Mike Ribeiro, migliore marcatore di Montreal
Ad inizio stagione avevamo cercato di prevedere cosa avrebbe riservato il futuro dei Montreal Canadiens, la più gloriosa squadra della NHL, che purtroppo da alcuni anni sta facendo davvero fatica; il 2002-03 era stato molto difficile per gli Habs, che avevano mancato per la quarta volta in cinque anni l'accesso ai playoff: Jose Theodore non affidabile in porta, difesa soft, attacco poco incisivo, problemi all'interno dello spogliatoio erano state le cause di una stagione alquanto mediocre.
Quando ormai mancano poche partite al termine della regular season, il bilancio complessivo, invece, non può che considerarsi positivo: 40 vittorie, 90 punti e soprattutto la momentanea setima posizione nella Eastern Conference fanno degli Habs una delle più piacevoli sorprese di questo 2004.
Come avevamo detto, il 2003 aveva visto Jose Theodore, vincitore del Vezina e dell'Hart Trophy nel 2002, molto al di sotto delle sue possibilità , tanto che si era addirittura ipotizzato un trasferimento ad un'altra squadra; la dirigenza di Montreal, invece, ha mantenuto la propria fiducia nei confronti del goalie francofono, venendone ampiamente ripagata.
Theodore sta finalmente ritornando agli standard di due stagioni orsono, quando praticamente da solo condusse Montreal fino al secondo turno di playoff: 32 vittorie, 2.17 di media gol subiti, .923 di percentuale parate sono numeri decisamente superiori a quelli dello scorso anno, che presentavano addirittura una media di 2.90. Nelle ultime dieci partite i Canadiens hanno conquistato addirittura 8 vittorie (tra cui una fondamentale sui New Jersey Devils) e Theodore è stato sicuramente tra i principali artefici di questa impressionante striscia.
Tuttavia la cosa veramente importante è l'incredibile crescita dell'intero reparto difensivo, che si è trasformato da uno dei meno incisivi nell'ottavo della Lega: una delle chiavi di questa metamorfosi sta nel ritorno di Sheldon Soura, il quale dopo aver praticamente perso tutta la passata stagione per un infortunio al polso, sta offrendo tutto il proprio apporto alla causa, meritandosi tra l'altro la convocazione per l'All-Star Game; sfortunatamente a febbraio, Souray è rimasto vittima di un infortunio al legamento del ginocchio da cui si è appena ripreso.
Comunque, un plauso va dato anche agli altri difensori, tra cui ricordiamo Patrice Brisebois, che, dopo le controversie di 12 mesi fa, è il miglior Canadien per quanto riguarda il +/- (+19); purtroppo anche Brisebois non sta attraversando un momento felice dal punto di vista degli infortuni.
Tutto sommato positivi sono stati anche i contributi di Stephane Quintal, Craig Rivet e il giovanissimo Mike Komisarek, che molto utilizzato durante l'assenza di Souray, ha ripagato la fiducia dei suoi allenatori. Purtroppo per Komisarek, la guarigione di Souray potrebbe significare il ritorno negli Hamilton Bulldogs della AHL.
In attacco, gli Habs fanno sicuramente fatica, anche se i 2.55 gol di media per partita valgono il 15esimo posto complessivo nella NHL: il miglior marcatore tra i Canadiens è il 24enne Mike Ribeiro, autore di 62 punti complessivi, frutto di 20 gol e 42 assist, ma la vera sorpresa è sicuramente il giovanissimo Michael Ryder, che grazie a 60 punti (24+36), è tra i papabili per il Calder Trophy (rookie of the year). Inoltre Ryder si sta dimostrando affidabile anche nella fase difensiva, elemento sempre apprezzato da ogni allenatore.
Come sempre, il Capitano Saku Koivu si sta distinguendo per le sue prestazioni, anche se qualche settimana fa è rimasto coinvolto in un litigio con Ribeiro, che avrebbe potuto avere delle ripercussioni nello spogliatoio.
Non completamente positiva è stata la stagione di Yanic Perreault, che solo da quando è stato inserito nella linea di Koivu e Zednik ha iniziato a produrre qualcosa: 15 gol e 30 punti sono davvero pochini, soprattutto se paragonati alle annate passate, in cui aveva sempre superato il muro dei 20 gol e dei 40 punti. Per ovviare ai problemi in attacco è arrivato dai New York Rangers l'attaccante russo Alerei Kovalev, che dovrebbe alzare la qualità offensiva dei Canadiens.
Ora la regular season sta volgendo al termine e dopo le belle prestazioni sui New Jersey Devils, il morale della squadra è sicuramente alto: in questo 2004 si sono visti dei netti miglioramenti e la qualificazione ai playoff è un tributo al lavoro svolto dal coach Claude Julien e dal GM Bob Gainey.
Dopo il titolo del 1993, gli Habs erano entrati in un momento complesso e povero di soddisfazioni, culminato con le quattro esclusioni dalla post-season negli ultimi cinque anni; questo 2004 potrebbe segnare un'inversione di tendenza e anche se la Stanley Cup è ancora un'utopia, è sicuramente positivo che Montreal sia in una posizione più consona alla propria meravigliosa tradizione.