Wayne Simien assoluto dominatore delle semifinali del Midwest Regional
A St Louis il regional del Midwest si presentava venerdì notte con quattro sopravvissute: due corazzate come Georgia Tech, testa di serie #3 e Kansas con la #4 e due cenerentole agguerrite come Alabama- Birmingham e Nevada, rispettivamente testa di serie #9 e #10, pronte a saccheggiare le avversarie per guadagnarsi la partecipazione al grande ballo di San Antonio.
La prima sfida vedeva di fronte Kansas ed Alabama Birmingham con la seconda reduce dalla clamorosa eliminazione ai danni dei Wildcats di Kentucky, annichiliti dai loro classici "40 minuti di inferno".
La preoccupazione per coach Bill Self, al primo anno sulla panchina di Kansas, era tanta. La difesa predicata da coach Mike Anderson aveva permesso ad Arkansas di accedere a tre Final Fours e vincere un titolo nazionale nel 1994. Portata da Anderson nell'Alabama aveva rivitalizzato il programma dei Blazers che erano riusciti ad accedere alle sweet sixteen per la seconda volta in 25 anni.
La partita non andava sottovalutata. Così Self, per tutta la settimana, aveva allenato la sua squadra facendola giocare contro otto avversari per abituarli al pressing asfissiante ed al gioco caotico dei Blazers.
In pochi però avevano considerato la voglia di Final Four di un certo Wayne Simien ala junior di Kansas che lo scorso anno dovette guardarsi le Final Four da bordo campo con un braccio legato al collo in seguito ad un brutto infortunio. Quella partita finì con una sconfitta e Simien si sentì impotente ed incapace di aiutare i suoi compagni.
Così dopo la palla alzata, UAB sbaglia 13 dei suoi primi 15 tiri e si incarta da sola. In appena 7 minuti Kansas è già avanti 22-8 e da questo punto in avanti il vantaggio non scenderà mai sotto la doppia cifra con Simien a guidare le danze per tutta la prima frazione che si chiude sul punteggio di 56-41 per Kansas. 19 punti con 6 su 7 al tiro sono il suo bottino in 15 minuti passati sul parquet, con il tiro libero che diventa ben presto il suo appuntamento fisso. Simien ed il collega di reparto Jeff Graves dominano l'area pitturata mostrando i muscoli a chiunque abbia intenzione di avvicinarsi.
Kansas sembra aver interpretato alla perfezione la difesa avversaria costringendola addirittura a giocare contro una loro particolare interpretazione dei 40 minuti di inferno. Aaron Miles con 11 punti sembra un altro a suo agio contro i Blazers. Per Mo Finley e compagni si fa dura.
Il secondo tempo è praticamente la prosecuzione del primo con i Jayhawks che vanno sopra di venti in pochi minuti, proseguendo la cavalcata iniziata alla prima palla a due. A 5:07 dalla fine una schiacciata di J.R. Giddens porta Kansas sopra di 30 punti sul 94-64 e qualche minuto dopo la partita finisce sopra i 100 con un tiro libero di Omar Wilkes entrato in campo nel garbage time mentre tra i tifosi in tribuna si cantava "Rock, Chalk, Jayhawks!"
La partita finisce così 100-74, con i Blazers che escono a testa alta dal torneo nonostante la debacle di St. Louis. Finley non è riuscito a ripetere l'impresa di domenica scorsa ed ha chiuso con un disastroso 4 su 19 dal campo e 3 su 13 da 3 per 13 punti. "Questa sera non è andata come volevamo. Diversi tiri sono andati in and out e la palla sembrava non voler entrare. Questa non era proprio la nostra serata" sono le parole di uno sconsolato Finley al termine della gara.
In doppia cifra tra i Blazers anche Gabe Kennedy, Marques Lewis Demario Eddins, tutti con 10 punti, mentre buono l'apporto dalla panchina di Tony Johnson con 11 punti.
Tirando solo il 32% dal campo e finendo sotto 45-33 anche nella sfida a rimbalzo per i Blazers non c'è stato niente da fare. Nemmeno la loro difesa è riuscita nell'impresa di fermare i Jayhawks che hanno tirato quasi con il 54% dal campo.
Ovviamente l'MVP della partita è Simien che ha finito la partita con 30 punti, 9 rimbalzi, 5 assists in 28 minuti, stradominando in lungo e in largo. Con 18 su 20 al tiro libero Simien toglie anche all'indimenticabile Wilt Chamberlain un record nella storia di Kansas. I 14 tiri liberi segnati contro Oklahoma City nel 1957 vengono cancellati da Simien che in ottica NBA mostra di saperci fare anche dalla lunetta.
Tra i Jayhawks si sono messi in evidenza anche Giddens con 18 punti e Miles con 13 punti e 10 rimbalzi che hanno dato a coach Self il piacere di approdare alla finale del regional per la terza volta con tre squadre diverse. Nel 2000 toccò a Tulsa, nel 2001 ad Illinois ed ora a Kansas. Nessuna delle sue precedenti apparizioni gli è valso però l'accesso alle Final Four. "Non abbiamo ancora staccato il biglietto per San Antonio ma io spero che quest'anno sia la volta buona. Io non ci sono mai stato alle Final Four , ma loro si". Questo il commento di Self, ad un passo dal realizzare un sogno.
A Self il piacere di dover preparare la prossima partita con la vincente tra Georgia Tech e Nevada, con quest'ultima che veniva da un paio di eliminazioni eccellenti.
Al primo turno infatti, Nevada si era liberata di Michigan State mentre nel secondo era riuscita addirittura nell'impresa di eliminare la testa di serie #2, quella Gonzaga che forse aveva beneficiato di troppa considerazione da parte del comitato NCAA. Le condizioni per un altro upset c'erano tutte anche se Georgia Tech non sembrava molto intenzionata a cedere il passo.
Dopo un paio di minuti, per gli Yellow Yackets si mette male perché devono rinunciare a B.J. Elder, miglior realizzatore con più di 16 punti a partita e faro della squadra di Paul Hewitt. Una caviglia distorta costringe la guardia a guardarsi il resto della partita dalla panchina con Marvin Lewis pronto a sostituirlo in quintetto, per cercare di non farne sentire troppo la mancanza.
La partita si trascina minuto dopo minuto con Nevada che cerca di allungare e con Georgia Tech che ribatte colpo su colpo. Kevinn Pinkney, Kirk Snyder e Todd Okeson si alternando al tiro per Nevada e cominciano lentamente a prendere il sopravvento sugli avversari.
A 4:36 dalla fine del primo tempo, con un canestro da 3 di Okeson i Wolf Pack si portano avanti 30-22 ma la risposta immediata di Georgia Tech restituisce l'equilibrio due minuti dopo fermando il punteggio sul 30-29. L'equilibrio prosegue ancora fino alla sirena con Nevada che chiude la prima frazione avanti 39-34.
Dopo venti minuti di partita il trio di Nevada sembra inarrestabile: Okeson 11 punti, Snyder 10 e Pinkney 6 sembrano trovare con facilità la strada del canestro costituendo da soli il 70% del fatturato offensivo per Nevada.
Dall'altra parte la difesa di Georgia Tech sembra fare fatica a trovare gli aggiustamenti necessari per arginare lo strapotere dei tre. Offensivamente invece non si sente troppo la mancanza di Elder perché Lewis se la cava bene. Chiudendo con 10 punti e con due triple, importantissime per tenere a contatto a suoi, Lewis lascia aperta ogni speranza.
Nel secondo tempo la difesa di Georgia Tech cambia marcia e prende il sopravvento sugli avversari. Nevada è costretta a tirare con un pessimo 7 su 33 per tutta la ripresa, restando addirittura a secco per sei minuti. Okeson e Snyder che sembravano indiavolati nel primo tempo si spengono completamente.
Okeson è autore di un 1 su 10, compreso uno 0 su 5 da 3, mentre Snyder non fa tanto meglio e chiude la seconda frazione con un 2 su 12, restando senza segnare dal campo fino a circa sei minuti dalla fine della partita. In questo contesto Georgia Tech va a nozze e guidata da due canestri da 3 del solito Lewis, a poco più di 5 minuti dalla fine si porta avanti perentoriamente con il punteggio di 63-58.
A due minuti dalla fine Snyder segna un layup importantissimo che riporta la partita in parità a 67 ma questo resta uno sforzo inutile perché da questo momento Nevada non riesce più a segnare (0 su 6), mentre Georgia Tech, con la guardia Clarence Moore impegnata nella solita lotteria dei tiri liberi, trova i punti necessari per chiudere la partita vittoriosa sul 72-67.
"Non ho mai avuto la sensazione che fosse scoppiato il panico dopo l'infortunio di B.J. Ogni discussione negli huddle era centrata su cosa avremmo dovuto fare" sono le parole di Hewitt al termine della gara. "Quando è giunto il momento abbiamo giocato come una squadra" ha invece commentato Lewis, eroe della serata con i suoi 23 punti, ad un punto dal career high.
Per Nevada Snyder ha chiuso la partita con 21 ma pesano come un macigno sul risultato le sue percentuali al tiro. 6 su 20 con 1 su 6 da 3 per Snyder che sono in linea con il 32% complessivo di squadra. Male anche Okeson che nonostante i 13 punti chiude la partita con 5 su 19 e 2 su 10 da 3.
Al termine della gara Snyder pare non aver digerito questa sconfitta: "ogni volta che perdi una partita che avevo la possibilità di vincere , non mi va giù. Potevamo vincerla ma non ci siamo riusciti". Peccato perché Nevada ha giocato un buon torneo ed è arrivata ad un soffio dall'elite eight.
Domenica prossima, nella notte, ci aspetta l'ultimo anno del regional. Io, nonostante una forte simpatia per l'ateneo di Atlanta, continuo a pensare che Kansas ha tutte le carte in regola per andare a San Antonio.