Scott Niedermayer, baluardo difensivo di New Jersey
Domenica prossima a Minnesota, il campionato NHL celebrerà le proprie stelle nell'All-Star Game, quindi è interessante analizzare la situazione nelle division in cui sono suddivise le varie squadre: in questo articolo ci soffermeremo sulla Atlantic Division, il raggruppamento dei New Jersey Devils, i campioni in carica, che anche quest'anno sono pronti a difendere il loro titolo; tuttavia, la nostra analisi non inizierà con i detentori della Stanley Cup, bensì con i Philadelphia Flyers, la formazione che con 72 punti in 56 incontri sta guidando la classifica.
Una delle chiavi del successo della compagine della Pennsylvania risiede nell'attacco, che, con una media di 2.74 gol per partita, è il settimo della NHL, il quarto della Eastern Conference: i giocatori principali sono sicuramente Mark Recchi e Jeremy Roenick, che hanno totalizzato rispettivamente 47 e 40 punti, tuttavia anche Michal Handzus, John LeClair, Tony Amonte e Keith Primeau si stanno comportando molto bene; complessivamente ben 5 giocatori dei Flyers hanno superato il muro dei 30 punti stagionali e 10 quello dei 20 punti, dimostrazione evidente della pericolosità dell'attacco di Philadelphia.
Anche la difesa sta offrendo il proprio contributo e non sorprende vederla in ottava posizione nella lega, con una media di 2.24 gol subiti per incontro: tra tutti i difensori a disposizione del coach Ken Hitchcock, una menzione speciale è necessaria per il giovanissimo finlandese Joni Pitkanen, che ha compilato un +/- di +14, il migliore della squadra; a questo dato statistico vanno aggiunti 19 punti personali, che testimoniano il grande talento di questo ventenne.
In porta, Hitchcock sembrava aver trovato un'ottima soluzione grazie all'esperto Jeff Hackett e al giovane Robert Esche: quest'ultimo, in particolare, sembrava essere la risposta ai tradizionali problemi di Philadelphia con i portieri, infatti, il nativo dello stato di New York aveva già collezionato 16 successi con una media di 1.91, statistiche che lo candidano ad un posto nella nazionale americana per la prossima World Cup.
Purtroppo entrambi i portieri sono al momento indisponibili, in quanto Hackett sta soffrendo i postumi di un trauma cranico, mentre Esche si è infortunato ai legamenti del ginocchio, in seguito ad uno scontro con il compagno Simon Gagne e dovrà restare fuori almeno tre mesi; di conseguenza il coaching staff di Philadelphia ha dovuto chiamare Antero Niittymaki e Neil Little, dalle proprie formazioni delle minors.
Prima di passare alle altre squadre, è importante valutare la situazione negli special teams: con un bilancio di 21.6%, Philadelphia detiene il terzo miglior risultato della lega per quanto riguarda il Power Play, mentre in Penalty Killing i Flyers sono i quattordicesimi con l'84,5%.
Eterni rivali di Philadelphia nella Atlantic Division sono i New Jersey Devils, che ovviamente sperano di continuare il loro dominio nella NHL anche in questa stagione; New Jersey, al momento, occupa la seconda posizione con 67 punti, anche se con tre partite in meno rispetto ai Flyers.
Come sempre, le fortune di New Jersey risiedono nella spaventosa difesa, che anche nel 2003-04 sta mantenendo livelli di eccellenza assoluta: con appena 100 reti subite ed una media di 1.89, i detentori della Stanley Cup sono ovviamente i migliori della NHL, con un netto vantaggio sui primi inseguitori, i San Jose Sharks (111 reti, media di 2.06).
Il protagonista di questo risultato è senza ombra di dubbio Martin Brodeur, che dopo il ritiro di Patrick Roy, può essere considerato il miglior portiere al mondo; non ci sono proprio più parole per descrivere questo fenomeno, che anche in questa stagione sta dimostrando la sua estrema classe.
Brodeur ha giocato 48 partite, totalizzando una percentuale di parate di .922, una media gol di 1.89, ma soprattutto 10 shutout: se Martin dovesse completare altri sei incontri senza subire reti, eguaglierebbe lo storico record di Tony Esposito (leggendario goalie dei Chicago Blackhawks) per l'era moderna; inoltre a Brodeur mancano appena cinque successi per completare la nona stagione consecutiva sopra quota 30.
Tuttavia, l'eccezionale portiere è protetto da un gruppo di difensori senza uguali nella NHL, ovviamente guidato da Scott Stevens e da Scott Niedermayer: purtroppo il Capitano ha dovuto saltare quasi tutti gli incontri di gennaio per via di una commozione cerebrale provocata da alcune cariche violente.
I magnifici tre sono stati votati dai tifosi come titolari nella prossima partita delle stelle, ma a causa della propria indisponibilità Stevens ha dovuto rinunciare al grande evento: per ovviare a questa defezione, gli organizzatori hanno convocato il compagno Brian Rafalski, che grazie a 4 gol e 23 assist, potrà debuttare nell'All-Star Game.
L'attacco dei Devils non è certamente tra i più spettacolari, come dimostrato dai miseri 123 gol (2.37 di media), che li pongono in 21esima posizione nella lega: a parte Patrik Elias (20 gol e 22 assist), il resto del reparto offensivo ha prodotto ben poco, infatti, soltanto altri 3 giocatori (Sergey Brylin, Jeff Friesen e Brian Gionta) sono riusciti a superare il muro dei 10 gol. Indubbiamente i Devils sono famosi per il loro cinismo e per la loro abilità nello sfruttare ogni disattenzione avversaria, tuttavia un ulteriore innesto in attacco sarebbe davvero auspicabile.
Chiudiamo il capitolo New Jersey, analizzando il loro comportamento negli special teams, che hanno il proprio punto di forza nel Penalty Killing, il migliore della NHL con l'87.9%; anche il Power Play (15,4% – 16esimi) ha una certa efficacia, soprattutto se paragonato allo scorso anno (11.9% – ultimi). Interessante, infine, è constatare che i Devils siano la squadra che ha dovuto fronteggiare meno situazioni di inferiorità numerica, dimostrazione dell'estrema disciplina ed intelligenza dei ragazzi di Pat Burns.
In terza posizione, alle spalle delle due potenze, spiccano i New York Islanders, che sotto la guida del nuovo coach Steve Stirling, sono ancora in corsa per l'ultimo posto utile per i playoff; l'attacco, il quinto dell'intera NHL con 2.87 gol di media, è sicuramente molto equilibrato con diversi giocatori che possono segnare: la sorpresa piacevole di questa stagione è il giovanissimo Trent Hunter, che grazie a 19 gol e 17 assist si è meritato la convocazione all'All-Star Game.
Ma oltre ad Hunter ci sono anche Jason Blake, Marius Czerkawski (rinato nella Grande Mela dopo la deludente stagione a Montreal), Oleg Kvasha, Michael Peca, i quali tutti stanno dando il loro contributo alla causa; inoltre, nelle fila degli Islanders ci sarebbe anche il fuoriclasse russo Alexey Yashin, che ha giocato appena 33 partite.
Tra i difensori, invece, una menzione speciale spetta sicuramente ad Adrian Aucoin, che oltre a collezionare 26 assist, ha totalizzato un +/- di +25, il migliore della NHL assieme a Todd Bertuzzi di Vancouver e Zdeno Chara di Ottawa. In porta il comportamento del giovane Rick DiPietro, che ha già vinto 13 partite con 2 shutout, è di buona qualità .
Se la New York sponda Islanders può tutto sommato ritenersi soddisfatta, non si può dire lo stesso per i Rangers, che ancora una volta sono incappati in una stagione deludente, al di sotto delle aspettative: senza dubbio la perdurata assenza di Pavel Bure e i continui infortuni di Eric Lindros sono stati una palla al piede non indifferente, tuttavia da una squadra come i Rangers ci si aspetterebbe qualche cosa in più. Sebbene qualche settimana fa New York sia stata al centro di un clamoroso scambio che ha portato nella Grande Mela il grandissimo Jaromir Jagr, è ancora da dimostrare che l'innesto del fuoriclasse ceco sia la chiave per girare la stagione. In verità , i veri problemi dei Rangers non sono in attacco, bensì in difesa, come dimostrato dai 2.85 gol subiti per partita, il 26esimo risultato nella lega.
Le uniche emozioni per i Rangers sono state regalate da Mark Messier, che è diventato il secondo miglior marcatore di tutti i tempi, e da Mike Richter, che è stato onorato con il ritiro del proprio #35: l'amatissimo portiere era stato uno degli eroi della Stanley Cup 1994, di conseguenza questo tributo è stato assolutamente meritato; inoltre va ricordato che soltanto il #1 di Eddie Giacomin e il #7 di Rod Gilbert (il nome va pronunciato alla francese) pendono dal soffitto del Madison Square Garden.
Chiudono la classifica i derelitti Pittsburgh Penguins, che con appena 30 punti, sono la peggiore squadra nella NHL: in questo 2004 c'è davvero poco da salvare per la squadra di Mario Lemieux, che forse avrebbe dovuto ritirarsi al termine della passata stagione, invece di chiudere la propria carriera su una nota così dolente; inoltre, Super Mario, colpito da numerosi infortuni, ha giocato appena 10 delle partite dei suoi Penguins.
La situazione a Pittsburgh è davvero complessa ed addirittura sono comparse voci di un possibile trasferimento della franchigia a Winnipeg, la città che qualche anno fa vide partire i propri Jets alla volta della Carolina.
In conclusione di articolo è necessario fare una previsione per il prosieguo della stagione: la lotta per la vetta tra Philadelphia e New Jersey molto probabilmente resterà combattuta fino all'ultima giornata e stiamo certi che nessuna delle due squadre si tirerà indietro; nel 2003 prevalsero i Devils, che grazie a 108 punti superarono i rivali di appena una lunghezza. Inoltre, la squadra campione divisionale otterrà un ottimo piazzamento nella griglia dei playoff (testa di serie #1 o #2), mentre chi cederà potrebbe rischiare un accoppiamento complicato già nel primo turno.