Lo svizzero Aebischer deve dimostrare di meritare il posto da titolare negli Avalanche
È partita la nuova stagione NHL e per gli appassionati del ghiaccio il menù 2003-04 si prospetta ricco di portate.
Cominciamo dall'Olimpo. Nel corso dell'estate, due dei più acclamati giocatori di sempre hanno fatto sapere che allieteranno i propri fans almeno per un altro anno.
Mark Messier, superata da tempo la boa dei 40, sarà ancora nelle file dei Rangers: il più carismatico leader dello sport professionistico americano sarà ancora in pista a guardare dritto negli occhi compagni, avversari e arbitri.
Mario Lemieux, proprietario dei Penguins, continuerà a pagarsi lo stipendio da giocatore per caricarsi sulle spalle l'attacco di una squadra in piena ricostruzione. The Magnificent non ha escluso che possa essere sul ghiaccio per qualche altro anno.
Passiamo alle pretendenti al trono dei Devils. Pierre Lacroix, GM di Colorado, si è ritrovato questa estate un pacco regalo non da poco: Kariya e Selanne gli si sono offerti a prezzo di realizzo, per avere una chance di vincere la coppa di Lord Stanley insieme.
Gli ex paperi saranno schierati ai lati di Joe Sakic, e non concederanno respiro agli avversari quando daranno il cambio alla linea di Forsberg e Hejduk (rispettivamente Art Ross e Rocket Richard Trophy nella passata stagione).
Nel contempo gli Avalanche dovranno fronteggiare l'assenza del solidissimo Roy tra i pali. Per ora hanno optato per la soluzione interna, concedendo fiducia allo Svizzero Aebischer; San Patrizio, che appena eleggibile finirà nella Hall of Fame, ha garantito che il ragazzo se la merita: staremo a vedere.
La sorpresa inattesa è arrivata anche per gli arcirivali di Detroit. Per loro situazione inversa: Hasek i pattini dal chiodo li riprende giù e i Red Wings si trovano nella scomoda situazione di avere due costosissimi portieri nel proprio libro paga.
Joseph, destinato ad andarsene, ha superato il periodo nella waiver list senza che nessuna franchigia abbia deciso di rilevare il suo oneroso contratto; Detroit continuerà a cercare acquirenti.
Nel frattempo nella città dei motori è arrivato Derian Hatcher che si unirà al superbo reparto difensivo che già annovera Lidstrom e Chelios. Davanti se ne è andato Fedorov, ma sarà nuovamente disponibile il capitano Yzerman.
Restando a Ovest, la domanda ricorrente riguarda la possibile ripetizione di Anaheim, che in primavera si è giocata le finali per la Stanley Cup: Giguere tra i pali è un buon motivo perché ciò possa accadere di nuovo, ma la storia recente dice Carolina, Buffalo, Washington e Florida fuori dai playoff l'anno successivo ad un'inattesa corsa fino a giugno (la consolazione per i Ducks è che sono tutte compagini dell'Est).
Forse merita, nel lungo periodo, più attenzione Minnesota, l'altra sorprendente finalista della Western Conference: il gruppo è affiatato, Gaborik è un astro nascente di sicuro valore, e l'età media è molto bassa. Nella Eastern ci sono ovviamente i Devils campioni in carica (non fosse per loro l'Ovest dominerebbe da un decennio): come al solito Lamoriello non ha messo a segno colpi clamorosi, ma la squadra è la più compatta in circolazione e quanto di più vicino ad una possibile dinastia.
A contendere a New Jersey l'accesso alle finali sarà nuovamente Ottawa¸ finalmente reduce da una lunga corsa post-stagionale (oltre che dal President Trophy): i Senators hanno fra i pali l'ormai consacrato Lalime, che l'anno scorso ha sfiorato le 40 vittorie.
Le suddette sono le squadre che hanno più chances di giocare per il trofeo più grosso ma, come al solito, nella NHL regneranno equilibrio ed incertezza: vediamo dunque il resto del pacchetto.
Vancouver si è stabilizzata nell'elite della Western Conference e rappresenta la più seria alternativa alla Capitale per riportare la coppa a nord del confine; ha la formidabile coppia d'attacco Naslund-Bertuzzi, ma il portiere Cloutier potrebbe non essere l'uomo giusto per un lungo playoff.
Dallas, con la perdita di Hatcher, potrebbe scendere di un gradino, ma a difendere la gabbia c'è l'ottimo Turco, che non ha certo fatto rimpiangere Belfour. St.Louis e Los Angeles, martoriate da infortuni vari nel 2003, dovrebbero tornare nella contesa, mentre a San Jose bisognerà capire in fretta il motivo dell'involuzione registrata lo scorso anno, quando in molti davano la compagine pronta all'attacco alla Stanley Cup.
Edmonton acciufferà come al solito uno degli ultimi posti disponibili per non passare la primavera a giocare a golf, e si presenterà al primo round nell'usuale ruolo di guastafeste. Nashville, sempre solida in fase di contenimento, comincerà a far paura quando troverà qualcuno in grado di segnare.
Delle rimanenti squadre dell'Ovest, Calgary, Columbus, Phoenix e Chicago, solo l'ultima dovrebbe avere possibilità di estendere la stagione. La Eastern, New Jersey a parte, ha fornito sempre delle grosse sorprese, pertanto non è il caso di lasciar fuori nessuno.
Ad ogni modo Toronto e Philadelphia sono le più quotate per dar fastidio alle finaliste dell'anno scorso: i Flyers, da un decennio alla ricerca del portiere giusto, hanno optato quest'anno su Hackett. Una mina vagante dovrebbe uscire dalla Southeast Division.
La miglior candidata sarebbe Tampa Bay: è reduce da una buona annata, ha tre giovani stelle (Lecavalier, Richards e St.Louis) ed il muro che ogni sera erige Khabibulin.
In alternativa ci sono Washington (Jagr, Bondra, Gonchar e uno Zubrus in ripresa), Florida (l'ottimo Luongo può tenere in gara i Panthers ogni sera), Atlanta (giovanissima, con Heatley e Kovalchuk un giorno farà strada) e Carolina (l'unica franchigia del dopoguerra a passare in un anno dalle finali per il titolo all'ultimo posto).
Boston ha ormai saldamente riagganciato il treno per i playoff e può solo andare avanti; i Rangers hanno finalmente capito che è il caso di ridimensionare momentaneamente le proprie mire: niente proclami di riportare la coppa nella Grande Mela, solo l'obiettivo di giungere nei playoff.
I loro concittadini Islanders hanno forse qualche possibilità in più e attendono di capire se DiPietro, scelto altissimo nel draft qualche anno fa, è l'ottimo portiere che si erano immaginati (e che li aveva portati a disfarsi di Luongo).
Montreal faticherà a soddisfare le altissime aspettative dei propri tifosi: non può sperare molto di più di un posto nei playoff. Buffalo e Pittsburgh sono fuori dai giochi, a meno che il boss dei Penguins sforni una stagione di quelle che l'hanno reso sicuro candidato alla Hall of Fame.
Per finire un po' di date: il 22 novembre Oilers e Canadiens si sfideranno in un'arena all'aperto allestita ad Edmonton, davanti ad oltre 50.000 spettatori. Il 7 e l'8 febbraio sarà di scena l'All-Star Weekend all'Xcel Energy Center di St.Pauli, Minnesota. Il 9 marzo sarà l'ultimo giorno disponibile per operazioni di mercato e il 4 aprile si concluderà la stagione regolare.