NorthWest Division: Recap

Grande inizio di stagione per Shawn Horcoff degli Oilers

Pronti via! Neanche il tempo di gongolarsi per i risultati della pre-season che la prima settimana di NHL vera e propria ribalta subito i giudizi. Calgary sembra aver dimenticato di essere la squadra vice-campione in carica, Colorado, senza le sue stelle, non sembra essere all'altezza di questa NHL e Edmonton pare aver trovato il giusto equilibrio tra i suoi reparti.

In testa troviamo dunque, inaspettatamente, Edmonton che a punteggio pieno guarda tutti dall'alto: Vancouver in primis e Colorado, Minnesota e Calgary a seguire.

Edmonton Oilers (2-0-0)

E' la sorpresa positiva della divisione. Gli Oilers dominano sul ghiaccio di casa e, nonostante il punteggio, fanno un sol boccone, al debutto, di Colorado. Un gioco d'attacco spettacolare, messo in mostra dalla coppia Shawn Horcoff (2 goals e 1 assist) – Ryan Smyth (1 goal e 2 assists), ha fatto vedere al pubblico una grandinata di tiri in porta (31) contro il povero Aebischer (COL) che nulla ha potuto se non salvarne 27.

Molti hanno attribuito il debutto vincente alla non brillante performance di Colorado, ma smentire gli scettici sembra essere diventata un'abitudine dei Petrolieri. Alla seconda uscita stagionale, contro i più quotati Vancouver, gli Oilers si sono permessi prima di portare i canadesi agli shoot-out e poi di portare a casa i 2 punti in palio. Ryan Smyth ha dovuto subito abbandonare il campo per un infortunio e la squadra è stata presa per mano da Raffi Torres, che proprio quella sera festeggiava il suo 24 compleanno.

Il dolce per la festa ha iniziato a prepararlo nel secondo periodo, portando in vantaggio la squadra in superiorità  numerica. A 23 secondi dal termine, sempre in power-play, ha segnato il goal del pareggio. La classica ciliegina sulla torta è arrivata con il goal vittoria agli shoot-out: un compleanno che si ricorderà  a lungo.

Chiudere la prima settimana in testa alla divisione darà  sicuramente una marcia in più ad Edmonton che avranno più fiducia nei loro mezzi e sul raggiungimento del loro obiettivo. Se chi ben comincia è a metà  dell'opera, i play-off non sono tanto lontani.

Vancouver Canucks (1-0-1)

Nelle prime due partite di regular season, Vancouver ha fatto capire che i campioni di Division hanno voglia di riconfermarsi tali. Al loro debutto hanno trovato di fronte una squadra tutt'altro che irresistibile: Phoenix. L'unica paura dei Canucks era la sudditanza psicologica dettata da chi si sedeva sulla panchina avversaria: un certo Wayne Greztky.

Così non è stato. Vancouver è scesa sul rink e ha fatto vedere ai Coyotes chi comanda nella NorthWest: 3-2 il risultato finale. A differenza di quanto si pensasse all'inizio, è stata una partita equilibratissima che ha visto le due squadre segnare gli stessi numeri in tutte le statistiche. La differenza l'ha fatta l genio di Markus Naslund, che con 2 goals (di cui uno vincente) ha regalato i primi due punti alla franchigia canadese.

Alla seconda giornata si sono trovati di fronte i compagni di classifica di Edmonton e, nonostante un'ottima partita, sono stati sopraffatti solo agli shoot-out. Vancouver ha dimostrato un buon gioco in power-play (2 su 7) e un ottimo Markus Naslund, che con altri due goals (4 in 2 partite) si è candidato per primeggiare nella classifica marcatori.

I Canucks sembrano la stessa squadra solida e offensiva che si ricordava nell'ultima stagione, ma sembrano troppo Naslund-dipendenti. Le seconde linee offensive devono darsi una mossa e trovare la condizione al più presto.

Colorado Avalanche (1-1-0)

Per tutta l'estate si è detto che Colorado non sarà  stata più la stessa dopo la partenza delle loro tre stelle. A vedere i risultati della pre-season sembravano voci insignificanti. A vedere la prima settimana di NHL, mai tanti discorsi sono stati più azzeccati. Inutile negare che l'attacco degli Avs ha risentito molto della mancanza di Peter Forsberg. A girare il dito nella piaga ci si è messo il destino con l'infortunio di Milan Hejduk. Ora il solo Joe Sakic non sembra più bastare all'attacco di Denver.

Tutti i limiti della squadra si sono visti già  nella prima partita. La sconfitta contro Edmonton, nonostante il solo goal di scarto, ha messo in evidenza la mancanza di ali veloci e centri precisi: solo 17 tiri in porta durante i 60 minuti. In difesa, Ad Aebisher, martellato con bel 31 tiri, non si poteva chiedere di più delle sue 27 parate.

Un po' meglio,sono andate le cose nell'incontro di sabato notte con i blasonati Dallas Stars. Una prima periodo inguardabile, finito per entrambi a reti inviolate ma anche a bastoni inviolati (solo 10 volte, in totale, il puck è stato spinto verso la rete) . Poi, al ritorno dagli spogliatoi, gli Avs si sono trasformati. La porta degli Stars è presa presa d'assalto da Sakic & Co. Che si sono portati in vantaggio per 2-1. Un finale, ancora di più in crescendo, ha visto le Valanghe giocare praticamente da soli fino al goal di Marek Svatosche ha dato la vittoria (finale 3-2).

Due partite dai due volti, due partite completamente diverse sia sotto il piano del gioco, sia sotto il piano psicologico. Colorado ha alternato prestazioni inguardabili con giochi spettacolari. Ma quali sono i veri Avs?

Minnesota Wilds (1-1-1)

Parte col botto Minnesota che infligge un secco 6-3 ai Flames nella partita inaugurale. Un grandissimo e immarcabile Marc Chouinard, autore di un hat trick, è l'indiscusso protagonista della serata. Gli riesce tutto: 3 tiri in porta e 3 goals!
La gioia per la prima vittoria dura veramente poco e nei due incontri successivi i Wilds perdono il filo del gioco.

Sabato, regalano la prima soddisfazione a Phoenix, che veniva da due sconfitte consecutive. In vantaggio con Randy Robitaille, che segna in superiorità  numerica, i Wilds si fanno rimontare da un penalty shot (raro da vedere), messo a segno dai Coyotes. L'incontro scorre via senza infamia e senza lode, ma soprattutto senza tiri in porta e senza reti. Solo nel finale il goal vincente di Shane Doan (PHO) fissa il risultato sul 1-2.

Il giorno successivo, il copione non è cambiato. Solito attacco sterile, che sembra aver sparato tutte le cartuccie nella prima partita, e solita difesa distratta. Minnesota capitola contro i Kings all'overtime dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull'1-1 (vantaggio iniziale dei Wilds con Wes Walz). Pavol Demitra (LA), con uno splendido goal, riporta sulla terra Minnesota, che deve rivedere il gioco in attacco: qualcosa non funziona come dovrebbe.

Calgary Flames (1-2-0)

Se Edmonton è stata la sorpresa positiva, Calgary è stata la controparte negativa. I vice campioni in carica, non si sono comportati da tali, e al debutto hanno subito un pesantissimo 3-6 ad opera di Minnesota. Miikka Kiprusoff sembra essere entrato in campo senza ricordare che il goalie di turno era lui. Subito sotto 0-3, Calgary non ha fatto vedere il minimo segno di reazione fino all'inizio del terzo periodo, quando Yelle e Iginla approfittano di due svarioni difensivi e portano i Flames sul 3-4. Poi di nuovo buio e i Wilds ringraziano.

Una sconfitta inaspettata che ha creato molta attesa sulla partita successiva, contro Columbus. Bisognava dimostrare che la prima gara è stata un caso e che i veri Flames sono altri. Puntualmente Calgary ha giocato come sa fare e non ha lasciato scampo ai malcapitati Blue Jackets che sono capitolati sotto i colpi della coppia IginlaLangkow. Partita avara di goal (3-1), grazie al portiere Denis (35 parate su 38 tiri), che si è giocata costantemente nel terzo di campo di Columbus.

Ma non è oro tutto quel che luccica e la smentita sul gran gioco fatto vedere contro Columbus, arriva da un'altra rovinosa sconfitta (sempre per 3-6) ad opera delle Ali Rosse di Detroit. Pessimo il gioco in penalty killing che è costato veramente caro alla squadra: Detroit ha convertito in goal ben 5 power play su 9. Il povero Kiprusoff ha visto il disco infilarsi in rete per ben 5 volte prima di essere sostituito dal backup Sauve.

Se questi sono i Flames versione 2005/06, i play-off saranno soltanto una chimera

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