Northeast Division Report

Mika Noronen è l'ottavo portiere nella storia ad aver segnato un gol

La Northeast Division è sicuramente la più ardua e incerta delle division.

Dall'inizio della stagione almeno tre delle cinque squadre presenti in questo raggruppamento si sono ripetutamente alternate al primo posto della classifica.
Questa estenuante lotta terminerà , come è facile prevedere, solo nelle ultime battute della stagione, dal momento che finora nessuno dei team è riuscito a prevalere e ad imporsi sull'altro.

Questo è quello che testimoniano le statistiche: infatti, tra gli Ottawa Senators, primi e i Buffalo Sabres, ultimi, c'è una differenza di soli 21 punti.

E' proprio dai Buffalo Sabres che partiremo con la nostra analisi.
I Sabs sono a quota 63 punti e fino a qualche settimana fa sono stati la squadra più in forma della division.

Inutile dire che in una qualsiasi altra divsion occuperebbero la zona medio-alta della classifica, come testimonia anche il loro nono posto assoluto nella griglia della Eastern Conference.

Al momento in cui scrivo Buffalo ha perso quattro partite dopo aver inanellato una striscia incredibile di otto vittorie su nove incontri tra la fine del mese di gennaio e l'inizio di quello di febbraio.

I Sabs hanno messo un bel po' di pressione sulle squadre che li precedevano, riuscendo quasi a raggiungere i Montreal Canadiens, che attualmente sono quarti nella Northeast Division, ma settimi nella griglia playoff.

Dopo un inizio di stagione abbastanza sventurato, con un mese di dicembre disastroso nel quale ha vinto solamente tre partite perdendo tutte le altre, Buffalo ha ritrovato la forma migliore e soprattutto il gioco.
Volendo menzionare una partita su tutte, potremmo citare la gara disputata contro gli Atlanta Trashers (altro team piuttosto in forma), che è stata un autentico show.

7-2 il risultato finale con quattro reti di un ritrovato Miroslav Satan, che ha così raggiunto per la settima stagione consecutiva nella nhl il bottino di 20 segnature, ha superato quota 250 gol e 500 punti ed è diventato anche il secondo Sabre a realizzare una quaterna dopo che Alexander Moginly nel '93 fece altrettanto.

Satan non sta tuttavia ripagando le attese e sta giocando sottotono rispetto alle ultime due annate, nelle quali ha sempre superato quota 70 punti totali.
L'ala di Buffalo, infatti, ha sino ad ora realizzato 42 punti in 65 partite, mettendo in risalto quelle doti che l'hanno sempre accompagnato nel corso di tutta la sua carriera, ovvero la grande abilità  nel tiro e nel segnare in powerplay (9 reti), ma anche qualche lacuna.

Si sono invece guadagnati spazio ed elogi il centro Daniel Briere, miglior marcatore della squadra con 49 punti e finalmente libero dagli infortuni che l'hanno martoriato in carriera e l'ala Jean Pierre Dumont, che, nonostante non sia uno di quei giocatori che stanno molto sul ghiaccio (solo 16 minuti di media), ha già  collezionato 42 punti in 60 partite, cifre che permettono di pensare agli addetti ai lavori che chi l'aveva scelto con il terzo pick nel draft del '96 non si era poi sbagliato.

Il maggior problema per la franchigia newyorchese va ricercato nella difesa, una delle peggiori ad Est con 178 reti subite, nonostante sia guidata dall'esperto Alexei Zhitnik e dal goalie Mika Noronen, il quale, lo scorso 14 febbraio, ha festeggiato San Valentino diventando l'ottavo portiere nella storia della nhl a mettere a segno una rete, essendo stato l'ultimo giocatore a toccare il disco dopo che la difesa avversaria (quella dei Maple Leafs nell'occasione) lo aveva sciaguratamente scagliato all'interno della propria rete.

Il primo a riuscire nell'impresa fu Billy Smith nel 1979 con la maglia degli Islanders, mentre nella speciale classifica dei goalies-cannonieri al primo posto ci sono Ron Hextall, indimenticato portiere dei Philadelphia Flyers e l'ancora attivo Martin Brodeur, appaiati al comando con due segnature ciascuno.

Purtroppo le flessione che ha caratterizzato le prime fasi della stagione dei Sabres sembra essere tornata a farsi sentire proprio in questo periodo e sinceramente pare difficile che Buffalo riesca ad agguantare un posto utile per disputare la post-season, la griglia della quale, almeno ad est, sembra già  ben delineata.

Sopra a Buffalo viaggiano a ritmo piuttosto altalenante i Montreal Canadiens, a quota 74 punti.

Montreal, senza strafare, è stata una sorta di sorpresa ad Est.
Dopo le brutte figure dell'anno scorso, nel quale, nonostante i buoni propositi, chiusero la stagione con 77 punti e fuori dalla lotta per la Stanley Cup per il quarto anno negli ultimi cinque, i Canadiens si sono riscattati e con grandi probabilità  giocheranno la post-season, pur senza eccessive pretese di fare strada.

Gran parte del merito va a Mike Ribeiro, giovane centro nativo proprio di Montreal, che quest'anno ha fatto il salto di qualità  dimostrando anche dei miglioramenti nella fase difensiva.

Scelto con il pick 45 nel draft del 1998 Ribeiro guida i Canadiens con 54 punti in 65 partite ed è il migliore anche nel numero di assist (37).
Grande apporto lo sta dando anche Saku Koivu, che, dopo il grave cancro addominale contro il quale ha dovuto combattere nelle stagioni passate, è tornato su ottimi livelli sia l'anno scorso con 71 punti che quest'anno con 44 punti in 51 partite.

Nonostante il buon andamento della squadra, Koivu si è reso recentemente protagonista di qualche incomprensione con i tifosi che lo hanno fischiato dopo una striscia di tre sconfitte alla quale i Canadiens hanno prontamente reagito con il season high di quattro vittorie consecutive.

Il compagno di squadra di Koivu, il difensore Craig Rivet è rimasto piuttosto stupito dell'atteggiamento della tifoseria: " Koivu è stato il nostro capitano per anni, è la nostra guida, la persona a cui ci rivolgiamo nei momenti chiave. Se stiamo perdendo lui è sempre lì per combattere, per segnare. La gente che lo contesta non capisce, sta giocando un hockey fuori dalla norma".

Si vocifera che Koivu abbia manifestato il suo disappunto per il modo di giocare della squadra o che forse sia geloso di Ribeiro, temendo di perdere la propria leadership.

Per quanto riguarda la difesa Montreal se la cava piuttosto bene, Jose Theodore costituisce l'immancabile sicurezza tra i pali e il reparto sembra ben assortito grazie alla presenza dei veterani Souray, Brisebois e Rivet.

Con 82 punti ciascuna Toronto e Boston occupano la seconda piazza nella Northeast Division.

I Maple Leafs si sono esaltati dopo il ritorno in squadra di Ed Belfour ,il quale, superati i problemi alla schiena, ha ottenuto uno shutout contro i campioni in carica dei New Jersey Devils.

Con il suo 71esimo shutout in carriera Belfour entra a far parte dei dieci migliori portieri che hanno disputato partite senza subire reti.
Nelle 11 partite da lui saltate Toronto ha preso quasi quattro reti di media e quindi il suo rientro ha dato maggiore solidità  alla squadra ed esaltato i tifosi, che lo considerano una pedina fondamentale per il raggiungimento della vittoria della Stanley Cup che manca dal lontano '67 dalla bacheca di Maple Leafs.

La stagione di Toronto è partita con qualche sussulto nel mese di novembre, mentre ha toccato livelli di gioco e risultati altissimi tra dicembre e gennaio quando Mats Sundin e compagni hanno vinto 14 partite su 16.
Ovviamente Sundin, come succede da parecchi anni a questa parte, è il leader incontrastato della squadra con 61 punti in 65 gare, è primo nei gol (23) negli assist (38) e anche nei game-winning gol (ben 9).

Toronto può vantare un ampia schiera di pericolosi attaccanti quali Joe Nieuwendyk, Robert Reichel, Darcy Tucker, Owen Nolan e soprattutto Gary Roberts, re del powerplay con 11 reti (il 50% del bottino personale).
La squadra canadese potrà  di nuovo contare sul russo Alexander Moginly, che in 21 partite ha messo assieme 15 punti e costituisce sicuramente uno dei giocatori di maggior talento della franchigia.

Il limite di Toronto sembra essere il reparto arretrato, il più battuto tra le otto squadre che parteciperebbero ai playoff se la stagione finisse in questo momento.

Nella partita vinto con i Devils i due difensori cechi Tomas Kaberle e Mike Pilar hanno messo assieme un goal e tre assist, meritandosi gli elogi di coach Quinn e scacciando in qualche modo le polemiche e le voci di un possibile interessamento da parte della dirigenza dei Leafs per Sergei Gonchar, in forza ai derelitti Washington Capitals.

Nell'analizzare le circostanze che hanno portato i Boston Bruins ad essere una delle migliori realtà  ad Est partiamo ancora una volta da un portiere.

Andrew Raycroft, infatti, con la recente vittoria ai danni dei Philadelphia Flyers, ha raggiunto il record franchigia di vittorie (appartenente a Marco Baron) per un goalie rookie , ben 22, come gli anni del giocatore stesso.

Nove vittorie e una sola sconfitta nelle ultime 16 gare hanno proiettato i Bruins a ridosso degli Ottawa Senators.
La squadra è caratterizzata da un forte equilibrio tra i reparti e da un mix vincente di vecchi e giovani. Su tutti prevalgono il solito Joe Thornton, secondo nella Lega negli assist (45) e trascinatore della squadra con 61 punti e il giovanissimo Patrice Bergeron che sta mettendo in mostra le sue grandi doti.

Di lui si dice un gran bene e di qui a pochi anni potrebbe diventare uno dei migliori giocatori della Lega, per il momento ha già  offerto ai suoi Bruins 36 punti.

Al contrario, pare sempre alle prese con gli acciacchi l'ala russa Sergei Samsonov, il quale potrebbe costituire un prezioso contributo offensivo in vista dei playoff per una squadra che fa fatica a segnare (168 reti totali), ma che è anche supportata da un difesa esperta e difficilmente superabile.

Samsonov starà  fuori per un periodo di tempo indefinito a causa del riacutizzarsi di un problema alla costola che lo aveva tenuto lontano dal ghiaccio per tre partite a metà  febbraio.

Coach Mike Sullivan giudica il nuovo infortunio una magagna che quasi sicuramente non verrà  recuperata in pochi giorni e comprende la frustrazione del giocatore per questi piccoli problemi che lo scoraggiano e non gli permettono di fare parte della lineup.

Restando in tema di infortuni Travis Green ha risolto il suo problema (anche per lui botta ad una costola) e dopo aver saltato 10 partite è tornato lo scorso 26 febbraio nella sconfitta contro Montreal, nella quale è anche andato a segno.

Dulcis in fundo arriviamo alla capoclassifica Ottawa, prima con 84 punti. Ai Senators non è proprio andata giù l'eliminazione in gara 7 delle finali di Conference dello scorso anno e la franchigia canadese punta dritta alla vittoria finale.

Per raggiungere tale obiettivo Ottawa ha aggiunto una nuova e importante pedina al sua già  ricco scacchiere: trattasi della fortissima ala Peter Bondra, che lo scorso 18 febbraio non ha esitato ad accettare la chiamata di una squadra vincente vista la crisi di risultati alla quale la sua ex squadra di Washington è andata incontro quest'anno.

Bondra ha lasciato Washington dopo 14 stagioni. I Caps lo scelsero quando era un perfetto sconosciuto con il pick 156 nel draft del 1990 e lui ripagò la fiducia diventando uno di migliori realizzatori che l'hockey abbia mai potuto vantare. Abilissimo negli special teams, rapido nella pattinata, il 36 enne ucraino è stato prelevato in cambio di Brooks Laich, che milita nella AHL (anche se è stato scelto dai Senators nel draft 2001) e di un pick al prossimo draft.

Al suo esordio con la nuova casacca Bondra è andato subito a segno e i Senators viaggiano a gran velocità  verso la conquista del primo posto nel seeding ad Est.
Con sei vittorie e una sola sconfitta nelle ultime 10 gare, i canadesi hanno superato anche i Philadelphia Flyers, fino ad ora incontrastati dominatori della Eastern Conference.

Nell'ultima partita Marian Hossa e compagni hanno vinto anche contro la cabala che li vedeva sempre perdenti quest'anno contro Buffalo, sui quali si sono imposti con un prepotente 7-2, nonostante lo svantaggio iniziale che aveva fatto temere il peggio.

Il segreto del successo di Ottawa va ricercato da un lato nel grande apporto offensivo che stanno dando alla squadra Marina Hossa e Daniel Alfredsson, ambedue convocati all'All-Star Game, autori rispettivamente di 69 e 65 punti e, dall'altro, nella strepitosa consistenza della difesa.
Ottawa, infatti, ha subito solamente 140 reti (prima nella Lega) e Zdeno Chara, che è davanti a tutti nel plus minus (+37), sta compiendo un lavoro inenarrabile assieme al compagno di reparto Wade Redden.

In aggiunta a tutto ciò è arrivata la prevedibile esplosione del giovane talento Jason Spezza, centro scelto con il pick numero due un paio di anni fa e già  autore di 47 punti.

In conclusione, possiamo affermare che gli appassionati di hockey si stanno davvero divertendo a vedere giocare queste tre squadre che si contendono la testa della Northeast Division.

Leggermente favorita per la vittoria della Division pare Ottawa, soprattutto in seguito al rafforzamento raggiunto nel mercato, ma nulla è certo, come tante volte ci ha insegnato questo sport.

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