Il grande Markus Naslund in azione
Da qualche settimana, Play.it sta analizzando le varie division, per cercare di illustrare dettagliatamente la situazione nella NHL: dopo aver presentato la Central e la Pacific Division, ora è il momento della North-West, l'ultimo raggruppamento della Western Conference; come ampiamente previsto alla vigilia, le due compagini che stanno lottando per la prima posizione sono i Colorado Avalanche e i Vancouver Canucks.
Colorado era stata la regina della off-season estivo, grazie alla splendida operazione di mercato che aveva portato a Denver due autentici fuoriclasse dell'hockey mondiale: Paul Kariya, capitano dei Ducks, freschi finalisti di Stanley Cup, e Teemu Selanne, il centro finlandese proveniente dai San Jose Sharks.
Queste due acquisizioni parevano aver assegnato a Colorado la Stanley Cup, prima dell'inizio della regular season, anche perché Kariya e Selanne si sarebbero uniti alle altre numerose stelle presenti nel roster degli Avalanche, Joe Sakic, Peter Forsberg e Milan Hejduk.
Tuttavia, molti dubbi restavano sul discorso portiere: al termine della stagione 2002-03, il leggendario Patrick Roy aveva deciso di abbandonare l'attività , lasciando una pesantissima eredità ai suoi successori.
Nonostante le premesse, il cammino di Colorado è stato piuttosto complesso, anche perché costellato da diversi infortuni, in particolare a Kariya e Forsberg, che hanno dovuto rinunciare a diverse partite (circa la metà ).
Tuttavia, il reparto avanzato degli Avalanche sta offrendo un contributo eccellente, come dimostrato dalle 2.96 reti di media per partita (quarto attacco della NHL), ma soprattutto dai tantissimi giocatori che possono segnare: ben tre Avalanche, più precisamente Alex Tanguay (25 gol e 52 assist), Joe Sakic (29+45) e Milan Hejduk (31+34), occupano le prime dieci posizioni nella classifica dei marcatori; ma oltre a questi, ci sono anche Forsberg (48 punti in sole 32 partite), il difensore Rob Blake e il LW Steve Konowalchuk. Sotto le attese, invece, la stagione di Selanne, che in 65 partite ha totalizzato appena 29 punti (14+15).
Come tutto l'attacco, anche il Power Play è uno dei migliori della lega, riuscendo a concretizzare ben il 21.2% delle superiorità numeriche: l'unica pecca, forse, sono i 10 short-handed goals subiti, che francamente sono un po' troppi.
In difesa, gli Avalanche stanno disputando un buon campionato, anche se non particolarmente esaltante, visto che le 2.33 reti subite di media valgono appena il 12esimo posto nella NHL; una nota di plauso va comunque data al portiere David Aebischer, che sta sostituendo al meglio una leggenda come Roy: 27 vittorie, 2.07 gol subiti di media, .926 di percentuale parate sono risultati eccellenti per un goalie che fino alla stagione scorsa era una riserva.
Al momento gli Avalanche hanno totalizzato 85 punti, in virtù anche della ottima vittoria per 5-1 di venerdì notte contro i San Jose Sharks, la leader della Pacific Division; Colorado è la seconda forza della Western Conference, ad appena 4 lunghezze di distacco dai Detroit Red Wings, leader della Central Division.
Ciononostante la situazione a Denver non è delle più tranquille, forse perché viste le aspettative della pre-season, il comportamento della squadra non ha soddisfatto appieno la dirigenza: qualche tempo fa sono addirittura comparse voci di un possibile licenziamento del coach Tony Granato in favore di Joel Quenneville, appena esonerato dai St. Louis Blues, anche se questa notizia è stata smentita dal GM Pierre Lacroix.
Colorado, come detto in precedenza, è al momento la seconda forza nella Conference, tuttavia il titolo divisionale è ancora da conquistare, poiché i Vancouver Canucks sono ad appena 1 punto di distanza: la spettacolare vittoria dei Canadesi su Columbus per 4-0 ha ulteriormente avvicinato le due rivali.
Lo scorso anno Vancouver era arrivata ad un passo dalla finale della Western Conference, ma incredibilmente era riuscita a sprecare un vantaggio di 3-1 nella serie contro Minnesota Wild, facendosi eliminare in Gara 7; di conseguenza tra i canadesi c'era una grande voglia di rivincita per questa stagione.
Ma tra i Canucks c'era anche il desiderio di riscattarsi sugli Avalanche, ai quali avevano praticamente regalato il titolo divisionale 2003; ora le parti potrebbero invertirsi, anche se questa Colorado pare più solida rispetto a Vancouver, che, nonostante il quarto posto nella Western Conference, troppo spesso alterna spettacolari successi a deludenti sconfitte.
Come lo scorso anno, è ancora la superlinea d'attacco che sta offrendo il massimo contributo offensivo, soprattutto con il Capitano svedese Markus Naslund autore di 73 punti, con 31 gol e 42 assist; tuttavia anche i suoi compagni, Todd Bertuzzi e Brendan Morrison, stanno disputando un'ottima stagione, con rispettivamente 58 e 48 punti.
La difesa non è sicuramente tra le migliori della NHL (13esima), tuttavia in Penalty Killing i Canucks sono davvero imperforabili: con appena 40 gol su 293 situazioni di inferiorità numerica (86.3% di riuscita), Vancouver è la seconda squadra nella lega dietro ai Detroit Red Wings.
Dietro ad Avalanche e Canucks, ci sono i Calgary Flames, che dopo alcune stagioni difficili dovrebbero qualificarsi per la post-season; forse, Calgary non sta attraversando un periodo esaltante ma gli attuali 74 punti dovrebbero essere un bottino sicuro per raggiungere almeno l'ottava posizione utile. Ricordiamoci, inoltre, che l'ultima apparizione dei Flames ai playoff risale ad otto anni fa, mentre l'ultima vittoria in una serie è addirittura datata 1989, quando la squadra dell'Alberta conquistò la Stanley Cup.
L'attacco (il 20esimo della NHL) è davvero poco spettacolare e il solo Jarome Iginla riesce a segnare; non sorprende vedere il forte RW tra i migliori realizzatori della lega con 60 punti, quasi il doppio rispetto al secondo miglior Flame (Shean Robinson). La difesa, invece, si sta comportando alla grande, anche se lo staff tecnico ha recentemente deciso di tagliare Roman Turek, che dopo l'infortunio ad inizio stagione, non era più riuscito a conquistare il posto da titolare, ormai passato definitivamente nelle mani di Miika Kiprusoff.
La Nort-West Division è chiusa da Edmonton e Minnesota, che ormai hanno riposto da tempo i sogni di post-season; ma mentre per gli Oilers la speranza è ancora viva (anche se piuttosto flebile), visto che l'ottavo posto dista appena 5 punti, per i Wild il pensiero deve essere ormai rivolto alla prossima stagione. Peccato per i Wild, che dopo la finale di conference raggiunta 12 mesi fa, avevano sicuramente altri progetti.