Bill Belichick, allenatore dei Patriots, è riuscito a creare uno dei migliori staff tecnici della NFL
Non sbaglia chi afferma che domenica scorsa al Reliant Stadium di Houston abbiamo avuto la possibilità di assistere a due partite completamente differenti. La prima (quasi tutto il primo tempo e buona parte del terzo quarto) ha visto protagoniste le difese delle due franchigie che si sono affrontate senza risparmiarsi annullando gli attacchi avversari che si sono però rifatti nella seconda parte della partita ed hanno reso indimenticabile il Super Bowl numero 38.
A testimonianza dell'efficienza iniziale delle difese basta ricordare che Jake Delhomme, quarterback di Carolina, ha iniziato la partita completando un solo passaggio dei primi 9 e i Patriots, seppur giocando decisamente meglio in attacco, non sono riusciti a mettere neanche un punto sullo scoreboard riuscendo solo a provare due field goal (uno sbagliato dal kicker Adam Vinatieri e l'altro bloccato dalla difesa dei Panthers).
La partenza negativa di Carolina è stata dovuta alla strategia di coach Bill Belichick che ha preferito per tutta la partita bloccare le corse avversarie e costringere Delhomme al lancio. "Il nostro gameplan prevedeva un abbondante uso di corse di Stephen Davis per darci qualche possibilità in più con i lanci ma sono stati molto bravi a fermarlo", ha dichiarato Delhomme.
All'inizio della gara il quarterback era molto nervoso ma col passare dei minuti ha acquisito fiducia nei suoi mezzi (anche grazie alla decisione di Belichick di passare ad una marcatura a zona) ed ha disputato una gran partita (323 yard guadagnate con soli 16 lanci).
Delhomme, oltre a non poter contare sulle corse di Davis e DeShaun Foster, nel primo tempo non è stato aiutato neanche dalla linea offensiva che non ha saputo reagire alla varietà di schemi cui la sottoponeva la difesa dei Patriots. Va dato atto però a coach John Fox di essere riuscito, nel secondo tempo, a prendere le misure agli avversari dando così più tempo ai wide receiver di liberarsi dei difensori.
Dall'altra parte invece la linea offensiva faceva in pieno il suo dovere andando oltre ogni più rosea previsione. I cinque linemen avevano di fronte la miglior linea difensiva della NFL e sono riusciti sempre a controllare gli avversari costringendo raramente (nel secondo tempo praticamente mai) il quarterback Tom Brady ad affrettare il lancio.
"Erano molto aggressivi e subito dopo lo snap si lanciavano verso di noi per impedirci ogni movimento. Di solito le linee offensive pensano soprattutto a non indietreggiare cercando di bloccare l'avanzata avversaria ma quella di New England ha fatto l'esatto contrario e questo ci ha creato non pochi problemi", ha ammesso il defensive tackle Brentson Buckner.
La linea è stata anche decisiva nell'aprire i varchi per le corse di Antowain Smith e Kevin Faulk che hanno guadagnato 125 yard in 32 tentativi grazie all'ottimo lavoro di Brady. "Nel secondo tempo abbiamo dovuto preoccuparci maggiormente dei loro passaggi e questo ha dato la possibilità di migliorare il gioco di corse", ha spiegato Fox. Gran bel lavoro per una linea che secondo Warren Sapp (defensive di Tampa Bay) non aveva neanche una chance contro i linemen di Carolina.
Un altro punto a favore di New England è stata la prolungata presenza in campo della difesa di Carolina nel secondo quarto (quasi 11 minuti su 15). Carolina non prevede molti sostituzioni nella linea difensiva e l'assenza di ricambi è costata molto cara ai Panthers che nel secondo tempo hanno visto letteralmente sparire dal campo i loro uomini migliori.
Il crollo delle difese nella seconda parte di gara non era del tutto inatteso perché i due reparti hanno giocato a ritmi molto alti per quasi due quarti. Inoltre in uno stadio chiuso in cui la temperatura è andata su in poco tempo e l'umidità era abbastanza alta non sono bastati i ventilatori puntati sui giocatori per rinfrescarli dagli sforzi compiuti e, specialmente i linemen, hanno fatto solo atto di presenza nel finale di partita.
La partita si è decisa perciò quando il pallone è passato agli attacchi ed il play-calling più "creativo" dei Patriots ha pesato non poco sul loro successo. Non si possono dimenticare infatti il touchdown segnato dal linebacker Mike Vrabel, schierato per l'occasione in attacco, e lo snap direttamente verso il running back Faulk che gli ha permesso di centrare la trasformazione da due punti alla fine dell'ultimo quarto.
New England ha fatto anche ampio uso di finte di play-action che le hanno permesso di segnare due touchdown più un altro quando la play-action è stata realizzata effettivamente ma la difesa di Carolina è rimasta bloccata per evitare di cadere un'altra volta nel tranello avversario.
Il successo delle chiamate dell'offensive coordinator Charlie Weis ha messo ancora più in evidenza, se ce ne fosse stato bisogno, la difficoltà incontrata dai Panthers nelle due loro trasformazioni da due punti, giocate con chiamate "prevedibili" che i Patriots non hanno avuto difficoltà a bloccare.
Nel drive finale quando ormai la linea avversaria era stremata Weis non ha esitato ad usare un attacco basato su shotgun e wide receiver larghi per sfruttare tutto il campo. La tattica ha funzionato perché Brady ha guadagnato 47 yard in poco più di un minuto ed ha preparato il terreno per il field goal decisivo di Vinatieri.
Non hanno giocato bene ovviamente neanche le secondarie. Il loro secondo tempo è stato un incubo per la superiorità dimostrata dai wide receiver, capaci di liberarsi con sorprendente facilità per ricevere i lanci di Brady e Delhomme. La secondaria di Carolina è andata in crisi una volta venuta meno la pressione della linea difensiva sul quarterback ed ha avuto l'unico momento positivo nell'intercetto di Reggie Howard che ha riaperto la partita grazie ad uno dei pochi errori di Brady.
Osservato speciale era Ricky Manning Jr. che, reduce dai tre intercetti nella sfida per il titolo della NFC contro gli Eagles, era stato uno dei giocatori più attivi davanti ai microfoni nelle due settimane precedenti al Super Bowl. La sua partita non è stata particolarmente brillante perché quando Brady ha cercato un ricevitore libero spesso ha guardato, con ottimi risultati, nella sua direzione e in quella del safety Mike Minter.
La secondaria dei Patriots ha retto meglio ma ha concesso troppi big play a due ottimi wide receiver come Muhsin Muhammad e Steve Smith che non si sono lasciati sfuggire l'occasione ed hanno tenuto in lizza fino all'ultimo i Panthers. Ad onor del vero va detto che ad un certo punto Belichick si è dovuto affidare a due safety di riserva a causa degli infortuni dei titolari (il più grave è sicuramente Rodney Harrison che ha riportato una frattura al braccio destro).
Chiudiamo parlando di un'altra componente decisiva del Super Bowl: i kicker. Nonostante il dovuto risalto che ha avuto la freddezza di Vinatieri nel trasformare il field goal non si può certo dire che quella di Houston sia stata una buona giornata per lo specialista. Lo stesso Vinatieri ha confermato di avere qualche problema con il campo texano fallendo due field goal nel primo tempo e uno squib kick alla fine del secondo quarto che ha permesso a Carolina di segnare tre punti prima dell'intervallo.
È andata ancora peggio al suo pari ruolo avversario, John Kasay, che a 68 secondi dalla fine della partita ha calciato fuori dal campo il kickoff dopo il touchdown di Ricky Proehl che aveva pareggiato la partita. L'errore è stato grave perché ha permesso a New England di partire dalle proprie 40 yard ed anche perché ha dato, se necessario, ancora più fiducia all'attacco dei Patriots.
"La penalità ci ha dato un enorme vantaggio perché a quel punto ci bastava guadagnare soltanto 30 yard per dare la possibilità ad Adam di provare a vincere la partita", ha dichiarato Charlie Weis, offensive coordinator di New England. La "colpa" non va in ogni caso data al solo Kasay perché va ricordato che quando Brady e compagni hanno guadagnato quelle 30 yard in campo c'era anche la difesa dei Panthers che non è però riuscita a fare nulla contro i lanci dell'MVP della partita.
"Non è certo il caso di accusare John perché se non fosse stato per i suoi field goal durante la regular season che ci hanno permesso di vincere almeno 5 partite ora non saremmo neanche qui", ha spiegato il defensive tackle Brentson Buckner. "Ero convinto di riuscire a fermarli ed andare così all'overtime", ha dichiarato Mike Rucker, difensive end di Carolina, "Purtroppo non abbiamo dato una possibilità all'attacco ed ora eccomi qui a parlare con voi mentre i Patriots festeggiano".