Lock out NHL: conti falsi?

Le nuove rivelazioni sui conti delle franchige sbloccheranno la situazione?

Una notizia piuttosto clamorosa arriva dalla stampa americana.
Sul numero di dicembre la famosa rivista finanziaria “Forbes” pubblicherà  una propria inchiesta dalla quale si conclude che le perdite dichiarate dai proprietari delle squadre NHL sarebbero di molto inferiori a quelle comunicate.
Di per sè questa potrebbe essere una buona notizia, senonchè le ingenti perdite finanziarie sono sempre state il principale argomento della NHL a favore del “salary cap”, il contestato tetto salariale agli ingaggi che ha di fatto dato il via al lock out.

Ma vediamo di riassumere brevemente:

– Come avevamo scritto nello speciale sul lock out, a febbraio 2004 un' inchiesta indipendente condotta da Arthur Levitt sulla salute finanziaria delle 30 franchige NHL – il cosiddetto Levitt Report – evidenziava uno scenario molto preoccupante con perdite medie di 10 milioni di dollari per squadra, per un totale di 273 milioni.

– Qualche mese dopo un documento prodotto dalla stessa NHL ridimensionava la situazione, abbassando le perdite a 224 milioni. Una grossa cifra comunque e proprio su questi conti in rosso venne impostata la campagna sul salary cap, con l'opinione pubblica che additava i giocatori come avidi ed irresponsabili egoisti.

– Dopo oltre due mesi di lock out, passati con la convinzione che in un modo o nell'altro il sindacato dei giocatori avrebbe finito per arrendersi all'evidenza ed accettare o un tetto salariale o una luxury-tax, ecco il colpo di scena: l'inchiesta di Forbes stima a “soli” 96 milioni di dollari il saldo negativo, con una differenza quindi di 128 milioni!

Perchè tutto ciò? Secondo Forbes semplicemente perchè i proprietari….. non avrebbero dichiarato tutte le loro entrate a Levitt! Mancano infatti nei conti del suo report, il quale ha fatto sapere che non rilascerà  dichiarazioni in merito, entrate quali: i contratti televisivi, il valore degli immobili, alcune sponsorizzazioni, insomma non proprio bazzecole….
Anche se è vero che gli analisti di Forbes non hanno avuto accesso a tutta la documentazione delle franchigie, i proprietari sono chiamati ora a fornire spiegazioni convincenti.

Le prime dichiarazioni di commento delle parti impegnate nel lock out sono ovviamente di segno opposto. Il legale della NHL Bill Daly prima ha definito lo studio “irresponsabile”, poi ha aggiunto: “E' scioccante vedere con quanti pochi dati a disposizione hanno tirato le loro conclusioni”.

Di tutt'altro tono il commento del senior director della NHLPA (il sindacato giocatori) Ted Saskin: “Questo studio non fa che confermare quello che già  sappiamo. Forbes non è manovrato da nessuno e ha grande esperienza di analisi finanziaria. La lega dovrebbe dimostrare più trasparenza e permettere di conoscere tutte le fonti di guadagno dei proprietari”

È impossibile sapere quali ripercussioni il “Forbes report” avrà  sulla durata del lock-out. Infatti, se si vuol continuare malgrado tutto a parlare di tetto salariale, occorre conoscere esattamente i budget delle squadre.

E forse per capire perchè non c'è dialogo tra le parti basta questa frase del report: “La NHL sta perdendo soldi, ma nonostante questo, possedere una squadra è ancora un buon affare”.

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