che alterna ancora ottime partite a veri e proprio periodi di blackout.

Con un conto gol in passivo e degli special team nella media ciò che sembra funzionare a Dallas è la chimica di squadra e ad una mancanza di continuità  sembra compensare la capacità  di giocare ogni partita con grande determinazione. A farne le spese non sono solo le statistiche, per una squadra che punta ai playoff è necessario avere anche una certa continuità  di rendimento e non cercare di andare a giocarsela sempre sulla partita singola.

San Josè Sharks (6-5-1)

Negli ultimi playoff un nome che abbiamo sentito spesso era Jonhatn Chechoo. La giovane ala canadese era uno di quei giovani giocatori (di cui non mi stancherò mai di parlare) da cui ci si aspettava tanto dal momento in cui si è deciso di svecchiare la franchigia e dal quale si aspettava tanto quest'anno. Ed infatti Chechoo, dietro al solito Patrick Marleau, è uno dei miglior realizzatori della squadra andando spesso al tiro, ben 52 volte sin'ora!

San Josè esce da una serie di tre vittorie consecutive (di cui l'ultima contro i Flames agli shootout) che fa sicuramente bene nella logica di una classifica ancora molto ristretta e soprattutto nell'economia di una squadra che non aveva cominciato nel migliore dei modi. C'è da dire che tutti e tre questi successi sono arrivati all'ultimo minuto, in OT contro Dallas, a quattro secondi dal termine contro Los Angeles e, come già  detto, agli shootout contro in campioni in carica. San Josè continua a subire molti gol (ben 44) e soprattutto soffre particolarmente le trasferte mentre è ancora imbattuta in casa.

Il miglioramento dei risultati in queste due settimane può essere la conferma di quanto detto in precedenza, ovvero che le gambe giovani vincono nel lungo periodo. Staremo a vedere, ma secondo me -nonostante un inizio non esplosivo- gli Sharks restano la favorita del girone.

Anaheim (5-5-1)

Anaheim nella passata offseason ha investito su due importanti veterani. L'uno, Teemu Selanne, che aveva passato di recente non le sue migliori stagioni, l'altro, Scott Niedermayer, il pattinatore più veloce della lega nonché considerato uno dei giocatori in grado di fare la più grande differenza con le nuove regole.

Ed effettivamente, a due settimane dal nostro primo recap, questa scelta continua a dimostrarsi buona visto che Selanne guida la squadra nel conto dei gol e Scott Nidermayer regge sicuramente la difesa e gli special team. Ed è proprio Selanne MVP della sfida contro St Louis, ultimo appuntamento, sin'ora dei Mighty Ducks terminato con un 6-4 finale. Superati i problemi di Giguere (autore di alcune performance in chiaro scuro) e con Bryzgalov sicuramente in buono spolvero i Ducks stanno trovando stabilità  difensiva riuscendo a subire poco (il secondo minor numero di reti in tutta la division) e allo stesso tempo trovano comunque un buon numero di reti a partita.

Il record è sicuramente viziato dal passo falso della prima settimana di gioco forse dovuto ad una fase di carburazione. Comunque la seconda formazione Californiana della division sta dimostrando di riuscire a tenere il passo con le altre ed il gruppo resta ancora compatto.

Phoenix Coyotes (5-7-1)

Ed eccoci al fanalino di coda. La squadra di Gretzky, orfana -causa ritiro- di Brett Hull, sembra iniziare già  ad allontanarsi dalle altre. In un campionato in cui le sfide divisionali fanno una grandissima differenza è necessario assicurarsene un buon numero per poter controllare i diretti avversari. Ma Phoenix sta mancando proprio in questo, infatti il conto vittorie/sconfitte all'interno della Pacific segna uno 0-4 per i Coyotes, mentre le vittorie sono arrivate tutte con avversari provenienti da division rivali.

A Phoenix si sente sicuramente "l'assenza" di Shane Doan. Dall'ala canadese ci si aspettava sicuramente di più che soli nove punti, per quanto comunque l'attacco si mantenga nella media come numero di reti segnate. E se Curtis Joseph riesce comunque a contenere il numero di reti subite ad un livello accettabile il problema principale rimane quello di controllare la division dall'interno più che quello di cercare un vero e proprio equilibrio di squadra. Senza questo fattore sarà  impossibile mantenere il passo con le altre, cosa che si è verificata sin'ora.

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