Cory Stillman già decisivo per Carolina in questo inizio di stagione
Per gli addetti ai lavori la stagione che verrà di hockey sul ghiaccio a stelle e strisce sarà competenza di corazzate del nord, del mini talento Sidney Crosby, dell'ennesimo tentativo dei Senatori di Ottawa, di venticinque squadre che si daranno battaglia in centinaia di partite per strappare la Stanley Cup a quella strana squadra di fenomeni nati dal nulla, quei Lightning di Lecavalier e St.Louis che, chissà come, stupirono tutti sedici mesi fa.
All'appello, forse ironicamente, forse esageratamente, mancano quindi cinque squadre nella nostra analisi, squadre come date per spacciate, incapaci secondo la critica di poter ricucirsi un ruolo da protagoniste nella stagione che verrà : la detentrice Tampa Bay appunto, i Thrashers di Atlanta privi del turbato Heatley , gli amorfi Carolina Hurricanes, gli indecifrabili Panthers della Florida e gli oggettivamente scarsi Washington Capitals. In altre parole la derelitta Southeast Division. Ma guai a dimenticare che il puck è rotondo (?) e dopo sette giorni le classifiche e le cronache dicono diversamente.
Un anno di attesa val bene una cerimonia in stile olimpico per salutare l'apertura della stagione 2005/06 all'MCI Center di Washington. Le aquile della capitale affrontano nella partita d'apertura i Blue Jackets, direttamente da Columbus, Ohio. Manco a dirlo i padroni di casa strappano i primi due punti della stagione con la stella nascente: no signori, niente a che fare col numero #87 dei Penguins, ma col russetto numero #8, Alexander Ovechkin, prima scelta assoluta al draft 2004, che segna all'esordio una doppietta e che regala emozioni ai genitori prima e al patron Leonsis poi, insieme e appassionatamente sugli spalti della struttura della capitale. Finisce 3-2 e i più scarsi della lega sono i primi in classifica.
La stessa sera si giocano anche due scontri fratricidi, cioè tra squadre della stessa division. I campioni in carica ricominciano da dove s'erano fermati e al St.Pete Time Forum regolano gli Hurricanes con un 5-2 firmato Prospal (ritornato dopo un anno di Mighty Ducks), Richards, Boyle, Lecavalier e Taylor: tutti eroi degli scorsi playoff e poco importa se a difendere la rete dei padroni di casa c'è Grahame e non Khabibulin, i campioni sono sempre i campioni. E mentre mister Tortorella si gode il successo, il coach di Carolina, Laviolette, fa i conti, dopo l'infortunio del neo acquisto Ray Whitney, anche con l'indisponibilità del nuovo goalie Gerber: che saprà fare il ventunenne Ward contro i temibili Penguins fra due giorni?
Altre due squadre, altri due esordi. BankAtlantic Center gremito per assistere all'esordio delle Pantere con i Thrashers quasi intimiditi. Non tanto dai nuovi giocatori esperti, su tutti cito Gelinas, Roberts e Sean Hill, quanto dal formidabile Roberto Luongo, portiere che sbarra la porta dei padroni di casa e regala il primo shutout della stagione a se stesso e ai suoi compagni: a decidere sarà il duo Horton & Krajicek, 2-0 e tutti a casa.
Due giorni dopo e di nuovo en-plein di squadre del sud-est sul ghiaccio. Le notizie eclatanti sono tre, una per gara. Partiamo dal secondo shutout di seguito dell'ormai affermato Luongo che stoppa 27 tiri e porta a 127 minuti e 11 secondi la sua imbattibilità . I Lightining a dir la verità , avversari del portiere canadese più che dei Panthers, non sono apparsi brillantissimi e a due minuti e mezzo dalla fine prima Kolink, quindi Jokinen a porta vuota, hanno fissato il risultato sul 2-0, ancora una volta.
Seconda partita, seconda notizia. Il piccolo, indifeso e fenomenale Cam Ward sostituisce Gerber contro i Pens. Fin qui niente di che ma dopo il doppio vantaggio firmato da Staal e da Stillman, gli ospiti pareggiano con Ray Malone e con un certo slovacco, Ziggy Palffy. Ancora niente di speciale fino agli shootout, nuovo metodo per decidere la vincitrice tra due squadre che hanno finito la gara in parità . Orbene, il ventunenne rookie dei Canes interviene in maniera vincente su Lemieux, su Palffy e su Crosby come a dire "provateci pure tutti che tanto non segnate". Cory Stillman invece realizza e Carolina si gode i primi due punti della stagione.
E poi c'era l'altra gara, quella nella capitale tra Capitals e Thrashers. Provate a immaginare: Bondra, bandiera per quindici anni o giù di lì dei Caps, torna all'MCI Center e tra fischi e applausi segna e fa segnare realizzando così l'unico gol che gli mancava, quello alla trentesima squadra della lega, dopo aver trafitto tutte le altre 29 (con un occhio di riguardo ai Lightning, 40 gol in 52 gare). Alla fine finirà 7-3, benchè due gol sono arrivati a porta vuota: Ovechkin ancora a punti col suo passaggio a Halpern che poi ha consegnato il puck al buon Cassels. Giusto per la cronaca.
Il giorno dopo i Caps cercano la rivincita in Georgia ma buscano altri 8 gol per un totale di 17 in tre gare, il tutto nel giorno dell'annuncio del ritorno di Ilya Kovalchuk nelle file dei Thrashers: va bene che le nuove regole favoriscono gli attaccanti ma Glen Hanlon dovrà lavorare un po' sulla difesa. Per gli ospiti un solo gol, siglato da Heward su assist di Ovechkin, mentre per i padroni di casa la sagra dello spettacolo con ancora un mattatore, Peter Bondra autore di un altro assist e di una doppietta. Giusto per ricordare alla dirigenza dei Caps che a 37 anni è ancora un top-scorer di indiscusso livello. E poi l'ex Avs De Vries, Hossa, Aubin, Savard, Mellanby, Stefan…
Un'altra rivincita, questa volta compiuta, s'è invece realizzata nel derby della Florida dove i Lightning hanno finalmente bucato Luongo in una gara terminata 2-1: 32 salvataggi e due gol subiti da Modin e St.Louis, al primo punto dopo 3 gare. Boucher, due anni fa autore di 5 shutout di fila con i Coyotes, può dormire sonni tranquilli.
C'è poi da citare gli Hurricanes che hanno tirato ben 44 volte contro Rick Di Pietro ma solo Staal è riuscito a batterlo per due volte: meglio hanno fatto Blake, Satan e Bates che hanno riportato sulla terra il promettete Ward, dopo i trionfalismi contro i Penguins.
Infine il 10 ottobre, e per questa prima settimana di hockey direi che è abbastanza, ancora in campo Capitals, Lightning e Panthers. I primi sono tornati a Washington e disputando una partita tutta nervi e cuore hanno conquistato due preziosi punti contro gli eterni incompiuti di New York, i Rangers dell'ex Jagr andato pure a segno. I Caps, la squadra con più penalty minutes di tutta la lega, alla quarta gara in sei giorni hanno trovato i primi gol di sempre di Eminger e del giovane Sykora, oltra al consueto game winning di Ovechkin per un finale che dice 3-2 per Washington.
I Panthers confermano il loro ottimo momento di forma e regolano gli Isles col solito cinismo, la stessa determinazione che gli ha fatto guadagnare già 6 punti su 8: al gol di Satan replicano Huselius, Gratton e Olesz oltre al solito Luongo che ha parato uno shootout a Miroslav Satan sul 2-1 per gli ospiti. Pensate, Luongo ha salvato 5 volte su 5 la sua porta dagli shootout avversari nella sua ascendente carriera.
E poi i Lightning, che col fardello di essere su ogni campo i campioni in carica, si arrendono ai più forti Bruins che con Leetch, Axelsson, Green e Brad Isbister schiacciano per 4-2 i ragazzi di coach Tortorella che a fine partita ha amaramente dichiarato: "Eravamo pronti per giocare ma avevamo dimenticato che c'era anche l'avversario"; a nulla sono serviti i gol di Modin sullo scadere del primo periodo per l'1-0 parziale e di Boyle ormai sul 4-1.
In definitiva un buon avvio per le cinque franchigie del sud-est, con i Panthers e i Thrashers sicuramente in ottima forma: i primi grazie soprattutto al pragmatismo offensivo e all'ottima difesa puntellata da un goalie come Luongo, i secondi con un attacco corale che vede in Savard e Bondra due pedine eccezionali. I Capitals sono stati presi per mano da Ovechkin e Halpern ma dovranno lavorare ancora molto soprattutto in difesa, così come gli Hurricanes a cui non è bastato un ottimo Eric Staal e un sorprendente Cam Ward per non perdere due partite su tre. Discorso a parte, per ultimo, sui Lightning: 4 partite, 2 vittorie e 2 sconfitte e miglior scorer Prospal (1+3) che l'anno scorso era ad Anaheim. Si sveglieranno i detentori della mitica Stanley Cup?