New Jersey – Tampa Bay 3-1

Scott Stevens, capitano e leader indiscusso dei New Jersey Devils

La semifinale della Eastern Conference tra New Jersey e Tampa Bay sta presentando uno scontro inedito per quanto riguarda la post-season: mai prima d'ora le due franchigie si erano affrontate nei playoff.

Questa sfida mette di fronte due stili di gioco molto diversi tra di loro: i Devils sono una squadra chiaramente impostata sulla difesa e sull'estremo talento del loro portiere, mentre i Lightning basano il loro successo sulle performance della loro ottima linea d'attacco formata da Vaclav Prospal, Vinny Lecavalier e Martin St. Louis, senza dimenticare l'ottimo goalie russo Nikolai Khabibulin.

I pronostici alla vigilia sono chiaramente per i New Jersey Devils, sicuramente più esperti dei loro avversari che, nella loro breve storia (debuttarono nel 1992) si erano qualificati ai playoff solamente nel 1996, facendosi eliminare al primo turno.

Tuttavia, i Lightning sono una squadra da prendere con le molle: è chiaro che Tampa Bay ha potuto usufruire di una division non fortissima (la South-east), ma i ragazzi di John Tortorella sono carichi di entusiasmo e difficilmente si arrendono; ne sanno qualcosa i Washington Capitals che, dopo aver sbancato due volte il St. Petes Time Forum, sono stati eliminati 4-2.

Indubbiamente i New Jersey Devils hanno una solidità  nettamente superiore rispetto a Washington: l'esame Bruins è stato superato a pieni voti da Scott Stevens e compagni che, escludendo Gara 4, hanno saputo limitare e contenere al meglio il temuto attacco di Boston.

Delle otto squadre che hanno superato il turno, New Jersey, forse, è quella che ha impressionato maggiormente: Brodeur è in forma smagliante, la difesa è impenetrabile, mentre l'attacco sa sempre sfruttare ogni minima occasione favorevole.

Tuttavia, Tampa Bay è un test sicuramente impegnativo, poiché nelle quattro sfide della stagione regolare, i Devils hanno rimediato solamente una vittoria e un pareggio a fronte di due sconfitte.

Il quesito della serie è molto simile a quella del turno precedente: riusciranno i Devils a fermare la temuta linea d'attacco di Prospal, Lecavalier e St. Louis? Il compito è senza dubbio difficile, ma già  nei quarti di finale la checking line di New Jersey (Madden, Pandolfo, Stevenson) ha neutralizzato i pericolosissimi Thornton, Murray e Knuble.

Gara 1
La serie parte alla Continental Airlines Arena con i Devils che impongono la loro legge: la difesa di New Jersey (pur priva di Brian Rafalski) blocca ogni iniziativa avversaria, dominando per 60 minuti; complessivamente i Lightning totalizzano appena 15 tiri (impressionante il 15-3 a favore di New Jersey nel secondo periodo) contro la porta di Brodeur che così può festeggiare il secondo shut-out consecutivo (il terzo della post-season).

Tuttavia New Jersey sblocca la situazione solamente nella frazione conclusiva, quando al 7:43 Jamie Langenbrunner batte Khabibulin (non immune da colpe), realizzando il terzo game winning goal della post-season.

Da quel momento non c'è più storia: i Devils raddoppiano con John Madden quattro minuti dopo, sfruttando perfettamente un 3 contro 1, per poi chiudere il conto con Turner Stevenson al 17:09; 3-0 per New Jersey che dimostra ancora una volta la propria solidità , obbligando il coach di Tampa Bay John Tortorella a prendere delle contromisure per Gara 2.

Gara 2
Alla vigilia del secondo incontro, il coach di New Jersey Pat Burns decide di mischiare le proprie linee d'attacco: nell'allenamento del venerdì, sono state provate delle nuove combinazioni offensive con il preciso scopo di evitare un rilassamento generale. Burns, infatti, non aveva gradito la prestazione in gara 4 contro Boston, accusando i propri giocatori di poca concentrazione.

Le dichiarazioni di Burns al termine della prima sfida contro Tampa Bay sono state molto chiare: "We have won absolutely nothing"!

Il primo periodo di Gara 2 presenta un certo predominio di New Jersey (15 tiri contro 8), ma sono i Lightning a colpire per primi, grazie alla rete di Chris Dingman su assist di Dan Boyle e Nolan Pratt: dopo 148 minuti e 48 secondi i Devils concedono una rete, mentre la striscia di Brodeur (che era stato sostituito nel terzo periodo di gara 4 contro Boston) si interrompe a 132:25; allo scadere del ventesimo minuto Tampa Bay è sorprendentemente in vantaggio 1-0.

La seconda frazione è sicuramente più combattuta, anche se i Devils sono costretti a giocare diversi minuti in inferiorità  numerica: ma il Penalty Killing di New Jersey è il migliore dell'intera NHL, tanto che Tampa Bay, nei quattro Power Play a proprio favore, colleziona solamente due tiri (e nessun gol).

Negli ultimi minuti del secondo tempo, Vincent Lecavalier e Tim Taylor si fanno penalizzare per hooking e roughing, offrendo a New Jersey un'occasione d'oro per pareggiare: nonostante i rinomati problemi in Power Play (complessivamente 3 su 26 nei playoff dopo Gara 1), i Devils realizzano un gol con Brian Rafalski.

La rete è avvenuta in situazione di 5 contro 3, quindi New Jersey ha ancora un minuto e mezzo di superiorità  numerica; invece Martin St. Louis, approfittando di un errore proprio di Rafalski, realizza un clamoroso short-handed goal che regala a Tampa Bay un preziosissimo 2-1.

Nel terzo periodo i Devils aumentano la pressione alla ricerca del pareggio, ma dopo circa otto minuti St. Louis s'invola verso la gabbia di Brodeur: il piccolo attaccante di Tampa Bay è pronto a realizzare il 3-1, ma il super-portiere del Quebec non si lascia ingannare dalle finte e, con un intervento splendido, salva la situazione; poco dopo Grant Marshall, deviando in gol un tiro di Scott Gomez, rende ancora più decisiva la parata di Brodeur.

Dopo 60 minuti il tabellone presenta un punteggio di 2-2, quindi saranno i supplementari a decidere la formazione vincitrice: il gol decisivo viene segnato ancora da Langenbrunner che batte Khabibulin, dopo aver controllato il rimbalzo di un suo stesso tiro.

I Devils si portano sul 2-0 nella serie e sono l'unica squadra rimasta in gara ad aver sempre vinto sul ghiaccio di casa: inoltre nelle sette situazioni in cui New Jersey si è trovata in questa situazione ha sempre superato il turno.

Gara 3
Nonostante il doppio vantaggio, i Devils sanno che la serie è ancora lunga e faticosa: il ricordo dei Washington Capitals è ancora molto forte e quindi nessuno vuole considerare già  spacciati i Lightning che tra l'altro dimostrano una certa sicurezza.

La terza partita comincia malissimo per New Jersey: dopo circa un minuto, il capitano Scott Stevens viene colpito in faccia dal puck scagliato dal difensore Pavel Kubina; il colpo è molto grave, tanto che Stevens è costretto ad abbandonare il ghiaccio per il resto dell'incontro.

Scossi dall'accaduto, i Devils si lasciano travolgere da Tampa Bay che chiude il primo tempo con una tripletta: i marcatori sono Prospal (in power play) al 4:19, St. Louis al 9:21 e Fredryk Modin al 16:16; molto spettacolare il gol di St. Louis che segna dopo aver ricevuto uno bellissimo assist da dietro la porta di Brad Richards. Per la prima volta nella propria carriera, Brodeur subisce 3 reti nel primo periodo di una partita di playoff.

I Devils, tuttavia, si riprendono e con un eccezionale secondo periodo riescono a pareggiare: John Madden (in power play), Grant Marshall e Jeff Friesen realizzano i tre gol che annullano il vantaggio iniziale di Tampa Bay, preparando la scena per un avvincente terzo periodo.

Al settimo minuto avviene l'azione decisiva: approfittando di un errato cambio di linee, che lascia New Jersey con quattro attaccanti e un solo difensore, Dale Andreychuk batte Brodeur, riportando i suoi Lightning in vantaggio. La rete di Tampa Bay manda Pat Burns su tutte le furie, poiché a suo parere gli arbitri non gli avrebbero permesso di effettuare adeguatamente l'avvicendamento dei giocatori.

New Jersey, tuttavia, in chiusura avrebbe un Power Play a propria disposizione, ma Khabibulin effettua due parate decisive, riscattando un secondo periodo al di sotto della sufficienza.

I Tampa Bay Lightning sono riusciti ad accorciare le distanze ed ora la quarta partita sarà  davvero l'ago della bilancia della sfida: se i Devils riuscissero a portarsi sul 3-1, la finale di Conference sarebbe molto vicina, se invece i Lightning impattassero la serie, il confronto diventerebbe davvero spettacolare.

Gara 4
Nonostante il colpo subito (che ha richiesto 15 punti di sutura), Scott Stevens è regolarmente sul ghiaccio per l'importantissimo quarto confronto; tra l'altro, l'incontro è preceduto da qualche dichiarazione polemica di alcuni giocatori di New Jersey nei confronti di Kubina, accusato di aver colpito Stevens volontariamente.

La presenza del Capitano dei Devils è stata in dubbio fino all'ultimo, tanto che molti compagni erano sicuri della sua assenza; invece, utilizzando uno speciale casco protettivo, Stevens viene non solo inserito nel line-up, ma è anche il giocatore di New Jersey impiegato maggiormente (27 minuti e 35 secondi).

La presenza di Stevens (che ovviamente non può essere al 100%) è importante soprattutto dal punto di vista psicologico, perché dà  una grande carica emotiva ai propri compagni, determinati a tornare a casa sul 3-1:

“It's definitely a great addition, a great boost, just to see our leader suck it up. It could have been easy for him to bail out, but he's not that type of guy.” - Martin Brodeur

"He's an unbelievable leader. We need him in the lineup. He'll go down in the history books as one of the toughest guys ever to play the game." - John Madden

Non a caso, sono i Devils a sbloccare il risultato: approfittando di un errore di Andreychuk, Brian Gionta recupera il puck, per poi passarlo a Scott Gomez che batte Khabibulin: per il centro originario dell'Alaska, è il primo gol nei playoff dalle finali del 2001.

Al dodicesimo minuto di gioco, Tampa Bay riesce a pareggiare con Jassen Cullimore, ma al 16:33 New Jersey riprende la testa della partita: la rete è realizzata da Patrik Elias, anche lui al primo centro della post-season, su assist di Gomez. Lo stile di gioco dei Devils inizia a prevalere: forecheck durissimo, controllo del disco ("When they get the puck they don't give it back." - Martin St. Louis) e, ovviamente, Martin Brodeur che, dopo una gara 3 sotto i suoi standard, para 25 tiri su 26.

Ciononostante il punteggio rimane in bilico fino al tredicesimo minuto della frazione finale, quando Tampa Bay viene penalizzata per troppi uomini sul ghiaccio: nel Power Play susseguente, Scott Stevens riceve il puck da Joe Nieuwendyk e poi carica uno slap shot forte e preciso che batte inesorabilmente Khabibulin; il punteggio rimane invariato fino alla fine.

I Devils vanno sul 3-1 nella serie, prendendone il controllo: ora hanno la possibilità  di chiudere definitivamente il conto, vincendo gara 5 alla Continental Airlines Arena, ancora inviolata durante i playoff 2003; per i Lightning si avvicina la fine della stagione, ma anche se l'ostacolo Devils pare insormontabile, siamo sicuri che daranno battaglia fino all'ultimo.

In chiusura, una breve notizia: Martin Brodeur è uno dei tre finalisti per l'Hart Trophy, il riconoscimento destinato al miglior giocatore della stagione; gli altri due contendenti sono gli svedesi Markus Naslund di Vancouver e Peter Forsberg di Colorado.

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