Su Martin Brodeur, autore di una prima fase pressochè perfetta, pesa la responsabilità di difendere la gabbia canadese
Il quarto e ultimo match dei quarti di finale è quello che oppone, per il girone del Nordamerica, la prima del gruppo, il Canada, e l’ultima, la Slovacchia.
Presentatosi alla vigilia della World Cup come favorito, il Canada non ha deluso le attese e ha rispettato in pieno il pronostico, almeno nella prima fase della competizione. Nel Girone sviluppatosi tra Montreal, St. Paul e Toronto, la squadra di Pat Quinn ha chiuso al primo posto con tre vittorie su tre partite giocate, dieci gol all’attivo e tre soli al passivo.
I ragazzi della Foglia d’Acero hanno affrontato la loro prima gara con gli Stati Uniti, in un remake della sfida del 1996, quella che gli americani vinsero conquistando la loro prima e finora unica World Cup. Entrati sul ghiaccio con la maglia commemorativa dei Winnipeg Falcons, il Canada ha offerto un primo periodo molto intenso, pur essendo solo alla prima partita. L’1-0 è arrivato in virtù di un powerplay ben giocato, con il gol di Martin St. Louis dopo poco più di sedici minuti di gioco; nel secondo periodo, al 3’05”, sempre in superiorità numerica, arrivava il raddoppio con Joe Sakic. A metà periodo gli Usa si scuotevano, riducevano lo svantaggio con l’1-2 di Guerin, ma non riuscirono a superare da lì alla fine del match il goalie canadese Broduer.
Il secondo impegno, con la classica maglia bianca e rossa, contro la Slovacchia, si ripeterà nei quarti di finale, e il Canada spera proprio di bissare il trionfo del girone, quando s’impose 5-1. Solito super primo periodo, con un 2-0 firmato da Thornton e Smyth. Nella seconda frazione terzo gol di Gagne, mentre nell’ultimo periodo 4-1 del miglior giocatore NHL 2003/2004, St. Louis, rete della bandiera per la Slovacchia del campione NHL (con Tampa) Martin Cibak e il conclusivo gol, il quinto canadese, il secondo personale, di Ryan Smyth.
Nella terza e ultima partita, è arrivata un’altra vittoria, contro la Russia questa volta, la migliore compagine vista nel girone nordamericano dopo il Canada. E difatti nel primo periodo i russi sono riusciti a fermare i canadesi, costringendoli sullo 0-0, salvo poi cedere nel secondo, causa una disattenzione in shorthanded di Khavanov che ha permesso un facile contropiede al Canada, andato a segno con Richards. Nemmeno due minuti ed ecco il 2-0 con Kris Draper. Nella terza frazione tris di Sakic, assistito da Lemieux, e 3-1 finale di Gonchar.
Ora, nei quarti, come detto prima, il Canada del direttore esecutivo Wayne Gretzky affronterà la Slovacchia; sulla carta favoriti sono i canadesi, senza dubbio, ma dovranno stare attenti al potenziale offensivo slovacco, finora un po’ sottotono, nonché cercare di rimediare al meglio agli infortuni, specie in difesa, dove a quelli della vigilia, si sono aggiunti anche quelli di Jovanovski e di Redden. Il punto fermo, comunque, si chiama Brodeur, uscito dai playoff non benissimo, ma tornato ai suoi livelli nella World Cup.
Passiamo alla Slovacchia, squadra che ha sempre perso (tre partite su tre), ma che ha un potenziale offensivo ancora inespresso; paga, in questa manifestazione, una difesa non al top, assai ballerina, e soprattutto errori stupidi in fase di impostazione o contenimento, che hanno permesso agli avversari di andare in gol in numerose occasioni. Ora, dopo tredici reti subiti e solo quattro fatte, l’aspetta un quarto di finale durissimo, contro il Canada. Sarà difficile, ma non impossibile.
Il cammino nella World Cup inizia proprio con il match in cui sfida il Canada; 5-1 che non ammette repliche, partita mai in discussione, con il gol della bandiera segnato da Cibak, in quell’occasione in terza linea e poi retrocesso in quarta. Da correggere in vista del quarto, l’approccio alla partita (si sono fatti schiacciare dal primo minuto) e i meccanismi difensivi (troppi cinque gol, anche se arrivati dal Canada) e sperare che i propri attaccanti, alcuni dei quali campioni del mondo nel 2002, riprendano il loro naturale rendimento.
Seconda partita con gli Stati Uniti, che vincono 3-1 la loro unica partita del girone. Subisce il vantaggio americano dopo tre minuti, in powerplay con Smolinski, ma rimane attaccata alla partita con il pareggio, sempre in situazione di superiorità numerica, di Nagy all’11’14”. Trascorrono poco più di due minuti e Blake, in modo un po’ fortunoso, riporta avanti gli Usa. La Slovacchia non riesce a trovare il 2-2 e così, nel terzo periodo, Guerin assesta il colpo del ko. Gli slovacchi, comunque, escono dal match con più certezze rispetto alla prima partita.
Ultimo match con la Russia, che passa 5-2. Anche qui, subito il vantaggio di Datsyuk, riesce a tornare in carreggiata poco dopo con la rete di Marian Hossa. Purtroppo il secondo periodo è tutto di marca russa; 2-1 di Kovalev e 3-1 di Samsonov. Nella terza frazione la Russia cala il poker con Yashin, la Slovacchia rimane aggrappata al treno della partita con il 4-2 di Gaborik, ma è costretta a scendere dopo il definitivo 5-2 siglato dalla prima scelta del draft 2004, Alexander Ovechkin.
Nei quarti non si può più sbagliare, la Slovacchia è all’ultima chiamata. Se non vuole uscire con quattro sconfitte, deve battere il Canada.
Non ci resta che attendere il verdetto del ghiaccio dell’Air Canada Centre di Toronto.