Vokoun è stato grande, ma non è bastato
Al General Motors Place di Vancouver, teatro della decisiva gara 7, quando l'ala dei Canucks Matt Cooke ha realizzato a 5.7 secondi dal termine del terzo e decisivo periodo il goal che ha mandato le squadre all'overtime, probabilmente il fantasma di Pavel Bure stava aleggiando sopra le teste dei giocatori di Calgary.
Nel lontano 1994, infatti, Bure realizzò una storica rete, quella che permise a Vancouver di sconfiggere gli acerrimi nemici di Calgary nella settima gara dei quarti di finale di Conference dopo due interminabile tempi supplementari.
Questa volta, Calgary ha spazzato via la maledizione.
Sulle orme di Joel Otto, anche egli, come Bure, autore di una rete in gara 7 che eliminò Vancouver dai playoff nel 1989 e che fino ad oggi costituiva il marchio dell'ultima serie playoff vinta contro i “cugini”, si è insidiato Martin Gelinas, nome che, ne siamo certi, i tifosi dei Canucks non scorderanno facilmente.
L'ala dei Flames ha siglato il gol più veloce della storia per un overtime di gara 7 quando, dopo appena 1 minuto e 25 secondi ha trafitto l'incolpevole goalie rookie Alex Auld, già sufficientemente bravo a salvare due volte sullo stesso Gelinas in precedenza alla marcatura.
"Io ci ho provato e fortunatamente il disco è entrato. Si gioca per stare al top e questo è quello che è successo in questa serata" ha dichiarato un soddisfatto Gelinas al termine di un incontro da lui stesso definito molto duro ed intenso, come per altro lo sono stati tutti gli altri match tra le due franchigie.
Ovviamente non sono mancate le polemiche in casa Canucks. Ad essere presi di mira dai tifosi è toccato soprattutto ai numerosi giocatori europei che la franchigia vanta, i quali, attraverso uno dei più rinomati luoghi comuni canadesi, sono stati etichettati come troppo deboli e leggeri al cospetto del grande gioco fisico praticato dai Flames.
Sulla sponda Calgary si sprecano invece gli elogi per Jerome Iginla, il 27enne capitano è stato infatti giudicato dall'allenatore Darryl Setter come "il giocatore più dominante che abbia mai visto in una serie di playoff in tutta la mia carriera".
Ad avvalorare questa tesi ci sono sicuramente i numeri: in gara 7 Iginla ha realizzato due importanti reti e servito un assist, mentre nell'intera serie il talento di Edmonton ha raggiunto quota 8 punti in sette gare.
Passiamo di capitano in capitano analizzando la prestazione di Markus Naslund.
Il talento svedese, secondo lo scorso anno nella Lega per punti totali e per il terzo anno di fila miglior marcatore dei Canucks ha deluso i tifosi proprio nel momento più importante della stagione. Infatti, sebbene il suo tabellino reciti 9 punti in sette partite, sono mancati i suoi gol e la sua presenza costante nei momenti chiave della serie.
Forse Naslund ha subito eccessivamente il gioco fisico dei rivali o forse non può proprio fare a meno del compagno di linea, nonché grande assente, Todd Bertuzzi?
A proposito di assenze va rammentato l'infortunio del goalie Dan Cloutier, che dopo aver fornito delle prove piuttosto eccellenti nelle prime tre gare, nel corso di quest'ultima, disputata a Calgary, ha dovuto lasciare il ghiaccio e il posto da titolare a Joahn Hedberg (a sua volta rimpiazzato da Alex Auld da gara 5 in poi) per un problema al ginocchio che lo ha costretto a ritornare immediatamente a Vancouver per effettuare degli accertamenti.
In tema di sorprese, invece, è giusto menzionare l'ala Matt Cooke, che in gara 7 ha tenuto in vita le speranze di Vancouver fino al supplementare e Brendan Morrison, anch'egli decisivo con un overtime gol in gara 6, dopo che Vancouver aveva buttato via un vantaggio di quattro reti costruito nel primo e nel secondo periodo della partita.
Mentre i Canucks hanno addirittura fatto peggio dello scorso anno, quando furono eliminati a sorpresa da Minnesota in sette partite, Calgary avanza dopo quindici anni al secondo turno che sulla carta pare piuttosto proibitivo, i Flames dovranno infatti affrontare i campioni di Detroit.
A tal proposito ci spostiamo proprio a Detroit per analizzare brevemente la serie tra i vincitori del Presidents' Trophy e i Nashville Predators.
I favori del pronostico sono stati rispettati, ma con qualche preoccupazione di troppo per i vincitori della Stanley Cup 2002, che si sono imposti con un 4-2 tanto meritato quanto sudato.
Nashville è uscita sicuramente a testa alta dal confronto e si è dimostrata un team davvero ben organizzato e capace di esprimersi a livelli ottimali sul ghiaccio.
A tenere alto l'onore degli uomini del Tennessee ci ha pensato il goalie All-Star Tomas Vokoun che nelle due gare disputate a Nashville ha consentito alla sua squadra di ottenere due preziose vittorie effettuando la bellezza di 41 save ad uscita ed uno shutout.
Quando le prestazioni del giovane goalie hanno fatto temere il "colpaccio" è venuta subito fuori la forza di Detroit che nella "Hockeytown" si è imposta autorevolmente con un secco 4-1, firmato nei primi trenta minuti di gara dai gol di Zettenberg, Hull, Shanahan e Lidstrom.
Per chiudere la serie gli uomini di Dave Lewis hanno dovuto espugnare l'arena dei Predators, grazie soprattutto ad uno strepitoso shutout di Curtis Joseph, che dopo aver saltato le prime quattro gare di playoff a causa di un infortunio alla caviglia, ha effettuato la sua prima apparizione nella post-season in gara 5 salvando la porta in 19 occasioni e subendo solo una rete.
Chiudiamo con le three stars delle due serie:
Vancouver-Calgary:
1) Jerome Iginla: Ha dominato la serie.
2) Martin Gelinas: Solo tre punti, ma segna il gol qualificazione
3) Matt Cooke: due gol importanti, ma inutili.
Detroit-Nashville:
1) Thomas Vokoun: Sensazionale in tutte le partite.
2) Robert Lang: Conferma l'ottima regular season: 6 punti in altrettante gare.
3) Curtis Joseph : Il suo rientro ha dato maggior solidità alla difesa.