Paul Kariya, il più pagato tra tutti i finalisti di conference
Gli Anaheim Mighty Ducks approdano per la prima volta nella loro decennale storia alle Finali di Conference, eliminando gli Stars in una gara 6 molto combattuta, in cui però è stata ribadita la superiorità dei californiani padroni, eccetto in gara 5, dell'intera serie. L'exploit di Dallas nella quinta partita poteva far presagire, pensando a dei Ducks in debito fisico, ad una rimonta texana, ma Anaheim ha fugato ogni dubbio sulla sua condizione riproponendo quel gioco veloce, aggressivo e solido che rappresenta da sempre il suo marchio di fabbrica.
L'ultima squadra a battere le prime due teste di serie della conference, furono i Florida Panthers, che nel '96 si resero protagonisti di una delle più grandi sorprese nella storia dei playoff (la franchigia era alla prima partecipazione), arrivando addirittura in finale. Oltre che dal punto di vista statistico (entrambe le formazioni erano la settima testa di serie e hanno “sweepato” la prima, con i Panthers a liquidare 7 anni fa i Boston Bruins), si notano alcune somiglianze tra le due squadre anche sotto l'aspetto tecnico: due portieri eccellenti quali John Vanbiesbrouk e Giguere, difese ermetiche, gioco veloce, uno spogliatoio compatto e senza prime donne e… Rob Niedermayer.
Ad Anaheim sorridono anche pensando ai vicini Los Angeles Kings che nel '93, seppur con una diversa filosofia di gioco basata più sul talento offensivo (Gretzky, Robitaille, Sandstrom, Kurri) che sulla difesa, arrivarono in finale dove poi si arresero a Montreal (ultimo successo di un team canadese). Cambiando sport ma restando a “casa”, un altro paragone beneagurante per gli uomini di Babcock viene dal baseball, dove gli Angels l'anno scorso, non certo da favoriti, hanno addirittura vinto le World Series.
Sull'altro fronte complimenti ad Anaheim dallo sconfitto coach Tippett: “I Ducks hanno fatto bene per tutta la serie, giocano in modo compatto, senza buttar via niente. Meritano questa finale perchè in ogni partita hanno dato la sensazione di poter vincere”.
Tutto giusto, però per Dallas le grandi prestazioni degli avversari non possono costituire un pretesto per spiegare un eliminazione comunque bruciante. Quando si disputa una regular season da 111 punti, si ha un portiere come Turco e si può contare su un ottimo organico (tra l'altro ben pagato, 66 milioni di dollari) ci si aspetta qualcosa di più, come ammesso ad esempio da Hatcher che ha fatto autocritica. Proprio il difensore rappresenta un'incognita per il futuro, poichè in estate sarà un free agent senza restrizioni e ha già dichiarato che prenderà in considerazione tutte le offerte che gli perverranno; possibili anche le partenze di veterani come Muller, Dahlen e Matvichuk.
Con l'uscita di Dallas ci apprestiamo insomma a vivere delle Finali di Conference impreviste in cui, esclusa New Jersey, avremo per protagoniste delle squadre che ci confermano come… anche i ricchi piangono!
Non sarà sfuggito infatti come delle dieci squadre che hanno speso di più (Colorado, Dallas, Detroit, Philadelphia, St.Louis, Toronto, Washington; a cui vanno aggiunte New York Rangers e San Jose Sharks addirittura incapaci di qualificarsi per i playoff), solo appunto i Devils hanno “fatto il loro dovere”.
Chiaramente non ci sono i presupposti per parlare di svolta epocale perchè l'evento è tanto episodico quanto poco credibile, però è sicuramente un dato interessante quello che vede, tra tutti i giocatori delle magnifiche 4, il solo Paul Kariya guadagnare 10 milioni di dollari l'anno. A New York e Washington, tanto per fare due esempi, c'è di che riflettere…
La partita: ottimo inizio degli Stars che al 5:10 realizzano l'1-0 con Muller che sbarazzatosi di Oates, riceve il preciso passaggio di Kapanen ottimo nel muoversi dietro la gabbia, e batte Giguere (26 parate e molti interventi decisivi). Continua il buon momento dei texani bravi a neutralizzare due powerplay di Anaheim, ma in apprensione quando la superiorità numerica è dalla propria parte ed infatti Pahlsson, imbeccato da Niedermayer, ha in shorthanded una grossa occasione che però non sfrutta pur trovandosi solo contro Turco (22 parate). A 61″ dal termine ancora Dallas potrebbe suggellare la propria superiorità (12 tiri a 7), ma Giguere è attento su un tiro di Hatcher dal cerchio di sinistra.
Dopo una prima frazione sorniona, Anaheim mette il turbo fin dalle prime battute della seconda, approfittando di una penalità fischiata a Guerin dopo appena 1'; all'altezza della blu line Rucchin intercetta un'incursione offensiva di Zubov, rilancia prontamente a Ozolinsh che suggerisce per Thomas, bravo ad infilare Turco per il pareggio dei Ducks (2:25).
Passano solo 2' e Chistov raddoppia, recuperando prima il disco perso in precedenza da Krog e poi traffiggendo Turco con un backhand che supera il guanto del portiere.
Al 10:18 Lehtinen prova a sfruttare un powerplay nato dalla penalità di Vishnevski, ma il suo wrister trova pronto Giguere. Lo sforzo di Dallas è evidente e viene premiato 4' dopo quando Kapanen trova il pareggio deviando in rete uno slapshot di Sydor. 2-2 il punteggio e 10 a 7 per Anaheim il saldo dei tiri.
Si ritorna in campo per il terzo periodo e dopo appena 3' e 22″ Salei(primo difensore della storia di Anaheim a segnare in post season), premia il lavoro di Thomas dietro la gabbia e batte Turco eludendo il suo intervento con la stecca. Molto rammaricato (e un po' ingeneroso con se stesso) il portiere canadese: “Non sono stato capace di alzare il mio livello e fare quelle grandi parate di cui la squadra aveva bisogno”.
A 7:58 dalla fine i Dallas Stars realizzano il 3-3 per mano di Barnes che supera un Giguere privo della stecca; la rete viene però annullata poichè gli arbitri, dopo un'attenta revisione, accertano che la gabbia era stata spostata prima del tiro dal difensore di Anaheim Sauer, spintonato da Turgeon. Il pareggio dei texani è soltanto rimandato ed infatti al 14:49 gli Stars vanno in goal in powerplay grazie a Morrow, lesto a correggere in rete con il pattino un tiro Zubov; gli arbitri incerti riguardano le immagini e stavolta convalidano il goal giudicando involontaria la deviazione dell'ala di Dallas, anche se i dubbi permangono.
Nuova chance per Dallas al 16:15, ma Giguere è bravissimo a neutralizzare il tentativo di Lemieux.
Tutto sembra far pensare ad un overtime (e qui già sapevamo chi avrebbe vinto…), quando a 1:06 dalla sirena i Ducks coronano l'impresa; il match winner è il lettone Ozolinsh, che sfrutta al meglio la respinta di Turco su uno slapshot di Leclerc dal cerchio di destra.
4-3 è il risultato finale, con Anaheim che porta a 8-2 il suo bilancio in questi playoff, dove hanno vinto tutte le partite con un solo goal di scarto, oltre a non aver mai conosciuto sconfitta nei supplementari.
Lo stato d'animo dei Ducks è tutto nelle parole di un estatico Thomas “Definire surreale questo momento è poco. Il successo contro Detroit era un bel risultato, battere Dallas un qualcosa di stupefacente”. Concorda coach Babcock: “Non avrei mai creduto di poter vivere un momento così, è più di un sogno!”, mentre un amareggiato Modano afferma: “Siamo fuori per colpa di un rimbalzo che è finito ad Ozolinsh dopo essere passato tra le gambe di Hatcher. Questo episodio rende l'idea di come siano andati i playoff per noi…”.
E così Anaheim, alla sua terza apparizione nei playoff, affronterà in finale i Minnesota Wild, squadra al suo terzo anno nella lega. Chi avrebbe mai creduto che due formazioni fino ad oggi solo “simpatiche” sarebbero arrivate a giocarsi un posto per le Finali di Stanley Cup?
A questo punto non è il caso di fare pronostici…
notes: in prospettiva delle finali, dal punto di vista tecnico è da notare come sia sempre la difesa a vincere le partite. 4 delle migliori 6 difese della stagione regolare sono infatti ancora in corsa, contro appena 1 dei migliori 10 attacchi (vedremo come andrà a finire tra Ottawa e New Jersey che sono il terzo attacco più prolifico e la prima difesa della lega).