Sempre grande l contributo di Fedorov per i Mighty Ducks…
Alla conclusione della regular season della NHL manca poco più di un mese; ogni squadra deve ancora disputare circa 20 partite poi, ad inizio aprile, si tireranno le somme e si vedrà chi i playoff li potrà giocare sul ghiaccio e chi, sfortunatamente, li potrà ammirare solamente in televisione.
A questo punto della stagione sono tanti i temi che la lega professionista americana di hockey su ghiaccio ci offre; molte sono anche le domande che assillano le menti di tutti gli appassionati di questo sport. A cominciare dalla più ovvia, ma anche più difficile: chi transiterà primo al traguardo della regular season? Chi si porterà a casa la Presidents' Trophy? E poi tanti altri quesiti che approfondiremo di seguito.
Tornando ai temi e agli spunti che ci offre attualmente la NHL, proviamo a dare uno sguardo alle due Conference, cominciando dalla Eastern. La lotta per il primo posto della franchigia è serratissima e comprende ben sei squadre, tre quarti di quelle che poi andranno ai playoff. Esse sono Philadelphia, Ottawa, Tampa Bay, Toronto, Boston e New Jersey.
I Flyers guidano la classifica con 83 punti pur senza la loro punta di diamante, quel Jeremy Roenick fuori da qualche turno per una frattura alla mandibola (causata dal puck tirato da un avversario). Nelle ultime dieci gare Philadelphia ha totalizzato sei vittorie, tre sconfitte e un pareggio. Il pareggio è stato conseguito ieri notte nel big match che la vedeva opposta ai Senators di Ottawa; un 1-1 firmato dalle reti di Hossa e Gagne siglate nel primo periodo. Tra le ultime vittorie, da segnalare quella ottenuta in casa contro i Devils per 4-1; risalta, invece, come dato preoccupante, l'ennesima sconfitta contro Tampa Bay (5-2), la quarta su quattro gare giocate contro i Bolts. Ora Philadelphia è attesa da due grandi sfide che tasteranno le sue condizioni in vista del rush finale: le trasferte di Boston e Detroit, infatti, saranno un importante banco di prova per vedere se i Flyers possono davvero sognare di volare lontano.
Ad un punto dai leader, ma con una partita in meno, ci sono i canadesi di Ottawa che puntano a conquistare per il secondo anno consecutivo la Presidents' Trophy; l'anno scorso, dopo le 82 gare previste dal calendario, furono primi con 113 punti, davanti a Dallas (111). Poi i playoff si rivelarono amari con la sconfitta in finale di Eastern Conference contro New Jersey: la serie si concluse 4-3. I Senatori di Hossa, Havlat e Alfredsson hanno mancato l'occasione del sorpasso ai danni di Philadelphia pareggiando, come detto prima, 1-1 dopo essere passati in vantaggio con la rete di Hossa.
Da segnalare la penalità partita accordata al 03'26" del terzo periodo ad Havlat, reo di aver tentato di colpire al volto con il bastone Mark Recchi. Un brutto gesto che costerà qualche giornata di squalifica al giocatore dei Senators e che intanto ha fatto arrabbiare, e non poco, i rivali di Philadelphia. Recchi, stizzito, non ha avuto parole tenere con Havlat: "Lui (Havlat) è conosciuto per queste cose"" ed anche l'allenatore dei Flyers ha assai criticato il giocatore della squadra canadese. A come stanno le cose tuttora, Ottawa, che ha il miglior attacco della NHL, è pienamente in corsa per vincere la cosiddetta "Coppa dei Record": riuscirà a bissare il trionfo dell'anno scorso?
In terza posizione di Eastern, con le proprie azioni in costante ascesa, troviamo Tampa Bay, ora davvero entrata nell'élite dell'hockey nordamericano. Dal 1992/1993, stagione in cui i Lightning entrarono nella NHL, all'anno scorso, Tampa non aveva mai raggiunto i playoff: l'anno passato arrivò la qualificazione ai playoff vincendo la Southeast Division, poi la vittoria su Washington ai quarti di Eastern e l'eliminazione patita contro i futuri campioni di New Jersey. Quest'anno si sono confermati al vertice; dominata la Southeast Division (18 punti di vantaggio su Florida, seconda), ora si tuffano verso la leadership della franchigia e dell'intera lega. Trascinata da Martin St. Louis, 74 punti all'attivo (uno dei favoriti per la conquista della Art Ross Trophy) e miglior marcatore in inferiorità numerica, la squadra di coach John Tortorella si è imposta fin dalle prime battute della stagione. Dopo un calo nel mese dicembre, la ripresa è arrivata a gennaio e febbraio, condita con vittorie esaltanti (per ultima quella ottenuta su Toronto 4-3), e ora Tampa è terza con 80 punti, staccata di tre lunghezze da Philadelphia, ma avente due partite in meno.
Ora Tampa non è più una sorpresa, ma una realtà dell'hockey nordamericano; St. Louis, Lecavalier, Richards e il sempreverde capitan Andreychuk (miglior realizzatore in powerplay della storia) danno ora la caccia alla Presidents' Trophy, un'utopia fino a poco tempo fa, e ora realmente nel mirino dei Lightning. Il sogno continua" chissà dove potranno arrivare i ragazzi di Tampa Bay"
Al quarto e al quinto posto, appaiate a 80 punti, viaggiano Toronto e Boston; le Foglie d'Acero e i Bruins, ormai sicuri dei playoff, cercheranno ora di strappare il primato della Northeast Division ad Ottawa per puntare poi al primato totale della Eastern. Le potenzialità di queste due squadre sono sotto gli occhi di tutti; se sapranno dare continuità ai loro risultati, potranno dar fastidio a molte compagini.
In agguato al sesto posto ci sono i campioni in carica di New Jersey; 78 punti all'attivo, ma tre partite in meno dei Flyers. I Devils, guidati dal goalie Brodeur (10 shutouts e 30 partite vinte), sono la squadra da battere e sono ancora in gioco per la Presidents' Trophy. Ma la vera forza dei campioni la vedremo nei playoff: lì il gioco si fa duro e solo i duri potranno andare avanti"
Al settimo e all'ottavo posto della Eastern, in zona playoff ma lontano dal vertice, ci sono i Canadiens di Montreal con 72 punti e i New York Islanders con 69 punti. Due le squadre ancora in gioco per entrare in zona playoff: Buffalo e Florida che, con 63 e 62 punti all'attivo, sono rispettivamente a sei e a sette lunghezze dall'ultimo posto disponibile per accedere ai playoff. Per i Rangers, dai quali si è dimesso tre giorni fa il coach, si profila un altro anno senza playoff" per la delusione dei tifosi del Madison Square Garden.
Un'ultima cosa sull'Eastern Conference, vincitrice dell'All Star Game: la peggiore squadra della NHL si trova ad East ed è Pittsburgh, con soli 33 punti in classifica. Dopo diciotto sconfitte consecutive, la squadra di Mario Lemieux (ancora fuori per infortunio) è tornata alla vittoria mercoledì battendo Phoenix all'overtime per 4-3, ma la forma smagliante è ancora lontano.
Spostandoci ad Ovest, troviamo i Red Wings di Detroit in testa alla Western Conference con 83 punti. Con sette vittorie nelle ultime dieci partite, Detroit guida davanti a Colorado con due punti di vantaggio, ma anche una partita in più.
I Red Wings si sono ripresi con una bella vittoria per 2-1 su Calgary dopo la bruciante sconfitta di martedì con Vancouver (2-4). La prossima gara di Hull e compagni sarà contro Philadelphia domenica; un big match tra le due leader delle rispettive franchigie che di sicuro appassionerà gli amanti dell'hockey su ghiaccio.
Leader della Northwest Division e seconda nella Conference è la temibile Colorado Avalanche. Guidata da Hejduk, dall'ex Papera Kariya, dal MVP dell'All Star Game Sakic e da un Forsberg a mezzo servizio (ha saltato diverse partite per infortunio, ma quando gioca la sua presenza si vede e si sente), Colorado è pienamente in corsa per la Presidents' Trophy, anche se devono guardarsi le spalle nella propria Division da Vancouver, seconda a 79 punti e quarta nella Conference. I Canucks di Naslund, Bertuzzi e Sedin (quattro gol nell'impresa contro Detroit) sono assai temibili, ma discontinui (specialmente in casa) ed è per quest'ultimo motivo che non sono al vertice del proprio raggruppamento: le distanze sono però minime e nelle prossime 20 gare può ancora succedere tutto e il contrario di tutto.
Al terzo posto della Western Conference ci sono gli Sharks di San José con 77 punti; l'anno scorso chiusero ultimi in Pacific Division e penultimi nella Conference, ora sono primi nel raggruppamento e terzi nella classifica complessiva. Un notevole balzo in avanti per i Pescecani, sempre pronti a terrorizzare i mari dell'intera lega"
Dal quinto al nono posto ci sono cinque squadre raccolte in tre punti; quattro sono i posti utili per andare ai playoff. Le compagini sono quelle di Nashville e Dallas a 71, Calgary e Los Angeles a 70 e St. Louis a 69, le quali daranno vita ad una battaglia che ci terrà con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo dell'ultimo periodo dell'ultima partita di questa regular season; alla fine quattro squadre sorrideranno, una piangerà . Ma attenzione ai possibili miracoli che potrebbero giungere dalle retrovie, per esempio da Edmonton, fermo a 61 punti. Ma la domanda più ricorrente è la seguente: ce la faranno i Mighty Ducks di Anaheim a recuperare il gap dalla coppia Los Angeles / Calgary e poter quindi raggiungere i playoff e difendere così la Clarence S. Campbell Trophy? L'impresa è difficilissima, assai ardua per i campioni in carica della Western Conference (sconfitta solo in gara 7 da New Jersey nella finale di Stanley Cup): nove sono i punti da recuperare dai Kings e dai Flames.
Nelle ultime gare le Forti Papere si sono riprese, ma stanno pagando il pessimo inizio di stagione: finora non sono bastati i gol e gli assist del grande Sergei Fedorov (primo russo a raggiungere e superare pochi giorni fa i 1000 punti nella NHL), di Vaclav Prospal (proveniente da Tampa Bay), di Petr Sykora e del sorprendente giovane Lupul. Anaheim, autentica sorpresa l'anno scorso, si giocherà gran parte del proprio futuro nelle prossime due gare; in due giorni affronterà per ben due volte i Kings. La prima a Los Angeles, la seconda tra le mura amiche dell'Harrowhead Pond: in queste due occasioni servono i veri Mighty Ducks sul ghiaccio, poi si potrà pensare ad una rimonta. L'importante è crederci sempre.
Concludendo, credo sia utile ricordare che il 28 e il 29 febbraio, proprio all'Harrowhead di Anaheim, si svolgerà il nono "Willie O'Ree All-Star Weekend". Un'occasione per valorizzare le differenze del colore della pelle e non prenderle a pretesto per inaudite e ingiustificate lotte che tempo fa hanno caratterizzato l'America; saranno sicuramente due giorni di puro divertimento all'insegna dell'hockey, due giorni che daranno lustro anche alla stessa città di Anaheim, pronta a godersi allo spettacolo in attesa di vivere emozioni ancora più forti con Fedorov e compagni sul ghiaccio.