NFC – Week 9 Report

Non è la prima volta che la regular season della NFC è nel segno di McNabb e Phila.

NFC East

Philadelphia 8-1; New York Giants 5-4 ; Dallas, Washington 3-6.

Dallas-Philadelphia 21-49
Sulla sideline McNabb insegue ripetutamente Owens per dirgli qualcosa, ma T.O. fugge ignorandolo. Era solo una finta.
Geniale la scena organizzata dai due, che si prendono in giro dopo l'analogo fatto accaduto a Pittsburgh (Owens che cerca di parlare a McNabb e quest'ultimo che fa finta di non sentirlo). Questo dà  l'idea della facilità  della vittoria degli Eagles e dell'armonia che regna tra le due stelle di Phila, ripetutamente beccate a scherzare tra loro e con la telecamera.

Owens ha impiegato davvero poco a far capire ai Cowboys che per loro sarebbe stata una lunga serata. Una sua ricezione, seguita da un impressionante sprint, ha regalato il primo TD (da 59 yds) agli Eagles, mentre due fumbles successivi (uno di Eddie George, un altro su punt return pochi istanti dopo) hanno apparecchiato la tavola per la corsa di Levens, che ha virtualmente chiuso la gara dopo solo 15 minuti.

Philadelphia è tornata a impressionare. La linea ha protetto bene McNabb e ha permesso una produzione più che buona anche su corsa, mentre la difesa ha beneficiato del ritorno da titolare di Trotter, uomo ovunque nella posizione di MLB.

McNabb-Owens rimangono però la ragione per l'eccellente livello raggiunto da Philly. Owens ha acceso la luce ogni volta che ha toccato il pallone (6 ricezioni, 134 yds, 3 TD), liberandosi dal difensore con grande facilità  e rompendo diversi placcaggi. McNabb ha sfoggiato una delle migliori partite della carriera (15/28, 345 yds, 4 TD). Raramente sotto pressione, nelle poche volte in cui è stato necessario, ha mostrato ancora grande mobilità , unita a una straordinaria precisione con il braccio, esemplificato in uno degli highlight della gara.

Su un terzo e 10, per evitare la pressione si è spostato sulla destra, poi è stato costretto a tagliare il campo correndo dalla parte opposta e, nonostante la difficoltà  di lanciare con il destro correndo a sinistra, ha sparato una bomba da 60 yds a Freddie Mitchell, dopo aver tenuto la palla ed evitato il sack per oltre 14 secondi. "È stato come in un videogioco", ha commentato McNabb.

Un videogame giocato in modalità  easy, però. Le secondarie di Dallas, infatti, non sono semplicemente esistite, concedendo grandi guadagni ogni volta che la palla veniva messa in aria. Il fronte a 3 non ha quasi mai messo pressione a McNabb e ha subito molto anche sulle corse da una squadra che non ha certo un running game dominante.

L'attacco alla fine ha segnato 27 punti, ma è stato abbastanza convincente solo con i lanci sul corto raggio, in cui ha eccelso ancora una volta il TE Witten, l'unico Cowboy veramente caldo in questo momento. Non si capisce dove sia finita la squadra di Parcells, paradossalmente peggiorata con il passare del tempo sotto la sua guida.

Washington-Cincinnati 10-17
Con un'impressionante difesa e uno dei migliori RB della lega, il problema dei Redskins è sempre stato Brunell. Finalmente, a furor di popolo, Ramsey è entrato in campo. Tutti hanno capito perché coach Gibbs non lo volesse mandare dentro.

Dopo le inconsistenti (eufemismo) prove di Brunell, da tempo i tifosi di Washington volevano un cambio della guardia in regia e non le hanno mandate a dire al proprio coach, riempiendo di "boo" la squadra fin dall'inizio. Peraltro Brunell ha fatto poco per dar torto ai fans, costringendo Gibbs a mandarlo sul pino a metà  del secondo quarto dopo una prova da 1/8 per 6 yds e 1 INT (rating zero).

Quando è entrato Ramsey l'entusiasmo sugli spalti è salito, ma c'ha messo poco a spegnersi. Dopo diversi drives chiusi da punt o quarti down non convertiti, Ramsey ha lanciato un intercetto che ha messo la sua squadra in una buca.

Il backup di Brunell si è però ripreso discretamente e ha riportato sotto i Redskins, prima che un secondo intercetto chiudesse definitivamente la gara. Senza sperare in rivoluzioni, Ramsey ha comunque chiuso con 18/37, 210 yds, 1 TD e dà  la speranza di aver trovato qualcosa di meglio di Brunell (non difficilissimo peraltro).

Gibbs sembra intenzionato ad andare con lui: "Capisco la delusione di Brunell, ma credo che abbiamo bisogno di una spinta. Penso sia giusto dare una possibilità  a Ramsey e vedere cosa possiamo fare"

Chiunque sia il QB, l'attacco ha comunque diversi problemi. La linea (5 sacks concessi domenica) non è sempre capace di proteggere il proprio regista e di aprire varchi per Portis mentre il rendimento dei ricevitori è scarsino. La superdifesa per ora non basta a vincere e ci vorrà  ancora del tempo per rivedere Gibbs vincente nella capitale.

Arizona-New York Giants 17-14
Persi.
Non ci sono altri aggettivi per descrivere i Giants. Dopo un'ottima partenza, stanno affiorando tutti i problemi di una squadra che aveva un record un po' bugiardo.

Avanti 14-3 con un paio di ottimi drive, è bastato che Arizona limitasse Barber (comunque positivo con 108 yds) e aumentasse la pressione su Warner per mandare in tilt l'attacco dei Giants. Ancora una volta la linea ha fatto un brutto lavoro nel difendere un QB che già  naturalmente ha bisogno di molta protezione. Warner ha subito 6 sacks e ha mostrato ancora una volta la tendenza a tenere troppo il pallone, cosa che si abbina male alla sua elefantiaca mobilità .

Coughlin ha già  annunciato di puntare su Eli Manning per la prossima partita: "È il futuro dei Giants. Nelle ultime 4 gare non abbiamo giocato bene offensivamente e abbiamo bisogno di un cambio".

Difficile però che questo cambi qualcosa, visto che anche il rookie non è un fulmine. Soprattutto non si capisce la necessità  del cambio in regia, considerando che complessivamente la trasferta in Arizona non è stato un disastro. Se si vanno a vedere le cifre i Giants hanno lavorato ancora bene in difesa (solo 178 yds concesse) mentre Warner ha chiuso comunque con 19/30, 193 yds, 1 TD. Il problema sono state le 10 penalità  per 97 yds che hanno ripetutamente tenuto in vita i drive che hanno portato ai 2 TD decisivi. A New York gli eccessi vanno di moda, ma come non si doveva stappare lo champagne dopo le prime vittorie, non ci si dovrebbe stracciare le vesti adesso.

NFC North

Minnesota, Green Bay 5-4 ; Detroit 4-5, Chicago 4-5.

Green Bay-Minnesota 34-31
Sempre avanti, addirittura di 14 a meno di 3 minuti dalla fine, per un attimo i Packers hanno temuto il peggio. Gli occhi di Ron Winter hanno dato loro una mano.

"Ron Winter chi?" vi chiederete giustamente. Trattasi dell'arbitro che ha deciso (con molti dubbi) che il fumble sul ritorno di Ferguson fosse stato ricoperto da Green Bay, dando la possibilità  a Favre di orchestrare l'ennesimo drive vincente della sua carriera.

Prima di allora la linea dei Packers aveva dominato, consolidando il gioco sulle corse (206 yds, di cui 145 di Green) e proteggendo alla grande Favre (20/29, 236 yds, 4 TD). Culpepper (27/44, 363 yds, 4 TD), nonostante la pressione avversaria derivante anche dallo scarso aiuto del running game, ha disputato una grande prova anche senza Moss e ha riportato in partita i suoi in uno scenario che sembrava impossibile. La partita si è decisa alla fine sul fumble di Ferguson.

Green Bay è apparsa ancora in gran forma, ha mostrato diverse armi offensive (ancora sugli scudi Jevon Walker, con un fantastico TD da 50 yds), tra cui un Favre straordinario. Dopo la disfatta con Tennessee la squadra ha completamente cambiato rotta e ha l'inerzia per strappare il titolo di division a Minnesota, cosa fino a poco tempo fa impensabile.

I Vikings si trovano invece a fronteggiare il problema dell'assenza di Moss, troppo pesante se l'ondivago gioco di corse non ingrana. La difesa non è in grado di vincere le partite e contro le big in questo momento Minnesota va sotto.

Jacksonville-Detroit 23-17 OT
Terza sconfitta consecutiva per Detroit che come al solito va dove la porta il suo quarterback, cioè un po' ovunque (nel bene e nel male). Ad essere onesti una gran mano non arriva dal gioco di corse (ancora sotto le 100 yds) e dagli infortuni nel reparto ricevitori (l'ultimo controllo dice Rogers e Streets fuori, Hakim uscito nel primo tempo per problemi alla schiena, Roy Williams ancora dolorante per la caviglia).

Il risultato comunque è che Fred Taylor ha passeggiato a piacimento (144 yds) contro la difesa dei Lions e, abbandonate le corse dopo lo svantaggio iniziale, in attacco Harrington è stato spesso poco protetto dalla linea finendo con un miserabile 11/33 per 121 yds.

Il punteggio è un po' bugiardo perché a portare la gara addirittura all'overtime ci ha pensato l'unica nota positiva della giornata, Eddie Drummond. Dopo 3 quarti senza storia, con 2 ritorni di punt (prima da 55 poi da 83 yds) ha riportato in partita i suoi prima che i Jaguars si aggiudicassero l'ennesima partita sofferta.

La squadra comunque rimane ostaggio delle lune di Harrington e gli infortuni tra i ricevitori non aiutano. Si attende un finale di stagione non felicissimo nella Mo-Town.

Tennessee-Chicago 17-19 OT
Resurrezione.
Con una squadra scadente e senza il QB titolare, il record dei Bears sta sorprendentemente riacquistando un aspetto decente. Nonostante siano andati sotto 390 a 176 come total offense, i Bears vengono via da Nashville con una vittoria grazie al cuore e a tutto tranne che all'attacco. Con un ritorno d'intercetto da 45 yds di Haynes, un ritorno di punt da 75 yds di McQuarters e la decisiva safety nel supplementare, l'attacco "guidato" da Krenzel ha totalizzato punti 3. Contenuto Thomas a 72 yds, il QB dei Bears si è limitato a 10/28 per 116 yds, anche se è riuscito a orchestrare il drive del pareggio alla fine dei regolamentari.

La difesa è stata ancora una volta super, grazie anche agli schemi semplici. Il record dà  ancora speranze ai Bears nella corsa al titolo di division, ma senza attacco è impossibile reggere il confronto con le avversarie.

NFC South

Atlanta 7-2 ; New Orleans 4-5 ; Tampa Bay 3-6 ; Carolina 2-7.

Atlanta-Tampa Bay 24-14
Volando verso il titolo di division, i Falcons dovevano superare il non insormontabile ostacolo dei Bucs. Fermati dagli arbitri, ci ha pensato Micheal Vick.

Sul 17-14, infatti, Pittman ha perso il pallone, poi ritornato in meta, ma rivedendo l'azione gli arbitri hanno annullato il fumble (era già  terminato il massimo avanzamento) ridando la palla a Tampa per un quarto down. Mora non l'ha presa benissimo, ma ha ritrovato in fretta il sorriso. Il coraggio di Gruden gli ordinato di non andare per il pareggio (field goal dalle 46 yds), ma di giocarsi il down alla mano. Risultato: Pittman fermato e 3 giochi dopo touchdown della vittoria.

Come al solito per Atlanta ha brillato il gioco di corsa: 205 yds totali, di cui 73 per Vick. Quest'ultimo sta facendo saltare sempre di più il west coast offense per tornare alle care vecchie corse. Per quel che riguarda il gioco aereo spesso Vick fa fatica, ma la cosa importante è che riesce sempre a trovare il modo per vincere. Una mano gliela dà  soprattutto Crumpler, autore di 4 ricezioni per 118 yds, tra cui il TD decisivo da 49 yds. La difesa contro le corse continua a funzionare molto bene ed è una buona base di partenza, ma c'è bisogno di un attacco più continuo per puntare a vincere qualcosa anche nella postseason.

Tampa Bay continua invece la sua mediocre stagione. Senza la difesa dominante delle passate stagioni, l'attacco si rivela insufficiente per vincere, nonostante Griese stia giocando discretamente. Solo Pittman nel backfield è troppo poco e se si concedono 7 sacks come domenica diventa impossibile avere delle chances.

New Orleans-Kansas City 27-20
Squadra inintellegibile se ce n'è una, anche se con McAllister le cose vanno sicuramente meglio. Lui (127 yds con solo 16 corse) e Horn (167 yds su ricezione) sono stati gli artefici di una vittoria in cui la difesa ha concesso quasi 500 yds e si è salvata grazie a 4 turnovers da parte dei Chiefs.
Emblematico dell'intera stagione, i Saints sono andati con alti e bassi anche in questa gara. Sotto 10-0 (le partenze letargiche sono ormai un problema cronico), nel momento decisivo hanno tirato fuori uno dei migliori drive delle ultime settimane e sono riusciti a preservare la vittoria grazie all'intercetto di Orlando Ruff.

Ormai però sembra chiaro che squadra siano. Talento da playoffs, ma troppo inconsistenti sperare in una rimonta finale per la wild card.

San Francisco-Carolina 27-37
Bella forza battere i 49ers.
Sì, ma se non vinci dalla seconda settimana e persino il tuo kicker s'infortuna, non guardi contro chi arriva la W. Dopo un disastroso primo tempo (17-3 per San Francisco), Delhomme ha iniziato a lavorare e ha trovato in Muhammad (123 yds, 3 TD) l'uomo giusto per completare una gran rimonta (17-0 negli ultimi 8 minuti).

Senza Davis continua a non vedersi l'ombra di un running game, mentre la prestazione del gioco aereo non conta tanto contro una secondaria priva dei 4 cornerbacks principali. Come detto vincere fa morale, ma la stagione è ancora difficile per i Panthers.

NFC West

Saint Louis, Seattle 5-4 ; Arizona 4-5 ; San Francisco 1-8.

Saint Louis-Seattle 23-12
Nel 2003-04 il record dei Rams è 16-1 quando hanno corso almeno 20 volte, 0-7 negli altri casi. Questa volta hanno tentato 31 corse, risultato?
Dopo una partenza sprint nel primo quarto (14-0 e oltre 200 yds di total offense), i Rams hanno controllato la gara, rischiando però più volte il suicidio, in seguito a un paio di turnovers, peraltro mai sfruttati a pieno dall'avversario. Seattle ha avuto comunque la sua occasione, ma Alexander, avviato a segnare il TD del 20-18, a pochi passi dalla end zone ha perso il pallone a causa del grande intervento di Aeneas Williams e lì è finita la gara.
I Rams hanno dimostrato una volta in più di essere quasi letali se partono forte e possono permettersi di controllare la gara con le corse, cosa che Martz raramente ha la pazienza di fare (alla fine 202 yds, di cui 139 di Faulk con sole 18 portate). Unico problema: il game plan prevede ancora di vincere le partite solo con il gioco aereo (13 giochi consecutivi di passaggio per aprire la partita) e di sfruttare le corse solo per amministrare un eventuale vantaggio. La cosa migliore per i Rams è comunque la vittoria che non solo permette loro di raggiungere proprio Seattle, ma anche di avere il vantaggio nel tiebreaker in caso di parità  (2-0 per Saint Louis negli scontri diretti).

I Seahawks rimangono invece i grandi underachiever (bella parola per dire delusione) della stagione. Hasselbeck continua a intendersi poco con i ricevitori e a lanciare imbarazzanti passaggi off-target. Darrel Jackson e gli altri wide receivers lasciano cadere troppi passaggi facili, mangiandosi primi downs e in certi casi anche touchdowns. Il risultato è che l'attacco nella red zone va in stallo, nonostante uno Shaun Alexander fantastico (176 yds anche domenica) e schemi semplificati da parte di Holmgren. In più la difesa sbaglia troppi placcaggi e non riesce a essere dominante come era parsa a tratti all'inizio della stagione. Sempre pronti ad esplodere ma probabilmente anche quest'anno i Seahawks voleranno basso.

Arizona-New York Giants 17-14
Una delle stagioni più sorprendenti la sta tirando fuori Arizona. Qui si deve dare credito a Dennis Green di aver preso una squadra allo sbando e di averla trasformata in un team solido, in cui la stella è il rinato Emmit Smith (altri 2 TD domenica).

Se nelle prime partite si erano intravisti solo buoni segnali, ora stanno arrivando anche le W, persino in una partita in cui McCown ha chiuso con solo 90 yds su passaggio.

La difesa sta crescendo, mentre l'attacco sfrutta il potenziale a disposizione, che è limitato. Ma soprattutto è una squadra che rimane sempre in partita e si sta levando la mentalità  perdente degli ultimi anni. Quasi impossibile pensare di andare alla caccia di Rams e 'hawks, ma il record è lì.

San Francisco-Carolina 27-37
La corsa per la prima scelta assoluta.
Questa è l'unica in cui i 49ers siano in testa, per il resto un disastro. Tra infortuni, turnovers, rimonte subite, la squadra della Baia è allo sbando, infangando la nobile tradizione delle ultime due decadi.

Avanti 17-3 all'intervallo, i padroni di casa si sono sfaldati, concedendo di tutto ai ricevitori di Carolina. Piene di assenze, le secondarie sono impresentabili, mentre le uniche cose decenti arrivano dall'attacco. Nonostante un dominio nel tempo di possesso (37 minuti a 23), Rattay però ha lanciato 4 INT e non sono bastate le buone prove di Wilson (101 yds) e Johnson (71 yds) per ottenere la vittoria contro una squadra che nella ripresa ha segnato a piacimento. Senza via d'uscita.

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