AL East: New York è tornata

Jason Giambi ed i suoi Yankees di nuovo in vetta alla AL East

Sono passati più di due mesi dall'inizio della stagione regolare della MLB e nella varie division sembrano già  essersi delineati i duelli che porteranno le squadre a giocarsi i posti disponibili per i playoff.

Ovviamente la stagione nel suo complesso è ancora molto lunga (in media ogni franchigia deve ancora disputare 100 partite) ma già  dopo 60 incontri alcune formazioni possono cominciare a riflettere sulle proprie scelte estive oppure compiacersi dei propri movimenti di mercato.

Sicuramente la Division più interessante è la East Division di American League, in cui alla storica rivalità  tra New York Yankees e Boston Red Sox si era aggiunta ad inizio stagione la rinnovata formazione di Lee Mazzilli, i Baltimore Orioles.

Favoriti comunque restavano i vice-campioni del mondo di New York.

Dopo un primo mese deludente, in cui pur rinforzati dal plurimiliardario George Steinbrenner con gli arrivi di Alex Rodriguez e Gary Sheffield avevano stentato a trovare la forma migliore e durante il quale avevano perso ben 7 incontri su 8 con i Red Sox, i Bombers di Joe Torre hanno cominciato ad ingranare soprattutto nel box di battuta ed hanno iniziato una lenta ma inesorabile rimonta ai danni proprio della compagine del Massachussetts, culminata con il sorpasso in vetta alla AL East.

Gli Yankees hanno ritrovato la brillantezza dei tempi migliori soprattutto tra le mure amiche, quelle dello Yankee Stadium, dove hanno un bilancio fin qui di 22 vittorie a fronte di sole 9 sconfitte (miglior record casalingo di tutta la MLB).

Probabilmente l'impatto iniziale con la storica divisa pin-stripes di New York ha bloccato i nuovi eccellenti arrivati, i quali però dopo lo slump iniziale hanno saputo dare il proprio notevole contributo.

Della squadra della Grande Mela impressiona soprattutto la straordinaria capacità  di vincere le partite equilibrate, riuscendo a trovare la giocata decisiva nel momento più importante.

A dimostrazione del fenomenale killer instinct degli Yanks ci sono le 26 salvezze su 27 occasioni per Mariano Rivera ed il fatto che ben 7 delle ultime 8 vittorie di New York siano arrivate con uno scarto inferiore ai 2 punti.

Mister Closer, che guida insieme a Danny Graves dei Reds la classifica delle saves, ha saputo conservare al meglio le partite che i partenti hanno condotto non sempre in modo impeccabile.

Se infatti Kevin Brown (altro nuovo acquisto) si è segnalato per le sue 7 vittorie, gli altri pitcher della rotation non hanno brillato come un tempo erano soliti fare i lanciatori degli Yankees.

Se i numeri sembrano assistere Mike Mussina (7-4), Javier Vazquez (7-4), Jon Lieber (5-3) e José Contreras (3-2), le medie ERA dei quattro appena citati non sono tra le migliori della lega: tutti oltre i 3,5 con Mussina e Lieber oltre i 4 e Contreras addirittura a 6,75.

Queste statistiche a dimostrazione che la forza di questa edizione dei Bombers sta proprio nella produzione offensiva, anche perché nei prossimi giorni Joe Torre potrebbe essere costretto a rinunciare proprio a Mussina e Brown alle prese con piccoli infortuni.

Chi invece puntava anche sulla propria rotation e sul bullpen per vincere il titolo in questo 2004 erano i Boston Red Sox, che con l'arrivo di Curt Schilling e Keith Foulke avevano rinforzato notevolmente il parco lanciatori.

L'inizio per la squadra di Terry Francona è stato travolgente, con il quasi sweep rifilato agli odiati Yankees, ma poi il protrarsi delle assenze di giocatori fondamentali come Nomar Garciaparra e Trot Nixon non ha permesso a Boston di mantenere il ritmo di inizio stagione.

C'é poi da aggiungere che accoppiata Pedro Martinez-Curt Schilling a parte i partenti dei Red Sox hanno incontrato notevoli difficoltà  e l'assenza di un pitcher mancino in rotation è stata un problema proprio come per New York.

Buone notizie comunque giungono dall'infermeria, da cui sono usciti definitavamente Nomar Garciaparra e parzialmente Trot Nixon.

Il primo ha anche già  giocato la sua prima partita in prima squadra, dopo aver convinto tutti sulla prorpria efficienza fisica con un terrificante home-run in un incontro di triplo A, il secondo giocherà  a breve quelche incontro nelle Minors per testare le proprie condizioni.

Purtroppo per due giocatori ritrovati Boston ne perde un altro, il terza base Bill Mueller, che dopo un'operazione al ginocchio tornerà  a disposizione fra due settimane.

Tra queste due squadre avrebbe dovuto e potuto inserirsi la formazione di coach Mazzilli, i Baltimore Orioles, rivoluzionati dal mercato dei free agents e carichi di ambizioni.

Avrebbe dovuto perché il record di metà  giugno per gli Orioles è al di sotto del .500 (27-30) ed il distacco da Yankees e Red Sox è superiore alle 7 partite.

La stagione è ancora lunga ed il tempo per recuperare è molto, ma la scarsa affidabilità  della rotation (deludenti soprattutto il rientrante Sidney Ponson e Kurt Ainsworth) e le prestazioni altalenanti di uomini chiave quali Miguel Tejada e Rafael Palmeiro preoccupano non poco i tifosi dell'Oriole Park.

In fondo alla Division, comunque tra le più competitive e di livello di tutte le Majors, rimangono i Toronto Blue Jays ed i Tampa Bay Devil Rays.

L'unica squadra canadese ad aver mai vinto le World Series sperava per emergere in questa stagione nella definitiva esplosione di giovani giocatori come l'esterno Vernon Wells ed il prima base Josh Phelps.

Il primo sta ottenedo discreti risultati ma non all'altezza del suo immenso talento, il secondo sta deludendo non poco anche perché chiuso in prima base da Carlos Delgado (anch'egli ben lontano dai suoi standards) e relegato al ruolo di battitore designato contro i lanciatori mancini.

Roy Halladay non vincerà  ancora il Cy Young Award per la sua stagione 2004 (6-4, 3,55 di media ERA) e neppure l'ex A's Ted Lilly trasmette molta sicurezza (5-2 ma 4,14 di media ERA e ben 12 HR concessi in 12 partenze sul monte).

I rinnovati Rays di Lou Piniella stanno migliorando lentamente i propri risultati di stagione in stagione ma appaiono lontani dal poter lottare per i playoff.

Il roster è molto giovane ed alcuni prospetti hanno un futuro assicurato, Rocco Baldelli e Carl Crawford su tutti, ma la rotation è disastrosa ed il solo Victor Zambrano non consente a Tampa di fare il salto di qualità .

Nei prossimi giorni si disputeranno le serie di Interleague più interessanti, quelle che in Europa chiameremmo “derby”, e l'inerzia per molte squadre potrebbe cambiare proprio in virtù di un successo in queste gare: la strada verso le World Series è ancora lunga.

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