Nonostante la giovane età , Robert Esche si è comportato al meglio in questo inizio di post-season
Il quarto di finale tra New Jersey e Philadelphia è giunto alla vigilia di gara 4, quindi è interessante analizzare cosa abbiamo visto nelle tre partite iniziali, cercando di preparare un primo bilancio; come era stato detto in fase di presentazione, questa serie è probabilmente la più attesa tra quelle della Eastern Conference, non solo per l'acerrima rivalità che divide le due squadre, ma anche per un'infinità di temi tecnici e tattici.
Una delle chiavi principali è stata trovata nel confronto tra il possente attacco dei Flyers e la rinomata difesa dei Devils: il reparto avanzato di Philadelphia è uno dei più temuti di tutta la NHL, perché sa segnare con numerosi giocatori (Recchi, Handzus, LeClair, Amonte, Gagne, Roenick e Zhamnov) ma sa anche attuare un gioco estremamente fisico e punitivo per gli avversari, in particolare tra le mura amiche. La difesa dei Devils, invece, non sta attraversando un periodo di forma: non solo Scott Stevens non è ancora disponibile per Coach Pat Burns, ma anche Brian Rafalski è ancora lontano dalla migliore condizione; quindi, gran parte della responsabilità è sulle spalle di Scott Niedermayer, che non sembra avere le doti carismatiche di Stevens.
Un secondo aspetto da considerare (come sempre nelle serie di playoff) è il confronto tra i due portieri, che spesso determinano l'andamento delle partite: con Brodeur i Devils dovrebbero avere un sensibile vantaggio, anche perché il suo rivale Robert Esche non ha esperienza in post-season, oltre che provenire da un finale di stagione piuttosto incerto.
Infine, un altro fattore importante è il comportamento dell'attacco di New Jersey, che in questa stagione ha fatto davvero fatica, trovando gol con regolarità soltanto da Patrik Elias e Scott Gomez.
Le prime tre partite si sono chiuse con altrettante vittorie interne, quindi la situazione sta premiando i Flyers, in vantaggio per 2-1: tuttavia, dopo questi incontri l'inerzia della sfida pende decisamente dalla parte di Philadelphia, che ha sicuramente impressionato di più rispetto ai rivali.
Innanzi tutto, i Flyers sono riusciti (almeno momentaneamente) ad avvantaggiarsi sul campo a loro meno congeniale, la sfida dei portieri: Esche ha disputato due ottime partite, senza minimamente pagare lo scotto del debutto ai playoff, mentre il suo collega Brodeur non si sta comportando all'altezza della sua fama; il goalie dei Devils non sta offrendo quella sicurezza che lo ha sempre contraddistinto, soprattutto nelle 2 gare a Philadelphia, dove ha subito 6 gol su 44 tiri scagliati verso la sua porta.
Secondo fattore: i Devils hanno subito fisicamente l'irruenza dei Flyers, che stanno giocando con un'intensità superiore. Nel roster dei Devils manca un giocatore che sappia contenere l'irruenza di Philadelphia, ed è evidente che l'assenza di Stevens si stia rivelando un grave handicap per New Jersey: semplicemente con la sua presenza, il Capitano riesce ad intimidire come nessun altro i giocatori che entrano nel terzo difensivo dei Devils, alzando praticamente da solo il livello di fisicità della squadra. Niedermayer e Rafalski (il quale non è al massimo della condizione) sono piuttosto dei “puck-movers” e stanno facendo molta fatica a contenere le avanzate avversarie.
Fortunatamente i Devils sono riusciti a rimediare in gara 3, anche se i Flyers avevano chiuso il primo periodo in vantaggio per 1-0: Philadelphia riesce ad approfittare al meglio delle proprie occasioni da rete, mentre New Jersey fa molta più fatica a concretizzare le proprie occasioni. Il computo totale dei tiri, 88-69 a favore dei Devils (con dei parziali di 39-26 e 26-18 nelle prime due gare), sono una dimostrazione evidente dei problemi in attacco per New Jersey, oltre che dell'ottimo stato di forma di Esche.
Un altro elemento decisivo sono gli special team, in particolare il Power Play, che i Flyers stanno utilizzando al meglio: con un bilancio di 4 su 9, Philadelphia sta nettamente dominando il penalty killing avversario, che da sempre è uno dei migliori; i Devils, invece, stanno traendo ben poco vantaggio dalle superiorità numeriche (3 su 12), mostrando (in particolare nelle prime due gare) tutti i loro limiti.
Tra le note positive per i Flyers, oltre al già citato Esche, vanno ricordati Jeremy Roenick (2 gol e 3 assist), Alexei Zhamnov (1 gol e 4 assist) e Keith Primeau (che si sta dimostrando una presenza fisica dominante).
Ora, la serie resta a New Jersey per l'importantissima gara 4, che come sempre ha un ruolo determinante nel computo finale: se i Devils riuscissero a pareggiare, allora potrebbero tornare in Pennsylvania con un certo ottimismo, confidando tra l'altro in un miglioramento generale delle proprie prestazioni; se, viceversa, i Flyers sbancassero la Continental Airlines Arena, metterebbero una seria ipoteca sul passaggio del turno.