Fedotenko è pronto per la serie Finale!
I Calgary Flames e i Tampa Bay Lightning si affronteranno in un’inedita finale di Stanley Cup 2003-04.
Per i canadesi si tratta di un ritorno alle finali dopo 15 anni di digiuno, i Flames infatti nel 1989 vinsero la Stanley Cup battendo i Montreal Canadiens. Tampa Bay, nei suoi 12 brevi anni di storia, è alla prima apparizione in assoluto nella finalissima.
Il cammino
Strepitoso il cammino di Calgary, che è diventata la seconda squadra nella storia dei playoff ad eliminare tre vincitori del titolo divisionale, preceduti solamente dai Devils nel 2000.
Nell’ordine, i Flames si sono sbarazzati dei Vancouver Canucks e dei Detroit Red Wings in 7 gare e dei San Jose Sharks in 6.
Tampa Bay ha dovuto faticare un po’ meno, al primo turno ha infatti battuto con uno sweep i New York Islanders, al secondo turno ha concesso una sola gara ai Montreal Canadiens, mentre in finale di Conference ha vinto dopo 7 gare la battaglia contro i Philadelphia Flyers.
Il momento
Calgary, dopo aver compiuto tre upset, si trova in uno stato di grazia, incarnato dalla figura del capitano Jarome Iginla, il quale non disputava la post-season dalla sua stagione da rookie e che in occasione della finale ha invitato i compagni a cogliere l’attimo, dato che questa gloriosa cavalcata potrebbe capitare una sola volta nella carriera di un giocatore.
I Flames hanno ricevuto anche la telefonata del primo ministro Paul Martin, che ha ulteriormente rafforzato la figura dei Flames come unico team rappresentante dell’intero Canada.
Nei precedenti turni il forechecking dei Flames è funzionato alla perfezione e questa squadra possiede la grande capacità di non farsi intimidire da nessun avversario.
Tampa Bay, invece, ha dominato la regular season e si è presentata come numero uno del seeding ai playoff. Non deve dunque stupire più di tanto l’approdo di questa franchigia alla finalissima.
La squadra gode di ottima salute ed è sostenuta da un folto numero di giovani che fanno della velocità e della creatività il loro punto di forza e che nel corso di questo cammino hanno imparato molto, come testimonia coach John Tortorella a proposito delle tre sconfitte subite in semifinale: “Ogni tanto una sconfitta ci fa bene e aiuta a crescere. Penso che i ragazzi lo abbiano capito“.
La stella
La sfida nella sfida pone uno contro l’altro i due candidati all’Hart Trophy, premio consegnato all’mvp della regular season, ovvero Martin St. Louis e Jarome Iginla.
Il primo è stato il miglior marcatore della stagione con 94 punti e l’autentico trascinatore della franchigia. Per lui si sono sprecati i paragoni con il mitico Wayne Gretzky, con il quale ha in comune la statura molto bassa, l’abilità nell’andare in rete e soprattutto la grande velocità , mentre per quanto riguarda le doti di passaggio, seppur buone, è ben lungi da The Great One.
St. Louis è attualmente primo nella classifica dei punti nella post-season (18 punti, 5+13) e dopo un primo turno vinto praticamente da solo, si è un po’ placato, mettendosi a disposizione della squadra soprattutto come assistman. Tuttavia, la sua presenza sul ghiaccio si è rivelata una componente fondamentale per i successi dei Lightning.
Jarome Iginla , trascinatore dei Flames
Dall’altra parte, c’è Jarome Iginla, secondo miglior marcatore dei playoff con 17 punti (10+7) e autentico trascinatore della franchigia canadese, che gli richiede un elevato numero di minuti per reggere le sorti del reparto avanzato.
Iginla ha subito iniziato forte, andando a siglare 7 punti in altrettante gare nella serie contro i Canucks, si è preso un momento di pausa nella sfida con i Red Wings, i difensori dei quali lo hanno ben controllato (4 punti per lui) e ha infine vinto con due prodezze la finale di Conference con San Jose, realizzando due fondamentali reti in gara 5 e 6.
Hot streaks
Il trio Richards-Lecavalier-Fedotenko ha messo a referto la bellezza di 21 punti nella serie contro i Philadelphia Flyers. Il loro apporto è stato la chiave di volta della post-season dei Lightning. Infatti, mentre Richards ha mantenuto un rendimento costante culminato con gli otto punti realizzati in semifinale, Lecavalier si è letteralmente svegliato solo dopo il primo turno, chiuso senza nemmeno un punto ed è stato l’mvp della serie contro i Montreal Canadiens.
Fedotenko, da parte sua, è assolutamente “bollente“ dopo le magnifiche 6 reti realizzate nella serie contro la sua ex squadra, che lo ha inspiegabilmente ceduto nel corso del draft 2002 in cambio di una prima scelta.
Se avete avuto modo di seguire l’ultima gara casalinga giocata dai Flames, vi sarete invece accorti di quanto importante è per questa squadra il contributo del veterano Craig Conroy, che nei momenti decisivi delle partite non si tira certamente indietro (si vedano a titolo di esempio il numero effettuato sul face-off che ha portato al game-winning gol di Gelinas e il significativo +10 nel plus/minus).
L’ex Blues, ha già messo assieme 15 punti e, dopo Iginla, è il secondo violino offensivo della squadra di Cowtown.
La rivelazione
Se Calgary si trova in finale parte del merito va sicuramente attribuito a Martin Gelinas. Lo spagnolo, deciso a vincere la delusione di due finali perse (una con Vancouver nel 1994, l’altra con Carolina nel 2002), ha lasciato il segno con tre game-winning gol, ognuno dei quali ha chiuso la serie giocata. Solamente un giocatore, l’ex Edmonton Ken Linseman riuscì in una stagione playoff (1984) a realizzare tre game-series gol ed è lui stesso a guidare, assieme a Mike Bossy, la classifica di reti decisive di una serie (sei).
Per la 33 enne ala, che spesso ha fatto notare come nel proseguo della stagione la sua convinzione e quella dei compagni di portare a casa il titolo siano sensibilmente aumentate in una sorta di climax, sono arrivati anche i complimenti di Iginla: “Nella sua carriera ha segnato un sacco di gol importanti ed è un esempio sotto diversi aspetti. Sul ghiaccio è lui l’uomo da seguire“.
Sulla sponda Lightning la rivelazione della post-season non poteva non essere l’ala Ruslan Fedotenko. L’ucraino sta toccando i vertici dell’hockey mondiale dopo aver vissuto un esistenza alquanto travagliata. Lui e la sua famiglia, infatti, hanno dovuto subire le dirette conseguenze della strage di Chernobyl del 1986 e si sono dovuti trasferire negli States a causa delle radiazioni che hanno raggiunto la sua città natale Kiev.
La famiglia di “Rusty“ non è rimasta immune dalla tragedia: il fratello Vitalie soffre di problemi alle ossa e allo stomaco e non è escluso che l’ala dei Bolts possa accusare gravi disturbi in futuro.
Egli si è più volte espresso contro il suo stesso Paese, accusando di omertà e falsa testimonianza la stampa ucraina che secondo lui non avrebbe messo in guardia in modo corretto i cittadini di fronte alle conseguenze di Chernobyl.
Soprattutto per questo motivo ha deciso di conseguire a titolo definitivo la cittadinanza americana, a scapito di una quasi certa partecipazione alle Olimpiadi 2006 con la nazionale del suo Paese.
In campo le sue maggiori doti sono ovviamente quelle di scorer, come testimoniano le cifre: per lui, infatti, ben 9 gol e un solo assist.
Goaltenders
Pur rischiando l’utilizzo di una frase fatta, è doveroso affermare che ancora una volta assisteremo ad un duello tra titani, visto che a difendere le porte di Calgary e di Tampa Bay ci sono, rispettivamente, Miikka Kiprusoff e Nikolai Khabibulin.
Il primo è stato sicuramente uno degli artefici della vittoria contro San Jose compiendo numerosi salvataggi di fronte alle offensive di Vincent Damphousse e compagni. Le sue cifre parlano piuttosto chiaro: 12 vittorie, 4 shoutout, 1.90 nella media gol subiti, 93% nella percentuale di tiri parati.
Nikolai Khabibulin, una sicurezza nei momenti decisivi
“Bulin wall“, al contrario, si è leggermente spento nell’ultimo turno giocato, avendo subito 15 reti in 7 partite contro Philadelphia, ma si è dimostrato decisivo nella gara conclusiva effettuando 22 save, tra cui una fondamentale a 10 secondi dal termine delle ostilità .
Vanno inoltre ricordate le sue meravigliose prestazioni di inizio post-season, quando è riuscito a subire solamente 9 reti nelle prime 9 partite.
Le sue cifre lo proiettano comunque al primo posto nella graduatoria dei portieri che hanno disputato i playoff: 12 vittorie, 4 shoutout, 1.71 nella media gol subiti, 93,9 % nella percentuale di tiri parati.
Special teams
Tampa Bay, per quanto riguarda gli special teams, gode di un prezioso vantaggio nei confronti di Calgary. I Bolts, infatti, hanno realizzato 14 power-play gol, subendone solo 5 in situazione di inferiorità numerica in 16 partite di post-season e perciò possiedono il miglior penalty killing della Lega.
Calgary ha invece realizzato 9 gol in superiorità numerica, ma ne ha concessi ben 14 agli avversari, statistica che evidenzia uno dei maggiori punti deboli della squadra allenata da Darryl Sutter (penalty killing peggiore dei playoff).
Scontri diretti
Tra i due team si è disputata solamente una partita nel corso della stagione. I Flames, pur essendo la franchigia dell’Ovest con il maggior numero di vittorie (11) contro quelle dell’Est, è stata surclassata da Tampa Bay con il punteggio di 6-2.
A difendere le porte delle due squadre non c’erano né Kiprusoff, né Khabibulin, che quindi si affronteranno per la prima volta e difficilmente concederanno così tanto spazio ai reciproci attacchi.
In quella partita, disputata lo scorso 26 gennaio, Martin St. Louis fu devastante, dato che realizzò un hat trick e un assist.
Curiosità statistiche
– La presenza a referto di Brad Richards coincide sempre con una vittoria per Tampa Bay. 9-0 è infatti il record dei Lightning con almeno un punto di Richards.
– I Flames hanno sempre vinto la quinta partita nei 3 turni di playoff disputati quest’anno. Inoltre, quando segnano per primi sono 9-1, mentre quando guidano al termine del primo periodo sono 4-0.
– Dave Andreychuck è stato, fino al giorno prima di raggiungere la finale, il giocatore con il maggior numero di presenze nella Lega senza aver mai raggiunto una finale di Stanley Cup.
Egli ha infatti giocato 1597 partite in 22 stagioni da professionista, andando vicino all’obiettivo in due occasioni, con Toronto nel 1993 e con Colorado nel 2000. In entrambi i casi si fermò alla finale di Conference.
Il primato spetta ora a due giocatori già da tempo ritirati, ovvero Dale Hunter, primo con 1593 partite davanti a Phil Housley, fermo a quota 1580. Tra i giocatori attivi (anche se questo potrebbe essere stato il suo ultimo anno da professionista), c’è Scott Mellanby con 1423 partite.
– L’ultima squadra canadese a vincere la Stanley Cup è stata Montreal nel 1993, la quale, guidata da coach Jacques Lemaire, ha sconfitto i Los Angeles Kings di Wayne Gretzky in cinque partite.
Pronostico
In questa occasione ci siamo riservati di estendere il pronostico a tutta la redazione Nhl. Da parte mia, volendo essere obiettivo e seguendo le previsioni dell’ex giocatore Ray Ferrero, vedo vincente Tampa Bay in 6 partite, ma Calgary ci ha spesso abituato a clamorosi colpi di coda e per questo, in un ipotetico Punto Snai, la mia preferenza andrebbe per la squadra di Darryl Sutter, che si porterà a casa la coppa in 6 gare.
Sarà solo una speranza?
Gli altri pronostici:
Stefano Quaino: Calgary in 6 partite.
Matteo Macoli: Tampa Bay in 6 o 7 partite.
Vieni_127: Tampa Bay in 5 partite.
Programma
Gara 1: martedì 25 maggio a Tampa Bay
Gara 2: giovedì 27 maggio a Tampa Bay
Gara 3: sabato 29 maggio a Calgary
Gara 4: lunedì 31 maggio a Calgary
Gara 5: giovedì 3 giugno a Tampa Bay (se necessaria)
Gara 6: sabato 5 giugno a Calgary (se necessaria)
Gara 7: lunedì 7 giugno a Tampa Bay (se necessaria)