The road to perfection

Jameer Nelson di St.Joseph, ancora imbattuta.

Da sempre in ogni sport ncaa le sorprese ed i pronostici non rispettati non mancano mai e, specialmente nel basket, ogni anno succede qualcosa di veramente impreventivabile ad inizio stagione.

Ci sono squadre che vincono il titolo a sorpresa, Uconn '99 guidata dal grande Pear Head(testa a pera) Richard Hamilton, attualmente ai Pistons, uno dei grandi esclusi dall'ultimo ASG, e Syracuse '03 del magico Carmelo Anthony, ora rookie ai Nuggets, unico rivale di LeBron James per il trofeo di rookie dell'anno, ad esempio.

Ci sono formazioni che arrivano alle final four senza che nessuno se lo aspetti, le cosiddette Cinderella(Cenerentola, il torneo ncaa è chiamato anche big dance, grande ballo), la mitica Mississippi Valley State di Dontae Jones e dell'attuale Osimano in Legadue Italiana Darryl Wilson, oltre che di Erick Dampier, centro dei Warriors nell'NBA, Ohio State con Michael Redd nel '99, Wisconsin '00 con l'allora freshman Kirk Penney, protagonista alle ultime olimpiadi con la Nuova Zelanda, ad esempio.

Non mancano anche le compagini che ottengono un gran numero di vittorie durante la regoular season senza grandi nomi e arrivando a sprpresa al torneo ncaa, vedi IUPUI e Wisconsin-Milwaukee lo scorso anno, ma nessuna squadra nel passato recente ha ottenuto una perfect regoular season, una stagione regolare senza sconfitte, e le ultime ad esserci riuscite sono Indiana di Isaiah Thomas, che vinse anche il titolo, e Rutgers entrambe nello stesso anno, il 1979.

Quest'anno Stanford e Saint Joeseph sono intenzionate a riscrivere pagine di storia del college basketball.

A Saint Joeseph serve solo una vittoria interna contro la non irresistibile Saint Bonaventure, mentre a Stanford servono una vittoria nell'ultima gara casalinga della stagione, terzultima gara della sua regoular season, contro i Paperi di Oregon e due vittorie esterne contro la debole Washington State e come ultima partita della stagione con la temibile Washington.

Proprio oggi Saint Joeseph è riuscita a sconfiggere la temuta Rhode Island, l'anno scorso killer degli uomini di coach Martelli nel mese di Gennaio, al primo scontro quest'anno, che rappresentava l'ultimo ostacolo verso la perfect season, considerando il non gran livello delle future avversarie degli Hawks.

Come già  detto il compito per Stanford il compito sembra più arduo da portare al termine.

Oregon, con il fuoriclasse Luke Jackson, ala bianca di 200cm, non dovrebbe essere una minaccia ma può sempre avere una grande serata al tiro di tutti i piccoli, ma nell'ultimo match della stagione regolare i temibili Huskies di Washington cercheranno di chiudere la stagione in bellezza con una vittoria contro la number one per ottenere a sorpresa un posto nel tabellone del torneo Ncaa anche senza dovere vincere il proprio difficile torneo di conference, e quindi non sarà  certo facile per i Cards imporsi.

Contro Oregon si gioca a Palo Alto, casa dei Cardinals, e i Ducks non sono più il team del 2002, ai vertici della Pac10 e ad un passo dalle final four, eliminati da Kansas al torneo.

Fred Jones ora è ai Pacers, Ridnour ai Supersonics, il centro Christoffersen l'anno scorso era nel roster della Scavolini Pesaro.
L'unico superstite di quel gruppo è il fuori classe Luke Jackson, sr, allora sophmore, ala di 200cm per 98 kg, 20ppg quest'anno e un bel quarantello nell'ultimo scontro tra le due squadre.

I compagni tuttavia non sono all'altezza e anche se Childress e compagni non riusciranno a fermare il talento mancino di Luke “Skywalker”, non avranno problemi ad imporsi come è già  stato nei precedenti scontri di questa stagione tra i due team.

Gli Huskies di Washington, guidati in panchina dall'ex del campionato italiano Lorenzo Romar, stanno avendo una buona stagione e come già  detto in precedenza, nel caso riuscissero a battere in casa nell'ultima partita la #1 del ranking vedrebbero le loro quotazioni salire alle stelle e la possibilità  di strappare un biglietto per il grande ballo.

L'univesrità  che rappresenta lo stato la cui capitale è Seattle, è guidata in campo dal piccolo, 165cm, ma massiccio, 72kg, e atletico, autore anche di qualche schiacciata a due mani, Nate Robinson, play, soph, 14ppg e 4 apg, e fa della difesa la sua forza tenendo solitamente gli avversari sotto i 70 punti segnati di media alternando un gran numero di zone e difese pressing a tutto campo e a tre quarti con successivo passaggio a uomo.

I problemi degli Huskies sono in attacco visto che oltre al piccolo grande uomo non ci sono altri veri e propri terminali e quindi risulta un dramma per i giocatori di Romar segnare molto.

Non resta che aspettare qualche giorno e attendere i responsi del campo che suole smentire ogni previsione.

Chiudo ricordandovi che Lunedì è il primo di Marzo, quindi si è a tutti gli effetti entrati nella March Madness, follia marzolina, che culminerà  con i tornei di conference ed IL TORNEO vero e proprio con le sue fantastiche Final 4 che incoroneranno la nuova regina del basket Ncaa(sarà  Uconn… chi lo sà …)

Appuntamento a presto per un BUBBLE WATCH, cioè uno sguardo a quali squadre rischiano a sorpresa un posto nel torneo e a quali invece rischiano di restare clamorosamente escluse dalla grande commissione che decide le invitate alla festa di Marzo…

SO STAY TUNED…e ricordate che nell'NCAA Basketball ogni partita vale una stagione…

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