Northwest: Colorado a mille

Ian Laperriere, goal winner contro Vancouver

La settimana n.4 della Northwest registra i primi passi falsi di Vancouver (8-2-2) che comunque rimane saldamente in vetta alla Division; lo schianto improvviso di Minnesota (6-4-2); il gran momento di Colorado (6-4-1), dettato da 3 vittorie consecutive; l'enorme difficoltà  di Edmonton (5-6-1) che, nonostante tutto, riesce a dire la sua nel week-end; la fatica di Calgary (4-7-2) a trovare i due punti

Vancouver Canucks

Sono stati i Wilds gli unici a sconfiggere nei tempi regolamentari i Cans. E contro i Wilds, Vancouver fa segnare la vittoria numero 8: la striscia di 8-1-1 nelle prime 10 partite di NHL rappresenta il record all-time della franchigia Canadese. Il goal partita del solito Markus Naslund (settimo stagionale) permette di arrivare alla doppia sfida contro Colorado nella miglior posizione possibile.

Il back-to-back con Colorado è la prova del nove per i progetti di fuga disegnati fino a qui. Ma non è per niente facile giocare in quel di Denver, soprattutto se hai l'intera città  contro. Spiazzati da un'accoglienza che di solito i tifosi di Colorado regalano ai nemici storici di Detroit, Bertuzzi e compagni non riescono a trovare la via del goal e la sconfitta è inevitabile.

Niente da dire sulla partita, i Canucks non vedevano l'ora di tornare a casa e la sconfitta è stata il male minore. Il pensiero di dover incontrare nuovamente Colorado da lì a due giorni fa letteralmente paura. Ed infatti la seconda batosta consecutiva non si fa attendere.

Questa volta però è partita vera. Il Pepsi Center è ancora tutto contro Bertuzzi, ma Vancouver sembra non farci più caso. Si gioca goal su goal, punto su punto, fino all'overtime, quando Colorado insacca il goal vincente e porta a due le sconfitte consecutive dei Canucks.

Nonostante la settimana negativa, Vancouver è ancora lassù, in cima alla division. Le sconfitte contro Colorado ci possono stare, infatti, per il titolo della Northwest bisognerà  fare i conti anche con loro.

Minnesota Wilds

I Wilds non riescono proprio a reggere il passo di Vancouver: Chicago prima e gli stessi Canucks poi, interrompono la striscia positiva di tre vittorie e danno inizio ad un vero e proprio declino.

Si può dire che la dea bendata non aiuti Minnesota e soprattutto non aiuti Marian Gaborik che, tornato a giocare dopo lo stop iniziale di 6 partite, si infortuna nuovamente contro i Blackhawks . Prima di uscire, la sua doppietta manteneva i Wilds ancora in corsa per la vittoria.

A far compagnia a Gaborik, in infermeria ci vanno anche Pascal Dupuis e Filip Kuba, e contro Vancouver sono dolori. L'1-3 finale è frutto dei 10 PP concessi ai canadesi e coach Jacques Lemaire lo sottolinea: “I miei ragazzi hanno giocato bene. L'unica cosa di cui non sono contento sono le penalità  prese. E' dura…ma dobbiamo imparare a stare fuori dal box”.

Nel back-to-back di fine settimana contro Columbus i Wilds provano a rialzare la testa. Nella prima partita i Blue Jackets hanno la meglio solo dopo gli shotout.

Nonostante l'assenza di Gaborik, la partita di ritorno dice 3-1 per Minnesota con un goal per tempo di White, Burns e ancora White. Ottima la prova dell'intera difesa che ha concesso solo 16 tiri in porta agli avversari e che si conferma come la terza miglior blue line della NHL (solo 25 goal subiti in 12 incontri).

Colorado Avalanche

Il modo in cui Colorado si è aggiudicato l'incontro contro Edmonton è a dir poco imbarazzante. Sotto per tutto l'incontro, le Valanghe erano pronte ad incassare l'ennesima sconfitta stagionale, quando Patrice Brisebois (alla sua 500-esima partita in NHL) ha tirato fuori dal cappello uno slap shot dal lato destro che si insaccato alle spalle di Markkanen e ha rotto la parità  dell'incontro a 48 secondi dal termine. 19 secondi dopo Laperriere ha fissato il risultato sul 5-3.

E venne il giorno tanto atteso: a Denver arrivano, per la prima volta dopo il fattaccio del marzo 2004, i Vancouver di Todd Bertuzzi. Il messaggio lanciato dal pubblico del Pepsi Center non lascia spazio ad interpretazioni: ci sono due tifosi con la divisa arancione da detenuto e molti altri che hanno visto la partita dietro a dei cartoni tagliati a forma di sbarre di prigione.

Sul ghiaccio i Canucks provano in tutti i modi a non farsi influenzare e a continuare la striscia vincente, ma i 42 tiri in porta non bastano; sembra che il disco sia respinto più dai cori, dalle urla e dai fischi del pubblico, che dallo stesso Aebischer.

Colorado è tornata la squadra che conosciamo bene: Sakic ed Hejduk (goal n.200 in NHL) dominano il gioco in attacco, mentre la difesa è attenta e precisa. Alla fine è 6-2, tra il delirio dei fans degli Avs e tra lo sgomento dei canadesi, che si rendono conto di essere stati sconfitti dal pubblico del Pepsi Center.

Un giorno di riposo ed è ancora Vancouver per un back-to-back in cerca di conferme e di rivincite. Un goal per tempo per ogni squadra dice che la parità  di gioco tra le squadre è assoluta, e sul punteggio di 3-3 si va all'overtime, dove chi segna vince. A segnare è Ian Laperriere (quarto goal stagionale per lui) e gli Avalanche fanno bottino pieno incassando tutti e quattro i punti messi in palio nel doppio confronto.

Il segnale è chiaro, dopo un paio di settimane vissute nell'incertezza, Colorado si propone come protagonista anche in questa nuova era di NHL.

Edmonton Oilers

Una settimana caratterizzata da una striscia di 3 partite fuori casa. Si inizia da Denver, dove contro gli Avalanche, per due terzi della partita, è rimasta in vita la speranza di uscire dalla crisi. Raffi Torres e compagni le provano tutte, si portano avanti sul 3-2, ma nulla possono contro il fato: il pareggio arriva nel terzo periodo grazie ad un tiro di Alex Tanguay da dietro la porta che rimbalza sulla stecca dell'incolpevole Radek Dvorek e finisce alle spalle di Markkanen. La settima sconfitta consecutiva arriva dal goal vittoria di Brisebois che, a 48 secondi dall'urlo della sirena, ha infilato in rete uno slap shot da posizione angolatissima sulla destra.

Ma quello che il destino toglie, il destino da. In Texas si interrompe la striscia negativa di 7 gare, grazie ad una prestazione maiuscola dell'intero roster. Il gol vincente di Radek Dvorak a 8:14 del terzo periodo è una liberazione, regala la vittoria a coach Craig MacTavish (5-3 il finale) e permette di incassare i primi due punti da 15 giorni a questa parte.

Si chiude la settimana nel Tennesse, dove Edmonton sembra aver trovato subito l'arma vincente per battere i Nashville Predators: segnare in power play. Gli Oilers hanno incassato ben 3 delle 6 opportunità  di PP concesse e il 5-1 inflitto a Kariya e compagni è la prima sconfitta, nei tempi regolamentari, di Nashville. Da sottolineare la grande gara di Ales Hemsky: per lui 1 goal e 3 assists.

Riassumendo, la settimana di Edmonton è più che positiva, 4 punti guadagnati su 6 disponibili e quarto posto conquistato ai danni di Calgary, che diventa il fanalino di coda della Division.

Calgary Flames

La settimana di Calgary si svolge tutta in California o quasi. Si inizia da Los Angeles e nel migliore dei modi: vincendo. In una gara che ha visto il penalty box attivo per più tempo di quanto il puck sia stato sul ghiaccio, il winning goal in PP di Chris Simon e la linea di penalty-killing di Calgary, hanno fatto la differenza.

Differenza che puntualmente non si è vista contro i modesti Anaheim e le Fiamme canadesi confermano il fatto di non riuscire a vincere due partite consecutive. Il gioco in Power Play dei Mighty Ducks, sommato al ritorno tra i pali di Jean-Sebastien Giguerre (dopo 3 stop per infortunio), sono le armi vincenti: 3 goal fatti in condizione di superiorità  numerica e solo uno subito. A firmare la rete della bandiera un Jarome Iginla (al suo secondo goal stagionale) ancora in ombra e mai decisivo.

Calgary si sposta in Arizona per affrontare Phoenix e per provare a dare una sterzata al proprio cammino verso i play-off. Ma se vincere due partite di fila sembra impossibile, perderne due non risulta difficile. Inutile parlare delle 7 situazioni di superiorità  numerica concesse solo nel secondo periodo, inutile continuare a discutere sulla forma di capitan Iginla (anche se ha segnato il primo goal dell'incontro), meglio celebrare la 400-esima vittoria di Curtis Joseph (golie dei Coyote) che per l'occasione non ha neanche dovuto sudare tanto (solo 13 i tiri in porta dei Flames).

Si torna nella terra del sole e dei terremoti, e precisamente a San Josè. Ma di sole ne trovano ben poco e gli Shark ringraziano. In avanti 2-0 a tre quarti del terzo tempo (goal di Montador e di Iginla), i Flames si fanno recuperare nel finale, anzi allo scadere: il goal del pareggio di Brad Stuart arriva a 23 secondi dalla sirena. Poi, dopo un overtime finito a reti inviolate, gli shotout danno la vittoria ai padroni di casa.

Ora è il caso di preoccuparsi. La classifica dei vice campioni in carica è alquanto deficitaria, ma a deludere di più sembra essere il gioco. In entrambi i reparti non si è ancora trovato il giusto equilibrio per poter essere una squadra vincente anche con i nuovi regolamenti.

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