Flyers – Devils 4-1

La gioia dei Flyers: New Jersey è stata eliminata

Dopo il successo dei Tampa Bay Lightning sui New York Islanders (di cui vi ha parlato Matteo Macoli), il secondo verdetto emesso nei playoff della Eastern Conference è quello relativo ai Philadelphia Flyers, che in appena 5 partite hanno superato i New Jersey Devils, detentori della Stanley Cup.

Nell'articolo di qualche giorno fa, avevamo illustrato la situazione alla vigilia di Gara 4, presentando i temi emersi dopo tre partite: nonostante la serie fosse ancora aperta, la bilancia pendeva chiaramente dalla parte dei Flyers, che si erano dimostrati superiori in quasi tutti i reparti.

La vera sorpresa era stato il portiere di Philadelphia, Robert Esche, che, nonostante la sua inesperienza, aveva meravigliato tutti gli osservatori con delle eccellenti performance; il suo collega, Martin Brodeur, aveva offerto delle prestazioni deludenti, sicuramente non all'altezza della sua fama.

Eppure, alla vigilia di Gara 4, molti giornalisti ritenevano ancora possibile una rimonta di New Jersey, prevedendo un probabile calo di Esche: la giovane età , la mancanza di abitudine a giocare a certi livelli erano dei fattori di cui i Devils avrebbero sicuramente approfittato; invece, Esche ha nuovamente smentito le previsioni degli addetti ai lavori, sfoderando due spettacolari performance, in cui complessivamente ha subito appena un gol sui 65 tiri scagliati verso la sua porta.

L'andamento della quarta e della quinta partita non si è discostato molto da quello dei primi incontri: innanzi tutto, Philadelphia ha preso il solito vantaggio iniziale, mettendo da subito pressione su New Jersey, costretta quasi sempre ad inseguire; poi Esche ha chiuso la saracinesca, vanificando ogni azione e tentativo avversario.

In Gara 4, i Devils hanno mantenuto costantemente l'iniziativa (come dimostrato dal maggior numero di tiri), tuttavia hanno trovato nel portiere un ostacolo quasi insormontabile; dall'altra parte invece, Brodeur mancava della sicurezza e della solidità  che lo hanno sempre contraddistinto; sembrava quasi che Esche fosse il veterano, mentre Brodeur il giovane debuttante. Tuttavia, sebbene sia doveroso rimarcare i meriti del portiere di Philadelphia, è necessario ricordare le grandissime difficoltà  in attacco di New Jersey, che non è quasi mai riuscita a trovare delle soluzioni soddisfacenti.

La quinta partita, invece, è rimasta incerta (1-1) fino a cinque minuti dal termine, quando Danny Markov, dalla linea blu, ha scagliato un tiro che ha battuto un incerto Brodeur: quella è stata la rete che ha deciso la serie ed eliminato definitivamente New Jersey, che tra l'altro ha dovuto subire l'onta del gol a porta vuota.

Senza ombra di dubbio, Philadelphia è stata la squadra migliore, meritando ampiamente il passaggio del turno, anche se sarà  necessario attendere ancora qualche giorno prima di sapere l'accoppiamento per la semifinale di conference. I Flyers si sono dimostrati finalmente solidi e compatti e questa vittoria sui Devils potrebbe essere lo slancio decisivo verso la completa maturità ; New Jersey, infatti, era sempre vista come “la bestia nera” per la formazione della Pennsylvania, ma già  sul finire della regular season si era notata un'inversione di tendenza, evidenziata dalle due vittorie negli scontri diretti di marzo.

Per New Jersey, invece, la delusione è grande, solo parzialmente giustificata dalle assenze ed infortuni che hanno colpito alcuni giocatori chiave, Stevens in primis: la difesa non ha protetto adeguatamente Brodeur, lasciandosi a volte dominare fisicamente dagli avversari, mentre l'attacco si è dimostrato piuttosto sterile, riuscendo a segnare appena 9 gol, di cui 5 in gara 3.

Nel 2003 Jeff Friesen, Jamie Langenbrunner e John Madden si erano rivelati degli importantissimi realizzatori nei playoff, ma purtroppo quest'anno hanno prodotto ben poco, mentre Viktor Kozlov (che sembrava l'acquisizione chiave per affrontare i playoff) è stato utilizzato con il contagocce dal coach Pat Burns. E sempre riguardo gli scambi, dobbiamo segnalare il grave errore del GM Lou Lamoriello, che non ha rinforzato la difesa, sicuramente indebolita dall'assenza di Stevens e dalla cattiva forma di Rafalski e Niedermayer.

Infine, va evidenziato il pessimo comportamento degli special teams, che hanno ottenuto ben pochi risultati positivi: il Power Play ha totalizzato 3 gol su 18 opportunità , ma escludendo il 3 su 5 di Gara 3, il bilancio complessivo presenta un imbarazzante 0 su 13; in Penalty Killing, New Jersey ha faticato a contrastare l'attacco di Philadelphia, che è riuscita a segnare 4 volte in 12 situazioni di superiorità  numerica.

Anche se è sempre difficile da affermare, forse il grande ciclo dei Devils potrebbe essere giunto alla fine: dal 1994 (anno in cui furono eliminati dai Rangers al termine di una storica finale di Conference), New Jersey aveva impresso il proprio marchio sulla NHL, vincendo 3 Stanley Cup, 4 titoli della Eastern Conference (con 5 finali disputate), 5 titoli divisionali, totalizzando 8 stagioni oltre i 100 punti.

Purtroppo, il futuro per i Diavoli pare piuttosto incerto, soprattutto se Scott Stevens dovesse annunciare il proprio ritiro: l'eventuale sostituzione del Capitano sarà  un compito davvero difficile, anche perché giocatori così carismatici sono molto rari. Tuttavia, la franchigia di New Jersey da oltre dieci anni si sta dimostrando come una delle più solide della NHL, anche perché può disporre di uno dei migliori staff dirigenziali: inoltre, Lamoriello è riuscito a mettere sotto contratto il giovanissimo Zach Parise, eroe della nazionale americana ai mondiali juniores, che dalla prossima stagione dovrebbe aumentare il rendimento in attacco della squadra.

Infine, è necessaria una menzione per il coach Pat Burns, che, durante la conferenza stampa successiva a gara 5, ha annunciato di avere un tumore al colon e che inizierà  le cure nei prossimi giorni: se i Devils avessero superato il turno, Burns sarebbe stato sostituito dagli assistenti.

Notes:

– In tutte e cinque le partite, è sempre stata Philadelphia ad aprire le marcature.

– Dopo due sconfitte contro New Jersey nei playoff, Philadelphia è finalmente riuscita a superare la grande rivale: nonostante il vantaggio per 3-1, molti tifosi hanno ricordato il 2000, quando i Flyers furono eliminati in gara 7, perdendo le ultime tre partite.

– Per la seconda stagione consecutiva, la squadra detentrice della Stanley Cup è stata eliminata al primo turno dei playoff: lo scorso anno, infatti, i Red Wings, campioni nel 2002, furono eliminati da Anaheim.

Three Stars:

3) Jeremy Roenick. Verso la fine della regular season, Roenick aveva subito un grave infortunio alla mascella che avrebbe potuto chiudere la carriera del fuoriclasse dei Flyers; Roenick, invece, è rientrato alla grande e contro New Jersey ha segnato 2 gol e totalizzato 5 assist.

2) Alexei Zhamnov. L'acquisizione di Zhamnov, proveniente dai Chicago Blackhawks, si è dimostrata una delle migliori mosse di mercato prima della trading dead-line: il centro russo, infatti, ha realizzato 8 punti (3 gol e 5 asssist), rivelandosi il miglior marcatore della serie.

1) Robert Esche. Uno dei motivi che avevano frenato Philadelphia negli anni passati era stata l'assenza di un portiere affidabile; dopo i disastri di Cechmanek nel 2003, i Flyers potrebbero aver finalmente trovato la sicurezza necessaria per candidarsi autorevolmente per la Stanley Cup. Tuttavia, soltanto pochi giorni prima di gara 1, Esche ha avuto la garanzia di giocare nella post-season, infatti, il suo rendimento deludente sul finire della stagione avrebbero potuto convincere il coach Ken Hitchcock a selezionare Sean Burke.

Statistiche:

Philadelphia:

Reti segnate: 15
Reti subite: 9
Power Play: 4 su 12 (33,3%)
Penalty Killing: 3 su 18 (83,8%)

Miglior marcatore: Alexei Zhamnov - 8 punti (3+5)
Miglior goleador: Alexei Zhamnov - 3 gol
Miglior assistman: Alexei Zhamnov, Jeremy Roenick - 3 assist

Giocatore più punito: Sami Kapanen - 6 minuti

Portiere: Robert Esche - 1.81 media gol subiti, 146 parate su 155 tiri, .942 media tiri parati

New Jersey:

Reti segnate: 9
Reti subite: 15
Power Play: 3 su 18 (16,7%)
Penalty Killing: 4 su 12 (66.7%)

Miglior marcatore: Scott Gomez - 6 punti (0+6)
Miglior goleador: Patrik Elias - 3 gol
Miglior assistman: Scott Gomez - 6 assist

Giocatore più punito: Scott Niedermayer - 6 minuti

Portiere: Martin Brodeur - 2.63 media gol subiti, 120 parate su 133 tiri, .902 media tiri parati.

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